Il dado era ormai stato tratto, non aveva la possibilità di - TopicsExpress



          

Il dado era ormai stato tratto, non aveva la possibilità di ritirare quanto detto durante quell’incontro e, nonostante le lamentele da parte di coloro che si definivano ancora suoi consiglieri, non aveva comunque intenzione di farlo. Aveva affidato le redini nelle mani del suo popolo, della gente che, diversamente da quanto fatto in quel momento da lei e pochi altri, avrebbe trovato la soluzione, la via di salvezza per tutti. Non intendeva comportarsi da codarda, non lo era, ma non poteva nascondere un certo timore a riguardo. Chi non ne avrebbe avuto nella medesima situazione? Oramai non aveva più il potere decisionale, quello che le aveva permesso di compiere quella complicata scelta, e probabilmente era meglio così, in questo modo non sarebbe potuta scappare. Dalla sua stanza, Anne, stava osservando le molti luci che in lontananza si estendevano per chilometri. Da quella prospettiva sembravano non esserci preoccupazioni, problemi ad appesantire l’animo degli abitanti. In un certo senso sembrava andare tutto bene e per un momento considerò l’idea di far finta che le cose stessero realmente così: nessun pericolo dal sottosuolo, nessuna ribellione… La normalità che, un tempo considerata tanto monotona, ora bramava più di qualunque lusso. “Sei una stupida.”, sussurrò a quel riflesso che, dalla finestra, ricambiava il suo sguardo. Quanti errori. Si riteneva una vera e propria idiota, avrebbe potuto accorgersi prima di quanto stava accadendo fra la sua gente e a quel pianeta che si trovavano ad abitare. Non avrebbe dovuto concentrarsi tanto su questioni futili, di poca importanza per il regno. Ma ora era inutile pentirsene, non poteva che concentrarsi su quanto stava accadendo e cercare di collaborare per sistemare le cose. Aveva radunato la maggior parte degli inventori e scienziati sparsi per l’intero Paese, aveva esposto il problema e, con l’appoggio da parte di tutti, aveva messo a disposizione qualunque risorsa. Non avrebbe accettato altri ritardi, non si sarebbe più rivolta ai politici che, pensando solo ai propri interessi e alla sopravvivenza, avrebbero cercato di raggirarla in qualunque modo. No, ora era sola nelle mani del popolo. Nessun eletto, solo inglesi. Socchiudendo gli occhi, la regina, prese a mordicchiarsi il labbro inferiore. Era nervosa come mai prima di allora, era la prima ad aver paura e doveva ammettere che il coraggio era una delle doti che le mancava. Aveva fatto la scelta giusta? Si, di certo. Non se ne pentiva. Avrebbero trovato una soluzione? Non lo sapeva, non le rimaneva che sperare nel grande intelletto di coloro che erano accorsi in suo aiuto. Il giorno seguente sarebbe andata nella capitale, da sola, e avrebbe cercato di parlare con ognuno di loro nel tentativo di capire le loro intenzioni, idee. Si sarebbe unita in prima persona, avrebbe lavorato di giorno e se necessario anche nelle ore notturne. Niente e nessuno le avrebbe impedito di muoversi a sua volta, nemmeno coloro che cospiravano contro di lei. Dando le spalle alla finestra, e alla notte, Anne, mosse alcuni passi per avvicinarsi al letto. Si stese lasciandosi cadere sul materasso e, dopo aver appoggiato il capo sul morbido cuscino, socchiuse gli occhi. Aveva bisogno di riposo, dal giorno seguente sarebbe iniziato un periodo duro e di tensione. Non avrebbe ammesso alcun disturbo da parte di altri nelle ore che la dividevano dal mattino seguente. Solo il buio, non desiderava altro.
Posted on: Sun, 20 Oct 2013 22:03:13 +0000

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