La nobile e antichissima famiglia Grimaldi, originaria della - TopicsExpress



          

La nobile e antichissima famiglia Grimaldi, originaria della Francia, si trasferì a Genova nel 1070 con Inigo Grimaldo. In detta città i casati genovesi dei Ceva, dei Castro o Castello, dei Taschifeloni, degli Oliva, dei Crespini e dei Messimeri furono aggregati al grande albergo dei Grimaldi, assumendone nome e stemma. La famiglia si ramificò in molte città, il ramo bolognese si estinse con Sulpiria che sposò nel 1726 Lodovico Beccatelli e i beni e il nome passò nei Beccadelli.Tra il XV e XVI sec. il ramo Messimeri Grimaldi di Genova si trasferì in Cava dei Tirreni (SA) e in Nocera (SA); dei personaggi illustri:Giovanni detto Giovannello, nel 1460 si distinse come abile comandante alla battaglia di Sarno e, per i suoi meriti, nel 1484 fu riconosciuto Nobile da re Ferrante I d’Aragona , come ...originario di Genova ed abitante in Cava….Nel 1690 Giacomo Antonio, nobiluomo cavese, fu Vice Duca di Nocera per i Duchi de Moura.Costantino (Cava, 1667 + Napoli, 1750), nobiluomo cavese, fu Consigliere Regio e famoso filosofo anticurialista, per questo motivo fu perseguitato e imprigionato nel 1744; il suo pensiero e i suoi scritti contribuirono all’affermazione di nuove idee per i patrioti della Repubblica Napoletana del 1799.Giovan Battista (XV-XVI sec.), visse a Nocera dei Pagani, dove fu Patrizio nocerino e dove originò un nuovo ramo della famiglia, divenendo il capostipite del ramo dei Grimaldi di Nocera, di Roccapiemonte, Reggio Calabria e Napoli. IL RAMO OLIVA GRIMALDI Il ramo degli Oliva Grimaldi di Genova fu feudatario in Calabria ed acquistò così, nei vari secoli, il vasto stato di Gerace (ottenendone il titolo di Principi nel 1609), Terranova, Gioia e vari feudi minori. Unaltro ramo invece ottenne il feudo di Rocca Grimaldi e raccolse poi leredità del ramo di Gerace. Furono inoltre Patrizi Napoletani iscritti al sedile di Montagna con il solo nome di famiglia (15/11/1693). La famiglia si estinse infine nei Serra di Gerace. Nel 1552 Girolamo Oliva Grimaldi (†1557) fu il 1° Signore di Monte Sant Angelo, in provincia di Capitanata.Nel 1574 Don Giovan Battista Oliva Grimaldi (†1582), Patrizio Genovese, 2° Signore di Monte Sant Angelo, fu insignito da re Filippo II di Spagna dei titoli di Duca di Terranova (in Terra di Bari), Gerace (in Calabria Ultra I) e Gioia (in Terra di Bari); dopo le leggi di Casale del 1576 mantenne il cognome Grimaldi nel Regno di Napoli. Sposò Maria Spinola († 1595 ?) di Pasquale e Geronima Gentile. Don Girolamo Oliva Grimaldi (Genova, 1586 † 1657), 3° Duca di Terranova, nel 1609 fu il 1° principe di Gerace e nel 1654 1° marchese di Gioia, sposò nel 1607 Benedetta Pinelli († Napoli, parr. S. Giorgio dei Genovesi, 1654) di Cassellino e Bettina Piccamiglio. Napoli - particolare della Chiesa di S. Giorgio dei Genovesi Don Girolamo Oliva Grimaldi (Genova, 1651 † 1712), 3° Principe di Gerace, 5° Duca di Terranova, 3° Marchese di Gioia e 6° Signore di Monte Sant Angelo, Patrizio Genovese, nel 1693 fu ascritto al Patriziato napoletano del seggio di Montagna. Sposò nel 1673 Teresa De Mari.Don Stefano Oliva Grimaldi (Genova,1675 † ivi, 1729), 4° Principe di Gerace, 6° Duca di Terranova, 4° Marchese di Gioia e 7° Signore di Monte Sant