«Parcheggi salati a Trieste? Ma 22.300 restano - TopicsExpress



          

«Parcheggi salati a Trieste? Ma 22.300 restano liberi» L’assessore Marchigiani «Un prelievo di 1700 su 24mila stalli. Favorevole alla prima mezz’ora dI sosta gratuita»Di reazioni, richieste e proteste si accende ogni momento una lucetta nuova sulla mappa della città. I nuovi 1700 parcheggi a pagamento previsti nel Piano del traffico che oggi inizia il suo percorso in Consiglio comunale sono sotto accusa da destra, e questo si capisce, ma anche da parti della sinistra che governa il Municipio. Più calmi adesso gli abitanti del borgo Teresiano: i 30 euro al mese nella ex Zona a traffico limitato li hanno infine accettati. Per quella cifra possono parcheggiare tutto il giorno e tutti i giorni, ma se lasciano lo spazio qualcun altro potrà fermarsi in centro. «Con quei soldi avrebbero pagato, nella “zona rossa” dove si trovano, 21 ore di sosta, ne hanno invece 321, tanto è cosa favorevole che adesso molti ci chiedono le stesse condizioni...». L’assessore all’Urbanistica, alla mobilità e al traffico Elena Marchigiani passa al contrattacco: «No, non è un piano per fare cassa coi parcheggi. No, non è un piano per vessare la gente in tempi di crisi. No, non è un piano immodificabile». Vera e propria attivista delle consultazioni a largo raggio, porta il suo Piano del traffico in aula disposta adesso ma anche a posteriori non solo ad accogliere emendamenti dell’opposizione (o magari della maggioranza, come si legge qui sotto), ma anche ad ascoltare gli ulteriori rilievi che pur dopo sequenze infinite di dialoghi incrociati continuano a emergere. «Se al Bivio di Miramare - dice - si vedrà che gli interessi dei cittadini ad avere la riviera tutta a libera sosta è prevalente sugli interessi collettivi (favorire anche i turisti che non hanno dove fermarsi), allora lo faremo. Ma, prima, un po’ di conti: i parcheggi liberi nelle aree di città in cui il Piano prevede l’istituzione del pedaggio - prosegue l’assessore - sono 24 mila. Non certo pochi. Adesso a pagamento ce ne sono 1100. Se ne aggiungono 1700. Arriviamo dunque a 2800 (poco più del 10%) con 23.300 liberi. E dei 2800 ben 1200 sono a tariffa agevolata per residenti». Qual è lo spirito dell’operazione? Rivendicare il diritto di suolo, pareggiare le condizioni degli abitanti (certi con macchina in strada come se la strada fosse di loro proprietà, altri già costretti a sborsare alte cifre per il parcheggio), aiutare i commercianti sveltendo il flusso dei potenziali clienti? «Un combinato di tutto questo» secondo Marchigiani. Dall’incrocio esce però la natura prevalente dell’azione di governo: movimentare, in effetti, le zone commerciali ampliando per contro quelle pedonali. E si scopre che un’altra novità “facilitatrice” potrebbe essere introdotta molto facilmente. Le circoscrizioni dell’altipiano (a Opicina e Basovizza arrivano stalli a 0.60 euro all’ora) hanno infatti chiesto che la prima mezz’ora di sosta sia gratuita. Un compromesso che all’assessore pare «un’idea ottima, se la si volesse estendere anche alla città io sarei assolutamente d’accordo. Si aiuta così il commercio, con ricambio di soste davanti ai negozi e maggiore accessibilità. Chi si fermasse un’ora e mezza pagherebbe solo 0.60 euro. E i residenti, la sera, avrebbero il posto a disposizione per sè». Anche in zone più di periferia, che si sono dichiarate a vocazione meno intensamente commerciale, il Comune è disposto a rivedere le decisioni. Per esempio in via Settefontane «dove è stato notato che le necessità del commercio sono meno pressanti e il cittadino prevale». Insomma Marchigiani “apre” a successive modificazioni. Anche dopo, a piano approvato. «La mediazione - avverte - si può trovare ancora, il test non finisce qui, è un processo in divenire, per migliorare la qualità complessiva della vita. La cosa importante è ampliare le zone pedonali, rivitalizzare ampie parti di città: ci sono sempre più richieste in questo senso. Un tratto di via con quattro posti in più o in meno a pagamento conta davvero poco. Possiamo limare». Il compromesso finale è conservare la fisionomia del progetto senza essere autoritari, e rispondere ai piccoli interessi senza cedere sui principi. Con punto di domanda finale: perché mai le moto dilagano in una moltiplicazione infinita di parcheggi e tutti gratuiti? Perché non far pagare anche a loro? Marchigiani ironizza: «Si può morire per molto meno... Lascio la decisione alle democratiche scelte del Consiglio comunale».
Posted on: Wed, 19 Jun 2013 20:58:12 +0000

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