Ritorno in Vandea[modifica | modifica - TopicsExpress



          

Ritorno in Vandea[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia di Fougères. I repubblicani sottovalutarono il loro avversario che, nonostante debole e in fuga, riuscì a conquistare Fougères il 3 novembre; le notizie di queste vittorie spettacolari si diffusero rapidamente e si aggiunsero centinaia di volontari da Ille-et-Vilaine e da Morbihan. Inoltre, nella città erano presenti diverse centinaia di prigionieri vandeani condannati a morte che si unirono allesercito di La Rochejaquelein. Il giorno successivo, il 4 novembre, a La Pellerine a pochi chilometri da Fougères, morì Lescure in seguito alle ferite riportate nella battaglia di Cholet. Morì nella carrozza che seguiva lesercito di La Rochejaquelein dalla Virée de Galerne per arrivare in una città che gli fornisse adeguate cure mediche. Tuttavia, nella seconda metà di novembre, i repubblicani tornarono con un esercito più numeroso del precedente e costrinsero i vandeani a una rapida ritirata. Nei giorni seguenti lesercito arrivato a Fougères, perquisì tutte le case della città massacrando chiunque non era riuscito a fuggire il giorno della battaglia. Non venne risparmiato neanche lospedale della città e i malati che conteneva, molti dei quali non erano vandeani. Secondo quanto prevedeva un decreto della Convenzione: «Qualsiasi città della Repubblica che cadrà in mano ai briganti o che darà loro aiuto, sarà punita come città ribelle. Di conseguenza, sarà incendiata e i beni degli abitanti saranno confiscati a profitto della Repubblica»,[22] Fougères doveva essere incendiata per essere caduta in mano vandeana il giorno precedente, ma i danni causati dallesercito repubblicano erano tali che la città aveva già ottenuto la sua punizione. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Assedio di Granville. Lincendio di Granville Il 9 novembre lesercito di La Rochejaquelein, che in quei giorni aveva ricevuto 6.000 volontari si diresse verso Granville, con lintento di occuparla per poter utilizzare il suo porto e permettere lo sbarco delle navi britanniche corse in loro aiuto. Al loro arrivo non trovarono però nessuna nave inglese e solo durante la battaglia si seppe che la flotta si trovava ancora a Jersey. In realtà, il piano originale prevedeva di attaccare Saint-Malo che però era meglio difesa di Granville. Per questo si preferì attaccare questultima, ma senza pezzi dassedio non si riuscì a condurre unazione efficace. Venuti a conoscenza dellimminente sbarco degli inglesi si tentò di prolungare la battaglia il più possibile, ma i repubblicani incendiarono la città e costrinsero i vandeani alla ritirata. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia di Dol. Lesercito di La Rochejaquelein, ormai distrutto psicologicamente e con sempre meno uomini a disposizione, riuscì comunque a sconfiggere i 20.000 uomini di Rossignol a Dol-de-Bretagne e i 4.000 uomini e 10 cannoni del generale Tribout, il 21 novembre. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Assedio di Angers. Quindi si diressero verso Angers. Prendere questa città gli avrebbe permesso di attraversare più velocemente la Loira e di tornare il prima possibile in Vandea. Il 3 novembre i vandeani si lanciarono allattacco, assediando la città per due giorni, il giorno seguente però furono attaccati alle spalle da due colonne repubblicane che giunsero in aiuto della città, comandate da Bouin de Marigny (cugino del capo vandeano Bernard de Marigny) e i vandeani in preda al panico fuggirono. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia di Le Mans (1793). Battaglia di Le Mans I vandeani, in rotta da Angers, cercarono di prendere Le Mans per ottenere gli approvvigionamenti dei repubblicani per poi ritornare su Blois. Il 10 dicembre entrarono nella città con 30.000-40.000 uomini e si barricarono al suo interno per riposarsi, ma sapevano che la pausa non sarebbe stata molto lunga. Il 13 dicembre, si presentò un grande esercito repubblicano comandato da François Joseph Westermann, che accerchiò la città e, dopo uniniziale resistenza, entrò in città massacrando tutti i vandeani presenti, compresi i feriti, le donne e i bambini. I vandeani superstiti si diressero verso Laval, che attraversavano per la terza volta, e finalmente arrivarono sulla riva della Loira. Non tutti peraltro riuscirono ad attraversarla a causa dellassenza di imbarcazioni, inoltre i repubblicani erano molto vicini e bloccarono il passaggio a nord. Così solo in 4.000 riuscirono ad attraversare il fiume, compreso La Rochejaquelein e Stofflet; il resto dellesercito dovette dirigersi più a sud verso Savenay, per tentare di trovare un altro passaggio. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Battaglia di Savenay. I vandeani comandati da Fleuriot, Lyrot e Marigny, comandante di artiglieria, entrarono a Savenay il 22 dicembre, quasi senza combattere, quindi fecero evacuare la popolazione della città e si barricarono in attesa dello scontro con lesercito repubblicano che li aveva quasi raggiunti. La battaglia scoppiò il giorno successivo: nonostante linferiorità numerica i vandeani furono i primi ad attaccare, cosa che prese di sorpresa i repubblicani e per questo subirono molte perdite, questi però ripresero rapidamente il controllo della situazione e con poca difficoltà costrinsero i vandeani alla ritirata. Inutile fu larrivo di Georges Cadoudal, che però aiutò i comandanti vandeani a organizzare la ritirata: sapendo che la gran parte di loro erano donne e bambini, cercarono di ritirarsi lentamente per coprire la loro fuga e con i pochi cannoni rimasti rallentarono il più possibile i repubblicani che li inseguivano. Durante la ritirata Lyrot verrà ucciso. Nonostante si facesse il possibile per mettere in salvo quanti più civili potevano, dei circa 12.000 vandeani presenti prima della battaglia, solo 2.500 