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Konrad Lorenz Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Konrad Lorenz nel 1978 Medaglia del Premio Nobel Nobel per la medicina 1973 Konrad Zacharias Lorenz (Vienna, 7 novembre 1903 – Altenberg, 27 febbraio 1989) è stato uno zoologo ed etologo austriaco. Viene considerato il fondatore della moderna etologia scientifica, da lui stesso definita come «ricerca comparata sul comportamento» (vergleichende Verhaltensforschung). Nel 1973 la sua attività trova coronamento con lassegnazione del Premio Nobel per la medicina e la fisiologia (condiviso con Nikolaas Tinbergen e Karl von Frisch) per i suoi studi sulle componenti innate del comportamento e in particolare sul fenomeno dellimprinting nelle oche selvatiche. Lorenz deve tuttavia gran parte della propria popolarità alle opere di divulgazione scientifica. Pioniere dellambientalismo, si è inoltre occupato per tutta la vita di filosofia, specialmente di teoria della conoscenza, contribuendo alla fondazione dellepistemologia evoluzionistica ed elaborando uninterpretazione biologica e filogenetica dellapriorismo kantiano. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Linfanzia 1.2 Gli studi e il matrimonio 1.3 Gli anni del nazismo 1.4 Il dopoguerra 2 Pensiero 2.1 Contributi scientifici 2.1.1 Studi sullaggressività 2.2 Riflessioni morali 2.2.1 Etica e animali 2.3 Epistemologia 3 Riconoscimenti 4 Opere 5 Note 6 Voci correlate 7 Altri progetti 8 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Linfanzia[modifica | modifica sorgente] Il piccolo Konrad a cinque anni Konrad Lorenz trascorse la propria infanzia ad Altenberg, sulle rive del Danubio, dove poté subito coltivare il suo vivo interesse per il mondo animale: « Sono cresciuto nella grande casa, e nellancora più grande giardino, dei miei genitori ad Altenberg. Nei confronti del mio indiscriminato amore per gli animali, essi furono assai tolleranti.[1] » Da bambino voleva diventare una civetta «perché di sera le civette non devono andare a letto», ma cambiò idea quando gli lessero il Viaggio meraviglioso del piccolo Nils Holgersson con le oche selvatiche di Selma Lagerlöf[2]: « Riconobbi allora che le civette difettano di una capacità essenziale: non possono nuotare e immergersi, cose che io avevo imparato qualche tempo prima. Decisi allora di diventare un uccello acquatico e quando in seguito compresi che non avrei potuto esserlo, volli almeno averne uno. Influenzato dalla grande scrittrice svedese, desideravo delle oche.[3] » Dopo aver persuaso i propri genitori ad acquistargli un pulcino danatra, egli iniziò a condividere tale interesse con una bambina di tre anni più grande (la sua futura moglie), che ricevette un anatroccolo della stessa covata[4]: « [...] io, che a quel tempo avevo appena sei anni, fui a mia volta imprintato nellessenziale interesse verso gli anseriformi, mentre mia moglie, che aveva nove anni, non fu colpita da questa innocua follia. Lamore per gli anatidi che mi prese allora e che ancor oggi mi possiede, forse è buona esemplificazione di come anche negli uomini possano verificarsi imprinting irreversibili. Quantunque in quellestate del 1909 ci sentissimo già troppo superiori per giocare all«anatra», svolgevamo tuttavia il nostro ruolo di «madri anatre» con grande dedizione e passione.[5] » A dieci anni scoprì i principi dellevoluzione osservando una tavola di Archaeopteryx (anello di congiunzione tra i rettili e gli uccelli) e leggendo dei libri sullargomento; progettò allora di fare il paleontologo e gli capitò loccasione di avere per maestro, a scuola, un monaco benedettino che insegnava liberamente la teoria darwiniana della selezione naturale.[6] Gli studi e il matrimonio[modifica | modifica sorgente] Prima di terminare il liceo (1922), desiderava studiare zoologia e paleontologia, ma seguì poi il volere del padre iscrivendosi a medicina.[7] Seguì i corsi allUniversità di Vienna, alloggiando presso la casa dei genitori, dove continuò peraltro a coltivare i suoi interessi zoologici; ad esempio provò a tenere, nella sua camera, una scimmia cappuccina.[8] Ancor prima di conseguire la laurea (1928), divenne dapprima esercitatore e poi assistente universitario, presso listituto di anatomia, del prof. Ferdinand Hochstetter (esperto di embriologia e studioso di anatomia comparata).