Angelo, Patrizio Genovese e Patrizio Napoletano del Seggio di Montagna, sposò in prime nozze Faustina Gambacorta, figlia di Giuseppe duca di Limatola e di Vincenza Gambacorta; in seconde nozze Eleonora Piccolomini, figlia Giuseppe principe di Valle e di Anna Colonna; e, infine, in terze nozze Eleonora Pappacoda, figlia di Domenico, principe di Centola e Giovanna Pappacoda.Nel 1687 Don Giovan Battista Oliva Grimaldi (Napoli, 1668 † 1737) vestì l’abito di Malta. Don Pasquale Oliva Grimaldi, Signore di Rocca Grimaldi nel 1570, fu il capostipite del ramo degli Oliva Grimaldi di Rocca Grimaldi; il figlio Battista (Genova, 1583) fu il 1° conte di Rocca Grimalda, nel ducato di Milano. Don Andrea Oliva Grimaldi (Genova, 1671 † 1755), 4° Conte di Rocca Grimaldi, nel 1721 fu investito del titolo ad personam di conte palatino del S.R.I. Donna Maria Antonia Oliva Grimaldi (Genova, 1758 † Napoli,1822), 7^ Principessa di Gerace; 9^ Duchessa di Terranova; 7^ Marchesa di Gioia (titolo ceduto questo ceduto il 23-8-1792) e 10^ Signora di Monte Sant Angelo, Patrizia genovese, Nobildonna napoletana, dama della corte delle Due Sicilie; sposò in prime nozze nel 1777 Giovan Battista Serra; e nel 1789 in seconde nozze Pasquale Serra. In questo modo la famiglia si estinse nei Serra, che ne raccolsero i titoli e leredità. © Napoli - Cappella Serra di Gerace - epitaffio in memoria della principessa Maria Antonia Grimaldi Appunti: Nel 1644 il Regio Fisco, per liti dovute al non pagamento del relevio, confiscò il feudo di San Felice, pervenuto a all’U.J.D. Flaminio dè Dominicis nel 1628 per acquisto da Francesco Migliaccio, vendendolo al marchese di Pietravairano Francesco Grimaldi. I Grimaldi di questa linea sono di origine genovese, passati nel napoletano a seguito delle egemonie Liguri nel Regno di Napoli e Sicilia nel XVI sec. Il primo ad acquistare il feudo di Pietravairano fu Ansaldo Grimaldi nel 1596, trasferendo sul feudo di Pietravairano il titolo di marchese, già concesso sul feudo di Modugno nel 1581.(vedi famiglia Migliaccio - 2^ parte) La figlia di Pietro Antonio d’Anna e di Mariana Damiano dei Baroni di Castronovo, Eleonora d’Anna sposata in prime nozze a Francesco Origlia, di nobile famiglia cavese, sposò quindi Giuseppe Grimaldi, di Gian Tommaso, della famiglia di origine genovese, anch’essi potenti nobili della Cava. (secolo XVII), Eleonora d’Anna, madre di Giacomo Antonio Grimaldi, dottore in leggi e giudice, morì nel 1698 e nella Cappella del Palazzo Grimaldi fu posta una lunga iscrizione in cui si riepilogavano le glorie della sua ascendenza famigliare (vedi Famiglia dAnna). Gli eletti del popolo Don Carlo Grimaldi, don Pietro Macedonio, don Scipione Dentice, don Fabrizio Caracciolo, don MarcAntonio Muscettola, e don Orazio Sanfelice, in nome della città di Napoli, si recarono nella chiesa di San Giovanni a Carbonara, ristrutturata nel 1735, per portare ricchi doni a Maria Vergine Consolatrice degli Afflitti, la cui immagine nel giorno della SS. Trinità del 1620 comparve dopo la caduta della tonica di un muro della bottega di un falegname. Nello stesso giorno, la figlia del falegname acquistò miracolosamente la vista; seguirono altri numerosi miracoli.
Posted on: Thu, 07 Nov 2013 17:32:00 +0000

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