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Ordinamento dello Stato[modifica | modifica sorgente] La Cina è una Repubblica popolare. Il massimo organo legislativo è lAssemblea Nazionale del Popolo (abbreviata in ANP), i cui rappresentanti rimangono in carica 5 anni. Lelezione di tali rappresentanti avviene per via indiretta attraverso un sistema piramidale di assemblee e comitati: i cittadini riuniti in assemblee eleggono dei comitati i cui rappresentanti a loro volta si riuniscono in assemblee per eleggere i propri rappresentanti di livello superiore, e così via fino allelezione dei membri dellANP. LAssemblea elegge a sua volta un Comitato permanente che ne esercita le funzioni negli intervalli tra le sessioni plenarie, che avvengono di norma una volta lanno: in tali occasioni lAssemblea può nominare il presidente della repubblica e i membri del governo, del quale supervisiona loperato e alloccorrenza approva le leggi. Il potere esecutivo è nelle mani del Consiglio di Stato, lorgano di governo del quale fanno parte il primo ministro e i capi dei vari ministeri, oltre ad eventuali rappresentanti di agenzie statali di livello superiore a quello ministeriale (può trattarsi di agenzie di coordinamento, etc). Fin dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949 le più importanti cariche dello stato sono sempre state occupate da dirigenti di alto livello del Partito Comunista Cinese (a titolo di esempio, lattuale presidente della repubblica Xi Jinping è anche segretario generale del Partito; lo stesso valeva per il suo predecessore Hu Jintao) con il risultato che la leadership politica dello stato cinese ha sempre coinciso con il gruppo dirigente del Partito Comunista: ciò comporta che di fatto esiste un unico soggetto politico alla guida del Paese. Le leggi che lANP approva di solito sono proposte direttamente dal Consiglio di Stato, le quali sono il risultato delle decisioni prese allinterno del Politburo. Dal momento che lANP è composta per la maggior parte da iscritti al Partito, le votazioni dellAssemblea sono quasi sempre operazioni dallesito già noto in anticipo e lapprovazione delle leggi è un fatto quasi scontato (sebbene negli ultimi anni vi siano stati episodi in cui lANP non ha approvato in prima battuta alcuni provvedimenti proposti dal Consiglio di Stato)[18]. A capo del potere giudiziario vi è la Suprema Corte del Popolo, cui spetta in ultima istanza il giudizio sui processi. Dal 2006 è lunica avente titolo di pronunciare sentenze di condanna a morte.[19]. Apparato militare[modifica | modifica sorgente] Esercito Popolare di Liberazione (acronimo inglese PLA, Caratteri cinesi semplificati: 中国人民解放军, Caratteri cinesi tradizionali: 中國人民解放軍, pinyin: Zhōnggúo Rénmín Jiěfàng Jūn): si stima (2006) che le forze militari della Cina contino 2,25 milioni di soldati attivi[20], di cui circa 1,6 (70%) schierati nellesercito, 470 000 (16%) nellaviazione e 200 000 (10%) nella marina. Quello cinese è lesercito tuttora più numeroso al mondo, con a disposizione ben 14 580 carri armati, 4 000 mezzi per la fanteria e 25 000 pezzi dartiglieria. La Cina ha aderito nel 1992 al Trattato di non proliferazione nucleare e possiede 400-600 testate, fra cui 120 armi tattiche e 280 con un raggio dazione fino a 13 000 km Marina dellEsercito Popolare di Liberazione (acronimo inglese PLAN, cinese semplificato:中国人民解放军海军; cinese tradizionale:中國人民解放軍海軍; Pinyin: Zhōngguó Rénmín Jiěfàngjūn Hǎijūn): fino ai primi anni novanta del XX secolo la marina militare ha ricoperto un ruolo subordinato alle forze armate terrestri. Ha subito in seguito una rapida modernizzazione, ed è attualmente[quando?] la terza più potente al mondo, con oltre 200 000 uomini, organizzata in tre grandi flotte: Flotta del Mare del Nord con sede a Tsingtao, la Flotta del Mar Oriente