[7] La sua prima pubblicazione scientifica fu un diario di appunti e illustrazioni sul comportamento delle taccole. Gretel, che poi sarebbe diventata sua moglie, fece dattilografare questo scritto a sua insaputa e lo inviò al dott. Oskar Heinroth. Cominciò così la carriera di Lorenz.[9] Sposatosi, visse ad Altenberg con la moglie (che era ginecologa), tenendo in giardino moltissimi animali, senza gabbie, tanto che, quando nacque il primogenito, fu questultimo ad essere messo, per sua sicurezza, «in gabbia»: « Gli animali vivevano dunque in piena libertà [...]. Tenevamo allora alcuni animali grossi e potenzialmente pericolosi [...] che non era opportuno lasciare soli con il bambino. Così mia moglie in quattro e quattrotto sistemò in giardino una grossa gabbia, e vi pose dentro... il pargoletto![10] » Gli anni del nazismo[modifica | modifica sorgente] Nel 1937 Lorenz fece domanda alla Deutsche Forschungsgemeinschaft per una borsa di studio, facendosi raccomandare da accademici viennesi come simpatizzante del nazismo; la domanda ebbe esito positivo lanno successivo, quando Lorenz allegò anche le prove che lui e sua moglie erano di origine ariana.[11] Con lAnschluss dellAustria alla Germania (1938), Lorenz prese la tessera del partito nazionalsocialista e la sua carriera scientifica prosperò: nel 1940 ottenne la cattedra di psicologia allUniversità di Königsberg[11] e nel medesimo anno scrisse: « Dovere delleugenetica, dovere delligiene razziale devessere quello di occuparsi con sollecitudine di uneliminazione di esseri umani moralmente inferiori più severa di quella che è praticata oggi. Noi dovremmo letteralmente sostituire tutti i fattori che determinano la selezione in una vita naturale e libera.[12][13][14][15][16][17] » In seguito affermerà: « Io, in effetti, ritenevo che dai nostri nuovi governanti potesse venire qualcosa di buono. [...] Lo pensarono praticamente tutti i miei amici e insegnanti, e anche mio padre, che era certamente un uomo gentile e molto umano. Nessuno di noi sospettava che la parola selezione, nellaccezione data ad essa da questi governanti, significasse assassinio.[18] » Fotografia di Konrad Lorenz su un documento ritrovato in un lager sovietico Nel corso della seconda guerra mondiale fu reclutato nellesercito tedesco, inizialmente con lincarico di portaordini-motociclista, poi di psicologo e infine di medico (1941) nel dipartimento di neurologia e psichiatria dellospedale di Posen; qui si occupò del trattamento delle nevrosi, specialmente dellisteria e delle nevrosi compulsive.[11] Nella primavera del 1942 fu spedito al fronte orientale, vicino Vicebsk (nellambito dellOperazione Barbarossa), e due mesi dopo fu fatto prigioniero dai sovietici.[19] Nel 1944 fu internato nei campi di concentramento sovietici in Armenia; in Unione Sovietica fece peraltro significative esperienze: « Dapprima mi misero a lavorare in un ospedale, a Chalturin [...]. Quando questospedale fu smantellato, divenni medico di campo, dapprima a Oritschi, e successivamente in diversi campi in Armenia. Cominciai a parlare con qualche scioltezza il russo e feci buona amicizia con alcuni russi, quasi sempre dei medici. Ebbi occasione di osservare i sorprendenti paralleli possibili fra gli effetti psicologici delleducazione nazista e di quella marxista. Fu allora che cominciai a capire la natura dellindottrinamento in quanto tale.[20] » Il dopoguerra[modifica | modifica sorgente] Fu rimpatriato in Austria nel febbraio del 1948 e gli fu permesso di tenere il manoscritto di un libro sugli uccelli che stava scrivendo e che sarebbe diventato Laltra faccia dello specchio. Subito si reinserì nellambito della ricerca zoologica.[21] e nel 1949 fondò lIstituto di Etologia Comparativa dellAccademia austriaca delle Scienze. Sempre quellanno pubblicò il libro che lavrebbe reso famoso: Lanello di Re Salomone. Nel 1950 fu appositamente creato per lui lIstituto Lorenz di etologia dalla Società Max Planck a Buldern in Vestfalia e nel 1955 lIstituto Max Planck di fisiologia del comportamento a Seewiesen, in Baviera di cui fu vice direttore e dal 1961 direttore[22] Nel 1953 seguì la nomina di Konrad Lorenz a professore onorario presso lUniversità di Münster. Nel 1957 fu nominato Professore onorario di Zoologia presso lUniversità di Monaco di Baviera. Nel 1969 divenne il primo vincitore del Premio mondiale Cino Del Duca. Nel 1973 gli fu conferito il Premio Nobel per la medicina per le scoperte in modelli di comportamento individuale e sociale (condiviso con Nikolaas Tinbergen e Karl von Frisch).