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María Montez Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Niente fonti! Questa voce o sezione sullargomento attori non cita alcuna fonte o le fonti presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sulluso delle fonti. Pubblicità Universal - 1944 María Montez, nome darte di María Antonia Africa Gracia Vidal di Sacro Silas (Santa Cruz de Barahona, 6 giugno 1912 – Suresnes, 7 settembre 1951), è stata unattrice dominicana attiva a Hollywood negli anni quaranta. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Gli esordi a Hollywood 1.2 La celebrità 1.3 LEuropa 1.4 La fine 2 Influenze culturali e omaggi 3 Filmografia 4 Voci correlate 5 Altri progetti 6 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Nacque a Barahona nello stato caraibico della Repubblica Dominicana nel 1912 (o, secondo altre biografie, nel 1915 o 1917), secondogenita di dieci figli, da Regla Teresa María Vidal, dominicana, e da Isidoro Gracia Garcia, Viceconsole Onorario della Spagna (che era originario delle isole spagnole delle Canarie) ed esportatore di legno e tessuti. Fin da bambina fu fortemente attratta dal mondo dello spettacolo e, in particolare, dal cinema. Dalle imitazioni nelle recite scolastiche, il sogno di diventare anche lei unattrice di Hollywood si tramutò in realtà. Sposatasi nel 1932 con William McFeeters, banchiere delegato dalla First National City Bank nella Repubblica Dominicana, nel 1939 divorziò dal marito e si trasferì a New York per tentare la fortuna nel mondo della moda. Il suo primo lavoro fu la foto per la copertina di un periodico, che le fruttò un guadagno di 50 dollari. Gli esordi a Hollywood[modifica | modifica sorgente] In quel periodo la Montez costruì limmagine che la renderà famosa negli anni quaranta: recuperando laccento dominicano, perso dopo il trasferimento negli Stati Uniti, unì look esotico e sensualità. Scelse anche un nome darte, María Montez, in onore di Lola Montez, la ballerina preferita dal padre. Mentre cresceva la sua fama come modella, iniziarono i primi contatti con i rappresentanti delle case di produzioni hollywoodiane, prima la RKO e poi lUniversal Pictures, con cui stipulò il primo contratto. Nel 1941 ottenne alcune particine in Lucky Devils di Lew Landers, dove comparve in costume da bagno in un concorso di bellezza, e nel fantascientifico La donna invisibile, diretto da Edward Sutherland, dove recitò una sola battuta. Nello stesso anno ottenne finalmente un ruolo da protagonista nel western Boss of Bullion City di Ray Taylor. Per compensare le difficoltà iniziali nel raggiungimento della notorietà, ebbe linsolita idea di fondare un proprio fan club, il Montez For Startom Club, composto in gran parte da collezionisti di fotografie di artisti in pose sensuali ed osé, ovviamente per lepoca. Una delle poche stelle latine che riuscirono a sfondare a Hollywood, assieme a Lupe Velez, Carmen Miranda e Dolores del Río, la Montez, anche per sua stessa ammissione, riuscì a superare i limiti recitativi grazie a una forte determinazione, alla bellezza e alla forte carica di sensualità. La celebrità[modifica | modifica sorgente] Immagine di Marìa Montez tratta da una rivista cinematografica degli anni quaranta Nel suo primo film a colori per la 20th Century Fox, Una notte a Rio (1941) di Irving Cummings, apparve accanto a Carmen Miranda, Alice Faye e Don Ameche: ballò una contagiosa rumba, facendo risaltare i riflessi rossi dei suoi capelli, che il pubblico poteva ammirare per la prima volta in tutta la loro bellezza. Da quel momento nellimmaginario collettivo fu conosciuta come la Regina del Technicolor. Nonostante la poca considerazione da parte dellUniversal, il pubblico, in particolare quello maschile, trovò in Maria Montez una delle favorite tra le pin-up girls, termine usato per designare le artiste le cui fotografie in costume da bagno erano oggetto di collezione. Durante la seconda guerra mondiale, le sue immagini furono tra le più affisse allinterno degli armadietti dei soldati alleati. In una situazione mondiale post-depressione e con la guerra che stava dilagando in Europa ed in Asia, Hollywood si rivolse al genere definito escapista: ambientazioni esotiche ed orientali, alle volte con trame e sceneggiature dal poco spessore, ma che cercarono in senso psicologico di tradurre langoscia del momento in una fuga dai problemi della realtà. Nacquero così diverse pellicole di ambientazione tropicale come A Sud di Tahiti (1941) di Georges Waggner, dove la Montez è una ragazza bianca che vive in unisola del Pacifico, Selvaggia bianca (1943) di Arthur Lubin e La schiava del Sudan (1945) di John Rawlins. Il fantastico mondo dellOriente fu rappresentato in Le mille e una notte (1942) di John Rawlins, dove la Montez interpretò una magistrale Scheherezade, e Ali Baba e i quaranta ladroni (1944) di Arthur Lubin. In questi ultimi lattrice apparve in tutta la sua esotica bellezza, valorizzata da conturbanti costumi orientali velati ed attillati. Nel 1944 