con sede a Ningbo, e la Flotta del Mar del Sud con sede a Zhanjiang. Il suo teatro doperazioni si estende fin dove la Cina ha o prevede di avere basi dappoggio: Maldive, Bangladesh, Pakistan e Birmania. Aeronautica dellEsercito Popolare di Liberazione (acronimo inglese PLAAF, cinese semplificato:中国人民解放军空军; cinese tradizionale: 中國人民解放軍空軍; pinyin: Zhōngguó Rénmín Jiěfàngjūn Kōngjūn): con 470 000 avieri, 3.000 aviogetti da combattimento e circa 400 aerei da attacco al suolo è la più grande forza aerea nella costa orientale dellAsia. È organizzata in sette regioni militari e 24 divisioni aeree. Geografia umana[modifica | modifica sorgente] Popolazione[modifica | modifica sorgente] Evoluzione demografica della Cina dal 1961 al 2003. Shanghai, una delle città più moderne della Cina. La Cina ha una popolazione di circa 1.341.900.000 abitanti[21], con una densità di 137 ab./km² e un isu di 0,777; classificandosi all81º posto. La popolazione è sparsa in modo molto irregolare; è infatti concentrata prevalentemente nelle province orientali e nelle grandi pianure, mentre a ovest, zona più aspra e arida, vi è una densità bassissima. Il tasso di crescita della popolazione nel 2006 è 0,59%. La Cina riconosce ufficialmente 56 gruppi etnici distinti, il più grande dei quali è il cinese Han, che costituisce circa il 91,9% della popolazione totale, ma la distribuzione è molto irregolare; esistono infatti vaste zone della Cina occidentale in cui letnia Han è una minoranza. Inoltre la riunione di molti cinesi nella maggioranza Han oscura alcune delle grandi differenze linguistiche, culturali e razziali che sussistono tra persone allinterno di questo stesso gruppo. Le grandi minoranze etniche comprendono Zhuang (16 milioni), Manciù (10 milioni), Hui (9 milioni), Miao (8 milioni), Uiguri (7 milioni), Yi (7 milioni), Tujia (5,75 milioni), Mongoli (5 milioni), tibetani (5 milioni), Buyei (3 milioni) e coreani (2 milioni). La natura multietnica della Cina è il risultato in parte dei territori incorporati dalla Dinastia Qing, i cui imperatori erano essi stessi di etnia Manchu e non membri della maggioranza Han. Le teorie etniche cinesi sono pesantemente influenzate da quelle dellUnione sovietica. La politica ufficiale afferma di essere contro lassimilazione e sostiene che ogni gruppo etnico dovrebbe avere il diritto di sviluppare i propri linguaggio e cultura. Il grado di integrazione dei gruppi etnici di minoranza con la comunità nazionale varia largamente da gruppo a gruppo. Alcuni di essi, come i tibetani e gli Uiguri provano tuttoggi[quando?] un forte sentimento di ostilità verso la maggioranza. Invece altri gruppi come gli Zhuang, i cinesi Hui e letnia Manciù sono ben integrati. Oggi, la Repubblica Popolare Cinese ha una dozzina di grandi città, con uno o più milioni di residenti di lungo periodo, tra cui le tre città globali di Pechino, Hong Kong e Shanghai. Le principali città della Cina svolgono ruoli chiave a livello nazionale e per quanto riguarda lidentità regionale, la cultura e leconomia. Lingue[modifica | modifica sorgente] Mappa delle varie lingue in Cina. In Cina si parla una grande varietà di lingue, a causa dei numerosi gruppi etnici inglobati nel popolo cinese: ne sono state calcolate 292[22]. Queste lingue sono di solito distinte tra le varianti Han (il cinese propriamente detto) e quelle non-Han (generalmente parlate da minoranze linguistiche), a loro volta suddivise in altri gruppi. La maggior parte di queste sono tanto diverse tra di loro da non essere mutuamente intelligibili La lingua ufficiale sul territorio della Repubblica Popolare, escludendo Hong Kong e Macao, è il mandarino standard, versione semplificata del mandarino tradizionale, che fa parte della famiglia Han (anche dette lingue sinotibetane). La scrittura del mandarino deriva