riuscirono a scappare. Negli otto giorni successivi alla battaglia furono perquisite tutte le case della città e vennero pattugliati i boschi e i villaggi vicini. Tutti i vandeani che venivano catturati furono portati in una chiesa, in attesa di venire fucilati: oltre ai 4.000-6.000 morti sul campo, altri 4.000 vennero giustiziati. Nel rapporto che inviò al Comitato di salute pubblica il 23 dicembre a seguito della battaglia di Savenay, François Joseph Westermann scrisse: «Cittadini repubblicani, non cè più nessuna Vandea! È morta sotto la nostra sciabola libera, con le sue donne e i suoi bambini. Labbiamo appena sepolta nelle paludi e nei boschi di Savenay. Secondo gli ordini che mi avete dato, ho schiacciato i bambini sotto gli zoccoli dei cavalli e massacrato le donne, così che, almeno quelle, non partoriranno più briganti. Non ho un solo prigioniero da rimproverarmi. Li ho sterminati tutti [...] le strade sono seminate di cadaveri. Le fucilazioni continuano incessantemente a Savenay, poiché arrivano sempre dei briganti che pretendono di liberare i prigionieri».[23] La repressione dellinsurrezione[modifica | modifica sorgente] In seguito alla prima sconfitta dei vandeani nella battaglia di Nantes, nellagosto 1793 la Convenzione decise di porre fine definitivamente allinsurrezione vandeana. Nei mesi seguenti verranno promulgate diverse leggi che indicavano i metodi da utilizzare per sconfiggere i vandeani: il 1º agosto 1793 fu approvata una legge che prevedeva di dare fuoco a tutti i boschi della Vandea nei quali si nascondevano gli insorti e di requisire ogni loro bene; il 1º ottobre 1793 si ordinò lo sterminio fisico di tutti gli abitanti dei territori insorti, principalmente donne e bambini, le prime in quanto solchi riproduttori di mostri e i secondi in quanto futuri briganti[24] (definizioni di Carrier usate in alcune lettere private), come unica soluzione per porre fine allinsurrezione e in un articolo de Le Moniteur, Barère, membro del Comitato di salute pubblica, scrisse: «Distruggete la Vandea! Valenciennes e Condé non sono più in potere dellaustriaco; linglese non si occuperà più di Dunkerque, il Reno sarà liberato dai prussiani; la Spagna si vedrà frazionata, conquistata dai meridionali [...] Distruggete la Vandea e Lione non resisterà più, Tolone insorgerà contro gli spagnoli e gli inglesi, e lo spirito di Marsiglia si ergerà alle altezze della rivoluzione repubblicana [...] La Vandea e ancora la Vandea, ecco il tizzone politico che divora il cuore della Repubblica Francese; là bisogna colpire [...] Bisogna devastare fino a quando possono sopportare [...]».[25] Infine il 7 novembre 1793 fu decretato il cambio di nome del dipartimento, sostituendo Vendée con Vengé (vendicato): con questo termine volevano indicare che i repubblicani avevano vendicato il dipartimento, riconquistandoli dai banditi ora sconfitti. Le Noyades[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Noyades di Nantes. Il rappresentante in missione Jean Baptiste Carrier Il 14 agosto 1793, la Convenzione ordinò quindi a Jean Baptiste Carrier, di andare a Nantes e formare un Tribunale rivoluzionario per giudicare i prigionieri vandeani e tutti quelli che si opponevano alla repubblica. Arrivato a Nantes in autunno, Carrier trovò la città particolarmente provata dalla guerra e per questo non riuscì a trovare molti uomini per istituire il suo tribunale. Ne reclutò solo una cinquantina che pagava 10 livres allora: formavano la Compagnia Marat (in francese Compagnie Marat), di cui facevano parte sanculotti e altri emigrati reclutati nel porto di Nantes. Nellottobre 1793 vennero portati nelle carceri di Nantes circa 10.000 vandeani e altrettanti arrivarono dopo la battaglia di Savenay a dicembre. Il numero elevato di prigionieri portò al sovraffollamento delle carceri, che non riuscivano più a contenere i detenuti; inoltre le scarse condizioni igieniche in cui venivano tenuti i prigionieri fecero scoppiare epidemie come il tifo, che uccisero migliaia di persone e misero a rischio tutta la città. Una Noyade Tra il novembre e il dicembre 1793, vennero ghigliottinate 144 persone con laccusa di essere complici dei vandeani e vennero fucilati 2.600 vandeani (con una media di 200 fucilazioni al giorno); nonostante tutto le fucilazioni non bastavano e il pericolo di unepidemia si faceva sempre più alto, Carrier pensò, allora, di trovare un metodo più rapido per giustiziare in massa i condannati, così ideò le cosiddette Noyades (in italiano annegamenti), che consistevano nel legare i condannati per le mani e per i piedi, quindi caricarli su una barca e una volta raggiungo il centro Loira, questa veniva fatta affondare aprendo delle falle sotto la linea di galleggiamento. I condannati che riuscivano a galleggiare, o che riuscivano a liberarsi, venivano uccisi a colpi di lancia dagli uomini delle Compagnia Marat. Le noyades continuarono fino al febbraio 1794, non vennero risparmiate neanche le donne e bambini, che venivano legati insieme alle loro madri, questi erano infatti i familiari che seguivano i soldati vandeani dalla Virée de Galerne. Non si conosce con esattezza il numero di persone giustiziate con le noyades e gli storici hanno pareri discordanti. È certo però che non furono meno di 2.800, secondo quanto scritto dallo stesso Carrier in una sua lettera, e la maggior parte degli storici ritiene che la cifra si aggiri attorno alle 4.800 persone. Oltre alle noyades, si provarono altri sistemi per accelerare le esecuzioni, ma essi risultarono inefficaci e furono poco usati: Westermann, ad esempio, propose di portare nelle carceri bottiglie di acquavite nelle quali fosse stato versato arsenico, ma anche alcune guardie, ignare del contenuto delle bottiglie, le bevvero e quindi lidea fu subito abbandonata. Larsenico venne anche utilizzato per le cosiddette fumigation (in italiano fumigazioni) che consistevano semplicemente nel liberare il gas in una stanza per avvelenare i condannati.