*Quella sera era finalmente riuscito a mettere in moto il progetto - TopicsExpress



          

*Quella sera era finalmente riuscito a mettere in moto il progetto per il dojo, era molto soddisfatto e non vedeva lora di tornare da Ire per raccontargli cosa era successo e sapere quando e come avrebbe iniziato gli studi di psicologia, visto che se poteva lavrebbe aiutato volentieri. Ma, quando era uscito, verso le undici di sera, aveva ricevuto una strana chiamata, proveniente dal castello di famiglia. Quello era molto strano. In pochi minuti, coi suoi poteri, si ritrovò di fronte allantico maniero, e ad aspettarlo nel salotto, di fronte al fuoco del camino acceso, suo zio, Rufus Bartholomew Burns (mai sentito, conosciuto solo per aver studiato lalbero genealogico della famiglia). Si misero a parlare del più e del meno, lui impaziente perché voleva tornarsene a casa per quanto affascinante fosse la presenza di suo zio, e quando gli offrì qualcosa da bere, non rifiutò per buone maniere. Ma quando mandò giù qualche sorso di vino, prese a sentirsi molto male. Portato lo sguardo di suo zio, vide solo la sua ombra avvicinarsi con qualcosa di strano in mano, somigliante ad una siringa, che subito si sentì conficcata nel petto, e le sue vene vennero pervase da un freddo asfissiante che gli impedì qualsiasi tipo di reazione, in quanto i suoi poteri nati dal fuoco. Da allora, partì quella che gli sembrò una strenua prigionia, e dove riconobbe i veri colori di suo zio. Laveva osservato con cura, in quanto figlio del suo fratello prediletto, e aveva riconosciuto in lui un grande talento oscuro e malvagio, talento che purtroppo si stava sopendo per un demone di bassa lega che stava inquinando un purosangue come lui, Daniel. Lamore aveva portato alla morte suo padre, e per suo zio lui era sulla buona via che lavrebbe condotto alla stessa rovina. Freddo, tenebre, grida senza fine. Solo quello ricordava di quei giorni, ma era solo un ricordo superfluo, assieme alle minacce di suo zio, con lui che rispondeva ad ogni singola cosa come una bestia assatanata. Come ogni suo parente, anche Rufus era dotato di un enorme e terribile potere, quello di controllare la mente e la volontà delle persone. E dopo una resistenza di tre giorni e tre notti, purtroppo il suo corpo aveva ceduto al suo influsso. Quando si era risvegliato, era di nuovo nei pressi del dojo, e si sentiva un uomo nuovo, il cui unico scopo era distruggere tutto e tutti. Cosa che fece immediatamente, appiccando fuoco a cose, animali, edifici, ammazzando e martoriando persone innocenti e seminando il panico fra gli umani, spinto dal male che teneva nel cuore e da qualcosa che lo manovrava come un burattino, un arma, un giocattolo*
Posted on: Mon, 02 Dec 2013 21:55:53 +0000

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