dai pittogrammi incisi nella terracotta risalenti a 6.000 anni fa. Pur avendo subìto trasformazioni nel corso dei secoli, il sistema degli ideogrammi rimane sostanzialmente molto simile alla scrittura di ventidue secoli fa quando lunificatore della Cina, limperatore Qin Shihuangdi, uniformò gli ideogrammi sviluppatisi localmente durante le dinastie Xia, Shang e Zhou, in modo da dotare la Cina appena unificata di un unico sistema di scrittura comune a tutte le lingue. A fianco del mandarino sono utilizzate altre lingue cinesi, come lo Yue o cantonese (Hong Kong, Canton e provincia), il Wu (Shanghai), il Minbei (Fuzhou), il Minnan (Repubblica di Cina o Taiwan): oltre a questi, altri dialetti sono lo Hakka, il Gan, lo Xiang. Sopravvivono anche alcuni linguaggi Miao nelle zone abitate dalle omonime comunità, una delle 55 minoranze etniche riconosciute ufficialmente in Cina. Dongba, la lingua dei Naxi, è un pittogramma ancora in uso. Il mandarino prevede in tutto 415 sillabe che possono essere pronunciate applicando 4 toni diversi. Nella romanizzazione standard pinyin, il sistema adottato nel 1958 per trascrivere la pronuncia degli ideogrammi con caratteri latini, i 4 toni vengono trascritti sopra le sillabe con i seguenti segni: tono continuo; tono ascendente; tono discendente poi ascendente; tono discendente breve. I toni si esprimono fondamentalmente variando laltezza della voce, e sono molto importanti poiché pronunciare una parola con un tono diverso ne altera il significato. La lingua cinese parlata non prevede flessioni né differenziazione del genere (maschile, femminile). I verbi non hanno tempi (passato, futuro), ma si usa ununica forma che normalmente esprime il tempo presente, a meno che non siano presenti riferimenti temporali precisi al passato o al futuro quali: ieri, domani, in futuro, ecc. Con una morfologia così essenziale è naturale che la sintassi rivesta particolare importanza nella grammatica e nella formazione del significato. Nella lingua scritta si utilizzano gli ideogrammi, simboli che indicano un oggetto o un concetto, piuttosto che un fonema che indica un suono come nellalfabeto latino. Un ideogramma può avere diverse pronunce a seconda della lingua del parlante, ma il suo significato non cambia. Le altre lingue sono diffuse specialmente nelle regioni più esterne, e alcune sono riconosciute come seconde lingue ufficiali, accanto al mandarino, nelle regioni amministrative speciali: il mongolo nella Mongolia Interna, il tibetano in Tibet, luiguro nello Sinkiang; e poi il coreano e il kazaco. Religioni[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Chiesa cattolica in Cina e Religioni in Cina. La Repubblica popolare cinese è ufficialmente atea[senza fonte], pur dichiarandosi tollerante verso le pratiche e le organizzazioni che hanno finalità religiose. Larticolo 36 della Costituzione cinese, infatti, stabilisce la libertà di credo religioso, bandendo e proibendo qualsiasi forma di intolleranza e coercizione. Non tutte le pratiche religiose sono però ritenute ufficiali, intendendo con questo il riconoscimento da parte di un apposito organo, lAmministrazione statale per le questioni religiose. Le religioni ritenute ufficiali sono: buddhismo, taoismo, islam, cristianesimo (nelle confessioni cattolica e protestante).