[22] Lorenz si ritirò dallIstituto Max Planck nel 1973, ma continuò a fare ricerca e a pubblicare da Altenberg e Grünau im Almtal, in Austria. Pensiero[modifica | modifica sorgente] Contributi scientifici[modifica | modifica sorgente] Lorenz (a sinistra) con il suo allievo Otto Koenig, nel 1974 Considerato uno dei fondatori delletologia (cioè del comportamento animale nel suo ambiente naturale), Lorenz elaborò sin dal 1935 il concetto di imprinting: lapprendimento istintivo caratteristico di una specie, che pare non derivare dallesperienza individuale.[22] Lorenz infatti definì limprinting come «la fissazione di un istinto innato su un determinato oggetto», osservando che «nelle anatre selvatiche il processo di imprinting che ferma lazione del seguire è ridotto a poche ore. Proprio per essere circoscritto a una determinata fase di sviluppo e per la sua irrevocabilità limprinting si differenzia da altre forme dapprendimento»[23]. Queste osservazioni di Lorenz influenzarono fortemente la teoria psicoanalitica dellattaccamento (sarà Bowlby stesso a riconoscerlo, nellopera Costruzione e rottura dei legami affettivi del 1979).[24] Lorenz fu promotore della scuola di «etologia positiva» a orientamento psicofisiologico, basata sullidea di un«attività spontanea» dellorganismo distinta da qualsiasi «risposta» a stimolazioni.[25] Egli ha studiato i problemi dei codici di comportamento e dei rituali nel mondo animale, legati al corteggiamento, alle pratiche sessuali e alla cova.[22] Studi sullaggressività[modifica | modifica sorgente] Lorenz ha compiuto ricerche sui problemi dellaggressività, sulla sua funzione per la sopravvivenza e sui meccanismi che si contrappongono ai suoi effetti deleteri,[26] estendendo queste ricerche dal campo animale fino a quello umano,[22] dove ha osservato come listinto aggressivo vada in qualche modo mitigato, ad esempio tramite lagonismo sportivo.[27] Egli ha definito laggressività come insita nella natura stessa delluomo, attirando perciò le critiche di sociologi, psicologi e psichiatri. Si è difeso affermando che il suo pensiero «non è stato capito per colpa di restrizioni ideologiche. Alluomo non piace sentirsi definire aggressivo, non gli piace riconoscere di avere degli istinti bassi, e al giorno doggi laggressività è uno degli istinti più deprecati»[9]. Ha elaborato la teoria della cosiddetta «appetenza», secondo cui negli animali cè un meccanismo interno dove si accumula laggressività, e che ad un certo livello costringe lanimale a sfogarla. Per Lorenz, come la fame comporta lesigenza di nutrirsi, la mancanza di sfoghi aggressivi fa crescere il bisogno di combattere.[28] La pulsione aggressiva è pronta a liberarsi se sollecitata da stimoli appropriati, ed è un istinto di conservazione della specie anche quando viene esercitata verso gli appartenenti della propria stessa specie, attraverso la delimitazione del territorio e la distribuzione degli individui nello spazio vitale disponibile, nonché tramite la selezione del più forte e del miglior capofamiglia.[9] Lorenz ha anche studiato i meccanismi delle inibizioni, sviluppatesi in parallelo allevolversi degli strumenti di aggressione.[29] Lessere umano è lunica specie che ha prodotto in breve tempo delle armi che ne mettono a rischio lesistenza, perché dotate di un enorme potere distruttivo, «il cui uso non è regolato da una corrispondente forza di inibizione»[30]. Riflessioni morali[modifica | modifica sorgente] Già prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, nel saggio Armi e morale negli animali (1935), Lorenz aveva paventato, per gli esseri umani, la possibilità di un nuovo conflitto su scala globale, che avrebbe minacciato la sopravvivenza stessa delluomo sul pianeta: « Verrà il giorno in cui ciascuna delle due parti in guerra avrà la possibilità di annientare completamente laltra. Forse verrà il giorno in cui tutta lumanità sarà divisa in due campi. Ci comporteremo allora come le colombe o come i lupi? Sarà la risposta a questa domanda a decidere del destino dellumanità.