Mbè io solo le mie parole vi posso regalare ^_^ Le parole. - TopicsExpress



          

Mbè io solo le mie parole vi posso regalare ^_^ Le parole. Ancora. Le avevo cercate così tanto. Le avevo elemosinate da lui. Quando taceva volevo succhiargliele dalla bocca, in modo da ingoiarle e farle solo mie. Ed ora… se avessi potuto le avrei avvolte in un panno e gettate a mare, attaccate strette strette con una corda ad un gran sasso. O le avrei attentamente sgocciolate, asciugate e riposte in fondo all’ultimo cassetto in basso a destra di un mobile che mai userei e che mi dimenticherei perfino di avere in casa. Oppure le avrei scritte ad una ad una, su dei cartoncini colorati, appesi accuratamente al muro, e ci avrei giocato a freccette, a cercar di colpirle fin nel fondo più profondo, quelle parole che colpiscono, per chiarir loro il concetto di dolore, finalmente. Invece, le avevo avute a piene mani adesso; ne erano talmente colme, che straripavano giù lungo i miei pantaloni larghi, e finivano in terra risucchiate in una sacca naturale. Ora ne avevo avute tante di parole, tutte insieme, troppe per poterle ragionare. Davide, mi lasciava andare. Rinunciava al nostro amore semplice, fatto di braccia su braccia e mani allacciate. Eppure m’aveva chiesto di non lasciarlo mai. Tornai a casa spezzata, fuliggine e carbone. Avevo ancora fame. Fame di quello che non avrei mai potuto vivere con Davide. Volevo mangiare un panino che sapesse d’amore e di sogni. Di tutto ciò che avevo appena perso. Un panno sporco era tutto quello che rimaneva della mia anima consunta. Guardai mamma, che mi guardava a tratti, incerta. Forse aveva capito che era successo qualcosa ma non sapeva come aiutarmi. La sua volontà si tramutò in silenzio, per tutto il tempo che stetti lì vicino a lei, a rimpinzarmi di sorrisi e belle giornate, di risate sotto la pioggia e baci infiniti, di regali e di promesse mantenute, di notti magiche a scambiarci corpo e sangue, di vacanze col cane e un girarrosto, di ottobre profumato, legna e caldarroste, di gelati leccati a metà… “l’altra metà gocciolante sulle mani mentre ci baciamo di futuro, di una casa che odora di mele, col giardino e una panca per la nostra vecchiaia, di un bimbo che avrebbe avuto la tua voce di pasta sfoglia, occhi di stelle color del firmamento, le virgole tue ai lati delle sue labbra a porre accenti sulla vita felice di noi”. Io disperata. da Volevo dirle tante cose - Roberta De Santis -
Posted on: Sat, 31 Aug 2013 09:09:10 +0000

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