Il processo Sacher a passo di lumaca, arriva la - TopicsExpress



          

Il processo Sacher a passo di lumaca, arriva la prescrizione Imputate 11 persone per traffico di rifiuti illeciti e falso. La lavorazione avveniva in un’azienda di VillesseVILLESSE. La prescrizione incombe sul processo “Sacher compost”. che vede imputate undici persone per traffico di rifiuti illeciti. Tra rinvii, pastoie procedurali e lunghezza delle udienze con 80 testi citati di cui ascoltati solamente una metà, si è arrivati fuori tempo massimo. Lo stesso pubblico ministero Alessandra Burra se ne è accorta e ha chiesto, al termine della requisitoria, il non doversi procedere per prescrizione del reato. Sul banco degli imputati Fabio Spessot, di Sagrado, titolare della Eco studio di Villesse, Giuseppe Filieri, braccio destro di Spessot, Matteo Strizzolo di Udine, intermediario della società Eco Plan project di Udine e Massimo Salmaso, titolare di una ditta di trasporti di Portogruaro, i quattro autisti della Eco Studio Antonio Venchiarutti, Mirko Lorenzon, Gianni Sutto e Andrea Tofful e l’austriaco Alfred Grunnwald titolare in Austria di un impianto di compostaggio. I chimici Raffaele Faita e Giorgio Cecco devono invece rispondere di falso. I difensori degli imputati - Flavio Samar, Francesco Donolato, Alberto Tarlao, Maurizio Rizzatto, Scudellari di Ravenna e Rizzardi di Venezia - hanno chiesto in via principale l’assoluzione dei propri assistiti. «Nel dibattimento processuale non è stato provato - afferma Samar, che difende Fabio Spessot - che sia stata messa in piedi un’attività organizzativa volta al traffico illeciti di rifiuti». Spetterà ora al giudice monocratico Rossella Miele decidere e lo farà nell’udienza del prossimo 27 novembre quando sono previste le eventuali repliche e la sentenza. La vicenda risale al 2006 quando a conclusione di una indagine condotta dal Comando dell’Arma per la tutela dell’ambiente di Roma, in collaborazione con il Noe di Udine erano finiti agli arresti domiciliari Spessot, Filieri, Strizzolo e Salmaso e altri 15 denunciati a piede libero. Secondo l’accusa, esisteva un’organizzazione che avrebbe gestito 4 milioni di chili di rifiuti speciali costituiti, secondo il capo di imputazione, da miscele di fanghi industriali, alghe, plastiche e legno triturato. la lavorazione avveniva alla Eco Studio di Sagrado. Una vicenda comunque assai complessa come testimoniano i 48 faldoni contenenti oltre 10mila pagine raccolte nel corso dell’inchiesta coordinata dall’allora sostituto procuratore Annunziata Puglia. Alla prima udienza del processo, il 3 febbraio del 2009, il primo rinvio per difetto di citazione nei confronti di alcuni imputati. Ma dopo quasi un anno si era ancora alle battute preliminari con richieste avanzate dai difensori (eccezione di incompatibilità territoriale), poi la nomina di un perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. Poi, nel 2010, c’è stato il cambio del giudice con la ripartenza del processo e il rifacimento di tutti gli atti istruttori. Solamente il 29 marzo del 2011 il processo ha potuto decollare con la deposizione dei primi testi. Poi ancora un lungo stop per l’assenza del giudice e così si è arrivati all’ultima udienza che ha decretato la prescrizione dei reati. Come spesso accade al tribunale di Gorizia ingolfato da centinaia di cause pendenti e dalla cronica carenza di magistrati.
Posted on: Fri, 15 Nov 2013 23:54:31 +0000

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