[31] » A partire dagli anni sessanta, Lorenz iniziò ad interessarsi, anche avvalendosi delle sue competenze di psichiatra, delle «nevrosi di massa» che inducono lessere umano a devastare lambiente e ad autodistruggersi nel circolo vizioso delleconomia capitalistica, con i rischi aggiunti di un possibile conflitto nucleare; da ciò Lorenz deduce che i maggiori problemi per lumanità di oggi siano quelli di natura etica e morale: « Non fui mosso da interesse per il comportamento umano, e tanto meno per la cultura umana, se non nella mia vita tarda. [...] Non so come mai così tardi, ma cominciai ad avvertire acutamente il pericolo insito nella distruzione dellambiente naturale da parte delluomo, e nel devastante circolo vizioso in cui agiscono la competizione commerciale e la crescita economica. Il fatto di guardare alla cultura come a un sistema vivente e di valutare le sue turbative come se fossero delle malattie mi ha fatto giungere alla convinzione che la principale minaccia alla futura esistenza dellumanità risiede in quella che può essere opportunamente chiamata nevrosi di massa. Si potrebbe dire che i principali problemi che lumanità si trova ad affrontare sono di natura etica e morale.[32] » Etica e animali[modifica | modifica sorgente] In un suo articolo molto discusso del 1980 (Gli animali sono esseri umani di sentimento) Lorenz parlò di «crimini contro gli animali» scrivendo che «chiunque conosca intimamente un mammifero superiore, come un cane o una scimmia, e non si convince che tale essere ha sentimenti simili ai suoi, è psichicamente anormale»[33]. Lorenz spiegò poi come la compassione verso gli animali sia una naturale conseguenza della scoperta delle somiglianze intercorrenti tra il loro comportamento ed il nostro: « Quando ci sentiamo toccati emotivamente dal comportamento di un animale, ciò è sicuro indicatore del fatto che abbiamo scoperto intuitivamente una somiglianza tra comportamento animale e umano. [...] Laccendersi della nostra risposta emotiva, della nostra «commozione» è dunque un segno certo di una forte somiglianza tra comportamento animale e comportamento umano.[34] » Approvando il riconoscimento scientifico dell«evidenza del Tu» promosso da Karl Bühler, Lorenz sostenne quindi la necessità di una morale estesa agli animali: « Per il pensatore la cui gnoseologia si fonda sullintuizione del fatto evolutivo, l«evidenza del Tu» del proprio consimile come dellanimale superiore, è innegabile. Una convinzione che si è infine espressa anche nelle leggi per la protezione degli animali vigenti in tutto il mondo. Siamo costretti a riconoscere il «Tu» nellanimale superiore e a trarne le conseguenze morali.[35] » Epistemologia[modifica | modifica sorgente] In campo filosofico uno dei maggiori contributi di Lorenz fu lintuizione, derivata e dimostrata dalla sua ricerca naturale, della derivazione filogenetica delle nostre categorie mentali che ci consentono la conoscenza della realtà. A-priori per lindividuo, ma a-posteriori nel divenire evolutivo della specie.[36] Intuizione e studi che costituirono una delle basi su cui si fonda lepistemologia evoluzionistica.[37] Riconoscimenti[modifica | modifica sorgente] 1964: Medaglia per le scienze e le arti (Austria) 1972: Goldene Medaille der Humboldt-Gesellschaft 1984: Medaglia dellOrdine di Massimiliano per le scienze e le arti Opere[modifica | modifica sorgente] Osservazioni sulle taccole (1927) Osservazioni sul riconoscimento di azioni istintive specifiche negli uccelli (1932) Armi e morale negli animali (1935) Il compagno nellambiente delluccello (1935) Sulla formazione del concetto di istinto (1937) La dottrina kantiana dellapriori e la biologia contemporanea (1941) Le forme innate dellesperienza possibile (1943) Lanello di Re Salomone (1949) E luomo incontrò il cane (1950) Evoluzione e modificazione del comportamento (1961) Laggressività (1962) Il cosiddetto male (1963) Laltra faccia dello specchio (1973) Gli otto peccati capitali della nostra civiltà (1973) Letologia (1978) Natura e destino (1978) Gli animali sono esseri umani di sentimento (1980) Il declino delluomo (1983) Salvate la speranza (1988) Io sono qui, tu dove sei? Etologia delloca selvatica (1988) La scienza naturale delluomo. Il manoscritto russo (1992) Note[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Tue, 12 Nov 2013 21:43:02 +0000

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