Penso al contenuto del comunicato del compagno Marco Di Lello che - TopicsExpress



          

Penso al contenuto del comunicato del compagno Marco Di Lello che riporto fedelmente ... Marco Di Lello 9 novembre alle ore 14.12 · Cari compagni, le vicende che si sono susseguite negli ultimi mesi all’interno del gruppo dirigente del nostro Partito in vista del congresso nazionale, ci hanno portato ad una situazione di completo stallo sul piano dell’iniziativa politica. Parte del gruppo dirigente ha assunto posizioni politiche in contrasto con quelle del Segretario. Fin dal mese di luglio alcuni membri della segreteria nazionale hanno preso atto che le varie iniziative intraprese sul piano politico e organizzativo non hanno trovato la sede naturale di discussione e condivisione nella Direzione e Segreteria. Nelle ultime settimane il dibattito si è ulteriormente inasprito, con la Segreteria Nazionale divisa sostanzialmente a metà in sede di votazione sia per l’approvazione del tesseramento 2012 e poi della platea congressuale. Certo è che un partito come il PSI le cui percentuali in termini elettorali sono poco significative rispetto al panorama politico attuale e alla capacità di intercettare l’attenzione dell’opinione pubblica, non può permettersi una frattura tale da compromettere l’esistenza stessa del Partito Socialista. E ciò vale soprattutto per noi che a Montecatini abbiamo deciso di assumere la gravosa eredità di un partito mortificato dall’esito delle elezioni politiche che ci hanno visto per la prima volta nella nostra storia centenaria fuori dal Parlamento, fiaccato dal punto di vista organizzativo e moralmente privo di speranza per il futuro. Ciò nonostante ci siamo assunti la responsabilità di tentare di riprendere la navigazione verso lidi meno procellosi e siamo stati in grado di ridare fiducia ai compagni. Probabilmente il gruppo dirigente scaturito dal Congresso non è stato in grado di rispondere pienamente alla complessità della situazione che si andava via via palesando e di ciò dobbiamo prendere atto senza strumentalmente avviare processi sulle responsabilità che in quota parte afferiscono a tutti. Il rapporto di solidarietà interno al Partito si è rotto, paventando così il rischio di porre i compagni nei territori di fronte all’imbarazzo di dover operare la scelta non sulla politica ma sugli uomini. Se si fosse continuato su questa strada la partita si poteva ritenere chiusa e la dissoluzione del partito certa. Perché il Partito possa riprendere il posto che gli compete e recitare una parte da protagonista nella vita politica italiana occorre che si realizzino almeno tre condizioni: il ristabilimento del clima di fiducia reciproca tra i compagni, pur se collocati in posizioni diverse, che ci consenta di presentarci uniti e quindi più forti nella competizione; chiare scelte sul terreno politico che, a partire dalla collocazione naturale nell’alveo del socialismo italiano ed europeo, siano indirizzate alla difesa dei nostri tradizionali valori, alla piena affermazione dello stato democratico, all’allargamento degli spazi di libertà in campo civile, economico e sociale, alla difesa dei più deboli che nell’attuale fase di ristagno economico stanno sempre più dilatando l’area del disagio; da ultimo la necessità di riannodare il filo di uno stretto dialogo, segnatamente ora alla vigilia della competizione elettorale per le elezioni Europee del prossimo anno, con tutte quelle forze politiche che si caratterizzano come nostri naturali alleati avendo fatto o dichiarato di voler perseguire l’opzione del Partito Socialista Europeo e con i quali andranno ricercate, costruite e condivise scelte in sede politica e parlamentare. Per queste ragioni e con questi obiettivi ho dunque deciso di accogliere le richieste di unità e di senso di responsabilità nei confronti della nostra, seppur piccola, ma appassionata comunità, giunte da parte di molti compagni, tra cui segretari regionali e membri della segreteria nazionale, e di non assumermi, per parte mia, la responsabilità della crisi finale del Partito ma, al contrario, di offrire un contributo e la disponibilità a discutere di politica e del ruolo che il Partito può e potrà svolgere nel nostro paese, e di lavorare per raggiungere la più ampia maggioranza senza rinunciare all’unità del partito, come promesso da Nencini. Scelta cui fermamente credo, che ho maturato con piena convinzione e ho condiviso con le compagne e i compagni che negli ultimi mesi mi hanno manifestato stima e solidarietà. Proviamoci fino in fondo. Ne vale la pena. Marco Di Lello Che dire Marco, questa riflessione ti fa onore ma è arrendevole nel contenuto e non