[23] La popolazione religiosa si suddivide però in[senza fonte]: confuciana, taoista e buddhista: 95% cristiana: 3,5% musulmana: 1,5% (non quantificata con certezza) Alfabetizzazione[modifica | modifica sorgente] Il tasso di alfabetizzazione sopra i 15 anni è del 98%, uomini: 99,2%; donne: 96,7% (stime 2001); nel 1950 questo era del 20%. Studenti universitari: 2,8%; 30 milioni (2010), con aumento di 5 milioni per anno. Economia[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Economia della Cina. Deng Xiaoping, successore di Mao Tse-tung alla guida del paese e principale fautore dellapertura della Cina alleconomia mondiale. Leconomia cinese è la seconda maggiore economia al mondo per PIL (nominale) prodotto, alle spalle degli Stati Uniti dAmerica[24], anche se il PIL (nominale) pro capite è ottantanovesimo (2012). Dalla nascita della Repubblica Popolare, nel 1949, il governo socialista portò avanti un modello di economia pianificata in stile sovietico. Lagricoltura venne collettivizzata e la pianificazione centrale avveniva attraverso la definizione di piani quinquennali; inoltre la Costituzione cinese fino al 2004 non riconosceva la proprietà privata. Dopo la morte di Mao (1976), il controllo del Partito Comunista Cinese fu preso da Deng Xiaoping, che fu il principale fautore della cosiddetta apertura della Cina al mondo occidentale: migliorò infatti le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, ma soprattutto nel 1978 avviò la Cina al cosiddetto socialismo di mercato, un sistema economico che avrebbe avvicinato leconomia cinese al modello capitalista, sostituendo gradualmente la pianificazione centralizzata con uneconomia liberale di mercato. Deng avviò al contempo il programma delle Quattro modernizzazioni (agricoltura, industria, scienza e tecnologia, apparato militare). Le terre non furono mai riprivatizzate, ma affidate ai contadini con contratti di usofrutto pluridecennale, il controllo centralizzato sui prezzi fu allentato, e venne incoraggiata la creazione di nuove imprese attraverso la liberalizzazione di alcuni settori e lapertura agli investimenti esteri. Il forte sviluppo economico cinese degli ultimi tre decenni si è basato in larga parte sulla grande quantità di manodopera a basso costo reperibile, che ha attirato la delocalizzazione produttiva di molte imprese occidentali e giapponesi. La delocalizzazione è stata incoraggiata anche da un crescente livello delle infrastrutture e dei trasporti, da una politica governativa favorevole e, a detta di alcuni, da una svalutazione competitiva del renminbi. Secondo le stime dellOCSE, le imprese private hanno prodotto oltre il 50% del PIL del 2005, rispetto all1% del 1978. La borsa di Shanghai è attualmente[quando?] la quinta a livello mondiale per capitalizzazione complessiva. Nanjing Road, la via più famosa per lo shopping a Shanghai. Lenorme sviluppo economico ha trascinato milioni di cinesi fuori dalla povertà: nel 2009 circa il 10% della popolazione viveva con meno di 1 dollaro al giorno (secondo la PPA), rispetto al 64% del 1978. Laspettativa di vita è salita a 73 anni. La disoccupazione nelle città alla fine del 2007 era scesa al 4%, mentre la disoccupazione media si attesta attorno al 10%. Al contempo sono cresciuti notevolmente sia la fetta di popolazione appartenente al ceto che i super ricchi (individui con un patrimonio superiore a 10 milioni di yuan). Tuttavia la crescita economica si è concentrata nelle regioni industrializzate del sud-est, contribuendo ad allargare la disparità di reddito tra le diverse regioni della Cina. Il sistema energetico è ancora inefficiente: sebbene oggi[quando?] la Cina sia il maggior consumatore mondiale di elettricità, ha bisogno di molta più energia della media dei paesi OCSE per svolgere gli stessi processi industriali, e circa il 70% della produzione viene dalle centrali a carbone, il combustibile fossile di cui la Cina è più ricca (i maggiori giacimenti si trovano nello Xinjang). Per ovviare a questo ritardo strutturale il governo sta promuovendo fortemente fonti di energia più pulite: la Cina è il secondo paese al mondo per produzione di energia eolica dopo gli Stati Uniti, e sfrutta molto anche il suo potenziale idroelettrico (degna di nota è la Diga delle Tre Gole, la più grande al mondo); inoltre sono attive 4 centrali nucleari, per un totale di 11 reattori, e altri 17 sono in costruzione con lobiettivo di soddisfare il 6% del fabbisogno energetico con lenergia nucleare entro il 2020. Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica sorgente] Tratto della ferrovia del Qingzang. La rete stradale cinese si estende per una lunghezza complessiva di 1,87 milioni di km, concentrati maggiormente lungo la zona costiera, di cui 34.300 km sono costituiti da strade a scorrimento veloce. A partire dagli anni novanta i collegamenti stradali sono notevolmente aumentati grazie alla costruzione di una rete autostradale che collega lintera nazione, conosciuta come National Trunk Highway System (NTHS): alla fine del 2009 si contano in Cina 65.000 km di autostrade. I veicoli per uso privato crescono a un ritmo annuo del 15%, e nel 2009 il mercato automobilistico cinese è diventato il maggiore mercato mondiale, superando quello statunitense. La rete ferroviaria operativa ha raggiunto 73.100 km di cui 23.700 km di ferrovie a più binari e 18.500 km di ferrovie elettriche. Attualmente[quando?] la Cina possiede la più vasta rete ferroviaria ad alta velocità, con oltre 7.050 km complessivi di tratte. È degna di nota la ferrovia del Qingzang, inaugurata nel 2006 a coronamento di un progetto iniziato negli anni cinquanta, che collega Lhasa, capitale del Tibet, al resto della rete nazionale: è la strada ferrata più alta del mondo, sviluppandosi per l80% del suo percorso oltre i 4000 metri, e toccando i 5.072 m, ed è per questo anche una delle infrastrutture ferroviarie di più alto livello tecnologico. Il treno costituisce, insieme agli autobus, il mezzo di trasporto più frequentato anche per le tratte lunghe, vista la relativa onerosità dei viaggi aerei. Lo sviluppo del sistema ferroviario, monopolizzato dallo Stato, è stata la risposta privilegiata alla crescente domanda di trasporti che ha accompagnato lo sviluppo economico cinese, ed è per questo che molte centri urbani in forte crescita si stanno dotando di trasporti pubblici su rotaie. Hanno costruito una rete metropolitana, nellordine: Pechino (1969), Hong Kong (1979), Tientsin (1980), Shanghai (1995), Canton (1999), Shenzhen (2004), Wuhan (2004), Nanchino (2005) e Chongqing (2005). Per quanto riguarda il trasporto marittimo, cruciale per esportare la produzione manifatturiera cinese sui mercati mondiali, nei maggiori porti è stato recentemente migliorato il sistema di movimentazione dei container. Tutti i maggiori porti (Hong Kong, Shanghai, Shenzhen, Tsingtao, Tientsin, Canton, Xiamen, Ningbo, Dalian) fanno parte del circuito dei primi 50 containers-ports del mondo, dove ogni anno transitano anche più di 100 milioni di tonnellate di merci. Anche il sistema aeroportuale si è fortemente sviluppato recentemente. Fino al 2007 erano 467 gli aeroporti di qualsiasi tipo attivi in Cina, il più grande e trafficato dei quali è lAeroporto Internazionale di Pechino, e i maggiori hub sono quelli di Pechino, Shanghai e Canton. Suddivisione amministrativa[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Suddivisione amministrativa della Cina. Le province cinesi da sempre rivestono un importante ruolo culturale in Cina. I cinesi tendono ad identificarsi con la provincia nativa e solitamente ad ogni territorio provinciale corrispondono determinati stereotipi riferiti alla popolazione. I confini della maggior parte delle province cinesi furono stabiliti ai tempi della tarda Dinastia Ming. La Cina ha una giurisdizione su ventidue province (e considera Taiwan la ventitreesima), cinque regioni autonome, quattro municipalità, e due regioni amministrative speciali. Le 22 province (省 shěng) cinesi Nome italiano Pinyin Abbreviazione Capitale Superficie Popolazione Anhui 安徽 Ānhuǐ 皖 Wǎn Hefei 139 600 km² 59 860 000 Fujian 福建 Fújiàn 闽 Mǐn