MEDICINA OMEOSINERGETICA, PNEI E VISIONE PSICOSOMATICA. - TopicsExpress



          

MEDICINA OMEOSINERGETICA, PNEI E VISIONE PSICOSOMATICA. La MEDICINA OMEOSINERGETICA nasce da una realtà: biologica, scientifica, anatomica ,embriologica, per poi arrivare al senso sia degli organi che delle malattie. La moderna PNEI ci insegna che la maggior parte di quelle che chiamiamo malattie sono condizionate da un’alterazione del sistema PNEI, acronimo che significa PsicoNeuroEndocrinoImmunologia. Allo scopo di continuare la specie l’uomo ha sviluppato, col passare del tempo, dei programmi biologici di sopravvivenza, che sono diventati automatici e quindi sono inscritti nel suo cervello e nelle sue cellule:pertanto tutto quello che il corpo crea come reazione non è una reazione casuale , che ci “colpisce” all’improvviso o perché siamo sfortunati o non ci meritiamo certe situazioni e certe cose:ogni reazione organica o somatica ha una sua logica ben precisa.Questa visione psicosomatica non può prescindere da quello che viene definito approccio omeosinergetico delle malattie, inquadrato dalle 7 leggi qui sotto elencate:1) TUTTO E’ UNO2) TUTTO E’ PERFETTO3) TUTTO CIO’ A CUI SI RESISTE PERSISTE4) CONSAPEVOLEZZA O SOFFERENZA5) LA MALATTIA E’ UNA BENATTIA6) OGNI MALATTIA NASCE DA UN RIFIUTO7) LEGGE DEL SIMILE O DELL’ATTRAZIONE O DELLO SPECCHIO. 1)TUTTO E’ UNOQuesto è un concetto fondamentale, che ha profonde implicazioni filosofiche e religiose, ripreso da Jung nel suo inconscio collettivo, dall’idea dell’universo olografico, da filosofi come Liebniz che parlavano di monadiSe tutto è uno non esiste la separazione; di conseguenza tutti gli atti di violenza, di sopraffazione, tutte le azioni traumatiche che rivolgiamo contro gli altri, le portiamo in realtà contro noi stessi.2)TUTTO E’ PERFETTOSe tutto è perfetto non esistono errori e sbagli, e soprattutto non esistono colpe. Niente invece è a caso, tutto ha una sua logica:anche un abbandono, una morte. Una malattia è biologicamente perfetta,utile, necessaria, indispensabile. E allora anche un’esperienza che apparentemente può sembrare negativa, diventa necessariamente perfetta.Vengono ribaltati i concetti di peccato, errore, sbaglio: ognuno fa quello che può in base al suo livello di evoluzione. In questa “perfezione”abbiamo diversi livelli di consapevolezza : per es. chi ammazza è ovvio che ha un livello di consapevolezza molto basso: Socrate diceva che non esistono persone cattive, ma solo persone che non conoscono il bene. Soltanto che il livello di coscienza di questo tipo di azioni è molto basso a livello di vibrazione, quindi è molto bassa anche la consapevolezza. Ma se tutto è perfetto, dobbiamo aver paura della malattia? E’ necessario spaventarsi per i sintomi? anche gli eventuali “errori” che commettiamo possono essere una soluzione per un problema e rappresentano in ogni caso un’esperienza: non esistono azioni sbagliate ma solo diversi livelli di coscienza, dove ogni livello è perfetto e ha un suo scopo. 3)TUTTO CIO’ A CUI SI RESISTE PERSISTEOgni patologia cronica, ogni sofferenza cronica è legata al rifiuto dell’esperienza nella fase acuta: quando noi resistiamo a qualcosa lo alimentiamo .Se vogliamo che una cosa vada via dobbiamo calarci in essa, guardarla in faccia, viverla. E non invece far finta di niente, controllarla, combatterla:perché tutto ciò a cui si resiste persiste, tutto ciò che noi rifiutiamo, in realtà lo stiamo cronicizzando, stiamo creando le basi perché possa continuare a essere presente nella nostra storia e nella nostra esperienza.Anche quando ci lamentiamo di un sintomo, stiamo resistendo : ogni sintomo quando viene accettato va via, perché ogni sintomo nasce per andar via. In biologia esistono solo un sintomi acuti, che diventano cronici quando non sappiamo accettarli. Questo concetto vale non soltanto per i sintomi: vale anche per le esperienze, nei rapporti di coppia, nei rapporti interpersonali: pertanto quando in un rapporto di coppia resisto a qualche cosa, nel senso che non sto accettando un comportamento, non accetto l’atteggiamento di qualcuno,io sto resistendo e purtroppo sto cronicizzando la situazione, invece di risolvere il problema: rimane solo la separazione ,o simbolica oppure oggettiva, vera. Ogni malattia acuta così come viene così deve andar via: se persiste c’è un blocco, un rifiuto, una resistenza. Tutto quello che è “anti” blocca: ogni volta che prendo un “anti” sto resistendo: se resisto sul momento il sintomo va via, ma di base il processo si sta cronicizzando.Quando per esempio in una malattia acuta febbrile virale io sopprimo la febbre con un antipiretico, non mi rendo conto che la febbre non è una malattia, ma un meccanismo di difesa che serve a facilitare il lavoro di linfociti e macrofagi: indebolisco la reazione favorendo l’approfondimento del virus, e molto facilmente andrò incontro a ricadute, sub cronicizzazioni e cronicizzazioni le quali hanno lo scopo di finire il lavoro non terminato.4)CONSAPEVOLEZZA O SOFFERENZA Ci sono due strade per poter guarire: o consapevolizziamo o soffriamo. E questo non deve essere visto come una punizione, del tipo “se non consapevolizzi ti punisco con la malattia”: no, la sofferenza o malattia è solo l’ultima occasione che ci viene offerta per poter guarire. Sono due realtà inversamente proporzionali, vuol dire che chi si ammala o chi soffre, anche per pene d’amore oltre che per pene fisiche, è perché non è consapevole del senso di quello che sta vivendo :la vera grande cura di una malattia è realizzare consapevolezza. La malattia può nascere, la sofferenza può esistere solo se non c’è consapevolezza. Prendendo solo il farmaco evitiamo di consapevolizzare perché trasferiamo al farmaco il potere di farci star bene. Invece se consapevolizziamo, se scopriamo il perché ci ammaliamo, perché quell’organo e non quell’altro, allora entriamo in un percorso attraverso il quale sarà più facile eliminare la sofferenza. 