[26] Le colonne infernali[modifica | modifica sorgente] Il generale Louis Marie Turreau a cavallo Dopo la battaglia di Savenay i capi vandeani erano quasi tutti morti. Rimaneva però lesercito di Charette, che non aveva partecipato al Virée de Galerne e ancora teneva la Marais Breton, e i sopravvissuti alla battaglia, che, non essendo riusciti a passare la Loira, si erano rifugiati nei boschi di Savenay. Così il generale Louis Marie Turreau ideò le cosiddette Colonne infernali, approvate dalla Convenzione in un decreto del 17 gennaio 1794 dopo un iniziale ripensamento, che consistevano in colonne militari con il compito di attraversare la Vandea ed eliminare ogni vandeano e distruggere ogni villaggio: «Tutti i briganti che saranno trovati armi alla mano, o rei di averle prese, saranno passati a filo di baionetta. Si agirà allo stesso modo con le donne, le ragazze e i bambini [...]. Neppure le persone semplicemente sospette devono essere risparmiate. Tutti i villaggi, i borghi, le macchie e tutto quanto può essere bruciato sarà dato alle fiamme».[27] Il 21 gennaio 1794 Turreau diramò questordine ai suoi uomini e a tutti i generali sotto il suo comando, dando così inizio allattuazione del suo piano. Si disposero quindi due armate in diversi punti della Vandea: la prima, sotto gli ordini di Turreau, si dispose da Saint-Maixent a Les Ponts-de-Cé; la seconda, che era agli ordini di Nicolas Haxo (che morirà due mesi dopo, per mano di Charette, il 20 marzo), si dispose da Les Sables-dOlonne a Paimbœuf. Ogni armata era organizzata in sei divisioni e ogni generale doveva creare due eserciti per formare dodici colonne che dovevano convergere, da est o nord-est e da ovest o sud-ovest. In realtà, la seconda armata aveva solo otto colonne anche molto piccole e fece ben poco, anzi addirittura subì delle sconfitte, visto che venne mandata dove era ancora presente lesercito di Charette e Stofflet. La prima divisione era comandata da Duval e le sue colonne erano comandate da Prévignaud e Daillac, con lordine di partire da Saint-Maixent e da Parthenay e arrivare a La Caillère-Saint-Hilaire e a Tallud-Sainte-Gemme. La prima divisione fu lunica a non essere comandata dallo stesso generale di divisione, perché Duval a causa di una ferita alla gamba non poteva camminare e per questo affidò le due colonne a due suoi ufficiali. La seconda divisione era guidata da Grignon che affidò la seconda colonna a Lachenay, con lordine di partire da Bressuire e arrivare a La Flocellière e a Pouzauges. La terza divisione era capeggiata da Boucret, che demandò la guida della seconda colonna a Caffin, con lordine di partire da Cholet e arrivare a Les Epesses e a Saint-Laurent-sur-Sèvre. La quarta divisione era comandata da Turreau che guidò egli stesso una colonna mentre affidò la seconda a Bonnaire, con lordine di partire da Doué-la-Fontaine e arrivare a Cholet. La quinta divisione era capeggiata da Cordelier, che affidò laltra colonna a Crousat, con lordine di partire da Brissac e arrivare a Jallais e a Le May-sur-Èvre. Infine la sesta divisione era affidata al solo Moulin, con lordine di partire da Ponts-de-Cé e arrivare a Sainte-Christine. Della seconda armata invece le otto colonne erano comandate da Dufour a Montaigu, Amey a Mortagne, Huché a Luçon, Beaufranchet, Commaire, Charlery, Chalbos e Grammont. I repubblicani eseguirono gli ordini e la guerra divenne un massacro. Si uccisero i vandeani senza considerare letà o il sesso delle persone che si trovavano di fronte e a morire non furono solo i soldati dellarmata vandeana, ma anche le loro donne e i loro bambini. Oltre a questi, tra le vittime ci furono anche alcuni che non avevano preso parte allinsurrezione, ma questo sembrava non avere importanza, come testimonia lordine che darà Grignon alla sua colonna: «Compagni, entriamo nel paese insorto. Vi do lordine di dare alle fiamme tutto quanto sarà suscettibile di essere bruciato e di passare a filo di baionetta qualsiasi abitante incontrerete sul vostro passaggio. So che può esserci qualche patriota in questo paese. È lo stesso. Dobbiamo sacrificare tutto».[28] I soldati delle colonne, prima di uccidere le proprie vittime, compirono su di loro le peggiori atrocità: dallo stupro alla mutilazione, a volte per accelerare i tempi essi incendiarono interi edifici nei quali riunivano i condannati, diedero fuoco anche agli ospedali per uccidere i malati al loro interno. Addirittura conciarono pelle umana, presa dai cadaveri, per creare abiti, come dirà un testimone Claude-Jean Humeau che denunciò al tribunale di Angers questo fatto il 6 novembre 1794: «Il nominato Pequel, chirurgo maggiore del 4º battaglione delle Ardenne, ne ha scorticati trentadue. Volle costringere Alexis Lemonier, pellaio a Les Ponts-de-Cé, a conciarli. Le pelli furono trasportate preso un certo Langlais, conciatore, dove un soldato le ha lavorate [...]».[29][30] Testimonierà questa pratica anche Victor Gotard-Faultrier nel suo Les champ des Martyrs, che il 31 maggio 1852 si diresse ad Angers per raccogliere informazioni sullo svolgimento dei fatti e tra le varie testimonianze riporta le parole di un sacerdote, un certo Pierre-Marie Robin: «[...] erano scorticati a mezzo corpo, perché si tagliava la pelle al di sotto della cintura, poi lungo ciascuna delle cosce fino alla caviglia dei piedi, in modo che dopo la sua rimozione i pantaloni si trovavano in parte formati; non restava altro che conciare e cucire [...]».[31] Unaltra pratica sui cadaveri era quella di cremarli per ricavare del grasso, la contessa de La Bouère racconta la testimonianza di alcuni soldati che a Clisson il 5 aprile 1794 bruciarono 150 donne per estrarne grasso: «Facevano dei buchi per terra per sistemarvi delle caldaie allo scopo di raccogliere quello che colava; avevamo messo al di sopra delle sbarre di ferro e su queste le donne, [...] poi, ancora al di sopra, vi era il fuoco [...]