PLAYOFF SERIE B CAIRESE B.C. – JOLLY ROGER GROSSETO 0 – 3 - TopicsExpress



          

PLAYOFF SERIE B CAIRESE B.C. – JOLLY ROGER GROSSETO 0 – 3 MISERIA E NOBILTA’ CAIRESE B.C.: LIGHTLESS MIRACLE Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni. E. Roosvelt Andate fiduciosi nella direzione dei vostri sogni, vivete la vita che avete sempre immaginato. Henry David Thoreau La differenza tra un sogno e un progetto è una data Walt Disney 30 MINUTI CON GIAMPIERO PASCOLI: I PLAYOFF PER LA SERIE A E IL BASEBALL A CAIRO MONTENOTTE “Ci andiamo a giocare la serie A, dovremmo esserne fieri, lo siamo, ma quasi quasi speriamo di non arrivarci”. “Che cosa dici…” “Non abbiamo i soldi, ma fosse solo per questo… lo vedi, mancano le luci…”. Incredibile. Una realtà sana, un paese di 15.000 abitanti, la serie A a portata di guantone…E si vive preoccupati per un’eventuale vittoria. Incredibile, inconcepibile ma vero. Italia calciofila maledetta. Mi vengono alla mente l’oro olimpico di Galeazzo nel tiro con l’arco, il Roland Garros della Schiavone, l’esordio nella Major League di Alex Liddi primo italiano nella storia, in uno sport nobile e glorioso come il baseball Non esiste paragone tra l’autenticità e lo spessore di queste imprese, del Baseball a Cairo Montenotte (tra l’altro Luca Baisi 1998 vivaio del Cairo alla prima convocazione in nazionale) e per fare un altro esempio il Mondiale della Ferrari nella ginnastica artistica (senza avere una palestra a disposizione tutta per lei), e il celebratissimo ultimo mondiale vinto nel 2006 dalla nazionale di Lippi. (tra l’altro vinto battendo a fatica squadre di dilettanti, tedeschi scoppiati, francesi in pensione) “non abbiamo le luci” Mio figlio di sette anni gioca a calcio nella leva “piccoli amici 2006” e il campo in sintetico nel quale si allena ha le luci per illuminare San Siro. A Cairo si giocano con grande orgoglio la serie A lightless, al buio in tutti i sensi, in piena estate tutti i campionati fermi e sui giornali…..”le ultime dai ritiri” giornalismo tristissimo. Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che delle sardine stanno per essere gettate in mare. Eric Cantona Pagine e pagine sulle amichevoli estive e intanto a Cairo Montenotte ci sono i playoff per la serie A…. Storie vere, sport sano, esempi da seguire da raccontare. NIENTE. Calciomercato……. majorette in vendita….. “Giampaolo aiutami te raccontami la vostra bellissima storia ti prego….” “Come sono andate le prime due partite dei playoff in quel di Castiglione della Pescaia…” “Bene abbiamo perso ma ce la siamo giocata, soprattutto la seconda.. Ma a me farebbe piacere parlassi della eccezionale stagione appena finita e della nostra realtà..” Ok inizio a parlarne. Oggi sabato 14 settembre ho assistito alla terza partita dei playoff per la serie A. Ha vinto il Grosseto. Ha vinto il Cairo. Ha vinto il baseball. Province che producono miracoli sportivi in un mondo di solo calcio. Partita bellissima piena di errori da entrambe le parti. Il Cairo ne ha fatti di più. Il Grosseto ne aveva di più. Aveva giocatori più esperti e il Cairo solo Matteo Arieta e gli altri giocatori promettenti prodotti di un vivaio da imitare, farne un documentario e portare come esempio su come in un paese di 15.000 anime si possa formare un gruppo che va a giocarsi la serie A con la consapevolezza che comunque non si hanno gli euro necessari per affrontarla in caso di vittoria. Aveva più voglia di andarci in serie A e negli inning finali sul 4-4 si è espressa pienamente. (7-4 finale). Ma rimane un fatto. Hanno vinto tutti. Il Cairo arrivava a questi playoff con un campionato fatto di 17 vittorie e una sola sconfitta. Tutto nella completa indifferenza e al buio. Miracoli lightless. Il Jolly Rogers almeno le luci le ha e la serie A può affrontarla con meno “pensieri”. Ma il Cairo non solo esce “a testa alta” per banalizzare, ma da questi play off può legittimamente sentirsi anch’essa una realtà vincente, per ora troppo giovani e in mano gli rimane solo il futuro…. Soldi zero, miseria vera, nobiltà sportiva purissima. Un giorno di festa per tutti. Grazie Giampiero, mi sono tolto ogni dubbio…lo sport esiste ancora e per trovarlo basta andare in provincia ValBormida o Castiglione della Pescaia che sia. Mancano le luci ma sinceramente se si fosse giocata la quarta partita stasera avremmo visto due squadre meritatamente risplendere di luce propria. Menzione a parte merita Matteo Arieta, 39 anni di baseball accucciato a ricevere i suoi lanciatori e non sentirli. I playoff sono suoi. Standing ovation. Oscar alla carriera. Come mi ha detto Giampiero…”Matteo?.... E’ il baseball….” Giovanni Tommasini
Posted on: Sat, 14 Sep 2013 22:16:47 +0000

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