5) LA MALATTIA IN REALTA’ E’ UNA BENATTIASe la malattia è uno strumento di consapevolizzazione e quindi di guarigione è meglio parlare di BENATTIA : grazie alla consapevolezza va via la sofferenza.Invece spesso per non avere sintomi preferiamo “morire dentro” I sintomi sono già la dimostrazione di una guarigione biologica in noiLa MALATTIA è uno step fondamentale per evolverci : allora che senso ha bloccarla, che senso ha lamentarsi? Dobbiamo entrare invece in questo percorso di conoscenza.Ogni malattia acuta nasce come sblocco e conseguente guarigione di una malattia cronica: quando si blocca una malattia acuta nasce una malattia cronica, perché tutto quello a cui si resiste persiste. Viceversa quando nel corso di una malattia cronica compare improvvisamente una malattia acuta, vuol dire che questa malattia acuta sta guarendo la malattia cronica.6)OGNI MALATTIA NASCE DA UN RIFIUTORIFIUTO IN ATTOàMALATTIA per sbloccare il rifiuto in attoCi sono tanti modi di rifiutare: attraverso la rabbia, la paura, attraverso il giudizio, la critica, l’abbandono,la solitudine, il vittimismoLe malattie ci offrono la possibilità di consapevolizzare questo rifiuto;la malattia a livello comportamentale non è altro che la conseguenza di un atteggiamento di negazione verso la vita. Ogni volta che io nego la vita mi ammalo: mi ammalo sempre e comunque di malattie acute perché biologicamente parlando l’organismo non conosce le malattie croniche OGNI MALATTIA CRONICA è la conseguenza di questa malattia acutache nasce perché c’è un rifiutoQuando rifiutiamo la vita questo comporta una diminuzione dell’energia che e una diminuzione della nostra reattività. L’organismo che in conseguenza di questo rifiuto si trova in una condizione di IPOERGIA va a sviluppare una REAZIONE IPERERGICA reattiva:perché cosa è che caratterizza una malattia acuta che ha la sua espressione più eclatante nell’INFIAMMAZIONE ACUTA? La FEBBRE, quindi l’aumento della temperatura, il DOLORE,il CALORE, la TUMEFAZIONE, la LIMITAZIONE FUNZIONALE Quando abbiamo una malattia acuta si costruisce ATP quindi aumenta l’energia a disposizione In ogni malattia acuta l’organismo sta reagendo per compensare una situazione di ipoergia che si è creata grazie al rifiuto: ecco perchè la malattia acuta è una necessaria benattia: perché “IPER” diventa necessario allorchè a livello comportamentale hai creato l’IPO in conseguenza del tuo rifiuto. PERTANTO IN QUESTA OTTICA TUTTE LE MALATTIE NASCONO DA PENSIERI E SENTIMENTI NEGATIVI che, come ci insegna la PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA, alterando il fisiologico comportamento delle ghiandole endocrine portano ad una disregolazione del sistema immunitario, del metabolismo, del sistema neurovegetativo In quest’ottica l’intervento terapeutico non deve essere solo quello di bloccare o annullare dei sintomi, ma di potenziare e supportare i poteri immunitari e le risorse dell’organismo, in modo che sia l’organismo a superare la malattia. Ci sono due possibilità:RIFIUTO/NON ACCETTAZIONE.-->CONFLITTO=DISTRESSà MALATTIA oppureACCETTAZIONEàNON CONFLITTOàEUSTRESSàSALUTE .L’INTENSITA’ del rifiuto, la COLORAZIONE DELL’EMOZIONE provata quando è avvenuto, determinano: l’AREA DEL CERVELLO COLPITA, l’ORGANO FISICO CORRISPONDENTE e la GRAVITA’ della MALATTIA. Noi abbiamo QUATTRO POSSIBILITA’ DI RIFIUTO:1) RIFIUTO LIEVEàSTRESS LIEVEà LIEVE mancanza di ossigeno perché ogni volta che io rifiuto mi blocco, diminuisce l’energia, Diminuisce l’ossigeno; quindi c’è una diminuzione dell’ossigeno che sposta il metabolismo verso un atteggiamento anaerobico ; l’organismo allora cerca di reagire aumentando l’escrezione, si ha un’IPERFUNZIONE e un IPERMETABOLISMO: è la PRIMA FASE, quella più banale e lieve e leggera, per cui l’organo aumenta la sua funzione; la maggior parte delle persone si trovano in questa fase.Nel caso dell’intestino un po’ veloce, irritabile, siamo a questo livello: cioè c’è un aumento dell’escrezione, perché stiamo “eliminando” un rifiuto LIEVE. 2) RIFIUTO MEDIOàSTRESS MEDIOàMEDIA mancanza di OSSIGENO(non più un ingorgo) ma una à DISPLASIAQuesto significa che a questo punto l’organo aumenta le sue dimensioni nella MATERIA, si crea quella che si chiama IPERTROFIAàe quindi abbiamo le CISTI e varie ipertrofie d’organoPertanto quando abbiamo a che fare con delle CISTI, sono un aumento del materiale biologico dell’organo in essere, e quindi rappresenta a monte l’effetto di un rifiuto abbastanza importante.3) RIFIUTO SEVEROàSTRESS SEVEROà SEVERA MANCANZA DI OSSIGENOà DISPLASIA anche qui, ma qui non aumenta più la forma, la materiaà aumenta il NUMERO, quindi dall’IPERTROFIAsi passa all’IPERPLASIA ed è così che nasce il tumore benigno:FIBROMA, ESOSTOSI, GOZZO, FIBROADENOMA,IPERTROFIA PROSTATICA, CALCOLO DELLA VESCICA BILIARE O DEL RENE 4) RIFIUTO GRAVEàSTRESS GRAVEà GRAVE MANCANZA DI OSSIGENOà ATTEGGIAMENTI DI DEDIFFERENZIZIONESono QUATTRO LIVELLI, banalmente e semplicemente : 4 livelli di di intensità dello stesso rifiuto 7) LEGGE DEL SIMILEE’ la legge per la quale ogni essere umano ha a disposizione l’universo per conoscersi. Ma come fa a conoscersi attraverso l’universo? Usando la legge dello specchio, della risonanza, dell’attrazione,per cui quello che noi attiriamo dal di fuori è perché è già presente in noi. Ogni volta che noi attiriamo un comportamento, una persona, un avvenimento, una malattia che ci da fastidio, in quel momento noi abbiamo l’opportunità, grazie a questa situazione, di conoscerci.Quando noi non siamo consapevoli di quello che noi siamo, la vita attraverso gli altri ce lo manda a dire. Ecco perché allora attiriamo certe esperienze, certe comportamenti, certe modalità, che spesso si ripetono.Non è un caso: se io rispetto a quell’esperienza che sto attirando e che mi da fastidio avessi già consapevolizzato che sono anch’io in quella maniera, quell’esperienzanon mi avrebbe dato fastidio, perché sono già consapevole.Questo discorso diventa fondamentale da vivere e da mettere in pratica.Non esiste la sfortuna, che spesso tiriamo in ballo per giustificarci: esiste solo un basso livello di consapevolezza. Tutti “pensano” di operare bene ma poi si lamentano dei risultati; con umiltà ed onestà devo capire che se raccolgo male a un qualche livello, anche se non me ne rendo conto, sto seminando male. Quindi ciò che vediamo negli altri è la proiezione di ciò che è dentro di noi: il simile attira ilo simile.L’occhio è la finestra dell’anima e la bellezza, al pari della bruttezza, è negli occhi di chi la guarda. Il simile è colui che pur condividendo con un’altra persona il senso della stessa esperienza, manifesta reazioni e comportamenti diversi: la dinamica è la stessa, però la esprimiamo in modo diverso: ecco perché si parla di simile e non di uguale. Bisogna essere intellettualmente onesti e rivederci tramite questa legge:se abbiamo attirato quel tipo di comportamento, non c’è possibilità di errore: lì c’è uno specchio. Questa è una legge universale: chi vuole sapere e chi non vuole; chi non vuol sapere va facilmente incontro alla sofferenza, non come castigo, ma come ultima unica occasione per guarire.Noi tutti attiriamo persone ed esperienze che vibrano alla nostra stessa frequenza: dobbiamo avere l’onestà di ammetterlo: nulla ci capita, ma tutto attiriamo, inconsapevolmente a livello incosciente, ma consapevolmente a livello animico:sta a noi portarlo a livello della coscienza: e per fare questo ci sono due strumenti: l’umiltà e l’onestàcon se stessi. Una donna che continuamente nonostante cure specifiche va incontro a vaginiti ripetute deve interrogarsi sulla qualità del rapportocol suo partner e su se stessa; i batteri, i