«Il tempo è sempre galantuomo»: sibillino, ma non troppo, - TopicsExpress



          

«Il tempo è sempre galantuomo»: sibillino, ma non troppo, Gianfranco Fini risponde così a chi gli chiede un commento a quanto sta accadendo in queste ore dentro Forza Italia, gli ultimatum di Silvio Berlusconi, il disagio crescente delle colombe, Angelino Alfano in testa. Che, da quando ieri si è definito «diversamente berlusconiano», viene paragonato a Fini, alla sua crescente insoddisfazione della leadership di Silvio Berlusconi fino a quel dito puntato, «Che fai, mi cacci?», con quello che ne seguì. Oggi che l’ex-leader di Alleanza Nazionale è uscito dalla scena politica da qualche mese – non è in Parlamento, non è nemmeno alla guida della Fondazione Camera dei deputati che fu abolita sotto la sua presidenza – si sa che ha scritto un libro. Sul suo rapporto con Berlusconi, sugli anni della costruzione del centrodestra, inevitabilmente anche sul futuro di questa area politica, messa sotto tensione dagli avvenimenti di queste ore. Titolo provvisorio del libro, scritto questa estate e pubblicato come già il precedente da Rizzoli, “Il ventennio. Io, Berlusconi e la destra tradita”. In uscita a fine ottobre, quando l’ex-Presidente tornerà dopo tanto tempo a parlare (l’ultima sua intervista, nella rassegna stampa della Camera dei deputati, risale allo scorso febbraio, al Mattino di Napoli, più di sette mesi di silenzio). Per le strade della Capitale tornano i manifesti con il vecchio simbolo di An, il nostos che porta a Forza Italia e a Kakà al Milan. Ma Fini si morde la lingua, almeno fino all’uscita del suo volume che, chissà, prelude magari a un rinnovato impegno politico, adesso che l’area centrale della maggioranza si è rimessa in movimento, dai cattolici del PdL in uscita all’attivissimo Pierferdinando Casini che con l’ex-Presidente della Camera ha condiviso fino alla compilazione delle liste elettorali di Scelta Civica un percorso centrista (con Fli, poi scomparsa dal radar). Già dal titolo del libro, Fini sembra volersi rimpadronire della parola “destra”, adesso che torna ad essere contesa da tanti altri ex: i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, i colonnelli ancora in forza con Berlusconi, Storace e l’area più radicale, inesorabilmente anche una Forza Italia più spostata all’estrema dall’influenza crescente di falchi e pitonesse. «Il tempo è sempre galantuomo», insomma. Per Berlusconi alle prese con una possibile scissione. Per Alfano che, all’epoca, aveva biasimato – per usare un eufemismo – la presa di posizione di Fini, e oggi denuncia il “metodo Boffo” di cui viene fatto oggetto dai quotidiani “amici”. Per le colombe che si sono accorte troppo tardi di come sia sempre uno, e uno solo, a comandare in quella che l’ex-Presidente della Camera, all’epoca, definì una «caserma». Troppa acqua è passata sotto i ponti della destra italiana, forse il sub Fini, sempre abbronzato, un filo ingrigito, ha deciso di tornare in superficie, dopo il suo lungo silenzio.
Posted on: Wed, 02 Oct 2013 20:35:57 +0000

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