Fuzhou 121 400 km² 34 710 000 Gansu 甘肃 Gānsù 甘 Gān, 陇 Lǒng Lanzhou 390 000 km² 25 620 000 Guangdong 广东 Guǎngdōng 粤 Yuè Guangzhou 197 000 km² 86 420 000 Guizhou 贵州 Guìzhoū 黔 Qián, 贵 Guì Guiyang 176 000 km² 35 250 000 Hainan 海南 Hǎinán 海 Hǎi, 琼 Qióng Haikou 34 000 km² 7 870 000 Hebei 河北 Héběi 冀 Jì Shijiazhuang 187 700 km² 67 440 000 Heilongjiang 黑龙江 Hēilóngjiāng 黑 Hēi Harbin 460 000 km² 36 890 000 Henan 河南 Hénán 豫 Yù Zhengzhou 167 000 km² 92 560 000 Hubei 湖北 Húběi 鄂 È Wuhan 187 500 km² 60 280 000 Hunan 湖南 Húnán 湘 Xiāng Changsha 210 500 km² 64 400 000 Jiangsu 江苏 Jiāngsū 苏 Sū Nanchino 100 000 km² 74 380 000 Jiangxi 江西 Jiāngxī 赣 Gàn Nanchang 169 900 km² 41 400 000 Jilin 吉林 Jílín 吉 Jí Changchun 187 400 km² 27 280 000 Liaoning 辽宁 Liáoníng 辽 Liáo Shenyang 145 900 km² 42 380 000 Qinghai 青海 Qīnghǎi 青 Qīng Xining 720 000 km² 5 180 000 Shaanxi 陕西 Shǎnxī 陕 Shǎn, 秦 Qín Xian 206 000 km² 36 050 000 Shandong 山东 Shāndōng 鲁 Lǔ Jinan 156 700 km² 90 790 000 Shanxi 山西 Shānxī 晋 Jìn Taiyuan 150 000 km² 32 970 000 Sichuan 四川 Sìchuān 川 Chuān, 蜀 Shǔ Chengdu 480 000 km² 87 250 000 Yunnan 云南 Yúnnán 滇 Diān, 云 Yún Kunming 394 000 km² 42 880 000 Zhejiang 浙江 Zhèjiāng 浙 Zhè Hangzhou 101 800 km² 46 770 000 Città principali[modifica | modifica sorgente] Template-info.svg ▼ mostra A questa voce o sezione va aggiunto il template sinottico {{Città principali}} Principali centri urbani della Cina Shanghai, Shanghai Hong Kong. Hong Kong Guangzhou. Guangzhou Shenzhen Shenzhen Posizione Città principale Divisione amministrativa Popolazione Popolazione prefettura Regione Pechino. Pechino Tientsin. Tientsin Chongqing. Chongqing Nanjing. Nanchino 1 Shanghai Municipalità di Shanghai 9,495,701 18,542,200 Est 2 Pechino Municipalità di Pechino 7,296,962 17,430,000 Nord 3 Hong Kong Hong Kong SAR 6,985,200 6,985,200 Sud 4 Tientsin Municipalità di Tientsin 5,066,129 11,500,000 Nord 5 Wuhan Provincia di Hubei 6,660,000 9,100,000 Centro-sud 6 Guangzhou Provincia di Guangdong 4,154,808 15,000,000 Sud 7 Shenzhen Provincia di Guangdong 4,000,000 8,615,500 Sud 8 Shenyang Provincia di Liaoning 3,981,023 7,500,000 Nord-est 9 Chongqing Municipalità di Chongqing 3,934,239 31,442,300 Sud-ovest 10 Nanchang Provincia di Jiangxi 3,790,000 4,990,184 Est 11 Nanjing Provincia di Jiangsu 5,452,600 8,004,000 Est 12 Harbin Provincia di Heilongjiang 2,672,069 8,499,000 Nord-est 13 Shijiazhuang Provincia di Hubei 2,620,357 9,630,000 Nord 14 Xian Provincia di Shaanxi 2,588,987 10,500,000 Nord-ovest 15 Chengdu Provincia di Sichuan 2,341,203 11,300,000 Sud-ovest 16 Changchun Provincia di Jilin 2,223,170 7,400,000 Nord-est 17 Dalian Provincia di Liaoning 2,118,087 6,200,000 Nord-est 18 Hangzhou Provincia di Zhejiang 1,932,612 7,000,000 Est 19 Jinan Provincia di Shandong 1,917,204 6,300,000 Est 20 Taiyuan Provincia di Shanxi 1,905,403 3,413,800 Nord 21 Tsingtao Provincia di Shandong 1,867,365 8,000,000 Est Stime del 2008 - popolazioni delle aree rurali e suburbane sono escluse nel conteggio della popolazione urbana Giustizia e diritti umani[modifica | modifica sorgente] Questa voce non è neutrale! Questa voce o sezione sullargomento diritto è ritenuta non neutrale. Motivo: contiene dati di difficile verificabilità e poco attendibile in mancanza di riscontri definitivi, si richiede perciò lintervento di esperti neutrali ed oggettivi(segnalazione originale di Takuya) Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Niente fonti! Questa voce o sezione sullargomento diritto non cita alcuna fonte o le fonti presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sulluso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. La Repubblica Popolare Cinese, nonostante le riforme e la conversione al socialismo di mercato degli ultimi 15 anni, non ha introdotto alcuna libertà dal punto di vista politico. Essa è considerata