Processo Calciopoli_ Le nuove prove negate 15 ottobre e - TopicsExpress



          

Processo Calciopoli_ Le nuove prove negate 15 ottobre e riprende il processo di appello di calciopoli. Gli Juventini più puristi rilevano il 36° compleanno di David Trezeguet. In coppia con Alessandro Del Piero costituivano un potenziale da 40 gol all’anno. Insieme, con rete del francese su rovesciata plastica di del Piero, misero ko il Milan che si era premurato di far squalificare Ibrahimovic, non pago che lo scontro diretto di quell’8 maggio del 2005 fosse arbitrato dal n. 1 Collina. David Trezeguet era uno dei 17 che nella finale tedesca dei mondiali del 2006 si ritrovarono in campo e che avevano, avevano avuto o avrebbero avuto a che fare con la Juventus. Una delle 17 prove viventi che calciopoli è una farsa e va in scena nei tribunali da troppi anni annientando udienza dopo udienza i valori dello sport e la credibilità degli inquirenti e della magistratura italiani. Per di più nel giorno in cui la Giunta per il Regolamento avrebbe dovuto prendere una decisione in merito alla decadenza dai pubblici uffici di un senatore della repubblica che è anche stato presidente del consiglio e lo è del Milan, del quale in definitiva è anche proprietario, oltre che di Mediaset, che nella sua orbita ha la presidenza italiana di Infront, che nel gioco delle scatole cinesi illustrato è la società che cura la mediazione dei diritti televisivi tra Lega e TV. In questo strano paese dove tutto si confonde e i conti non tornano mai, il destino ha rimescolato le carte e decretato che il 15 ottobre fosse la data del presunto addio di Moratti all’Inter, nel tira e molla che dovrebbe vedere l’imprenditore delle tv indonesiane Thohir raccogliere l’eredità di colui che ha messo a ferro e fuoco il mondo del calcio italiano, inventandosi il sistema di vincere senza vincere. Il 15 ottobre sarebbe stato il giorno perfetto per il compleanno di Kafka, al quale prima o poi tutti, persino Moratti quando si vide recapitare da Palazzi le telefonatine (corriere.it/sport/11_marzo_31/moratti-palazzi_c338db08-5bb5-11e0-84a3-c33181ebdcc4.shtml), in odore di prescrizione si sono appellati nel corso del processo di calciopoli. Invece, ironia della sorte, il 15 ottobre 1944 nasceva Nietzsche, ideatore del Super-Uomo, altrimenti detto da qualcuno Oltre-Uomo, colui che nell’accettazione convinta del destino trascende anche la divinità e si fa egli stesso in un certo senso dio. Presi da cotante considerazioni, anche Tuttosport si dimentica la diretta dell’appello di Napoli, uscendosene con uno scarno e parziale copia incolla delle dichiarazioni (tuttosport/calcio/serie_a/fiorentina/2013/10/15-274669/Della+Valle%3A+%C2%ABLa+Fiorentina+non+si+%C3%A8+mai+piegata%C2%BB) di Della Valle a udienza terminata. L’imprenditore viola, che ultimamente non ha lesinato le sue apparizioni televisive nella mini-guerra (liberoquotidiano.it/news/economia/1273935/Corriere--la-guerra-di-Della-Valle-ad-Elkann--80-milioni-per-conquistare-Rcs.html) che in seno a RCS sta combattendo contro John Elkann, senza mancare nemmeno di attaccare Marchionne (ilsole24ore/art/notizie/2012-09-14/della-valle-contro-marchionne-192159.shtml), ha finalmente detto la sua sul coinvolgimento della Fiorentina nello scandalo. Ovviamente si è tirato fuori da ogni responsabilità, rievocando il presunto incontro che fu considerato “la madre di tutti gli incontri per salvare la squadra”. L’episodio è quello di Villa Massa, per il quale i Magnifici 12 allestirono un’intercettazione ambientale della quale non esiste audio. O meglio, come ha ricordato lo stesso patron della Fiorentina, uno di loro, il famoso carabiniere pentito (giulemanidallajuve/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=2049), ebbe a raccontare nel Natale del 2011 che c’era, ma siccome più o meno i presenti parlavano del tempo, della famiglia e di gastronomia, non fu mai tirato fuori e presentato come prova nel processo. La storia fa tristemente il paio con l’altra scomparsa celebre di calciopoli: il video dei sorteggi taroccati, volatilizzatosi dalle procure napoletane e taroccato a sua volta in una sequenza sbagliata di immagini esibita al processo. Entrambe le faccende fanno altresì il trittico con le telefonate inizialmente scomparse da calciopoli, all’epoca del processo sportivo che inguaiò solo la Juve e riemerse solo grazie al lavoro dei legali e dei consulenti di