“…La musica seriale sorse dalla totalità del principio - TopicsExpress



          

“…La musica seriale sorse dalla totalità del principio motivico-tematico o, meglio, dalla sua estensione alle dimensioni del tempo e del timbro. I due procedimenti hanno in comune il telos dell’organizzazione totale. Forse la loro differenza andrebbe definita in questi termini: la tecnica seriale nel suo complesso pone l’unità come fatto, come ente immediato quantunque la sua unità sia nascosta; invece nella pratica motivico-tematica l’unità si determina sempre come qualcosa che diviene e divenendo si rivela. Ciò implica nei due ambiti atteggiamenti diversi nei confronti del dinamismo e della staticità. In virtù della sua codificazione la musica d’arte condivide con la letteratura una contraddizione immanente. Rappresentando entrambe una continuità delle componenti sintattiche, un processo spirituale e una successione temporale di elementi che si condizionano reciprocamente, si costituiscono in divenire, sono dinamiche… Tuttavia sia la musica che la letteratura vengono immobilizzate e presentificate nella scrittura… Ciò che è fissato nel segno appare, in quanto suo senso, come una realtà in divenire… Anche la musica, come ogni arte nuova, si ribella all’apparenza. Sotto questo aspetto si potrebbe definire il suo recente sviluppo come tentativo di rifiutare una dinamica fittizia, di rendere la sua sonorità reale in certo qual modo statica come lo è sempre stata la notazione… La staticità della musica notata costituisce un lato della cosa; l’altra è il fenomeno sonoro, l’evento nel tempo. Esso è impensabile senza la scrittura e viceversa. Le note non costituiscono semplici direttive per l’esecuzione, ma sono musica oggettivata nel testo… Ma in musica non vi è nulla che abbia il diritto di seguire qualcos’altro, se non è determinato dalla configurazione di ciò che lo precede o se, per converso, non rivela retrospettivamente l’evento precedente come condizione del suo esserci. Altrimenti la concretizzazione della musica nel tempo e la sua astratta forma temporale divergerebbero. Ciò che, per sua costituzione, non richiede affatto di comparire prima o dopo, diventa parassita del tempo entrando automaticamente nel rapporto di successione. Esigere da una musique informelle che accolga in sé quella pratica motivico-tematica a cui pure ha rinunciato non significa altro che indurre la musica a padroneggiare il rapporto tra forma temporale e contenuto musicale. Questo principio implica sempre, paradossalmente, che si istituisca un rapporto con campi relativamente statici, sola operazione attraverso cui si può dedurre la dinamica, infatti una dinamica assoluta e indifferenziata si trasformerebbe nuovamente in statica…”
Posted on: Wed, 30 Oct 2013 20:22:10 +0000

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