Papa Francesco: “Chi governa deve amare il suo popolo, perché - TopicsExpress



          

Papa Francesco: “Chi governa deve amare il suo popolo, perché un governante che non ama non può governare: al massimo potrà disciplinare, mettere un po’ di ordine, ma non governare. Le due virtù di un governante sono l’amore per il popolo e l’umiltà” (S. Messa a Santa Marta del 16/09/13). I rumori di questa settimana, sono solo gli ultimi purtroppo, circa le indagini sui rimborsi ai Gruppi dei Partiti in Regione mi hanno mosso a due riflessioni, che si intrecciano tra loro come concause della stessa avvilente situazione. La prima non può non riguardare lo stato comatoso di ciò che fino a non molto tempo fa si chiamava ancora “l’arte della politica”; lo scenario nazionale e locale si è fatto cupo: personalismi, culto dell’immagine, carriere all’ombra del potente di turno, scambi di ruoli e di favori ai soliti noti, cordate che si fanno e si sciolgono come neve al sole senza imbarazzo e vergogna…di umiltà e di “amore” per il popolo pochissime tracce, forse solo qualche slogan in campagna elettorale! Anzi, perfino il termine popolo, così caro sia alla Chiesa che un tempo alla politica, sta scomparendo dal vocabolario di coloro che dovrebbero, si badi bene per mandato, onorarsi di servirlo. Che tristezza! Pare di stare dinnanzi non solo a uno scadimento della politica, ma a un vuoto antropologico, quasi un’atrofia dei sentimenti e dei principi, di diritto naturale, della Costituzione. La seconda riflessione la trasformo, con molto rispetto, in domanda: non sarebbe ora che i cattolici, questa benedetta “anima” che in molti vogliono colorare con la loro vernice secondo le convenienze, cominciassero ad indignarsi un po’ di più per tutte le storture sociali a cui ci stiamo abituando con colpevole torpore? O davvero abbiamo accettato di dare una giustificazione culturale, o peggio ancora morale, alla diseguaglianza, all’evasione fiscale, a una legge che non è uguale per tutti, e ad altre tante situazioni di penosa ingiustizia? O pensiamo che basti raccogliersi nelle Comunità Parrocchiali o nei Movimenti e respirare un po’ d’aria fresca ogni tanto in mezzo ad amici che la pensano come noi per pacificare la coscienza? Temo che la madre di tutte le sconfitte, la rassegnazione, possa fare tante vittime come la cattiva politica. Ancora Papa Francesco: “E se tante volte abbiamo sentito: un buon cattolico non si immischia in politica, questo non è vero, quella non è una buona strada”. Ricordandoci però che immischiarsi non è mischiarsi, entrare in gioco per confondersi e, purtroppo, somatizzare il triste “così fan tutti”. Daniela Turci
Posted on: Sun, 10 Nov 2013 12:35:16 +0000

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