Più tempo passa e più diventano chiari elementi sui i quali è bene riflettere attentamente. Il cosiddetto apparato,nemico dichiarato dei rinnovatori, è equamente distribuito a sostegno dei candidati, in particolare di Renzi e Cuperlo. Se per apparato si intendono detentori di cariche pubbliche o influenti dirigenti di partito sono nella condizione di affermare che molti di questi si annoverano tra i sostenitori di Renzi. Va ricordato che quando questo fenomeno di trasformismo si è verificato i renziani della prima ora sono apparsi molto contrariati, ma dopo hanno fatto di necessità virtù. Magari si ripromettono a vittoria conseguita di sistemare questa partite. Le schiere di Renzi sono anche arricchite da personaggi espressione di vecchi difetti, che prima erano particolari della realtà meridionale, ma adesso appaiono aver dilagato in tutto il paese. Parlo del notabili i quali tornano alla carica rivendicando la assoluta pienezza dei poteri sentendosi vincolati solo allelettorato e il cui rapporto è affidato solo ai capi bastone. Non è un caso che il sindaco di Bari propone espressamente labolizione degli iscritti al partito, così come non è un caso che Rondolino (Europa del 19 novembre) teorizza un futuro assetto che vedrebbe la periferia del partito governata da cacicchi, personaggi che in particolare in Spagna, sono affermati come controllori assoluti di interi territori e delle loro popolazioni. Nel futuro partito di Renzi, secondo Rondolino a questi sarebbe affidata la gestione dei territori. Linsieme di queste di queste posizioni porterebbe ad un assetto della politica italiana molto vicino al tipo feudale. Mi auguro tanto di sbagliarmi.
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 16:49:58 +0000
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