bruciori urinari, non sono più un caso: e la guarigione si può raggiungere solo attraverso l’accettazione di questi atteggiamenti o comportamenti altruiPertanto lo specchio diventa indispensabile per portare consapevolezza dove non c’è, per portare la luce dove ci sono le tenebre del giudizio, della critica e della aspettativa; senza lo specchio non si può arrivare alla consapevolezza; senza il simile inizia il caso, con il caso inizia il caos, quindi hai una visione casuale della vita con la perdita di vista del suo significato Dio non gioca a dadi col destino degli uomini(Albert Einstein)E aggiungo io ,non ci urla la verità negli orecchi, ma la sussurra delicatamente a chi vuole ascoltarla, dall’ultima cellula ai più elevati livelli di coscienza.Ci sono due modi per metterci in rapporto con un’altra persona: 1)Giudizio, critica, aspettativa: ciò crea una separazione, quindi un conflitto2) SPECCHIO, RISONANZA, ACCETTAZIONE: quando io riesco a riconoscermi in qualche cosa capisco che l’altro non c’entra più niente , è solo un aiuto per scoprire me, per conoscermi. Questo è il vero significato del porgere l’altra guancia, del dare il mantello a chi ti chiede la tunica, di camminare venti miglia con chi ti obbliga a camminare un miglio Il problema non è modificarsi: la gente è abituata a pensare che per poter star bene bisogna fare qualche cosa. Fare psicoterapia, fare un cambiamento: come dire che se scopro di essere testardo devo diventare elastico. Scopro di essere critico, devo diventare tollerante: NO, io non devo niente! Alla tolleranza non si arriva in questa maniera: tu al positivo non arrivi negando il negativo: questo è moralismo, non è un processo di consapevolezza e di guarigione. Si arriva alla positività nel riconoscimento e la accettazione di quello che “consideri” negativo, che è semplicemente quello che sei.Il cambiamento non deve avvenire mai in base ad una scelta morale, o meglio moralistica, per cui ti dici “sono negativo, devo diventare positivo: perché questo già sottende un giudizio, che è quello che devi evitare.Anche la scelta delle parole è molto importante: cerchiamo di eliminare le parole che hanno in sé insito un giudiziotu diventi “armonico” quanto più ti riconosci e ti accetti in quello che per te è disarmonico : non è un problema di etica ma di conoscenza: conoscere e accettarci per quello che siamo serve a rendere sopportabile e non patogeno il carico che ci portiamo addosso, serve a risolvere i conflitti. Tu stai bene quando attiri il positivo perché quelle persone non fanno altro che confermare quello che dentro di te accetti, mentre le persone negative ti confermano quello che di te non accetti. Ma se tu vuoi evolverti devi prendere in considerazione non soltanto quelle positive, ma soprattutto quelle che “consideri”negative perché ti fanno capire come non ti accetti e ti portano pian piano ad accettarti attraverso loro: ma non si può accettare ciò che non si conosce.Queste persone sono i veri angeli( ANGHELO’S significa annunciatore): esse ci annunziano quello che siamo.la medicina omeosinergetica servendosi di queste leggi propone un modello di risoluzione dei conflitti attraverso uno strumento di interpretazione dei fenomeniche riguardano le nostre relazioni con l’ambiente e con gli altri in chiave di rilettura da un’interpretazione stressante , a una interpretazione non stressante: e per ottenere questo bisogna eliminare i conflitti. Il conflitto, originato dal rifiuto/non accettazione è un elemento di disturbo, che interferisce pesantemente con il nostro asse PNEI(PsicoNeuroEndocriniImmunitario) perché in maniera inconscia e automatica,può attivare delle risposte biologiche, degli automatismi arcaici che risalgono a ben oltre i 30 mila anni da cui abbiamo notizia dell’Homo sapiens. Il conflitto cronico è un elemento di stress cronico,che, parte dalla P della PNEI ,iperattiva l’asse IPOFISI SURRENE, con profonde perturbazioni dell’equilibrio NEUROENDOCRINO IMMUNITARIO e dei metabolismi, aprendo la porta a una maggiore suscettibilità alle infezioni, alle malattie autoimmuni e alle malattie degenerative.E siccome il CONFLITTO/STRESS è sempre un elemento soggettivo, che deriva dalla chiave di lettura degli eventi, per cui è stressante per te quello che non lo è per me,è soprattutto modificando la messa a fuoco dei rapporti con l’ambiente e con i nostri simili, e soprattutto il nostro dialogo interno, che possiamo modificare questa situazione: è con questa visione strategica che lavora l’OMEOSINERGIA.Per comprendere come queste dinamiche psicoemozionali perturbate possano tradursi in modificazioni dapprima funzionali poi addirittura organiche e strutturaliadotteremo un modello, una chiave di lettura embriologica, facendo riferimento allo sviluppo dell’embrione (ONTOGENESI)-che come recita la prima legge che studiai all’esame di embriologia (la legge fondamentale di Muller ed Hackel)recita così-: l’ONTOGENESI(cioè lo sviluppo dell’embrione)riproduce in maniera fedelela FILOGENESI(cioè tutta la storia evolutiva della specie dalla prima cellula vivente all’individuo attuale): infatti tutti sappiamo che durante il suo sviluppo l’embrione umano attraversa la fase di pesce, anfibio ecc , disponendo persino di branchie.Lo studio dell’embriologia ci dice anche che nel corso dello sviluppo dell’embrione si differenziano tre tessuti primitivi che daranno origine a tutti i successivi tessuti di tutti gli organi: l’entoderma, il mesoderma, l’ectoderma: ciascuno di questi foglietti a sua volta corrisponde ai vari passaggi che cellule primordiali e organismi pluricellulari primitivi hanno fatto per organizzare e pianificare dapprima la loro sopravvivenza, e successivamente l’adattamento nei confronti dell’ambiente e dei pericoli derivanti da altri organismi viventi uni e pluricellulari come loro.L’uomo ha potuto sopravvivere fino ad oggi perché ha integrato nel suo cervello PROGRAMMI BIOLOGICI DI SOPRAVVIVENZA, volti al superamento degli ostacoli che nel corso dei millenni gli si sono presentati . 