Oggetto: Disegno di Legge Delrio “Disposizioni sulle Città - TopicsExpress



          

Oggetto: Disegno di Legge Delrio “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni” (A.C. 1542) La decisione del Parlamento di stralciare dal D.L. 93/2013 la disposizione dell’art. 12 sui commissariamenti delle Province, attraverso l’approvazione nella Legge di conversione del decreto dell’art. 1-bis, è stata saggia ed opportuna. In questo modo, correggendo il testo palesemente incostituzionale del Governo, il Parlamento ha innanzitutto superato la previsione dell’ulteriore commissariamento delle Province nella primavera del 2014, come espressamente da me richiesto con la nota prot. 33520 del 19/09/2013 a Voi indirizzata. Sento, pertanto, il dovere di ringraziarVi a nome mio personale, di tutta l’Amministrazione Provinciale e, sicuro di interpretarne il pensiero, di tutto il Consiglio Provinciale. Quindi, a normativa vigente, se non sopravverranno nuove previsioni legislative, il Ministero dell’Interno dovrà convocare le elezioni pe il rinnovo degli organi di governo delle Province nel turno elettorale amministrativo della primavera 2014. Sono consapevole, però, che in data 9 ottobre 2013 è iniziato l’esame - in 1° Commissione Affari Costituzionali in sede referente - del Disegno di Legge ordinario, cd. “Delrio”, recante “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni” A.C. 1542 (abbinato con C. 1408) in relazione al quale il Governo ha chiesto, ed ottenuto, la procedura d’urgenza ex art. 69 del Regolamento di Montecitorio. Come a Voi noto, detto esame in Commissione dovrà concludersi entro la data dell’8/11/2013 per poi approdare in Aula. Il Disegno di Legge ha, tra l’altro, come obiettivo: lo “svuotamento” delle Province in attesa della cancellazione delle stesse dalla Costituzione che, secondo gli intendimenti del Governo, dovrebbe avvenire con l’approvazione del DDL costituzionale licenziato dal Consiglio dei Ministri il 5/7/2013; l’eliminazione dell’elezione diretta del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale mediante l’adozione di un sistema elettorale di secondo grado. Il provvedimento, nel suo impianto di fondo, appare, ancora una volta, non coerente con le disposizioni di cui agli articoli 1, 5, 48, 114, 117, 118 e 119 della Costituzione ed è in contrasto con le indicazioni europee, in particolare con la recente raccomandazione all’Italia del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa del 19/3/2013. La Costituzione vigente assicura alle Province precise prerogative costituzionali che non possono essere messe in discussione attraverso leggi ordinarie, come è stato ricordato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 220/13. E - come ho avuto modo di far notare personalmente al Ministro Delrio - la pretesa di anticipare con legge ordinaria gli effetti di una riforma costituzionale, che richiede tempi e procedure assai complesse, stravolge le più elementari regole del diritto costituzionale. ./. Un consistente numero di professori ordinari di materie giuspubblicistiche ha inviato alle Commissioni Affari Costituzionali del Parlamento e a tutti i gruppi parlamentari un appello, sottoscritto lo scorso 11 ottobre, che richiama le forze politiche ad affrontare la riforma del sistema delle autonomie locali in modo coerente e senza strappi, senza operazioni di pura immagine, destinate a produrre danni profondi e duraturi sull’efficacia, sull’efficienza e sulla tenuta democratica del nostro sistema autonomistico. In particolare, sulle Province si sottolinea che ogni ipotesi di soppressione o decostituzionalizzazione appare contraddittoria e in contrasto con i principi autonomistici della Costituzione e con la Carta europea delle autonomie locali. Ribadisco che come Province auspichiamo un percorso aperto di confronto con il Governo ed il Parlamento per una riforma di tutta l’architettura istituzionale del nostro Paese, ma riteniamo inaccettabile l’eventuale approvazione di un provvedimento che, oltre a non comportare alcun risparmio per la spesa pubblica, - da molti e da più parti - viene ritenuto incostituzionale, disarticolato, confuso, foriero di nuovi inevitabili conflitti istituzionali e che, di sicuro, non resisterà al giudizio della Corte Costituzionale. Anche in questa circostanza sento, pertanto, il dovere di rivolgermi alla Vostra sensibilità politica ed istituzionale, sicuro di interpretare le aspettative del territorio fermano, per chiederVi di favorire il ritiro e, comunque, di non approvare il DDL Delrio. Cordiali saluti. Il Presidente On. Avv. Fabrizio Cesetti
Posted on: Sat, 26 Oct 2013 21:46:17 +0000

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