. Due miei compagni erano con me per questa faccenda. Ne mandai 10 barili a Nantes. Era come grasso di mummia: serviva per gli ospedali».[32] Nellaprile 1794 attuarono una colonna fluviale, che pattugliava la Loira e alcuni affluenti, in particolare quelli della riva destra. Vennero stabiliti circa quaranta fortini lungo le rive del fiume. In ognuno di questi stazionava un battello che percorreva la Loira e i suoi affluenti per catturare quei vandeani che cercavano di attraversarla per tornare in Vandea. Ogni battello in media aveva un equipaggio di 30 uomini, la metà dei quali era composta da fucilieri di marina, e 3 petriere. Questi erano divisi in tre divisioni: la prima andava dal villaggio di La Pointe (vicino a Les Ponts-de-Cé, a sud di Angers) a Champtoceaux; la seconda dallisola Dorelle (a sud di Champtoceaux) fino a La Preé-au-Duc (a est di Nantes), comprendendo Nantes e tutte le altre città attraversate dallErdre; la terza dallisola Cheviré (a sud di Nantes) a Paimbœuf. Oltre al semplice pattugliamento, i battelli a volte facevano sbarcare i soldati per compiere azioni brevi e rapide, nei piccoli villaggi presenti sulle rive del fiume con lo scopo di uccidere i vandeani presenti e caricare sulle navi tutto quello che poteva servire. Le imbarcazioni, infatti, in caso di necessità, venivano usate per scortare capaci navi da trasporto o per trasportare piccoli carichi di armi, cibo e materiale di vario tipo. Per questo motivo venivano addirittura attaccate dai vandeani (in alcune zone erano ancora ben organizzati e in condizioni di combattere) per impossessarsi della merce trasportata. Un esempio delle azioni dei battelli viene fornito da un rapporto che il comandante in capo della I divisione Mahouhet, capitano del Le Républicain, mandò al Direttorio il 21 aprile 1794, in seguito a un attacco contro 800 vandeani a Champtoceaux e contro 500 a Le Cellier: «In un primo tempo il comandante Berruyer lo invita a venirgli in aiuto per assediare Champtoceaux e La Patache. Deve sostenere due attacchi di unora e mezzo: il primo di fronte a Le Cellier e il secondo a La Chapelle-Bassamère. Nel corso di questi scontri, stima di aver ucciso circa 100 briganti: costoro tentavano di impossessarsi dei suoi battelli, dei quali 52 portavano ricchi carichi. Fra laltro trasportavano le campane di Champtoceaux. A completare il convogli, si trovavano 7 o 8 prigionieri, fra cui il domestico del signor Couault, possessore di un barile di polvere e di quattro sacchi di piombo. Nel corso di questa scaramuccia il battaglione ha perduto tre marinai e un fuciliere».[33] Fine della repressione[modifica | modifica sorgente] Lesecuzione di dElbée La Rochejaquelein viene seppellito Le colonne infernali terminarono tra laprile e il maggio 1794, i soldati che le componevano, furono sostituiti da truppe regolari, che continuarono loccupazione militare del territorio fino alla fine dellanno, limitandosi però al mantenimento dellordine pubblico. Nonostante lesecuzione di dElbée, avvenuta il 9 gennaio 1794, e luccisione del giovanissimo Henri de La Rochejaquelein, che nel frattempo erano divenuto generalissimo, avvenuta il 29 gennaio 1794, lesercito vandeano elesse Jean Nicolas Stofflet generalissimo dellarmata vandeana, di fatto lidea di reprimere linsurrezione sterminando i vandeani fu un fallimento, che anzi al contrario aumentò il loro desiderio di respingere i repubblicani. Nel frattempo, infatti, lesercito della Marais Breton continuò a combattere, il 2 febbraio, Charette e Sapinaud presero Chauché e il 6 febbraio occuparono Legé. L8 febbraio, Stofflet occupò Cholet, presidiata dalle truppe del generale Moulin che, appena vide i suoi uomini fuggire, si suicidò con la sua pistola. Il 20 marzo Charette si scontrò con una colonna di 300 uomini comandata da Haxo, che appena avvistò il nemico si barricò dentro la città di Les Clouzeaux, ma non riuscì a resistere a lungo. Infatti, vista la netta inferiorità numerica, i repubblicani si diedero alla fuga abbandonando il loro generale che era rimasto ferito e che poco dopo ricevette il colpo di grazia. La Convenzione Nazionale prese atto degli errori commessi e decise di cambiare strategia, visto che la popolazione stessa cominciava a lamentarsi delloperato dei generali repubblicani in Vandea, tanto che spesso aiutava a nascondere i vandeani o adottava i bambini rimasti orfani. Così il 17 maggio 1794 mise agli arresti diversi generali tra cui Turreau e Grignon, e il commissario Carrier, insieme ad altri membri del tribunale rivoluzionario di Nantes e ad alcuni soldati della Compagnia Marat. Infine il 29 e 30 novembre 1794 vennero annullati tutti i precedenti decreti del Comitato di salute pubblica che, dopo lesecuzione di Robespierre (avvenuta il 28 luglio 1794), venne privato di tutti i suoi poteri e poi ufficialmente abolito allinizio del 1795. Jean Nicolas Stofflet Lazare Hoche Il 2 dicembre 1794 Lazare Carnot dirà: «Da due anni le vostre contrade sono in preda agli orrori della guerra. Quei climi fertili, che la natura sembrava aver destinato a essere la dimora della pace, sono diventati luoghi di proscrizione e carneficina. Il coraggio dei figli della patria si è rivolto contro di essa, la fiamma ha divorato le vostre abitazioni e la terra, coperta di rovine e di cipressi, rifiuta ai sopravvissuti i frutti di cui è prodiga».[34] Dopo questo discorso seguirono una serie di provvedimenti per porre fine alla rivolta con luso della diplomazia e non della violenza. La Convenzione incaricò Lazare Hoche di negoziare la pace con i capi vandeani e qualche giorno dopo disse: «Considerato che il sangue francese scorre ormai da troppo tempo nei dipartimenti dellovest; bisogna che scorra il sangue repubblicano e si annienti una popolazione di almeno seicentomila individui: che il regno di Robespierre, di Carrier e dei loro complici è finito, che la giustizia è allordine del giorno. [...] che gli incendi, lo stupro, il saccheggio e le altre atrocità commesse in Vandea hanno inasprito lo spirito dei suoi abitanti indotti allerrore; che comincia a rinascervi la fiducia e che questo sentimento, che si ispira ma non si comanda, può diffondersi solo con principi di giustizia e mitezza [...]».