1)PRIMA TAPPA DELL’EVOLUZIONELa vita organizzata appare sul nostro pianeta sotto forma di una CELLULA: un piccolo organismo molto semplice che per continuare la specie deve svolgere 4 funzioni fondamentali:-respirare-mangiare-eliminare-riprodursiquattro funzioni fondamentali della cellula, ma anche degli organismi pluricellulari, e di organismi biologicamente più complessi come l’essere umanoInfatti nel corso di milioni di anni la cellula per sopravvivere si associa ad altre cellule e diventa un organismo PLURICELLULARE adattabile a varie situazioni Se per es. esso vive in un luogo dove l’ossigeno scarseggia,tipico caso del rifiuto, come ogni volta che abbiamo un rifiuto c’è un blocco dell’energia, che obbliga la cellula a orientare il suo metabolismo verso l’utilizzo di meccanismi che richiedono l’utilizzo di poco ossigeno, ma anche la produzione di poca energia, insufficiente per gestire funzioni altamente specializzateOgni volta che c’è un rifiuto c’è un blocco dell’energia e una riduzione dell’ossigeno a livello biologico cellulare. Entra in FASE DI STRESS, in cui svolge male le funzioni più complesse e trova la soluzione del problema moltiplicando le cellule specializzate nella respirazione cellulare. Si creerà quindi una proliferazione cellularee l’ordine di proliferare viene impartito da una struttura cerebrale arcaica chiamata TRONCOCEREBRALE: quindi per quanto riguarda i bisogni fondamentali della vita (fig 37)nel cervello si sviluppa una particolare realtà anatomica che si chiama TRONCO CEREBRALE a livello del quale esistono tutti quanti i “programmi “per poter sopravvivere.La MENTE accompagna l’evoluzione organica fin dai primi stadi e durante tuttoIl corso dello sviluppo del regno animale: nasce con la materia e si sviluppa con essa: può diventare PENSIERO- COSCIENZA: quindi fin da quando è nata la prima cellula in quella cellula c’era già una mente-una coscienza. Herns Hackel scriveva nel 1877“negli unicellulari che vivono isolati ritroviamo le stesse manifestazioni di vita psichica sensazioni, percezioni, volontà, movimento propri degli animali superiori costituiti da un gran numero di cellule. Ciò che avviene nel ventre materno in qualche modo ripercorre tutti gli stadi dell’evoluzione tanto è vero che nel corso del suo sviluppo l’embrione sembrerà di volta in volta un’ameba, un pesce,un girino, un rettile, e così via; a partire dal 9° giorno di formazione appaiono tre foglietti : ENDODERMA,. MESODERMO, ECTODERMADall’ENDODERMA(problemi con noi stessi) deriveranno gli organi cosiddetti arcaici essenziali al primo stadio della vita e alla SOPRAVVIVENZA- RESPIRAZIONE-DIGESTIONE-ELIMINAZIONE-RIPRODUZIONETutti questi organi saranno regolati e controllati da questa struttura che si chiama TRONCO CEREBRALE, mediante la connessione anatomica e funzionale dei NERVI CRANICI La PAURA è un elemento fondamentale, il più importante percreare un CONFLITTO-BLOCCO e poi conseguentemente una malattia: in realtà il sentimento, l’emozione che sostiene tutte le patologie dell’endoderma è proprio la PAURA. Quindi in tutte le situazioni in cui viene percepito un pericolo che riguarda la sopravvivenza, vuoi relativo alla nutrizione, vuoi alla respirazione, vuoi all’eliminazione e vuoi alla riproduzione, si attiva una meccanismo arcaico di compenso che ha come target tessuti e organi di derivazione endodermica:pertanto i conflitti più arcaici e più antichi del nostro organismo riguardano sempre Il BOCCONE - boccone udito, legato all’informazione, da cui frasi tipiche come -“no per favore, non dirmi non voglio sentirlo “ -se dici questo io muoio: molte mamme ragionano e vivono così - boccone aria, il respiro Frasi tipiche: non riesco più a respirare per tutte le cose che ho da fare, mi manca il respiro mi manca l’aria, mi sembra di morire” -boccone cibo: “questo boccone non riesco veramente a digerirlo! a mandarlo giù “ -boccone acqua: nel sentirsi sporco -il boccone figlio, legato all’annidamento Anche a livello simbolico, perché anche un progetto può essere visto come un figlio Anche un obbiettivo può essere vissuto come un figlio Anche un oggetto può essere vissuto come un figlio, da cui queste paure di morire per non poterlo difendere, o riprodursi Per esempio: non ho niente da mangiare. E’ chiaro che questa è una paura di morire molto importante: però la stessa paura in senso figurato “ ah, ci siamo, questa volta ho bisogno di vivermi: per esempio in caso di licenziamento ,divorzio, di studenti mandati via da casa dai genitori; Può bastare una paura, un comportamento, un gesto, per risvegliare queste vecchie paure arcaiche che ci portiamo dentro e che dobbiamo ancora consapevolizzare.Boccone considerato ancora più simbolico, che varia secondo la personalità di ciascuno:- un’eredità che mi sfugge di mano- un prestito bancario che non mi è stato concessoComunque il problema è: non poter acchiappare il boccone, non poterlo ingurgitarenon poterlo digerire, non poterlo alla fine eliminare: sono le varie problematiche dell’apparato digerente.il sistema digerente deriva dall’ENDODERMA , tranne che il - RETTO che ha origine ectodermica- 2/3 SUPERIORI DELL’ESOFAGO-PICCOLA CURVATURA DELLO STOMACO-DOTTI EPATO BILIARI E PANCREATICI-CELLULE DI LANGERHANS NEL PANCREASche quindi non sono correlate alla paura di morirePossiamo anche lavorare sul tipo della paura come prevenzioneCosì se io ho un’asma bronchiale, una difficoltà a respirare è chiaro che io posso lavorare in prevenzione. Da questo punto di vista prevenzione è anche lavorare sulla CONSAPEVOLEZZA. Nel caso dei bronchi quando io ho paura di non avere spazio, che mi manchi lo spazio intorno, anche qui devo fare lo specchio e chiedermi”quando io non lasci spazio”, su un problema di fondo di pauraA livello dei polmoni però dobbiamo distinguere:I bronchi che sono ECTODERMICI; i polmoni, gli alveoli che sono ENTODERMICIQuindi siccome quando parliamo di organi endodermici ci riferiamo a problematiche con noi stessi, riguardanti la sopravvivenza, lo specchio va usato cono noi stessi:ci dobbiamo cioè chiedere in quali circostanze, siamo noi stessi(e non gli altri) che ci togliamo il respiro.Esempi di lavoro per consapevolizzare- io mi tolgo il respiro quando voglio fare troppe cose insieme, o quando rispondo a tre persone contemporaneamente; -oppure mi tolgo il respiro quando ho la paura per mio figlio di non farcela. . I NUCLEI NERVOSI DI CONTROLLO DEGLI ORGANI ENDODERMICI LI TROVIAMO TUTTI INSIEME VICINI NEL TRONCO CEREBRALEAnche se anatomicamente in periferia il polmone è lontano dal rene, a livello del tronco cerebrale sono tutti vicini Anche per l’aria è effettivamente la stessa cosa: vedi espressioni quali”mi manca l’aria” “non riesco a respirare” “mi sembra di morire”: è normale che l’organismo, in seguito a questa paura, cerchi di aumentare le prestazioni degli alveoli polmonari per poter reggere a una situazione, e se c’è alla base un rifiuto, la risposta compensatoria sarà di 4 tipi(vedi pg 20)- IPERPNEA= aumento della funzione IPERFUNZIONE-CISTI per stress medio IPERTROFIA- TUMORE BENIGNO per stress severo IPERPLASIA-STATI DI ULTERIORE SOFFERENZA per stress ancora più severiQuindi abbiamo soltanto 4 modi per rispondereproporzionali all’intensità del problemaFanno ancora parte di questo stadio tutti conflitti relativi all’acqua nel senso di purificazione, pulizia, profonda e completa: quindi quando noi ci sentiamo sporchi per quello che abbiamo fatto e per come viviamoe se questo senso di sporcizia è talmente forte e importante che ci distrugge e ci annienta allora abbiamo paura di morire