responsabile di crimini contro i suoi stessi cittadini[25]. La situazione dei diritti umani nella Repubblica Popolare Cinese continua a ricevere numerose critiche dalla maggior parte delle associazioni internazionali che si occupano di diritti umani, che riportano numerose testimonianze di abusi ben documentati in violazione delle norme internazionali. Da un lato il governo ammette le deficienze, dallaltro definisce la situazione dei diritti umani in Cina come la migliore di tutti i tempi. Il sistema legale è stato spesso criticato come arbitrario, corrotto e incapace di fornire la salvaguarda delle libertà e dei diritti fondamentali. Nelle carceri laogai (riforma attraverso il lavoro), secondo molte fonti, vigerebbero condizioni di vita disumane al limite dello schiavismo e sarebbero applicati sistematicamente tortura e tecniche di lavaggio del cervello. La Cina è il paese al mondo in cui si eseguono più condanne a morte, sebbene le autorità si rifiutino di rendere pubblica qualsiasi statistica ufficiale. Riguardo alle condanne eseguite nel 2007, Amnesty International ha raccolto notizie su 470 esecuzioni, ma ne stima un totale di almeno 6000 nellarco dellanno[26]. Nessuno tocchi Caino stima una cifra simile di almeno 5000 esecuzioni nello stesso periodo, con unincidenza dell85,4% sul totale mondiale[27]. Entrambe le associazioni riconoscono però che cè stata una diminuzione nel numero delle esecuzioni, dopo che è stata reintrodotta la norma per cui tutte le condanne a morte devono essere confermate dalla Corte suprema del popolo: ciò consente di attutire la piaga delle condanne a morte comminate dopo processi sommari e iniqui. Alcune stime, tuttavia, sono ben più pessimistiche: un esponente politico cinese, Chen Zhonglin, delegato della municipalità di Chongqing, giurista e preside della facoltà di legge dellUniversità sudorientale cinese, in unintervista al China Youth Daily ha parlato di 10.000 esecuzioni lanno. In quelloccasione Chen dichiarava la sua intenzione di lavorare per migliorare la situazione dei diritti umani in Cina. Secondo quanto rivelato dal viceministro della salute Huang Jiefu nel corso del 2005, è dai condannati a morte che proviene la maggioranza degli organi prelevati in Cina[28], spesso senza che il donatore abbia dato il suo consenso, sebbene la legge lo esiga[29]. Il prelievo non consensuale pare che venga praticato sistematicamente ai condannati appartenenti al movimento spirituale del Falun Gong[30], perseguitato dal regime di Pechino. Questo fenomeno, che ha determinato di fatto un traffico illegale di organi umani, ha generato il sospetto che le condanne vengano eseguite quando cè richiesta di organi compatibili con il condannato[31]. Il governo cinese assicura di dispensare la pena capitale solo in caso di gravi reati (omicidio, strage, terrorismo…), escludendo reati politici o di qualsiasi altro genere, e ha pubblicato sul web[32] una copia del proprio codice penale che conferma questa versione. Tuttavia Amnesty International afferma che in Cina sono 68 i crimini punibili con la pena di morte, inclusi reati non violenti come levasione fiscale, lappropriazione indebita, lincasso di tangenti e alcuni reati connessi al traffico di droga[33]. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Pena di morte nella Repubblica Popolare Cinese. Il governo cinese si è frequentemente macchiato di violazioni dei diritti umani nei confronti di minoranze etniche e religiose e dissidenti politici: lesempio più celebre, per lopera di sensibilizzazione mondiale in cui si è prodigato il Dalai Lama, è loccupazione armata del suolo tibetano, oltre che il sopracitato esempio della setta del Falun Gong. Si pensa da più parti, inoltre, che in Cina vengano applicate gravi limitazioni alla libertà di informazione, alla libertà