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Pierre Clémenti Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Pierre Clémenti (Parigi, 28 settembre 1942 – Parigi, 27 dicembre 1999) è stato un attore, regista e scrittore francese. « Pierre Clémenti è molte cose. Prima di tutto è lattore. Poi, è qualcuno che ha avuto una vita molto particolare. Noi ai Péripheriques diciamo così: cè il lavoro, la produzione, come ad esempio un film, e oltre a questo cè anche, quando si produce qualcosa, la realizzazione di se stessi. E lui per me è stato forse il talento più grande e importante che ho conosciuto, soprattutto nel suo modo di essere personaggio. Si realizzava in modo incredibile attraverso personaggi molto differenti tra loro, e non era mai semplicemente lattore di quei film, ma un attore in quanto persona. » (Intervista a MarcO.) È stato un importante personaggio del cinema francese e del cinema italiano tra gli anni sessanta e settanta, tanto da essere considerato una figura rappresentativa dello spirito di ribellione e dellanticonformismo che caratterizzano quegli anni. Ha un figlio attore di cinema francese, Balthazar Clémenti. Questa patina di bello e dannato gli è rimasta impressa anche nella vita: è ricordato il suo arresto in Italia nel 1971 per possesso di droga che provocò la protesta di tutta la comunità cinematografica. In seguito a questa esperienza lattore ha scritto un libro, Quelques messages personnels, edito in Italia con il titolo Pensieri dal carcere, una testimonianza contro il codice penale italiano risalente al fascismo, contro il regime carcerario e la società repressiva, perché nelle celle ci sia più luce e umanità.[1] Indice [nascondi] 1 Biografia 2 Bibliografia 3 Filmografia 3.1 Regista 3.2 Attore 4 Altri progetti 5 Note 6 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Pierre Clémenti nasce a Parigi da padre sconosciuto e da madre di origine corsa che fa la custode. Trascorre uninfanzia difficile tra famiglie a cui viene affidato e una madre incapace di occuparsi di lui, sommersa dalle difficoltà materiali. A 13 anni è mandato in casa di correzione, dove incontra un educatore che gli fa scoprire la poesia. Di ritorno a Parigi, ladolescente vive di piccoli lavori: tagliatore di pietra, fattorino dalbergo e segue i corsi della scuola del Théâtre du Vieux-Colombier. Nel 1957 Pierre fa la conoscenza di Eugène Ionesco, Samuel Beckett, Edgar Varèse e lattore francese Roger Blin, incontri determinanti per la sua futura carriera da attore. Il ragazzo, dallatteggiamento beatnik e apparentemente fragile, frequenta Saint Gérmain des Prés, dove la sua bellezza e il suo charme mietono vittime. Inizia come attore in alcuni lavori di Michel Deville. Ma presto Alain Delon presenta il giovane attore a Visconti. Impressionato, il regista gli affida il suo primo ruolo da leggenda: il figlio del principe Salina ne Il Gattopardo (1962). Rientrato a Parigi gli viene segnalato il lavoro di MarcO, che ricerca e mette in pratica un nuovo rapporto tra gli attori e la scena. Entusiasta, Pierre Clémenti si lancia in questa avventura teatrale di avanguardia a fianco di un gruppo di giovani attori che presto diventeranno celebri come Bulle Ogier e Jean-Pierre Kalfon, ed esordisce in teatro per i locali off parigini. Nel 1965 Pierre sposa Margareth. Loro figlio Balthazar nasce a luglio. Nel 1965 è uno degli idoli nel film di MarcO Les Idoles, opera musicale anti-star system che diviene presto culto e riferimento per tutta la ricerca teatrale e che annuncia il 1968. Nel 1967 Luis Buñuel gli affida un ruolo molto importante in Bella di giorno nel ruolo di protagonista a fianco di Catherine Deneuve. Diviene