Luciano Canfora: Berlusconi cita Mussolini perché ha un disegno - TopicsExpress



          

Luciano Canfora: Berlusconi cita Mussolini perché ha un disegno politico simile, esautorare il Parlamentodi Claudia MuraNon è la prima volta che il presidente del Consiglio si rifà a Benito Mussolini, dimostrando di ben conoscere i Diari del Duce con puntuali citazioni, e non è la prima volta che lamenta l’inconsistenza dei suoi poteri. Ma che faccia le due cose insieme Il parallelo fra il Cavaliere e il dittatore del ventennio fascista è stato fatto spesso da tutte le parti politiche, pure con esiti e riflessioni anche molto distanti. Che significato, soprattutto storico, possa avere questo gesto del premier lo abbiamo chiesto al professor Luciano Canfora, storico e ordinario di filologia greca e latina allUniversità di Bari.Che lettura dà di un Berlusconi che si duole d’essere come Mussolini? “Mi pare che la sua inclinazione a parlare di Mussolini sia di antica data. Nel senso che già dai primordi della sua ‘discesa in campo’ ebbe modo di dire che, in fondo, il fascismo aveva fatto una serie di cose buone. Almeno fino alla data limite del 1938. Questo lo faceva intorno al ‘94 per corteggiare Alleanza Nazionale, in particolare il suo segretario, perché allora Gianfranco Fini e il partito erano ancora legati alla tradizione del fascismo. Ma il Fini di oggi è un’altra persona rispetto a quella del ‘92 o del ’94.”Quella del 1938 sarebbe la data limite entro la quale il fascismo può essere percepito come un’esperienza accettabile? “Sì, accettabile secondo questa veduta, non secondo me ovviamente. Una data entro la quale andava ancora tutto bene, o comunque c’era molto di positivo. Poi ci sono state le leggi razziali, la guerra e altre scelte che hanno reso il fascismo odioso al popolo italiano e quindi poco difendibile se non da minoranze nostalgiche.”Ma dagli esordi politici del premier ad oggi cosa è cambiato? “Le cose si sono venute trasformando. Quando Bossi si separò dal Centrodestra e piantò in asso Berlusconi, accentuò l’elemento antifascista e disse che il premier era sostanzialmente un ‘berluskaiser’, mentre lui riteneva l’antifascismo un valore assoluto e con questo divenne attraente per la Sinistra. L’incauto D’Alema giunse ad affermare che il Carroccio fosse una costola della Sinistra. Berlusconi fu così messo all’angolo da una Lega allora protesa a denunciare una sorta di vicinanza ideologica col fascismo.”Invece oggi Berlusconi e Bossi vanno d’amore e d’accordo. “Arrivando alle elezioni del 2008, troviamo una situazione in cui la Lega è molto più forte ma Fini ha una posizione ideologica completamente diversa avendo riconosciuto che il valore dell’antifascismo ha per contenuto il rispetto della giustizia sociale e la libertà politica. A questo punto Berlusconi si è posto il problema, da un lato di isolare Fini additandolo come traditore, e dall’altro di prospettare una modifica sostanziale del nostro ordinamento costituzionale, sia pure non con leggi costituzionali ma ordinarie, con l’intento di rafforzare i poteri del presidente del Consiglio. Questa fu la linea adottata da Mussolini nei confronti del re perché lo Statuto Albertino, che fu la Carta Costituzionale italiana per un secolo esatto - dal 1848 al 1948 - era vigente durante il fascismo e dava al presidente del Consiglio poteri limitatissimi.”Allora erano i Savoia a decidere. “Il presidente del Consiglio era, non dico un cameriere del re, ma molto subalterno rispetto al sovrano che era il capo dello Stato e dell’Esercito. Da lui dipendevano direttamente l’Arma dei Carabinieri e i Servizi segreti. Certo Mussolini nel giro di 4 anni, fra il 1922 e il ’26, liquidò il Parlamento sciogliendo i partiti e creando le leggi eccezionali. Quindi almeno sul versante parlamentare si rafforzò. Il suo obiettivo era farlo anche rispetto al sovrano. Ed è esattamente ciò che Berlusconi vuole fare rispetto alla figura del presidente della Repubblica perché ha capito che la Repubblica presidenziale ad elezione diretta e plebiscitaria è di là da venire. E lui sa che, nel momento cui dovessimo arrivare a questa radicale trasformazione del nostro ordinamento, potrebbe essere tardi.”Berlusconi potrebbe cioè non essere più in tempo per sedere