In questa esperienza si parla molto della famosa cura “Di - TopicsExpress



          

In questa esperienza si parla molto della famosa cura “Di Bella” e l’esperienza di questa donna riporta quanto segue: Non devo più assumere antidolorifici, gli esami del sangue mensili evidenziano una regressione netta dei markers tumorali. Dopo cinque mesi esatti che seguo la terapia Di Bella il benessere è evidente, so che la strada è lunga. Ma io mi ritengo una persona fortunata perché avendo una piccola attività in proprio, ho potuto assentarmi senza giustificazioni dal lavoro, ovviamente ho dovuto assumere personale per sostituirmi e con grande sforzo economico e rinunce posso curarmi. La cura si compone di dodici farmaci, di cui solo tre sono mutuabili, e per chi non la conosce vorrei specificare che è quotidiana e la parte più costosa consiste nella somatostatina da iniettare sottocute tutte le notti, con siringa temporizzata. Ne derivano costi secondari come siringhe, aghi farfalla, fisiologica, cerotti, disinfettante… per tutti i giorni. Io nello specifico spendo circa 800 euro al mese e non trovo giusto che in Lazio, Emilia Romagna e Toscana la cura sia rimborsata dalle Asl. Ci sono malati di serie A e di serie B? La famosa sperimentazione è stata boicottata e per avere informazioni esatte in merito basta leggere per esempio Dossier – Un po’ di verità sulla terapia Di Bella, di Vincenzo Brancatisano. Non si è voluto confermare – come sarebbe accaduto facendola coi giusti criteri – che la cura Di Bella funziona. Se fosse andata a buon fine, i farmaci sarebbero probabilmente mutuabili e tanti reparti di oncologia chiusi definitivamente, come tante case farmaceutiche, tanti pseudo-medici col pelo sullo stomaco a casa a fare la calzetta. E questa donna aggiunge anche un iimportantissima verità: Però ci sarebbero meno sofferenza e meno morti per cancro, perché la falsa pubblicità che si fa per raccogliere fondi per la ricerca ci dice che le guarigioni sono aumentate, ma le statistiche sulle quali basano i loro dati sono finte. Si calcolano ancora i cinque anni di sopravvivenza (come succede sempre), la malattia si ripresenta al sesto anno, il malato è un “nuovo malato” e quindi rientra nelle statistiche di guarigione. E per rincarare la dose sul blog di Video Conoscere ecco una cosa molto interessante: Qualcuno si è mai chiesto se l’oncologo, in caso di bisogno, acconsentirebbe a farsi trattare con la chemioterapia? Sorpresa!… Contrariamente alle nostre supposizioni – e anche se i media si guardano bene dal divulgarlo – esiste una grande sfiducia tra gli oncologi riguardo la chemioterapia. Da indagini e questionari si rileva che, ad esempio, tra gli oncologi americani 3 medici su 4 (il 75%) rifiuterebbero qualsiasi chemioterapia, a causa della sua inefficacia e dei suoi effetti devastanti per l’organismo umano. ePPURE
Posted on: Tue, 09 Jul 2013 08:27:30 +0000

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