KLOUT è principalmente un misuratore dell’indice di - TopicsExpress



          

KLOUT è principalmente un misuratore dell’indice di “influenza” di una persona o di un brand nel mondo dei social network. I social hanno avuto grande sviluppo negli ultimi anni ed è piuttosto frequente che un utente di Twitter disponga anche di un acount su Facebook..se è un libero professionista sarà presente anche su Linkedin (se non lo è è bene che provveda.!), se è un amante della fotografia avrà un profilo Flickr o magari essendo un videoamatore avrà il proprio canale su Youtube..e poi ancora Instagram, Foursquare..e così via. Le varie attività che l’utente sviluppa su questi siti concorrono, senza dubbio, a conferirgli un certo grado di influenza su altri utenti che lo ritwitteranno, condivideranno i suoi post e i Like su FB, le foto su Instagram etc.. KLOUT ha sviluppato un algoritmo che, tenendo conto delle varie interazioni sui social per i quali l’utente ha un account e concede l’autorizzazione all’accesso come applicazione, le conteggia, le elabora e restituisce un valore da 1 a 100. Questo valore (Klout Score, il mio ad oggi è 70 per inciso..) rappresenta uno “standard di influenza” -come autodefinito dai gestori di Klout- A cosa serve KLOUT? Come detto KLOUT si propone di rappresentare, condensato in un unico valore, il livello di influenza di un utente dei social network, attribuendogli una capacità di coinvolgere altri utenti diventando un punto di riferimento auorevole per determinati argomenti. Possiamo dire che si tratta del valore asoluto? In parte il “Klout Score” può darci un’indicazione di massima ma lo scetticismo è d’obbligo. Non mancano infatti commenti critici che smontano la precisione dell’algoritmo. Per esempio questo articolo effettua una precisa disamina di alcuni punteggi Klout mettendoli a confronto e, rilevando palesi incongruenze, definisce impietosamente “senza senso” il ranking attribuito agli utenti. Viene anche contestato, e definito impossibile, il tentativo di condensare in un unico valore un insieme troppo eterogeneo di attività, soggetto a fattori che sfuggono ad un mero conteggio, seppure filtrato da misteriosi algoritmi. Certo dal punto di vista matematico il “Klout Score” non ha alcuna valenza ma nell’effimero mondo del web 2.0 esso ha già fatto capire il suo “appeal” e ha già mietuto le prime vittime (Sam Fiorella, esperto di marketing e collaboratore di aziende “top” come Ford, Aol e Kraft è stato scartato da un’agenzia di marketing canadese perché aveva un punteggio Klout troppo basso).. Più realisticamente Klout è un sito web che sta riscuotendo un grande successo, un’idea vincente che fonda il suo charme sul desiderio di apparire e di competere, sfoggiando uno score più alto degli amici o dei competitors. C’è indubbiamente di più.. L’idea commerciale che sta dietro la “vetrina” del Klout Score è quella di individuare gli utenti più influenti per utilizzarli come veicoli di marketing. Un utente con alte capacità di influenza potrebbe rivelarsi un ottimo sponsor per un prodotto se decidesse di raccomandarlo ai suoi lettori mediante tweet o post pubblicitari. In cambio di questa attività esso riceve un “vantaggio” (PERK), sotto forma di prodoti omaggio, sconti etc. Il sistema dei “PERKS” viene già utilizzato da grandi aziende americane mentre c’è scetticismo circa l’utilizzo di questo sistema per le aziende di casa nostra. Il pubblico italiano non ama essere sospinto forzatamente verso un prodotto e allo stesso modo un “Klout Influencer” probabilmente non gradirebbe questo tipo di interessamento da parte di un’azienda dalla quale potrebbe sentirsi manipolato e di conseguenza assumere un atteggiamento fortemente critico verso di essa.
Posted on: Fri, 12 Jul 2013 17:37:57 +0000

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