Ogni lunedì In una città deserta passeggio con Sabino, Michele e - TopicsExpress



          

Ogni lunedì In una città deserta passeggio con Sabino, Michele e la zia acida, lo scoglio di ferragosto è stato superato per chi non sopporta che un paese si fermi in maniera quasi inspiegabile.Ci sediamo al solito bar per bere una sciacquetta, un bicchiere di acqua minerale con della granita di limone. I giornali parlano del meeting di CL, “quelli sono tutti ipocriti” dice mia zia, “ e si drogano più di me” ribatte Sabino” ma a prescindere da questi giudizi personali non necessariamente condivisibili, colpisce il discorso di Letta e la sua voglia di essere vicino ai giovani.“Ma è sicuro che i giovani lo vogliono vicino?” commenta Michele. In effetti fa specie che un uomo di 46 anni che ne dimostra 66 e che ha fatto un governo con Berlusconi, che di generazioni ne ha rovinate, parli di giovani.I giovani hanno bisogno di aiuti concreti e hanno anche bisogno di una visione, di un abbraccio e di qualcuno che gli racconti una storia come può fare un padre, ma un uomo così non può dare nulla di tutto ciò, cosa ne può sapere un “topo di partito” di cosa vogliono i giovani? dei loro timori, delle loro paure, di quelli che non sono più giovani ma ancora considerati tali, ai quali gli ultimi venti anni hanno tolto qualsiasi tipo di speranza e si ritrovano a non avere un futuro o, spesso, ad accontentarsi della sopravvivenza e con le loro tasse condannati a pagare le pensioni di un paese troppo vecchio.“Forse fa figo parlarne” dice Sabino. Arriva mia suocera alla quale cedo il posto, legge l’articolo che parla del discorso di Letta, ordina una Vodka e dice: “la colpa non è sua è nostra, abbiamo affidato i nostri giovani sempre ad una comunità, la Chiesa, un partito, i boyscout, una squadra di calcio e non abbiamo insegnato loro a godere di una sana solitudine intellettuale ” .
Posted on: Mon, 19 Aug 2013 07:16:00 +0000

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