su quella poltrona, quindi meglio rafforzare subito i poteri del premier. “Vuole concentrare nelle sue mani poteri tali da renderlo totalmente libero dai limiti e dai veti che può imporgli il presidente della Repubblica, che deve controfirmare le leggi. E dall’altro lato vuole umiliare sempre più il Parlamento, che per altro fa di tutto per farsi umiliare perché non conta quasi nulla, con l’assenteismo, l’opposizione debole, l’autoconservazione. In un momento di crisi come questo, in cui a tutti sono richiesti sacrifici, hanno persino osato opporsi alla riduzione del loro stipendio. È un Parlamento ridicolo il nostro, una ‘casta’, e lo dico con dolore.”Quindi non si tratta di sole citazioni ma di trarre ispirazione da un modello autoritario? “Rispetto alle entità del Capo dello stato e delle Camere, Berlusconi pensa, forse con ragione, che questo sia il momento buono per agire alla maniera di Mussolini. L’ultimo minuetto dellitinerario è questo piagnisteo che i suoi poteri sono troppo pochi a confronto di quello dei suoi boiardi. È sempre la solita solfa che le possibilità del presidente del Consiglio siano troppo poche e, naturalmente, il sottinteso principale è che gli danno fastidio i caporali che dissentono. E qui torna in ballo la questione di Fini e dei suoi.”Questo atteggiamento fa il paio con quello che Berlusconi tiene nei confronti, ad esempio, del ministro Tremonti al quale dà la responsabilità dei tagli finanziari pur lodandone la fermezza nel tenere a freno i conti nazionali. “È sempre stato tipico delle monarchie scaricare sui ministri l’impopolarità derivante soprattutto da vessazioni di carattere fiscale. È un vecchio scenario di ogni potere tendete all’assolutismo.”È vero che la solfa dei pochi poteri il Cavaliere ce la propina da anni. Ma farlo all’estero, a Parigi, davanti a un uditorio come quello di una riunione dell’Ocse che senso può avere? “Non lo so. Lei ci vede un disegno speciale?”Era ciò che volevo sapere da lei. “Quello che posso dire è che Berlusconi è un uomo volgare che non ha molto pudore, si è visto anche nella vita privata. A lui parlare di queste cose in un tono così grottesco non fa grande impressione, anzi pensa forse di avere maggiore eco nei media che non parlando dall’Italia. In più a Parigi si è magari sentito affratellato a Nicolas Sarkozy.”Ma secondo lei in Francia sarebbe possibile una cosa del genere? O in Germania Angela Merkel potrebbe mai citare Hitler? “Lì sarebbe impensabile una cosa del genere. La Merkel è una donna schiettamente antifascista e la cosa sicuramente non le passa per la testa. Ma la Germania ha fatto i conti col suo passato molto meglio di noi. Quanto alla Francia lì è ancora aperta la ferita della nostra pugnalata alle spalle del giugno ’40. Quindi per i francesi, di qualunque schieramento siano i governanti, il fascismo italiano è la bestia nera di sempre. Noi siamo eternamente impopolari in Francia, possiamo farci apprezzare individualmente quanto si vuole, ma quello che è stato percepito come il gesto criminale dell’Italia, resterà per sempre una macchia nella nostra coscienza.”È possibile che con questa ostentata ammissione d’impotenza Berlusconi voglia, da una parte mettere le mani avanti per non essere riuscito a mantenere le promesse elettorali, e dall’altra preparare il suo pubblico ad una sorta di crepuscolo-caduta dell’unto del signore? “Qui siamo allo psicologismo ma non mi pare un uomo che si metta in discussione.”A proposito di Benito Mussolini, nei prossimi giorni il quotidiano Libero proporrà in regalo i dvd dei comizi del Duce. Siamo ai confini dell’apologia di reato o è vera informazione? “Non credo proprio si configuri una violazione della legge Scelba. Il gesto giornalistico è una mossa che da un punto di vista formale è inattaccabile. Basti pensare alla grande quantità di film e documentari, anche dell’Istituto Luce, sul fascismo. Naturalmente un documento storico è un documento storico, non è di destra né di sinistra. Ma ci si aspetterebbe una cornice esplicativa o magari un parallelo con altri discorsi di politici del ‘900. Però in sé e per sé la pubblicazione dei dvd è un gesto furbesco .....
Posted on: Mon, 28 Oct 2013 20:00:03 +0000

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