[35] I primi provvedimenti che vennero presi, compresero unamnistia generale per tutti i vandeani ancora nelle carceri e il parziale ritiro delle truppe repubblicane dalla Vandea, che in precedenza erano state sostituite da truppe regolari. Queste infatti, a differenza dei volontari che componevano le colonne infernali, si limitarono al controllo dellordine pubblico. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Trattato di La Jaunaye. La firma del trattato di La Jaunaye Laccordo di pace si raggiunse il 17 febbraio 1795, con il trattato di La Jaunaye firmato da Charette e Sapinaud e successivamente da Stofflet, con il quale si garantiva la libertà di culto (abolendo anche se non ufficialmente la Costituzione civile del clero), si rimborsavano i vandeani che avevano subito espropri o danni alle proprie proprietà e si riorganizzavano le città con nuovi rappresentanti del popolo e venne data la possibilità ai vandeani di arruolarsi nellesercito o nella Guardia Nazionale che tornava a dipendere dalle autorità locali. Stofflet firmò successivamente, perché inizialmente non era daccordo con questo trattato e al seguito di un piccolo esercito formato a Clisson riprese la guerra tra il marzo e laprile 1795, ma, scontratosi con la colonna del generale Caffin, il 1º aprile a Les Tailles subì una pesante sconfitta. Tuttavia, qualche giorno dopo riuscì a riprendersi, assaltando un convoglio che trasportava armi, munizioni e viveri vicino Chemillé. Il 2 maggio firmerà anche lui il trattato di La Jaunaye a Saint-Florent-le-Vieil, accettando le stesse condizioni firmate da Charette, riuscendo però ad aggiungere il rilascio di tutti i vandeani detenuti nelle carceri, il congedo per quei vandeani arruolati forzatamente dai repubblicani agli inizi del 1793 e la consegna del giovane Luigi XVII di Francia (che allora aveva 10 anni) alla Vandea. Il dibattito sullipotesi di genocidio[modifica | modifica sorgente] Bilancio delle vittime[modifica | modifica sorgente] La valutazione esatta delle vittime della guerra di Vandea è sempre stata piuttosto complicata e non si è mai potuta stabilire con certezza. Allepoca, da quello che emerse dalle parole degli storiografi del tempo o dagli stessi protagonisti della guerra, spesso si tentò di fornire un bilancio, ma sempre in modo piuttosto approssimativo. Nel 1796, il generale Lazare Hoche, considerando tutto il Nord-Ovest (quindi non solo i vandeani ma anche i chouan), ha stimato il numero di morti a 380.000.[36] In una lettera datata 2 febbraio 1796 inviata a Pierre Bénézech, ministro dellinterno, ritiene che seicentomila francesi siano morti in Vandea[37] (compresi i morti repubblicani). Nel 1797, lo storico Louis Marie Prudhomme, nel suo Histoire générale et impartiale des erreurs, des fautes et des crimes commis pendant la Révolution Française[38] stima 120.000 persone morte in Vandea. Secondo lanalisi statistica di Donald Greer[39] del 1935, su 35-40.000 persone giustiziate in tutta la Francia durante il periodo del terrore (di cui 16.594 condannati a morte dai tribunali rivoluzionari), il 75% è costituito da ribelli presi con le armi in mano, di questi, il 52% venivano dallOvest (quindi vandeani e chouan), il 19% dal Sud-Est e il 16% da Parigi. Questa stima, considerata come riferimento, è stata ripresa da tutti gli storici successivi. Queste cifre comprendono però solo le esecuzioni e non tengono conto delle morti legate alla guerra civile, direttamente (battaglie, massacri) o indirettamente (epidemie, malnutrizione). Nel 1986, Reynald Secher[40] ha analizzato gli archivi parrocchiali e quelli di stato di 700 comuni dei quattro dipartimenti della Vandea Militare: nel periodo compreso tra il 1780 e il 1789 e quello compreso tra il 1802 e il 1811, considerando la crescita demografica, ha preso il numero di abitanti della regione prima e dopo la guerra di Vandea e sottraendo la popolazione totale degli anni del 1800 con quella degli anni del 1780 risultò la mancanza di 117.257 persone su un totale di 815.029, cioè il 14,38% della popolazione e dal punto di vista immobiliare ha stimato la distruzione di 10.309 edifici su un totale di 53.273, cioè il 20% degli immobili registrati. Un altro storico nel 1987, Jean-Clément Martin[41] ha fatto un suo bilancio: basandosi su unanalisi dei censimenti del 1790 e del 1801, stimando la crescita demografica annuale attorno all1%, nel 1801 mancavano da 200.000 a 250.000 persone, sia vandeani che repubblicani, particolarmente difficile è stato però calcolare il numero di questultimi che essendo militari provenivano da tutte le regioni francesi. Unaltra stima fatta utilizzando lo stesso metodo di Martin, è stata fornita da Louis Marie Clénet,[42] secondo il quale le guerre di Vandea hanno fatto 200.000 morti vandeani, di cui 40.000 sono morti a causa delle colonne infernali di Turreau. Nel 2005, Anne Bernet,[43] stimò 150.000 morti per i vandeani e 150.000 per lesercito repubblicano precisando però che è impossibile fornire una stima affidabile a causa della quasi assenza di fonti affidabili, visto che molti archivi erano stati bruciati durante la guerra. Nel 2007, Jacques Hussenet,[44] tenendo conto dei lavori precedenti, fornisce un suo bilancio di 170.000 morti. La tesi di Babeuf: il populicidio[modifica | modifica sorgente] François-Noël Babeuf La tesi del genocidio, così come il termine stesso, risale al XX secolo, tuttavia, nonostante questo concetto fosse piuttosto estraneo alla mentalità dellepoca, nel 1794 un