con e per questo senso di sporco: a questo punto possono emergere PROBLEMATICHE RENALI, che riguardano la necessità di pulire il corpo, anche livello simbolico.tutto questo non fa altro che scaricarsi sull’APPARATO URINARIO e in base all’intensità abbiamo 3 possibilità:- IPERFUNZIONE: quindi aumento della DIURESI, poliuria, o anche infiammazione- CISTI RENALI, CALCOLI- TUMORE BENIGNIDa questo punto di vista le CISTITI che sono infiammazioni hanno il significato diIPERFUNZIONI, e vanno collocate al 1° stadio della risposta compensatoria di cui sopra; ogni volta che c’è un’infiammazione o una infezione è perché stiamo guarendo qualcosa.Per quanto riguarda la FUNZIONE RIPRODUTTIVA i CONFLITTI interesseranno gli organi di derivazione endodermica: ENDOMETRIO e PARTE DELLA PROSTATAQuindi ricordiamo i 4 elementi fondamentali dell’ENDODERMA:ALIMENTAZIONE da collegare con la TERRA simbolicamenteRESPIRAZIONE “ ARIAPURIFICAZIONE “ ACQUARIPRODUZIONE “ FUOCOChe sono i 4 elementi fondamentali di EMPEDOCLE di Agrigento(492-430 a.c,)Così come l’ENDODERMA è la base e le fondamenta dell’organismo.2)SECONDA TAPPA DELL’EVOLUZIONEAssistiamo al passaggio degli organismi viventi dall’ambiente acquatico a quello terrestre.Una volta risolto il problema della sopravvivenza, l’organismo pluricellulare deve continuare a perfezionarsi, per proteggersi dal mondo, dall’ambiente che lo circonda.Dove sarà aggredito dai raggi solari per esempio produrrà un ispessimento delle membrane opportunamente per evitare di venire bruciato. Quindi dalla problematica con se stesso sta elaborando problematica dell’ambiente in cui è inserito. Anche nel ventre materno intanto l’embrione continua a perfezionarsiripetendo nell’ontogenesi la filogenesi(legge di Muller ed Hackel)appare così il MESODERMA CEREBELLARE , da cui deriveranno tutte le membrane di protezione: DERMA, PLEURA , PERITONEO , PERICARDIO i cui comandi si troveranno nel CERVELLETTO che ora è in formazione in questo feto; all’epitelio ghiandolare si aggiungerà ora il tessuto CONNETTIVALE . Il DERMA è il tessuto connettivo di sostegno o matrice o sostanza fondamentale di Pischinger della pelle o cute ,che sostiene quell’epitelio pavimentoso composto o stratificato che si chiama epidermide.PLEURA, PERITONEO e PERICARDIO sono le sottili e trasparenti membrane che aderiscono e rivestono la superficie rispettivamente polmoni, visceri addominali e cuore.Le tracce psichiche di questa seconda tappa evolutiva sono registrate nel cervelletto dell’uomo moderno e noi le possiamo rivivere nella biologia di questo presente; la paura del passato, scatenata da una parola, un’immagine, un suono, che riattiva un meccanismo biologico di difesa legata al sistema cervelletto-mesoderma antico èLA PAURA DI VENIRE AGGREDITI, di subire una aggressione contro la propria integritàche può essere minacciata a vari livelli:-all’altezza del torace:potremmo avere problematiche pleuriche-a livello addominale: un problematiche peritoneali-nel cuore: problematiche pericardiche Tutte queste problematiche che spesso passano inosservate, si evidenziano posteriori, quando si sviluppa o una PERICARDITE, o una PERITONITE o quant’altro di similare cioè o una infiammazione o una infezione.Quindi l’organismo dal rapporto con sé stesso cioè dai problemi legati alle funzioni fondamentali della sopravvivenza, ora comincia a rapportarsi coi problemi che gli derivano ambiente: quindi scatta la PAURA DI VENIRE AGGREDITOQuante persone vivono queste paure…-paura dei ladri-paura dei violentiQuesta paura in realtà è la conseguenza di paure del passato registrate ma non ancora consapevolizzate; tra l’altro in questa realtà compare anche il connettivoe come tutti sanno il CONNETTIVO è anche sede dell’infiammazione: quindi ogni volta che scatta l’infiammazione è perché in una qualche maniera stiamo vivendo la paura di essere aggrediti, sia a livello biologico (virus, batteri, altri agenti infettivi) che a livello simbolico. 3) TERZA TAPPA DELL’EVOLUZIONEil mesoderma ha due suddivisioni: 1)il mesoderma antico, controllato dal cervelletto, quello appena visto2)Mesoderma recente ,controllato da strutture sottocorticali, che globalmente identificano il cosiddetto “midollo cerebrale”il nostro organismo ,che prima ha dovuto difendersi dall’ambiente(2^ tappa), ora in questo ambiente comincia a muoversi, e per questo serve sviluppare uno scheletro, dei muscoli, dei tendini, tutto ciò che renderà possibile il movimento: nel ventre materno comincia ad apparire il mesoderma correlato al MIDOLLO CEREBRALE, le cui n sue cellule si infiltreranno fra quelle dell’endoderma e quelle del successivo ectoderma.E’ il momento in cui compare il sistema osseo e muscolare per sostenerci e per- metterci il più efficace movimento possibile. Anche il cervello del piccolo embrione continua a svilupparsi e dopo il TRONCO CEREBRALE e il CERVELLETTO compare il MIDOLLO CEREBRALE, altra struttura importante che sovraintende a tutte quante queste dinamiche che riguardano appunto il CAMMINARE, il MUOVERSI NELL’AMBIENTE in cui siamo inseriti: quale è la paura che può scattare a questo livello in cui esiste il movimento?-LA PAURA DI NON ESSERE ALL’ALTEZZA,LA PAURA DI NON FARCELAPertanto è un problema di autostima, valutazione personale, individuale; per cui il soggetto sisentirà SMINUITO, non all’altezza: si tratta di CONFLITTI DI SVALUTAZIONE DI SESTESSO; PAURA DI NON ESSERE ALL’ALTEZZA, con tutte le sfumature relativealle situazioni vissute dalle persone:- per es. “non valgo niente come uomo” dopo che una donna mi ha lasciato;-oppure “sono licenziato perché non sono più efficiente nel mio lavoro”-oppure “ mio marito convive con un’altra donna perché non sono più capace di soddisfarlo sessualmente”,così come quanti uomini dicono “io non sono più all’altezza di prima, io non ce la faccio più come prima!”