Luigi Carollo: LA TELEFONATA DI VENDOLA, LA DIGNITA POLITICA E LA - TopicsExpress



          

Luigi Carollo: LA TELEFONATA DI VENDOLA, LA DIGNITA POLITICA E LA DEMAGOGIA. Nichi Vendola è il Presidente del MIO partito, eppure non ho alcun timore di condividere laudio della sua telefonata con Archinà. Anzi, non ho neppure timore del fatto che, condividendola, molte altre persone potranno ascoltarla. E la condivido dalla pagina de Il Fatto Quotidiano, in modo che chi volesse ascoltarla possa anche leggere lignobile commento di Peter Gomez. Lo faccio perchè provo sinceramente ribrezzo per due reazioni che vedo diffondersi oggi su forum e social network: 1) la reazione basata su questo assunto: Archinà ha bloccato con scatto animale un giornalista, questo giornalista stava ponendo domande a Riva sul rapporto tra tumori ed attività inquinanti dellILVA, Vendola ride dello scatto del giornalista e dimostra poi poca stima per il giornalista zittito, quindi per logica deduzione Vendola in realtà ride dei morti per tumore e/o dimostra poca stima per i morti per tumore; 2) la reazione basata sul fatto che Vendola dimostra familiarità col rappresentante di unindustria sotto indagine e, per interposta persona, ostenta familiarità persino coi padroni di quellindustria. La prima reazione è talmente volgare, in mala fede e fuori persino dal senso di logica che parrebbe ispirarla che non merita nemmeno commenti. Però, stranamente, è proprio su questo falso rapporto tra tumori e risata che Il Fatto Quotidiano ha costruito il titolo della notizia. Notizia che, in verità, cambia col cambiare delle ore della giornata: perchè se in mattinata Vendola era indecente a causa della sua risata, in serata invece scopriamo direttamente da Gomez che a rendere Vendola indecente è il fatto di non aver risposto alle telefonate del Fatto per dire se col senno di poi si scusava per quella telefonata; ed a renderlo colpevole, sempre secondo Gomez, è lavere addirittura querelato la testata. Purtroppo nel corso dellarticolo Gomez commette poi lerrore di scrivere il SI SPERA EX futuro leader di SEL, facendoci quindi comprendere che lindecenza di Vendola nelle stanze del suo giornale è in realtà un pre-giudizio più che un giudizio. E che, quanto meno per Gomez, Vendola merita di essere un ex qualunque cosa dica o faccia. Quella che però mi preoccupa di più è la reazione del secondo tipo. Perchè la vedo diffondersi anche a Sinistra, la vedo proliferare anche tra la MIA gente. E questo da il segno di quanto tutte/i stiamo diventando vittime della più schifosa, volgare ed ignorante forma di demagogia. Quella in base alla quale ci siamo convinti che urlando sono tutti uguali dimostriamo quanto siamo bravi cittadini e quanto abbiamo compreso le trappole dei potenti. Non accorgendoci invece che proprio lurlo del sono tutti uguali è la morte del nostro senso critico, la morte del nostro potere di scelta, la morte persino delle appartenenze politiche. A solo vantaggio di chi, inscenando la pantomima del sono tutti uguali, da la caccia al Potere esattamente come coloro da cui si professa differente. Ed il mio riferimento non è (solo) a Grillo, ovviamente, ma alla categoria del Populista in generale. Questa reazione mi terrorizza perchè, se si ascolta la telefonata senza il pregresso desiderio di sputare sul potente di turno, quel che Vendola mette in evidenza almeno una decina di volte non è lo sfottò per i morti di tumore nè tanto meno la familiarità coi poteri forti, bensì il desiderio e la necessità di preoccuparsi e di salvare coloro che lavorano dentro una realtà industriale fondamentale per la Puglia. Vendola dice persino, in maniera chiara, che sente di dover seguire questo dovere anche se lui e i Riva hanno idee e valutazioni differenti. E quando Archinà fa una battuta contro chi ha espresso valutazioni dannose per limmagine dellILVA e attribuisce a queste valutazioni la colpa per il blocco cui era costretta lILVA ai tempi delle telefonata, Vendola ha un lungo momento di esitazione e ribadisce di restare a disposizione QUALUNQUE SIA LA DIFFERENTE VALUTAZIONE che ognuna delle parti in causa può dare. Da questa telefonata è chiaro che a disposizione Vendola lo usa parlando del suo impegno per salvare il salvabile; e non è certamente un a disposizione riferito alla famiglia Riva. Ecco perchè, oltre allarticolo, trovo vomitevoli anche i commenti di chi accostano questa telefonata a quelle della Ministra Cancellieri alla famiglia Ligresti. Quasi si trattasse delle medesima predisposizione a mettersi a disposizione di amici potenti. E ancor più vomitevoli sono questi commenti quando provengono da persone che fino a ieri chiedevano ruoli e favori politici a Nichi Vendola e oggi ostentano il loro senso critico solo perchè è cambiato il padrone al cui servizio hanno deciso di mettersi. Che è poi il vero malizioso motivo di molti attacchi provenienti oggi a Vendola da sinistra. Cosa penso personalmente della vicenda? Penso che Nichi debba difendersi in ogni modo da unaccusa che non è solo falsa ma è soprattutto fondata su basi volgari ed insultanti innanzitutto sul piano umano. Difendersi da un attacco che non casualmente coincide coi tempi del Congresso del partito di cui Vendola è leader. Però penso anche al titolo scelto da Gomez (una risata cancella ecologia e libertà) e, quindi, alla intrinseca debolezza della coincidenza tra un soggetto politico ed il suo leader. Ed è innegabile, qui ed ora a condizioni immutate, che un attacco a Vendola è un terremoto che colpisce un intero partito. Penso, umilmente e da una posizione assolutamente personale, che Nichi dovrebbe approfittare di questa vicenda ignobile e della sua non casuale contemporaneità col Congresso di SEL, per aiutare il partito che lui stesso ha creato a superare questo limite della coincidenza col leader. A differenza di molti altri, però, assumo questa posizione senza cambiare casacca e senza accodarmi ad altri leader; al contrario, lo faccio confermando il mio orgoglio di essere parte di un soggetto politico come SEL e la mia gratitudine ad un uomo senza la cui visione e senza il cui estenuante impegno personale oggi, probabilmente, non avrei neppure una casa politica alla quale appartenere con gioia.
Posted on: Fri, 15 Nov 2013 21:31:49 +0000

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