presto una vedette del cinema. Proprio in questo periodo acquista una camera 16mm e comincia a realizzare i suoi film. Girerà molto materiale anche durante le riprese di Partner di Bertolucci. Fedele alle sue convinzioni, Pierre rifiuta di fare film che non giudica interessanti, distribuisce i suoi cachet ai clochard e vive in una camera da poco. Fra il 1967 e il 1971 recita magistralmente in alcuni dei film più importanti di una stagione di profondo rinnovamento linguistico della scena cinematografica italiana e francese: Partner (1968) e Il conformista (1970), di Bernardo Bertolucci, I cannibali di Liliana Cavani (1969), Porcile di Pier Paolo Pasolini (1969), La via lattea di Luis Buñuel (1970), Le Lit de la Vierge (1969), La Cicatrice Interieur (1970) di Philippe Garrel, Cutting Heads di Glauber Rocha (1970). Nel 1971 è co-protagonista con Tomas Milian, ne La vittima designata, dove offre una intensa interpretazione, la sua recitazione è pura poesia, aiutata anche da un sottofondo musicale del grande Luis Enriquez Bacalov. Nel giugno di quellanno è arrestato a Roma per detenzione e uso di stupefacenti. Condannato a due anni di prigione, è incarcerato a Regina Coeli, da dove uscirà dopo 18 mesi per insufficienza di prove e costretto ad abbandonare il paese. Esce da questa esperienza traumatizzato, segnato per sempre. Nel 1973 Pierre Clémenti pubblica Quelques messages personnels (Pensieri dal carcere), vera e propria requisitoria contro lingiustizia e le condizioni dellincarcerazione. Questa testimonianza traccia anche gli episodi essenziali della sua vita e della sua carriera folgorante. Sposa Nadine Hermand e nasce il figlio Valentin. Nonostante il suo periodo di maggiore successo possa dirsi ormai concluso, continua a recitare dando prove notevoli di intatte doti interpretative fino al 1998, anno in cui esce Ideus Kinky - Un treno per Marrakech di Gillies Mac Kinnon. Nel 1988 la Cinémathèque française gli dedica un omaggio retrospettivo. Nel 2008 e per tutto il 2009, a dieci anni dalla sua morte gli sono dedicati vari omaggi retrospettivi. Pierre Clementi muore a Parigi il 27 dicembre 1999, a 57 anni, in seguito a un cancro. Bibliografia[modifica | modifica sorgente] Quelques messages personnels, 1973, cap. 17. Carcere italiano, Il Formichiere, 1973, cap. 17. Quelques messages personnels, Gallimard, 2006, cap. 17. ISBN 9782070307487. Pensieri dal carcere, traduzione di Simone Benvenuti, prefazione di Balthazar Clémenti, postfazione di Danilo Zolo, Collana Fuori, il Sirente, 2007, pp. 156. ISBN 9788887847123. Filmografia[modifica | modifica sorgente] Questa voce è da wikificare Questa voce o sezione sullargomento attori non è ancora formattata secondo gli standard. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. « I suoi film sono un po come la poesia, qualcosa di molto intimo, un rapporto molto intimo che lui aveva con le immagini, con la velocità del tempo che passava, cercando di inseguirlo in una ricerca sempre molto personale. » (Intervista a MarcO.) Regista[modifica | modifica sorgente] 1968 La révolution... 1967-1975 Visa de Censure n°X 1978 New Old 1978-1985 A lombre de la canaille bleue 1988 Soleil Attore[modifica | modifica sorgente] 1960: Chien di pique, di Yves Allégret 1961: Adorable menteuse, di Michel Deville 1963: Il Gattopardo, di Luchino Visconti 1964: Cent briques et des tuiles, di Pierre Grimblat 1964: Las islas encantadas di Carlos Vilardebó 1966: Brigade antigangs, di Bernard Borderie 1966: Bella di giorno, di Luis Buñuel 1966: Sobra un hombre, di Costa-Gavras 1967: Lamiel, di Jean Aurel 1967: Pop Game, di Francis Leroi 1967: Les Idoles, di MarcO 1967: Benjamin