-mi mettono in un pensionato” non conto più niente per i miei figli; quanti nonni vengono messi purtroppo i queste strutture e si sentono ormai inutili e di non servire a niente!ecco che tutte queste paure e conflitti di svalutazione, si vanno a scaricare a somatizzare su questo APPARATO DI MOVIMENTO: scheletro, ossa, muscoli, tendini, muscolo cardiaco: quindi anche qui quando il muscolo cardiaco va in tilt vuol dire che quella persona non si sente all’altezza di portare avanti un rapporto affettivo. Semplice: basta collegare il tema di base con il simbolo dell’organo: cuore= affettivitàchiaramente blocco di questa affettività perchè non mi sento più all’altezza, penso di non farcela. E finchè è un BLOCCO avremo l’angina pectorisse invece è una rottura totale avremo l’infarto, ma la dinamica è sempre la stessa, la base di partenza è sempre la stessa. Quello che cambia è l’intensità dell’emozione vissuta a cui corrisponderà un sintomo più grave, più intenso, più forteChiaramente in questa realtà abbiamo tutta la patologia sportiva: il problema più grande che ha uno sportivo a livello agonistico è la paura di non farcela, di non essere all’altezza. Ecco perché poi loro pagano a livello muscolare, o a livello osseo, o a livello tendineo, con traumi di vario genere .Abbiamo degli scontri a livello calcistico o rugbistico talmente brutti che ci si chiede come uno possa uscirne indenne e magari ne esce tranquillo e sereno; poi c’è un calciatore che mentre sta per conto suo sul campo di calcio prende una piccola storta e si spacca completamente i legamenti. Allora quel soggetto a cui è bastata una piccola storta per rompere tutti i legamenti, a quel soggetto che si è rotto un osso metatarsale semplicemente correndo, è un soggetto che a monte ha questo problema grossissimo.Per es. se ho una problematica al PIEDE quale potrà essere il problema? Il piede è l’appoggio:quindi PAURA di NON ESSERE ALL’ALTEZZA perché ci mancano i piedi per terra,la stabilità, il contatto con la terra, con la base: per questo noi andiamo in tilt, per questo un piede comincia far male, potrà sviluppare osteoporosi o un neuroma di Morton.Problerma alle GINOCCHIA?L’UMILTA’, la capacità di piegarsi, perché il ginocchio serve solo per piegarsiÈ la capacità di essere umile, di essere onesto, di abbassarsi a livello degli altri; il ginocchio ha una funzione unica: piegarsi a livello degli altri,. E quanti atleti hanno problemi al ginocchio, o si rompono i legamenti crociati, tantissimi, e perché? Perche non sanno piegarsi. Tutte persone che dietro atteggiamenti spesso spavaldi nascondono la PAURA DI NON ESSERE ALL’ALTEZZA; per questo reagiscono così e per questo poi si spaccano.ANCA:L’ANCA ti permette di andare avanti; di camminare, di spostarci:quindi tutte le problematiche che ci impediscono di evolverci bloccano le anche, non ci fanno camminare…sotto tutti punti di vista, anche simbolici. E allora possono nascere la coxartrosi, o la necrosi della testa del femore, ecc.TIBIOTARSICA ( CAVIGLIA)La CAVIGLIA è l’articolazione che fa da START del movimento: cioè quando voi camminate la prima articolazione che si muove è la caviglia. Poi dopo interviene l’anca, ma la prima che interviene è la caviglia; quindi la caviglia viene colpita in persone che hanno difficoltà a “cominciare il cammino”, a iniziare la loro storia evolutiva sempre per paura di non essere all’altezza.Più vengono colpite le strutture interne o profonde, più è grave l’intensità del traumaL’OSSO è molto più interno e quando è interessato significa che questo conflitto è molto più grande, molto più profondo. Quindi se si rompe la tibia e il perone vuol dire che noi abbiamo un frattura non soltanto ossea ma anche interiore tra come noi viviamoe quello che siamo e quello che noi ci portiamo avanti, perché una frattura della tibia e del perone ti impedisce di camminare, c’è un blocco. N el tuo modo di pensare e di vivere la vita c’è un rapporto talmente contundente che crei una rottura e quindi ti blocchi la loro evoluzione.FRATTURA DEL GINOCCHIOEvidenzia una difficoltà a piegarsi quindi a raggiungere il livello degli altri, per paura di non essere all’altezzaPiù interna è la struttura danneggiata, più grave è il trauma.Quando io mi rompo la gamba, la FRATTURA DELLA GAMBA mi impedisce di camminare, quindi c’è un a “frattura” fra come sono, quello che penso di fare e come vivo: cioè da un a parte sono bello e vado avanti, dall’altro sono bloccato: e la frattura mi fa capire che non sto camminando affatto !femore, il dx o il sinistro? Sinistro vuol dire dire che uno si porta una dinamica di difficoltà di camminare nel rapporto col mondo femminile perché è un modo “frantumante” contundente di rapportarsi collo stesso mondo femminile .i DENTI appartengono a questo livello qui per cui uno diventa aggressivo(DENTI) per paura di non essere all’altezza : quante volte noi aggrediamo per paura di non farcela( qualcuno diceva che la miglior difesa è l’attacco); TALLONITE la SPINA CALCANEALE: piedi per terra, paura di non farcela, questa è la dinamica.L a CARIE non è altro che una forma di osteoporosi del dente: siccome l’OSTEOPOROSI non è altro che un indebolimento della struttura dell’osso, perché manca il calcio: ma se manca il calcio e l’osso è più debole ,vuol dire che c’è un conflitto tale di autosvalutazione per cui c’è meno calcio: i l’OSTEOPOROSI è la classica sindrome della donna che non si sente di essere più come prima, che non si sente all’altezza di “una volta”.CARTILAGINI: non sono altro che un tessuto osseo più morbido. 4)QUARTA ED ULTIMA TAPPA DELL’EVOLUZIONESegna il passaggio dal “mi sposto sulla superficie terrestre e mi misuro con il nuovo ambiente” a “entro in comunicazione con altri individui”: e questo si realizza grazie allo sviluppo del foglietto ectodermico, da cui prendono origine il neoencefalo e corteccia cerebrale.A questo livello si affinano gli organi sensoriali, per entrare in relazione con il mondo sociale, con gli altri, con tutte le sottigliezze psicologiche del caso.Nel piccolo embrione si perfezionano gli organi sensoriali e i condotti di collegamento tra i vari organi. Quindi retina cute laringe, esofago, so no tutti dei complessi superiori; le mucose del naso e della bocca, le CORONARIE, i vasi che nutrono il cuore: il cuore come muscolo è di origine mesodermica mentre le coronarie sono di origineectodermica. Il cuore “scoppia” perché l’individuo non si sente all’altezza di portare avanti un rapporto affettivo con l’altro. L’ ”altro “sono le coronarie, a livello affettivo. Anche le vie biliari derivano dall’ECTODERMA, oltre al sistema nervoso, e alla CUTE. La PELLE è la parte del nostro corpo che per prima entra in contatto con gli altri individui: è una linea di demarcazione tra il nostro interno e l’esterno, tra NOI e GLI ALTRI :su di essa prendono “corpo” tutti i CONFLITTI DI SEPARAZIONETUTTE LE PATOLOGIE DELLA PELLE originano dal rapporto con gli altri Inoltre la pelle è legata al SISTEMA NERVOSO dalla medesima origine ECTODERMAECTODERMICA: questo vuol dire che ogni volta che il sistema nervoso va in tilt o si stressa la pelle va in suo soccorso: pertanto le problematiche della pelle hanno spessissimo UN’ORIGINE PSICOSOMATICAChe tipo di stress la coinvolge? LA SEPARAZIONE ,IL DISTACCO:Se dell’occhio il senso è la vista, se dell’orecchio l’uditodella pelle e il TATTO: per cui la pelle si ammala quando manca il contatto, simbolicamente quando non c’è più contatto quando c’è una separazione: per questo i bambini piccolo spesso hanno l’eritema da pannolinoperché stanno somatizzando un conflitto di separazione dalla madre Ed è per questo che i bambini hanno le MALATTIE ESANTEMATICHE:impedendo la malattia e sopprimendo il sintomo noi gli impediamo il ponte di collegamento con la