Questa è la nota ministeriale sui BES concordata con i sindacati - TopicsExpress



          

Questa è la nota ministeriale sui BES concordata con i sindacati (29 giugno 2013) Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Dipartimento per l’Istruzione Viale Trastevere, 76/a - 00153 Roma Tel: 06/58493800-3733-3783 - Fax: 06/58492087 - E-m ail: [email protected] Roma, 27 giugno 2013 Prot. 0001551/2013 Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI Al Direttore Generale per gli Ordinamenti scolastici SEDE Al Direttore Generale per lo Studente SEDE Oggetto : Piano Annuale per l’Inclusività – Direttiva 27 di cembre 2012 e C.M. n. 8/2013 Come noto, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 prevede ch e il Gruppo di lavoro per l’inclusione di ciascuna istituzione scolastica elabori una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. A tale scopo, il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso [...]. Con la presente nota si ritiene opportuno ribadire - come chiarito nel corso della Conferenza di Servizio tenutasi a Montecatini dal 7 al 9 giugno s corsi - che scopo del Piano annuale per l’Inclusività (P.A.I.) è fornire un elemento di rif lessione nella predisposizione del POF, di cui il P.A.I. è parte integrante. Il P.A.I., infatti, non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa con tribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi , per creare un contesto educante dove realizzare c oncretamente la scuola “per tutti e per ciascuno” . Esso è prima di tutto un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’auto-conoscenza e alla pianificazio ne, da sviluppare in un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione. In questa ottica di sviluppo e monitoraggio delle capacità inclusive della scuola – nel rispetto delle prerogative dell’autonomia scolastica - il P. A.I. non va dunque interpretato come un “piano formativo per gli alunni con bisogni educativi spec iali”, ad integrazione del P.O.F. (in questo caso più che di un “piano per l’inclusione” si trattereb be di un “piano per gli inclusi”). Il P.A.I. non è quindi un “documento” per chi ha bisogni educativi speciali, ma è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in se nso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni d i ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, l e linee guida per un concreto impegno programmatico p er l’inclusione, basato su una attenta 2 lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negl i ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei temp i e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie. Tali complessi e delicati passaggi – proprio affin ché l’elaborazione del P.A.I. non si risolva in un processo compilativo, di natura meramente burocr atica anziché pedagogica – richiedono un percorso partecipato e condiviso da parte di tutte le componenti della comunità educante, facilitando processi di riflessione e approfondimento, dando mo do e tempo per approfondire i temi delle didattiche inclusive, della gestione della classe, dei percorsi individualizzati, nella prospettiva di un miglioramento della qualità dell’integrazione scola stica, il cui modello – è bene ricordarlo – è assunto a punto di riferimento per le politiche inc lusive in Europa e non solo. In tal senso occorrerà - sia a livello di Amministr azione centrale che periferica – proseguire nel percorso di accompagnamento già avviato, teso a pro muovere specifiche azioni di formazione, informazione e supporto per aiutare le istituzioni scolastiche a cimentarsi in questa nuova sfida, valorizzando le esperienze delle scuole che già ade sso hanno saputo organizzarsi rispettando le scadenze indicate nella CM 8/13, affinché il P.A.I. possa entrare, in modo regolare, convinto ed efficace nella prassi organizzativa delle nostre sc uole come strumento per promuovere la vera inclusione. A tal fine, per questa prima fase di attuazione, te nuto conto del sovrapporsi di vari adempimenti collegati con la chiusura del corrente anno scolast ico, ciascun Ufficio Scolastico Regionale, nell’ambito della propria discrezionalità e sulla s corta delle esigenze emergenti nel proprio territor io di competenza, definirà tempi e modi per la restitu zione dei P.A.I. da parte delle Istituzioni scolastiche, tenuto conto che, per le caratteristic he di complessità introdotte dalla Direttiva del 27 dicembre 2012, il prossimo anno scolastico dovrà es sere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzati ve. Resta fermo che il P.A.I. non sostituisce le richie ste di organico di sostegno delle scuole, che dovranno avvenire secondo le modalità definite da c iascun Ambito Territoriale. È inoltre intenzione della scrivente procedere a un a raccolta delle migliori pratiche in ordine alla definizione dei Piani in parola. A tal fine si rich iede la collaborazione delle SS.LL. affinché censiscano le proposte di P.A.I. realizzate nel lor o territorio e trasmettendo copia delle rilevazioni , unitamente ad una selezione delle buone pratiche, a lla Direzione Generale per lo Studente, agli indirizzi: dgstudente.direttoregenerale@istruzione. it e [email protected]. Tale raccolta costituirà uno strumento utile di riflessi one e condivisione per le singole realtà scolastich e. Confidando nella sensibilità e nell’attenzione degl i uffici dell’Amministrazione, si resta a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento e si ringrazia per la consueta fattiva collaborazione. IL CAPO DIPARTIMENTO f.to Lucrezia Stellacci
Posted on: Sat, 29 Jun 2013 20:49:49 +0000

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