la condivido. Considerando un Nencini bis inimmaginabile, avevo sperato e benevolmente accolto lopportunità che potessi essere tu il candidato ideale alla guida degli iscritti nazionali del PSI al prossimo congresso nazionale. Luomo giusto per annodare il filo che in vari punti ha creato in questi ultimi anni la stagnazione del partito a tutti i livelli e che come unico vanto ha condotto attraverso un accordicchio con Bersani una piccola mangiata di socialisti a Roma, attraverso il Pd. Non ti nascondo, con questo penso di poter interpretare il pensiero di tanti nostalgici socialisti, che siamo in molti quelli, mortificati nellorgoglio, per tale scelta; avremmo voluto un solo parlamentare socialista eletto ... magari eletto del partito socialista. Percepire nella riflessione che fai ... un possibile passo in dietro ... lascia una grande amarezza, che a dire il vero impregna tutto il sistema biologico, dal fegato al cervello infiltrando, come una metastasi, tutti gli organi. Ma dico ... i compagni dissidenti e i compagni contrari disfattisti che rappresentano il consiglio nazionale del partito hanno una coscienza? Dico ...hanno una coscienza etica, politica, morale e storica del socialismo? Credo proprio di no ... come sempre questi compagni ... ai diversi livelli ... sono bravi a criticare i parlamentari, i consiglieri regionali, i consiglieri comunali e gli assessori, che nel loro piccolo campo di azione cercano con tutte le proprie forze, molto spesso con poche risorse, disperatamente di fare bella figura e di dare lustro allideale socialista che rappresentano nei vari livelli istituzionali, nei rispettivi consigli direttivi che diventano arene . Quanta fatica inultile ... quanta energia sprecata e quanto tempo perso per niente ... spesso chi opera in questi ruoli fa fatica a fronteggiare la realtà ma ancor più le critiche interne che vengono dai consigli direttivi, fatti di interventi futili e aridi, spesso privi di senso perchè impostate sul puro formalismo partitico e basta ... tipo la base non è stata informata per tempo liniziativa promossa è stata letta sui quotidiani. Tutte osservazioni legittime sia chiaro ... ma non applicabili sempre e che meritano tolleranza e non intransigenza. Capita che un esponente politico non ha il tempo di illustrare la propria idea prima nel consiglio direttivo, perchè la stampa ti sta addosso per la esclusiva e ne anticipa il contenuto ... non per questo deve essere avviato un processo sezionale interno di delegittimazione per poi essere approvato allunanimità per la bontà e lesclusività dellazione politica promossa. Marco ... la base deve crescere e formarsi se vogliamo creare una nuova e giovane classe dirigente socialista. La base deve partecipare in maniera attiva alle diverse attività amministrative e /o parlamentari contribuendo in maniera costruttiva alla società che cambia e al cambiamento che impone il sistema politico italiano. Le sezioni politiche con il loro direttivo a tutti i livelli, devono poter essere una fucina di idee per il parlamentare, per lassessore e per il consigliere competente e contribuire ad arricchire di contenuti liniziativa politica messa in campo dal singolo per dare forza allazione politica. Spesso succede che le critiche sezionali sono colmate dai consensi espressi dalle forze politiche alleate nelle diverse coalizioni di centro sinistra. Ogni componente nazionale e sezionale si faccia dunque un esame di coscienza prima di criticare il lavoro dei compagni impegnati e le loro legittime aspirazioni perchè ricordiamoci che il merito va premiato a tutti i livelli nel campo sociale, nella pubblica amministrazione, nella scuola nelle istituzioni, ecc e nella politica. Chi non ha coscienza non potrà esaminare la propria impercettibile esistenza politica e difatto non ha gli attributi per rappresentare il partito a livello nazionale. Ma dove sono questi consiglieri nazionali? Cosa organizzano nei territori in cui sono stati designati, che ruoli occupano, che sanno fare, che progetti hanno e su quali argomenti e temi politici vogliono impegnarsi seriamente a dare un contributo socialista non dico allItalia ma almeno sui territori dove istituzionalmente e politicamente sono presenti? Una domanda provocatoriamente la pongo a te Marco, ma ... un partito inesistente può scomparire? Occorre dunque osare! Marco il movimento civico Socialisti democratici per Portici che mi degno di rappresentare, esprime gradimento ad una tua candidatura alla guida del Partito , al prossimo Congresso di Venezia, se ci sarà ... potrai contare sul nostro supporto. Un affettuoso augurio Bruno.
Posted on: Thu, 14 Nov 2013 00:11:44 +0000

© 2015