La migliore difesa d’Italia abita a Prato, in Lega Pro. Zero gol subiti in cinque partite. Tra i professionisti nessuno è riuscito a fare meglio. Nemmeno la Roma, che un golletto lo ha subito; nemmeno il Melfi che pure una rete l’ha incassata. Un primato che i toscani condividono con tre squadre di serie D: Matera, Pro Sesto e Pordenone. Centro tessile tra i più importanti d’Europa, definita la ‘Manchester della Toscana’, Prato si è risvegliata lunedì mattina riscoprendosi bella e famosa anche per il calcio. Merito di una pattuglia giovane, allenata da Vincenzo Esposito, uno che a Prato è qualcosa in più di un semplice allenatore. Otto campionati da giocatore nella vecchia serie C e 188 presenze con la maglia biancoazzurra, nona stagione sulla panchina della prima squadra. Cinquant’anni, ex centrocampista di rendimento, protagonista nella Lazio ‘Fascettiana’ del meno nove, Esposito è il Totem di un Prato che vuole ancora continuare a stupire. “Questo record è un motivo di soddisfazione – ammette il tecnico toscano – perché dentro questo primato c’è il lavoro di tutto il gruppo. È un semplice dato numerico, ma ha trasmesso tanta positività. Un pizzico di fortuna ci ha aiutato in qualche frangente, ma questo zero nella casella dei gol subiti evidenzia un altro aspetto. La nostra partenza in campionato è stata buona e stiamo facendo un percorso interessante e significativo”. Un percorso che ad agosto non faceva presagire un avvio così brillante dal punto di vista dei risultati. La sconfitta in Coppa Italia contro il Castel Rigone, matricola di seconda divisione, determinò il punto da cui ripartire. Fini 4 a 1 per gli umbri ed il Prato bunker di oggi sembrava soltanto un sogno di fine estate. “Giocammo quella partita – spiega Esposito – con una squadra diversa da quella titolare e con tanti giovani da provare e valutare. Alleno questa squadra da tre anni. Abbiamo dato continuità sul piano gestionale ad un lavoro che adesso sta pagando. Siamo partiti bene, abbiamo nove punti e vediamo strada facendo cosa possiamo ottenere e cosa possiamo fare. Quest’anno sarà un campionato anomalo, diverso dagli altri. Non ci saranno retrocessioni, probabilmente si vivrà tutto con meno ansie e meno angoscia. Tuttavia è un girone molto difficile, con grandi squadre e grandi piazze. Ci mettiamo alla prova e più avanti tireremo le somme”. Dietro al record del Prato si nasconde uno dei tanti talenti della Lega Pro. È il portiere Matteo Brunelli, giovanissimo prodotto del vivaio. Diciannove anni compiuti lo scorso mese di maggio, un percorso formativo negli Allievi e nella Primavera del Milan, il baby numero uno è ritornato alla casa madre per fare il definitivo salto di qualità. Le potenzialità sono dalla sua parte. “È un ragazzo di valore – rivela mister Esposito – che già lo scorso anno abbiamo lanciato in alcune partite molto difficili e delicate. Ha risposto bene e si è messo in grande evidenza. Ogni tanto lo stimolo e gli dico di stare attento che cambio portiere e faccio giocare Layeni. Lo dico ogni settimana. Ci sta portando bene e ci fa sorridere”. In fondo Vincenzo Esposito di giovani bravi se ne intende. Quando guidava l’Inter Primavera ha vinto titoli e lanciato campioni del calibro di Balotelli, Bonucci, Destro e Biabiany. Alla guida dei nerazzurri ha portato a casa uno scudetto Primavera (stagione 2006/2007) ed un torneo di Viareggio nel 2008, deciso da un rigore trasformato all’ultimo respiro proprio da super Mario. ”Con Balotelli ho mantenuto degli ottimi rapporti – spiega l’allenatore del Prato – e ogni tanto ci sentiamo. E’ un grandissimo campione ed è soprattutto un ottimo ragazzo. Cerca sempre di fare progressi, in campo e nei comportamenti. Qualche incidente di percorso può capitare quando si intraprende la strada della crescita. Fa parte delle regole del gioco. Resta il fatto che stiamo parlando di un talento, di un fuoriclasse assoluto”. E dell’unico allenatore con cui Mario non ha litigato?
Posted on: Fri, 04 Oct 2013 21:01:17 +0000
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