fu protagonista di Il cobra, di Robert Siodmak, dove ebbe il doppio ruolo di due gemelle: la crudele sacerdotessa Nadja, tirannica sovrana di una tribù di adoratori di serpenti, e Tollea, la nobile e semplice ragazza. María Montez era una diva ventiquattro ore al giorno e i suoi scatti dira erano famosi nellambiente degli Studios. Era anche celebre per le sue entrate in scena nei locali pubblici e alle cerimonie. Una volta che uno dei suoi ingressi allUniversal non ebbe leffetto desiderato, la Montez girò i tacchi e ritornò poco dopo con un nutrito e rumoroso entourage[senza fonte]. La vita tempestosa dellattrice aveva un gran seguito anche da parte dei reporter della stampa, dato che poteva offrire materiale per intere pagine; quando le notizie scarseggiavano, si diceva che i redattori inviassero i giornalisti al grido: «Andate a Beverly Hills e vedete cosa sta facendo la Montez!»[senza fonte]. LEuropa[modifica | modifica sorgente] I rapporti con lUniversal cominciarono a deteriorarsi e, a seguito di contrasti per impegni non rispettati, María Montez decise di trasferirsi in Europa con il secondo marito, lattore francese Jean-Pierre Aumont, sposato nel 1942, da cui nel 1946 ebbe una figlia, Marie Christine (che sarebbe diventata anche lei attrice con il nome darte di Tina Aumont). Ormai finita la guerra, i gusti del pubblico cominciavano a mutare e la stella di Maria Montez pareva destinata ad affievolirsi. Iniziò così per lei una nuova fase di celebrità tutta europea; fu una delle prime star hollywoodiane a sbarcare nel vecchio continente dopo la guerra e, nel 1946, fu invitata con il marito alla prima edizione del Festival di Cannes. La sua carriera cinematografica continuò in Francia e in Italia con opere drammatiche come Ritratto di un assassino (1949) di Bernard Roland o in costume come Il ladro di Venezia (1950) di John Brahm, questultimo abbastanza gradito alla critica e che fu un successo di pubblico. Da dimenticare invece Amore e sangue (1951), conosciuto anche con il titolo Camorra, per la regìa di Marino Girolami, dove interpretava unimprobabile cantante di una taverna napoletana. Al principio del 1951 fece il suo debutto in teatro con il dramma LÎle Heureuse, scritto per lei dal marito. La fine[modifica | modifica sorgente] Il 7 settembre 1951, pochi mesi dopo la ripresa dei contatti con Hollywood per un suo possibile ritorno al cinema americano, le sue sorelle Ada e Teresita la trovarono affogata nella vasca da bagno della sua abitazione parigina di Suresnes, presumibilmente colpita da un attacco cardiaco, alletà di soli trentanove anni. Nella Repubblica Dominicana fu proclamato il lutto nazionale; il Corso Prolongacion de lUruguay fu intitolato a María Montez. Maria Montez è sepolta a Parigi, nel Cimitero di Montparnasse. Influenze culturali e omaggi[modifica | modifica sorgente] Nel 1996 il nuovo aeroporto internazionale di Santa Cruz de Barahona, la sua città natale, fu intitolato alla propria Stella più famosa, la Straniera che riuscì per un decennio a rivaleggiare con le grandi attrici a stelle e strisce. Filmografia[modifica | modifica sorgente] Boss of Bullion City, regia di Ray Taylor (1940) La donna invisibile (The Invisible Woman), regia di A. Edward Sutherland (1940) Lucky Devils, regia di Lew Landers (1941) (non accreditata) Una notte a Rio (That Night in Rio), regia di Irving Cummings (1941) Raiders of the Desert, regia di John Rawlins (1941) Moonlight in Hawaii, regia di Charles Lamont (1941) A sud di Tahiti (South of Tahiti), regia di George Waggner (1941) Bombay Clipper, regia di John Rawlins (1942) Mystery of Marie Roget, regia di Phil Rosen (1942) Gli eroi dellisola (Pardon My Sarong), regia di Erle C. Kenton (1942) Le mille e una notte (Arabian Nights), regia di John Rawlins (1942) Selvaggia bianca (White Savage), regia di Arthur Lubin (1943) Alì Babà e i quaranta ladroni (Ali Baba and the Forty Thieves), regia di Arthur Lubin (1944) La nave della morte (Follow the Boys), regia di A. Edward Sutherland (1944) (non accreditata) Il cobra (Cobra Woman), regia di Robert Siodmak (1944) La carovana dei ribelli (Gypsy Wildcat), regia di Roy William Neill (1944) Due gambe... un milione (Bowery to Broadway), regia di Charles Lamont (1944) La schiava del Sudan (Sudan), regia di John Rawlins (1945) Tangeri città di avventurieri (Tangier), regia di George Waggner (1946) Re in esilio (The Exile), regia di Max Ophüls (1947) I pirati di Monterey (Pirates of Monterey), regia di Alfred L. Werker (1947) LAtlantide (Siren of Atlantis), regia di Greg C. Tallas (1949) Hans il marinaio (Hans le marin), regia di François Villiers (1948) Ritratto di un assassino (Portrait dun assassin), regia di Bernard-Roland (1949) Il ladro di Venezia, regia di John Brahm (1950) Amore e sangue, regia di Marino Girolami (1951) Schatten über Neapel, regia di Hans Wolff (1951) La vendetta del corsaro, regia di Primo Zeglio (1951) Voci correlate
Posted on: Wed, 13 Nov 2013 22:33:26 +0000

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