religiosa, quella di parola e persino alla libertà di movimento dei cittadini. Non esistono sindacati indipendenti ed è permesso solo il sindacato statale. Lo stato, almeno sulla carta, assicura i diritti dei lavoratori; ma la quantità annua di morti sul lavoro ha destato molte preoccupazioni e parecchie critiche e denunce non solo da organizzazioni umanitarie, ma anche dallinterno degli stessi organi di governo cinesi[34]. In vista delle Olimpiadi di Pechino 2008 il CIO espresse forti perplessità sui ritmi di lavoro con cui gli impianti sportivi venivano costruiti. Sempre in vista delle Olimpiadi la comunità internazionale richiese al governo cinese unulteriore apertura sul piano delle libertà politiche. Levento più conosciuto in occidente delle azioni di forza perpetrate dalla Cina nei confronti dei dissidenti politici è rappresentato dalla repressione della Protesta di piazza Tiananmen il 4 giugno 1989, in cui perse la vita un numero imprecisato di manifestanti e soldati (200 secondo il governo cinese, 600-800 secondo la CIA, tra 2 e 7 mila secondo alcuni dissidenti). Unaltra accusa di lesione dei diritti umani rivolta al governo cinese è la pianificazione famigliare obbligatoria, tuttora impiegata. La legge che la regola è intitolata “Legge eugenetica e protezione della salute”, altrimenti detta Legge del figlio minore”. La legge è entrata in vigore nel 1979 dopo la morte di Mao Zedong, contrario a questa politica.[35] La commissione governativa responsabile del progetto è la NPFPC[36], ovvero National Population and Family Planning Commission. Secondo le stesse fonti governative, grazie allintroduzione di questa pratica le nascite evitate nella Repubblica Popolare Cinese sono state 300 milioni. La legge prevede ufficialmente un figlio nelle zone urbane, e due in quelle rurali. I trasgressori potranno portare a termine uneventuale gravidanza dietro pagamento di uningente multa, oppure saranno obbligati a rinunciare al figlio. Le accuse verso questo progetto sono molto pesanti: la lesione della libertà dei genitori[37]; luso massiccio e obbligatorio dellaborto, per di più in modi particolarmente dolorosi (soprattutto in passato); le dure repressioni contro i cittadini che, specialmente in zone rurali o povere, opponevano resistenza al progetto [9]; la violenza verso le donne, visti i casi certificati di sterilizzazioni forzate, operate in molti casi ai danni delle colpevoli[38]; discriminazione verso le donne; in moltissime famiglie (dato anche il divieto di diagnosticare il sesso del nascituro), specialmente nelle zone rurali, le neonate sarebbero uccise, oppure non registrate allanagrafe (costringendole alla totale assenza di diritti politici e alla rinuncia di istruzione e di qualunque assistenza sanitaria)[39]; discriminazioni sociali, perché il sistema fa in modo che i più facoltosi possano “pagarsi” il diritto al secondo (o al terzo) figlio pagando la sanzione corrispondente (in genere di 50.000 yuan, circa 6.200 dollari, 3.980 euro). Questo genere di politica è in Cina un punto di frizione molto critico nei rapporti fra governo e opinione pubblica; il 68 % dei cinesi, in un sondaggio del China Youth Daily (un giornale del partito), si è dichiarato contrario alla pratica di “comprarsi” il diritto di un altro figlio. Pareri sfavorevoli sono stati espressi anche dallAccademia Cinese delle Scienze[40]. Zhang Weiging, direttore del NPFPC, assicura comunque che la normativa prevede molte eccezioni, e che si sia molto ammorbidita dai primi anni di applicazione[41]. Il governo assicura inoltre di aver preso seri provvedimenti contro i membri del Partito che abbiano più figli di quanti ne preveda la normativa[42]. Note[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 21:53:23 +0000

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