«Le nostre esportazioni coincidono con i deficit altrui»: a - TopicsExpress



          

«Le nostre esportazioni coincidono con i deficit altrui»: a dirlo forte e chiaro fu l’ex-cancelliere socialdemocratico (Spd) Helmut Schmidt, vecchio saggio della politica tedesca, nel 2011 di fronte ai delegati del suo partito riuniti a congresso. L’anziano leader tenne un formidabile discorso sugli errori che la Germania guidata dalla democristiana (Cdu) Angela Merkel stava compiendo nella politica europea. Errori pericolosi, al punto da rischiare di compromettere il futuro del progetto dell’integrazione del Vecchio continente, l’obiettivo della vita per la generazione del 95enne Schmidt. Da allora, nei fatti poco è cambiato. Qualcosa si è mosso, invece, nella percezione del problema, che adesso appare più diffusa. A far buona compagnia a Schmidt e ai critici di sinistra della politica economica della Repubblica federale – in particolare esponenti della Linke – c’è dall’altro ieri la Commissione europea, che ha fatto proprie le riserve espresse anche dal governo degli Stati Uniti nelle settimane precedenti. Se la Germania esporta troppo, gli squilibri delle bilance commerciali interni alla Ue mettono ancora più in difficoltà i Paesi «periferici» in crisi: questo è il succo dell’accusa. La raccomandazione che viene da Bruxelles, quindi, è simile alle richieste avanzate da molto tempo, in Germania, sia dalle sinistre sia dai sindacati: aumentare gli investimenti interni, far crescere i salari e quindi i consumi interni.
Posted on: Sat, 16 Nov 2013 16:05:11 +0000

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