Leo Boff:L’importante non è essere della teologia della - TopicsExpress



          

Leo Boff:L’importante non è essere della teologia della liberazione ma per la liberazione degli oppressi, dei poveri. Ora, papa Francesco ha fatto questa scelta per i poveri, ha vissuto e vive poveramente in solidarietà con loro, e l’ha detto chiaramente in uno dei suoi primi interventi: “Come mi piacerebbe una Chiesa povera per i poveri!”. In tal senso, papa Francesco sta realizzando un’intuizione primordiale della Teologia della Liberazione e assecondandone la sua marca registrata: l’opzione preferenziale per i poveri, contro la povertà e a favore della vita e della giustizia..... Non ha importanza se papa Francesco non utilizza l’espressione “teologia della liberazione”. L’importante è che parli e agisca in forma di liberazione. È persino meglio che il papa non si affili a nessun tipo di teologia, che sia della liberazione o di qualsiasi altra. I suoi due antecessori hanno aderito a un certo tipo di teologia che era nelle loro teste e si presentava come espressione del magistero papale. In nome di ciò si condannarono non pochi teologi e teologhe. Gli storiografi sanno che la categoria “magistero” attribuita ai papi è una creazione recente. Cominciò a essere impiegata dai papi Gregorio XVI (1765-1846) e da Pio X (1835-1914) e divenne ordinaria con Pio XII (1876-1958). Prima, il “magistero” era costituito dai dottori in teologia, non dai vescovi e dal papa. Questi sono maestri della fede. I teologi sono maestri dell’intelligenza della fede. Pertanto, ai vescovi e papi non spettava fare teologia: ma testimoniare ufficialmente e garantire zelantemente la fede cristiana. Ai teologi e teologhe spettava e spetta approfondire questa testimonianza con gli strumenti intellettuali offerti dalla cultura presente. Quando i papi si mettono a fare teologia, com’è successo recentemente, non si sa se parlano come papi o come teologi. Si crea una grande confusione nella Chiesa; si perde la libertà di investigare e il dialogo con i vari ambiti del sapere. Grazie a Dio papa Francesco si presenta esplicitamente come pastore e non come dottore e teologo, fosse anche della liberazione. Così è più libero di parlare a partire dal vangelo, dalla sua intelligenza emotiva e spirituale, con il cuore aperto e sensibile, in sintonia con il mondo oggi globalizzato.
Posted on: Sun, 22 Sep 2013 05:26:19 +0000

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