cronista del tempo, François-Noël Babeuf, detto Gracchus, pubblicò un libro dal titolo: Du système de dépopulation ou La vie et les crimes de Carrier (in italiano, Il sistema di spopolamento e i crimini di Carrier),[45] nel quale riporta alcune vicende della guerra e gli atti dellintero processo di Carrier. Nel libro conia un neologismo, che oggi si potrebbe considerare un sinonimo di genocidio, ovvero populicidio. La differenza con il termine genocidio, coniato da Lemkin nel 1944, sta solamente nelletimologia: in quanto genocidio deriva dal greco ghénos (razza, stirpe) e dal latino cædo (uccidere), mentre populicidio deriva del latino populus (popolo). Nel suo libro, Babeuf, si scagliò duramente contro la convenzione termidoriana, che riteneva colpevole del terrore e del populicidio. Babeuf infatti non fu un controrivoluzionario, ma anzi aderì con entusiasmo alla rivoluzione e pensava che uno stato repubblicano non avrebbe mai potuto sterminare una parte della sua popolazione, anche perché riteneva che quei cambiamenti che stavano mutando la società francese sarebbero dovuti avvenire in modo progressivo e senza luso della violenza. Per questo motivo, decise di testimoniare quanto avvenne in tempi molto brevi, tanto che scrisse questo libro in appena due mesi (venne pubblicato nellinverno 1794). Scelse, quindi, di riportare il primo avvenimento che diede inizio al populicidio, cioè il processo di Carrier che si svolse nel periodo della convenzione termidoriana e secondo lui fu questo il motivo per cui gli imputati non vennero condannati. Gli studi di Reynald Secher[modifica | modifica sorgente] Dopo Babeuf e la sua tesi sul populicidio, non vennero formulati altri studi in tal senso per quasi due secoli: nel 1983 Reynald Secher termina il dottorato di terzo ciclo in scienze storiche e politiche alla Sorbona di Parigi, con una tesi dal titolo La Chapelle-Basse-Mer, village vendéen. Révolution et contre-révolution. Lo studio analizzava la situazione prima e dopo linsurrezione, a livello culturale, politico, sociale, economico e religioso, di questo piccolo comune vandeano, La Chapelle-Basse-Mer, che durante le guerre di Vandea giocò un ruolo importante in quanto faceva da crocevia tra la Vandea Militare e la Bretagna.[46] I professori con i quali discusse la sua tesi, in particolare Jean Meyer (relatore della tesi) e Pierre Chaunu, gli consigliarono di estendere i suoi studi dal piccolo villaggio a tutta la prima e seconda guerra di Vandea. Così nel 1985, per il suo dottorato di Stato in scienze umanistiche, discusse, con gli stessi professori, una tesi dal titolo Contribution à létude du génocide franco-français: la Vendée-Vengé, che lanno successivo verrà pubblicata con il titolo: Le génocide franco-français: la Vendée-Vengé.[46] Per formulare la sua tesi, Secher analizzò documenti privati come memorie e lettere dei protagonisti della guerra e documenti pubblici conservati negli archivi diocesani e parrocchiali, nei municipi, nei dipartimenti e negli archivi militari della fortezza di Vincennes (vicino Parigi). Il libro di Babeuf sta alla base della tesi del genocidio: nonostante la Convenzione avesse ordinato di distruggere tutte le copie del libro, Secher ne trovò una delle otto ancora esistenti nellex-Urss (dove i libri di Babeuf erano abbastanza diffusi, perché è considerato il padre del comunismo). Dopo la pubblicazione della sua tesi, Secher decise di ripubblicare anche il libro di Babeuf, che riteneva una delle fonti più importanti del suo lavoro.[47] Il genocidio vandeano sarebbe quindi avvenuto nel periodo che va dal novembre 1793 allaprile 1794, durante il quale non ci furono scontri militari in quanto larmata vandeana era stata sconfitta in seguito al Virée de Galerne. Le vittime della repressione non furono soltanto gli insorti superstiti, ma anche e principalmente i civili che abitavano nella Vandea Militare. La Convenzione aveva infatti esplicitamente stabilito, in diversi provvedimenti e decreti, di sterminare gli abitanti della Vandea indipendentemente dalla loro partecipazione allinsurrezione, non distinguendo quindi tra combattenti e civili, tra cui donne e bambini e nemmeno tra controrivoluzionari e rivoluzionari. La tesi di Secher fece molto discutere sia allinterno delluniversità sia fuori, soprattutto perché venne pubblicata alla vigilia del bicentenario della Rivoluzione francese. Secher affermò di aver incontrato difficoltà e ostruzioni anche durante la redazione della tesi (gli venne ad esempio negato laccesso ad alcuni documenti e archivi statali).[46] Una settimana prima della discussione della tesi poi, uno dei componenti la commissione di esame, Pierre Chaunu, diffuse ai giornali la notizia secondo cui un dottorando era riuscito a dimostrare scientificamente che in Vandea si era compiuto un genocidio. Secher in quella stessa settimana subì uneffrazione nel suo appartamento di Rennes, nel corso della quale gli vennero sottratte tutte le copie della tesi (tranne gli originali che aveva già depositato alluniversità). Un funzionario del ministero delleducazione gli chiese di non discutere la tesi che altrimenti avrebbe infangato la storia della Francia.[47] La conseguenza di ciò, fu che Secher venne sollevato dallinsegnamento pubblico, nelle scuole superiori e nelle università e gli venne impedito di presentarsi in altri concorsi pubblici. Rimase quindi disoccupato per quasi due anni, prima di venire assunto da alcune scuole private.