consapevolezza del perché sta maturando quel tipo di dermatite: quindi sarà un malato cronico: sarà un paziente dermatologico cronico: si ammalerà spesso e volentieri di DERMATITI. PAURA DELLA SEPARAZIONE, dell’abbandono, una paura per cui manca il “contatto”Quello che ci serve è che grazie a quella malattia io comprenda veramentequale è il senso del perché io sono ammalato e così venirne fuori:la terapia più importante efficace e più radicale di una persona che ha problemi di pelle è ACCAREZZARLO E TOCCARLO: perché lui ha un problema di mancanza di contatto, quindi è il contatto che gli serve dal punto di vista sintomatologico curativo, per cui più lo tocchi e meglio sta.Le malattie della pelle si possono presentare in parti diverse nel corpo, non casualmente ogni parte del corpo infatti ha una sua logica. Un individuo che avuto un problema di relazione con una donna che l’ha abbandonato, potrebbe sviluppare una DERMATITE in un braccio: perché essendo abbandonato e non potendo più abbracciare, giustamente la separazione la vive sul braccio, magari quello di sinistra che è il lato che rappresenta il partner opposto.IL SISTEMA DEI MICROORGANISMIViviamo immersi in un universo popolato dai microorganismi(virus, batteri, funghi, parassiti): essi ci colonizzano dentro e fuori, miliardi e miliardi, al punto tale da chiederci se noi serviamo a loro per il trasporto. Il nostro organismo biologico, da milioni di anni ha imparato a stabilire con essi un rapporto di convivenza e un equilibrio che rappresenta anche la chiave dell’evoluzione. Ogni malattia infettiva o parassitaria è la conseguenza dell’alterazione della rottura di questo equlibrio, dovuta quasi sempre a un problema dentro di noi che genera uno stress conflittualizzato.Pertanto non dobbiamo combattere un nemico esterno, ma cercare un equilibrio nell’interno: i Romani dicevano infatti “divide et impera”: la divisione e’ lo stress conflittualizzato. Dove stress non è un termine generico, ma un concetto carico di significati spirituali e psiconeuroendocrinoimmunologici.Infatti lo SPIRITO universale, l’assoluto, si individualizza in un’ANIMA che sceglie un CORPO FISICO per vivere ogni possibile e immaginabile esperienzaNessuno si può ammalare se non lo vuole. Diceva Gesù, che anche i fratelli islamici riconoscono come grande profeta, che “non quello che entra, ma solo quello che esce dalla bocca può farci ammalare”…: quanta grandezza e profondità in questo concetto!Certo, se non fosse altro che per queste parole, possiamo definire Gesù almeno il più grande guaritore di tutti i tempi.Abbiamo mai pensato che nella sua infinita intelligenza il nostro sistema PNEI potrebbe utilizzare di volta in volta gli uni o gli altri microorganismi per rimettere in asse una bilancia immunologica squilibrata? Che i virus e i batteri intracellulari i quali evocano una risposta Th1,mentre parassiti e batteri extracellulari evocano una risposta Th2, potrebbero in realtà farci un favore, su nostra esplicita richiesta? E che non sono i microorganismi che ci sfruttano, ma noi che usiamo loro per riequilibrare questa situazione, sopravvivere individualmente e favorire l’evoluzione della specie?Essi potrebbero quindi essere gli artefici necessari per il recupero della saluteIn una idea biologica della vita tutto quello che esiste è funzionale all’uomo: a noi scoprirlo. A noi comprenderlo: altrimenti andiamo a combattere qualcosa che invece ci è utile, se non addirittura necessario per guarire. Quindi i microbi diventano degli operai a disposizione dell’organismo per poter guarire malattie. Sono loro che si occupano di riparare i danni legati al rifiuto e al conseguente conflitto. E’ il sistema immunitario che gestisce il tipo di attività suo proprio, sulla base di un “dialogo” variamente modulabile, nei confronti di questi nostri “amici” virus, funghi o batteri o parassiti sollecitando gli uni o gli altri a seconda del lavoro che devono svolgere. I MICROORGANISMI fanno parte delle grandi paure dell’umanità, fin dai tempi delle pandemie come la peste, il colera, tutti i mezzi scientifici sono stati utilizzati per studiarli, isolarli ed eliminarli, ma anche in questo campo ci si è concentrati sul dettaglio perdendo di vista la visione di insieme. Si può far risalire la scoperta scientifica dei microorganismi alla seconda metà del secolo scorso. Siccome erano sempre presenti in tutti gli apparati che manifestavano infezioni e stati febbrili, dovevano essere certo loro i responsabili: da questa ipostesi si procedette a classificarli a seconda delle diverse patologie; col progredire della tecnica e con l’avvento del microscopio, si scoprirono organismi sempre più piccoli fino ad arrivare ai virus, sorta di parassiti incapaci di riprodursi da soli, e che per moltiplicarsi si servono del sistema riproduttivo di altre cellule più complesse animali e vegetali. S i arrivò poi alla scoperta del sistema immunitario, un “apparato militare” al servizio dell’individuo per proteggerlo dall’ invasione del nemico, fino alla messa a appunto di medicinali sempre più specifici per dar man forte al nostro sistema di difesa : nacquero gli antibiotici, i sulfamidici.Ciò non di meno, non tutti i ricercatori erano dello stesso avviso: qualcuno aveva cominciato ad osservare che fin dalla nascita l’uomo convive con i microbi: il nostro corpo contiene 10 volte più batteri che cellule umane. La pelle è popolata da microorganismi: stafilococchi, streptococchi, ci sono batteri che vivono nella gola, nel naso, nelle orecchie, nella congiuntiva dell’occhio, nei genitali; l’odore delle ascelle è proviene dall’attività di batteri; la vagina contiene dei microbi inoffensivi con i quali il bimbo viene in contatto già al momento della nascita. Dunque ci sono più microbi che cellule, ai quali l’uomo si è perfettamente adattato. Altri ricercatori hanno poi constatato che in molte malattie infettive sono i nostri stessi microbi che entrano in azione dopo essere rimasti per lungo tempo inattivi e ciò pone nuovi interrogativi sul loro ruolo.Come mai durante le annuali epidemie di influenza non tutti si ammalano? Quale è la differenza tra un individui che si ammala e un altro che resta in salute?Non è certo il sistema immunitario degli uni più debole di quello degli latri, in quanto vediamo individui robusti e pieni di forza falciati ugualmente dal virus influenzalementre persone fragili e cagionevoli di salute passano indenni attraverso l’epidemia. Ma se anche esistessero sistemi immunitari più deboli di altri quali sarebbe la ragione?La risposta ci viene dal sistema ontogenetico dei microbi secondo cui essi lavorano nella fase di riparazione della malattia dopo di che ritornano inattivi. I microbi dunque non sono dei nemici, ma degli alleati che vivono in simbiosi con noi e lavorano per noi.Distruggendoli