ovvero le avventure di un adolescente, di Michel Deville 1968: Scusi, facciamo lamore?, di Vittorio Caprioli 1968: Partner, di Bernardo Bertolucci 1968: La via lattea, di Luis Buñuel 1968: Les Roses di Tourlaville, di Jean-Paul Bourdeaudrucq 1968: La sua giornata di gloria, di Edoardo Bruno 1968: Wheel of Ashes, di Peter Emmanuel Goldman 1969: Le Lit di la vierge, di Philippe Garrel 1969: Porcile, di Pier Paolo Pasolini 1969: I cannibali, di Liliana Cavani 1970: Il conformista, di Bernardo Bertolucci 1970: Necropolis, regia di Franco Brocani 1970: Teste tagliate (Cabezas cortadas), regia di Glauber Rocha 1970: Renaissance, di Yvan Lagrange 1970: La Leçon di choses, di Yvan Lagrange 1970: Le Matin, di Yvan Lagrange 1970: La pacifista, di Miklós Jancsó 1970: La Cicatrice intérieure, di Philippe Garrel 1970: Ninì Tirabusciò la donna che inventò la mossa, di Marcello Fondato 1971: La pacifista, di Miklòslav Jancsò 1971: Jupiter, di Jean-Pierre Prévost 1971: La Famille, di Yvan Lagrange 1971: La Passion, di Yvan Lagrange 1971: La vittima designata, di Maurizio Lucidi 1972: Crush proof, di François De Menil 1972: C.A.C.I. 71, di José Varéla 1973: LIronie du sort, di Edouard Molinaro 1973: Jennifer, Pierre Bertrand-Jaume 1973: Ketchup, di Richard Johnson 1973: Il lupo della steppa, di Fred Haines 1973: Sweet Movie, di Dusan Makavejev 1974: De quoi sagit-il ?, di Jean-Pierre Léaud e Michel Varésano 1975: Le Fils dAmr est mort, di Jean-Jacques Andrien 1975: Le Berceau di cristal, di Philippe Garrel 1976: LAffiche rouge, di Frank Cassenti 1976: Les Apprentis sorciers, di Edgardo Cozarinsky 1977: Zoo zéro, di Alain Fleischer 1977: La Chanson di Roland, di Frank Cassenti 1977: Le Manque, di Robert Dionoux (documentario, voce narrante) 1977: Autoportrait schizophrène, di Eric Duvivier 1977: Ces oiseaux di feu, di Philippe Masliah 1978: Plages sans suites, di Jean-Marc Turine 1978: Mardi et mercredi, di Nadine Alcan 1979: Piccole labbra, di Mimmo Cattarinich 1979: La Vraie histoire di Gérard Lechômeur, di Joaquín Lledó 1980: Cauchemar, di Noël Simsolo 1980: Stridura, di Ange Leccia 1980: Quartet, di James Ivory 1980: Le Pont du Nord, di Jacques Rivette 1980: Lettre di fusillés, di Frank Cassenti 1981: LAmour des femmes, di Michel Soutter 1981: Chassé-croisé, di Arielle Dombasle 1981: Histoires extraordinaires: La chute di la maison Usher, di Alexandre Astruc 1983: Clash, di Raphaël Delpard 1983: Par ordre du Roy, di Michel Mitrani (TV) 1983: Canicule, di Yves Boisset 1983: Il Faut marier Julie, di Marc Marino (TV) 1983: LHomme di la nuit, di Juan Luis Buñuel (TV) 1984: Le Rapt, di Pierre Koralnik 1985: Une femme innocente, di Pierre Boutron (TV) 1987: Un Dieu rebelle (Es ist nicht leicht ein Gott zu sein), di Peter Fleischmann 1988: Un bambino di nome Gesu, di Franco Rossi 1989: LAutrichienne, di Pierre Granier-Deferre 1989: Une femme tranquille, di Joyce Buñuel (TV) 1989: Manon Roland, di Edouard Molinaro (TV) 1990: La Fosse commune, di Alain Raoust 1990: Céleste, di Laurent Tuel 1990: Massacres, di Jean-Claude Roy 1990: Clones, di André Almuro e Yves Pélissier 1991: Lapsus, di Cyril Huot e Jérôme Soubeyrand 1992: Attendre le navire, di Alain Raoust 1993: KL Transit, di Stelios Pavlidis 1994: Enas Ipoptos politis, di Stelios Pavlidis 1994: LAquila della notte, di Cinzia Th. Torrini (TV) 1997: Le Bassin di J.W., di João César Monteiro 1997: Le Nègre, di François Lévy Kuentz 1998: Ideus Kinky - Un treno per Marrakech, di Gilles MacKinnon 1998: Le Goût des fraises, di Frank Cassenti (TV) Altri progetti[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 18:40:47 +0000

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