Morti per amianto: riflettori puntati su Casale e Taranto. Ad Avellino sindacalisti e politici latitanti. di GIANNI AVVANTAGGIATO 14 febbraio 2013 È un dramma nel dramma, quello che da due anni a questa parte si registra ad Avellino e dintorni. Un dramma che ha origini nei lontani anni ’80 e che negli ultimi tempi, a cadenza quasi semestrale vede morire gli operai dell’ex Isochimica. L’azienda appaltata dalle Ferrovie dello Stato per la bonifica dell’amianto a bordo di locomotori e carrozze. L’ultima vittima in ordine di tempo è Luigi Maiello, 53 anni di Mercoliano, lascia la moglie e due figlie; ha lavorato all’Isochimica dall’83 all’88. È la nona vittima nell’arco di due anni ma «il picco arriverà da un momento all’altro – ci dice Carlo Sessa, 50 anni, ne aveva 19 quando è andato a lavorare all’Isochimica – . Siamo 130 esposti all’amianto, due malati terminali, circa il 90percento della forza lavoro dell’epoca. A casale Monferrato hanno lavorato per 30 anni all’Eternit prima di ammalarsi, noi solo 5 anni di esposizione, fate le proporzioni…», lascia immaginare Sessa, quanto “veleno” abbiano potuto respirare. Oggi i riflettori di tutto il Paese si sono accesi di nuovo sui processi Eternit a Torino e ILVA a Taranto, del caso Isochimica non ne parla nessuno; «qua si muore nell’indifferenza», lamenta Sessa non a torto. Esattamente un anno fa una delegazione di operai aderenti all’Osservatorio Nazionale Amianto, guidata dal presidente nazionale avvocato Ezio Bonanni è stata ricevuta dal ministro della Salute Renato Balduzzi ma nonostante la sensibilità alla vicenda dimostrata dal ministro nulla di fatto è stato concretizzato in favore dei lavoratori campani. Questi chiedendo il prepensionamento perché «non riusciamo a sostenere il lavoro che ci è stato dato – nonostante la malattia Carlo Sessa lavora in una azienda metalmeccanica -. In altre parti d’Italia gente nelle nostre stesse condizioni è stata mandata in pensione, perché hanno avuto quindici anni di abbuono per malattia professionale grazie alla legge 92; da noi il massimo è stato di tre anni, perché i cinque anni lavorati all’Isochimica non sono sufficienti. Poi la Fornero ha pure annullato i tre anni di abbuono. I nostri datori di lavoro ci minacciano pure di licenziamento perché non sanno come impiegarci a causa del nostro grave stato di salute. La colpa è dei nostri rappresentanti sindacali e dei nostri politici assenti», conclude, afflitto, Sessa. «Torneremo a insistere con l’Autorità Giudiziaria affinché vengano adottate misure cautelari, reali e personali, in relazione ai fatti tristi dell’Isochimica di Avellino che continua a mietere vittime oltre che malati gravi – dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, il quale per conto dei lavoratori e delle loro famiglie ha depositato diverse denunce penali in vari uffici giudiziari della Penisola -. L’ONA indice una assemblea straordinaria per il prossimo 23 febbraio, alla quale saranno convocati gli associati di tutto il territorio nazionale e verranno attivate iniziative di protesta pacifica di fronte al comportamento dell’INAIL, che sottovaluta i postumi invalidanti di queste patologie». Per la cronaca, il Tribunale di Taranto all’udienza di questa mattina ha rinviato il processo ILVA al 7 marzo prossimo per l’escussione dei testimoni. ONA e Contramianto e altri rischi ONLUS, si sono entrambe costituite parti civili nel procedimento penale a carico degli amministratori dell’acciaieria per le morti sospette dei lavoratori esposti all’amianto. Rinviato, a Torino, al 18 febbraio prossimo, il processo Eternit, in appello causa fitto calendario di udienze. Entrambi gli imputati, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier, assenti, erano rappresentati dai loro legali. Pertanto il presidente della Corte, Alberto Oggè, in apertura di udienza li ha dichiarati in contumacia. OSSERVATORIO NAZIONALE SULL’AMIANTO – ONA Onlus Via Crescenzio, 2 00193 – Roma tel. 06 68890174 E-mail: osservatorioamianto@gmail sito web osservatorioamianto osservatorioamianto.jimdo/ eziobonanni.jimdo/
Posted on: Sun, 15 Sep 2013 23:32:38 +0000
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