non si fa che ritardare e rallentare la fase di guarigione di riparazione.,pur non essendo ottimale da un punto di vista biologico.Essi intervengono in funzione del tipo di problema suddividono e secondo l’origine embrionale dei tessuti che devono aiutare a riparare.Tutti i microbi arrivano, proliferano e scompaiono per favorire, proliferando e morendo a seconda del tipo di patologia degli organi interessati, e del lavoro che devono svolgere, o eliminare o ricostruire. Essi fanno parte del programma biologico della natura e lavorano per l’unità.VIRUSsono i primi microorganismi affacciatisi sulla faccia della terra, forme elementari di vita ma perfette nel loro contenuto: essi sono come un file, che ha bisogno del computer e del sistema operativo della cellula ospite per aprirsi: non a caso si parla virus anche nel linguaggio informaticoQuesto ci fa capire che i virus lavorano all’interno del corpo, riguardano il contenuto, si occupano del nucleo cellulare e in un’ottica simbolica quindi lavorano a livello di passato remoto o vite passate, in quanto le loro informazioni possono rimanere inscritte nel DNA della cellula ospite e attraverso quello essere trasmesse nel tempo, per generazioni e generazioni. Quindi ogni volta che abbiamo una malattia virale quel virus sta pulendo quel karma, un conflitto lontano:In un linguaggio simbolico i virus si possono benissimo identificare con quello che è lo spirito: Lo SPIRITO è il TUTTO, che esiste, l’ANIMA è una memoria che permette allo spirito di individualizzarsi in una esperienza terrena. Il CORPO rappresenta l’involucronecessario per esperienziare il progetto dell’anima.PARASSITILavorano non sul nucleo cellulare, ma sulla membrana nucleare, sulle informazioni che riguardano il nucleo. Nel nucleo della cellula c’è il patrimonio genetico, ci sono i cromosomi. I parassiti, quando la donna è incinta lavorano nel passato prossimo o gestazione: dalla fecondazione al parto. E quindi da un punto di vista simbolico è lo spirito che si incarna nel corpo attraverso l’anima sua espressione individualeQuindi quando noi ci ammaliamo con dei parassiti, vuol dire che quel parassita è necessario per guarire un conflitto che noi abbiamo vissuto durante la gestazione:il parassita, come vediamo sotto, attiva la risposta Th2, che favorisce la tolleranza immunologica della madre nei confronti del prodotto del concepimento, perchéattenua la capacità della risposta Th1, responsabile del rigetto degli organi trapiantati, e che normalmente nella donna in fase non gestazionale è più spiccata che nell’uomo: motivo per cui le donne vanno più facilmente incontro a malattie autoimmuni.Se il parassita colpisce la CUTE(ectoderma): sarà un problema(paura) di separazione.Se colpisce il polmone sarà un problema legato alla paura di non respirareI parassiti attivano quella parte della bilancia immunitaria chiamata Thelper 2, quella dell’immunità cosiddetta umorale, eclatante, che inibisce la risposta Th1, più torpida, cellulo mediata, responsabile delle malattie autoimmuni, quelle malattie nel corso delle quali noi rifiutiamo noi stessi:non potremmo allora immaginare che attraverso i parassiti noi risolviamo a livello fisico una problematica di rifiuto verso noi stessi?BATTERI Sul piano spirituale il BATTERIO corrisponde all’anima.Lavorano sempre all’interno del corpo, sempre sul contenuto, però non lavorano più sul nucleo, ma sul citoplasma cellulare.Intervengono da quando il bambino nasce;nel suo passaggio invagina prende quelli che gli servono per iniziare la colonizzazione intestinale, senza la quale la vita sarebbe impossibile, fino a tutta la fase adolescenziale, quindi sono i nostri amici per guarire i conflitti che noi abbiamo sviluppato nell’infanzia e nell’adolescenza. In qualche modo, stimolando la risposta umorale Th2(tranne i micobatteri)e quindi l’infiammazione che detossica il mesenchima, favoriscono e attuano il rinnovamento necessario alla crescita di un corpo che continuamente si trasforma. La risposta Th2 si associa a una aumentata produzione di cortisolo, e agisce anche in senso anabolizzante.Molti bambini hanno spesso TONSILLITI BATTERICHE STREPTOCOCCICHE; ecco perché dei bambini o delle bambine appena nate hanno subito delle CISTITI. E chiaramente dal punto di vista simbolico siamo in un passato prossimo, quindi in quella che è chiamata infanzia e il BATTERIO corrisponde all’ANIMA,.FUNGHISi occupano dell’esterno del corpo, del contenitore, lavorano sulla membrana cellulare, l’involucro della cellula; sono legati al presente quindi le infezioni fungine ci fanno capire che in quel momento c’è un blocco, un conflitto importante. E quindi riguardano essenzialmente il PRESENTE.Tutti i comportamenti dell’uomo, e quindi anche le malattie, sono determinati da programmi speciali di sopravvivenza inscritti nei geni sin dalla notte dei tempiper cui la MALATTIA è solo la soluzione biologica perfetta del nostro organismo, l’ultima possibilità di sopravvivenza, l’ultimo atto di un disperato amore per la vita, verso se stessi, che nei casi limiti può portare perfino, paradossalmente, alla autodistruzione, come nella celebre canzone “too much love will kill you”Quindi ogni atto terapeutico volto alla modulazione dei sintomi dovrebbe accompagnarsi a un lavoro psicologico di auto introspezione, di conoscenza di se stessiQuesto intendeva Socrate quando affermava “gnoske seautòn”(conosci te stesso; questo significava Ippocrate di Kos, il padere della medicina, quando affermava:“iatròs philosophos isotheos”(medico che si fa filoso diventa simile a un dio)Non siamo concettualmente contro l’uso degli antibiotici quando necessari. Semplicemente quando in un bambino assistiamo a ripetute infezioni delle vie aeree oltre usare l’antibiotico quando necessario, dovremmo chiederci un po’ più spesso anche quale è la dinamica conflittuale che indebolendo il suo sistema immunitario determina o ne favorisce l’insorgenza.Oppure dinanzi a una storia di vaginiti ricorrenti quasi cronicizzate nonostante terapie appropriate ci dovremmo chiedere se c’è qualche conflitto che coinvolge la relazione col partner: quante cose che non sappiamo o non riusciamo a dire con le parole, le esprimiamo coll’unico linguaggio che non mente mai: quello del corpo; e allora perché non considerare la possibilità che quella donna con quel disturbo esprima il suo rifiuto di entrare in un rapporto intimo col suo uomo?E quel rifiuto, secondo questa visione, riguarda qualcosa di attuale, del presente. In una forma batterica potremmo chiederci se quel rifiuto ha le sue origini in qualcosa che risale all’infanzia, e in una forma virale per esempio herpetica, potremmo fare ipotesi cronologicamente ancora anteriori.
Posted on: Tue, 30 Jul 2013 11:48:24 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015