Luciano Moggi. Intercettazioni che avrebbero dovuto incastrare l’Inter e mettere alla sbarra Carraro, che si dilettava di dare suggerimenti ai designatori affinché li girassero agli arbitri per non far vincere la Juve quando giocava con l’Inter. Tutte e tre questi gravi atti di inquinamento dello prove si producono anche in un poker che assomiglia a una malriuscita pala d’altare aggiungendo l’icona del computer di Tavaroli (giulemanidallajuve/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=2543), che una longa manus ha fatto provvidenzialmente giungere dal materiale sequestrato nell’ambito del processo Telecom di Milano in via In Selci, già teatro delle devastanti indagini che a suo tempo avevano condotto a quella drammatica epopea da malagiustizia italiana tristemente nota come “il caso Tortora” (zonedombra/archivio/spunti-quotidiani/85-tortoracasoitaliano.html). Della Valle si è tirato fuori dal presunto sistema individuato dai processi di calciopoli e facente parte ormai solo a Moggi, Giraudo, Mazzini e i designatori, i quali tra frodi e cupole so davano da fare per salvare la Fiorentina senza che Della Valle lo sapesse. Forse avrebbe potuto spiegarci anche grazie a quale sistema era riuscito a comprare nel 2003 la Fiorentina 1926 Florentia fondata nel 2002 dal sindaco fiorentino Leonardo Domenici dopo il fallimento della squadra di Batistuta e Rui Costa. La neo-squadra saltava dalla serie C2 alla A in sole 2 stagioni, mentre Della Valle riesumava la vecchia Fiorentina dopo averne acquistato marchio e colori e la serie A da campionato a 18 passava a 20 squadre. Secondo le sue dichiarazioni era stato Mazzini, il protagonista dell’intercettazione nella quale Baldini voleva fare il ribaltone, ad andargli a “dire che era bene non avere contrasti con questo sistema ma di lavorare insieme”. Un po’ come Nucini aveva detto che a tentare di adescarlo era stato Moggi, ma poi se l’era quasi rimangiato. A sua discolpa Della Valle ha detto anche: “Che nei fatti non ci siano cose che possano farlo sospettare è evidente. Sui diritti televisivi abbiamo tenuto la nostra posizione fino alla fine, facendo una denuncia allantitrust. Anche per lelezione del presidente di lega è andato tutto come volevamo noi: una staffetta Carraro Abete e Galliani irreggimentato”. Perfetto. Il delitto, ovviamente. Perché in aula si è sentito di peggio. L’accusa non ha ritenuto di avere avuto soddisfazione riguardo alle sentenze di primo grado e ha chiesto che venissero integrate tornando a porre l’attenzione su fatti già confutati e riferiti ad altre presunte frodi. Torna così d’attualità l’appendice concessa a Narducci a Napoli nel corso della quale portò in aula Zamparini per una presunta combine organizzata telefonicamente da Moggi e Rizzoli per favorire il Palermo in cambio di favori da calciomercato, mai provata (giulemanidallajuve/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=1462). Tuttavia la relatrice dottoressa Apicella non si è fermata qui, riuscendo a tirare in ballo le schede svizzere e persino le dichiarazioni di alcuni soggetti che si erano sottratti al sistema. Tali Paparesta e Zeman. Una sola la buona notizia. Anche Dattilo, come Bertini e De Santis ha rinunciato alla prescrizione. Pare abbia detto: “Qualcosa vorrà pur dire se cè chi lotta per essere giudicato e chi invece alza barricate per arrivare alla prescrizione”. Invece l’ascolto delle telefonate richiesto da Gallinelli non è stato ammesso come prova (salvo decisioni in camera di consiglio); è stata rigettata la richiesta di acquisizione dellordinazione della Corte dei Conti richiesta da De Santis e considerato inammissibile l’appello del Brescia contro Moggi per Lazio Juventus. Soprattutto è stata rigettata la richiesta di acquisizione di nuove intercettazioni in quanto prove nuove, forse perché avrebbe condotto finalmente e senza passare dal via alla sospirata revisione del processo sportivo di calciopoli, sbugiardando tutti coloro che in questi anni hanno ordito l’inganno e operato illeciti e reati di ogni tipo per sostenerlo. La sfida è se la Gazzetta dello Sport le renderà note con gran clamore mediatico. Prossime udienze: 5, 19 e 27 novembre. “Chi conosce in profondità si sforza d’essere chiaro; chi vorrebbe sembrare profondo alla moltitudine si sforza d’essere oscuro”. Friedrich Nietzsche
Posted on: Wed, 16 Oct 2013 06:01:52 +0000

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