[46] Critiche alla tesi del genocidio[modifica | modifica sorgente] Tra gli storici che contestarono il lavoro di Secher, sicuramente quello che gli dedicò maggiore attenzione fu Jean-Clément Martin che tra il 1986 e il 1987 pubblicò due libri sullargomento: La Vendée et la France e Blancs et Bleus dans la Vendée déchirée. Martin fece alcune considerazioni sulla tesi di Secher: nel bilancio delle vittime scelse un arco di tempo troppo ampio (1770-1789 e poi 1802-1811); non considerò i cambiamenti demografici negli anni della guerra; non fece distinzione tra le persone morte direttamente a causa della guerra e quelle morte per cause indirette; non tenne conto dei vandeani che si nascosero fuori dalla Vandea; non considerò lopinione politica delle vittime (ovvero tra vandeani monarchici e repubblicani); e infine non tenne conto delle morti non vandeane.[48] Tuttavia, alcune di queste accuse risultarono inesatte, in quanto le risposte si possono ritrovare nella stessa tesi: ad esempio nellultima parte del suo lavoro, Secher riporta schematicamente i dati raccolti nel periodo precedente e successivo alla guerra di Vandea e Jean Meyer ha precisato nella prefazione del libro, che nel bilancio delle vittime si tenne conto anche delle morti repubblicane, ricordando però che il lavoro di Secher non fu rivolto alle guerre di Vandea, ma a dimostrare che dopo la prima guerra di Vandea si compì un genocidio, quindi il periodo da considerare va dallinizio del 1793 alla fine del 1794.[49] Martin affermò anche che il lavoro di Secher è uno scritto autorevole, che condanna la storia che non si occupa di verità assoluta. Inoltre, sulla questione del termine genocidio disse che senza lintenzione ideologica applicata a un gruppo ben delimitato, la nozione di genocidio non ha senso. E non è possibile né trovare unidentità vandeana preesistente alla guerra, né si può affermare che si è andati contro una specifica entità (che sia religiosa, sociale, razziale etc.).[50] Il dibattito non rimase confinato ai soli atenei francesi. Un altro storico molto critico della tesi di Secher, fu Peter McPhee dellUniversità di Melbourne. Lo storico australiano ritenne che il genocidio vandeano non rispecchia la definizione di genocidio coniata da Lemkin ossia atti commessi con lintenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso e neanche quella coniata da Frank Chalk e Kurt Jonassohn: una forma di massacro di massa unilaterale con cui uno stato o unaltra autorità ha intenzione di distruggere un gruppo, gruppo che è definito, così come i suoi membri, dallaggressore, ciò significa che secondo McPhee, non ci fu lintenzione, da parte della Convenzione, di sterminare i vandeani.[51] Proposta di legge per il riconoscimento del genocidio vandeano[modifica | modifica sorgente] Il 21 febbraio 2007 venne presentata allAssemblea nazionale francese, da un gruppo di deputati appartenenti allUMP e al MPF, una proposta di legge per riconoscere il genocidio vandeano, basandosi sulla tesi di Secher.[52] Nellesposizione dei motivi di questa proposta viene spiegato che il tribunale internazionale di Norimberga definì il genocidio come:«[...] la progettazione o la realizzazione parziale o totale, o la complicità nella progettazione o la realizzazione dello sterminio di un gruppo umano di una specifica etnia, razza o religione.». Mentre il codice penale francese, definisce il genocidio come: «[...] la distruzione totale o parziale di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso o di un gruppo determinato a partire da tuttaltri criteri arbitrari [...]».[53] Queste definizioni, si afferma, corrispondono perfettamente al caso vandeano. Attualmente la proposta di legge fa parte dei lavori della Commissione per gli Affari Culturali, Familiari e Sociali.[54] Seconda Guerra di Vandea[modifica | modifica sorgente] La pace durò pochi mesi, i repubblicani infatti non rispettarono i termini del trattato, cosa che ovviamente non fece altro che inasprire gli animi dei vandeani, che per la seconda volta vennero delusi da quella Francia che dopo aver ascoltato le loro richieste, sembrava volesse rappacificarsi definitivamente ponendo fine allinsurrezione. Dopo il 17 febbraio infatti scoppieranno una serie di scaramucce molto spesso senza un valido motivo: il 2 marzo una colonna repubblicana accerchiò una chiesa a La Gaubretière e dopo alcune ore di combattimento uccideranno le 52 persone che si trovavano al suo interno; il 9 aprile Caffin assediò una chiesa a Chanzeaux e dopo una sparatoria diede fuoco alledificio nel quale moriranno 10 persone e i 19 sopravvissuti verranno arrestati. In risposta i vandeani non fecero altro che aumentare il clima di tensione uccidendo rappresentanti locali e ufficiali dellesercito, tanto che Charette in una dichiarazione del 22 giugno scrive: «Riprendo con dolore le armi; ma i repubblicani hanno giurato la nostra rovina e noi possiamo evitarla solo combattendo. I dispacci dei principi mi annunciano che uno di loro deve mettersi alla testa di quella grande spedizione che darà tanta forza alle nostre armate. Non è sulla nostra sponda che questi fatti si compieranno, ma bisogna assecondarli. È necessaria una diversione: ho contato sul vostro zelo ed esso non mi mancherà».[55] Il 24 giugno 1795 la Vandea insorse per la seconda volta, nel giorno in cui vennero a sapere della morte del principe Luigi XVII, avvenuta l8 giugno e tenuta nascosta proprio per evitare lo scoppiò della guerra; inoltre erano ancora alleati con gli inglesi, che grazie al precedente ritiro delle truppe repubblicane dalla Vandea non ebbero difficoltà a sbarcare in Bretagna. Lo Sbarco a Quiberon[modifica | modifica sorgente] Dopo la scomparsa dellesercito del centro e dellesercito di Anjou, rimanevano il nuovo esercito del centro creato da Sapinaud, lesercito della Marais Breton di Charette e Stofflet e lesercito di chouan di Georges Cadoudal e Joseph de Puisaye. Nel frattempo i futuri regnanti Luigi XVIII e Carlo X presero parte allinsurrezione, soprattutto perché i vandeani continuavano a considerare, colui che in quel momento era lerede al trono di Francia, come re di Francia. Infatti alla morte del giovane Luigi XVII, quello che per il resto di Francia era solo il conte di Provenza, per la Vandea era il successore del re Luigi XVII e quindi era già re Luigi XVIII di Francia. I due futuri sovrani furono determinanti per stringere lalleanza con gli inglesi, che ottennero grazie alle amicizie che possedevano a Londra. Fu anche merito loro la creazione dellEsercito degli emigrati, un esercito composto da nobili e volontari, che, come suggerisce il nome stesso, erano emigrati fuori dalla Francia per sfuggire alla repressione giacobina e che avevano allestito un esercito personale con il quale tornarono in Francia per combattere al fianco dei vandeani con lintento di restaurare la monarchia e riconquistare i propri territori. Anche Luigi XVIII e Carlo X crearono una loro legione personale, ma dopo il fallimento della seconda guerra di Vandea, integrarono la loro e le altre legioni nellesercito spagnolo impegnato nella Guerra dindipendenza spagnola. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Sbarco a Quiberon. Mappa della penisola di Quiberon Levento principale della seconda guerra di Vandea, fu lo Sbarco a Quiberon cioè una campagna militare che durò dal 21 giugno al 23 luglio 1795. In questo arco di tempo si fecero sbarcare sulle coste della Bretagna gli emigrati e le truppe inglesi venute in Francia per aiutare i vandeani e i chouan, che per la prima volta non riuscirono a tenere testa allesercito repubblicano senza un aiuto esterno. Ma le continue liti tra i due comandanti, Joseph de Puisaye e il conte inglese Louis Charles dHervilly, scelto da Luigi XVIII furono probabilmente la causa della disfatta di Quiberon. Nonostante fossero riusciti a sbarcare senza difficoltà, persero subito del tempo prezioso per mettersi daccordo sulla strategia da utilizzare, cosa che gli fece perdere leffetto sorpresa, ma soprattutto attirò lesercito repubblicano su di loro e Hoche non perse tempo a organizzare le sue truppe e attaccare il loro accampamento. Subirono quindi un primo attacco che però riuscirono a respingere, poi il 28 giugno presero Carnac, Landévant e Locoal-Mendon, e qualche giorno, il 3 luglio occuparono il forte Penthièvre, situato a ovest di Carnac, che rappresentava un importante punto strategico in quanto bloccava laccesso da nord alla penisola di Quiberon. Fino a quel momento i repubblicani non risposero con decisione allavanzata vandeana, soprattutto perché in quel momento i vandeani erano quasi 20.000 e Hoche stazionava a Vannes con circa 2.000 uomini in attesa dei rinforzi che aveva richiesto. Questi non tardarono ad arrivare, infatti il 4 luglio 13.000 repubblicani giunsero a Vannes e subito presero tutti i territori conquistati dai vandeani, con leccezione di Carnac. I vandeani, bloccati allinterno della penisola, non riuscendo a respingere i repubblicani che li accerchiavano, pensarono di imbarcare Cadoudal e i suoi chouan per farli poi sbarcare a Sarzeau, in modo da prendere alle spalle i repubblicani e attaccare da entrambi i lati, ma nonostante riuscirono a sbarcare vennero avvistati e il 17 luglio caddero in unimboscata nella quale morirono due generali e diversi chouan, per questo furono costretti a imbarcarsi nuovamente e tornare nel loro accampamento a Quiberon. I realisti che non riuscirono a scappare Gli attacchi continuarono, ma i repubblicani riuscivano sempre a respingerli, durante uno di questi dHervilly rimase gravemente ferito e dovette tornare a Londra dove morirà qualche mese dopo per le ferite riportate, questo naturalmente avvantaggiò de Puisaye che ora era il comandante in capo e poteva decidere come muovere le truppe senza doversi scontrare con dHervilly. Il 20 luglio Hoche lanciò il suo attacco definitivo: gli uomini che difendevano il forte Penthièvre erano dei disertori repubblicani che tradirono i vandeani e consegnarono il forte a Hoche. I vandeani presi dal panico si ritirarono mentre i repubblicani continuarono a inseguirli, vista la situazione disperata de Puisaye decise di ritirarsi facendo imbarcare tutti i suoi uomini sulla navi inglesi che avrebbero coperto il loro imbarco con i cannoni. Le navi non bastarono a mettere in salvo tutti: sulla costa rimasero il generale Charles de Sombreuil e circa 6.500 uomini, di questi solo 2.500 erano soldati. Il giorno dopo Sombreuil chiese di negoziare la resa dei vandeani con Hoche, e inizialmente venne concessa ma poi il 27 luglio fece fucilare Sombreuil e tutti gli altri, tra emigrati e vandeani, vennero presi prigionieri. Infine nei giorni seguenti si compì lennesimo massacro, la Convenzione, infatti, mandò a Quiberon il commissario Tallien che rilasciò alcuni civili e condannò a morte tutti gli altri prigionieri. Fine della guerra[modifica | modifica sorgente] Lesecuzione di Charette Dal luglio al dicembre 1795 non ci furono altri combattimenti importanti se non qualche schermaglia ormai, nonostante i futuri sovrani contribuirono inviando truppe a Charette e Stofflet, la seconda guerra di Vandea volgeva al termine. Il 22 febbraio 1796, alcuni capi vandeani si riunirono a Saugrenière (vicino a La Poitevinière) per organizzare i loro eserciti, ma nella notte la riunione fu interrotta dai repubblicani che attaccarono a sorpresa la città. La mattina del giorno successivo faranno molti prigionieri tra cui lo stesso Stofflet. Dopo larresto venne condotto ad Angers, dove venne giudicato con un processo veloce e condannato a morte, la sua sentenza verrà effettuata lo stesso 23 febbraio. Un mese dopo, il 23 marzo, il generale Travot con al seguito circa 80 uomini, trovò Charette con una trentina di fedelissimi nei boschi di La Chabotterie (comune di Saint-Sulpice-le-Verdon), il generale vandeano, dopo essere rimasto leggermente ferito, venne arrestato e condotto a Nantes per essere giudicato. Verrà condannato a morte e fucilato il 29 marzo 1796. Il 15 luglio 1796 il Direttorio annunciò ufficialmente che: «le insurrezioni dellOvest sono terminate». Terza Guerra di Vandea[modifica | modifica sorgente] A causa dei metodi usati per porre fine allinsurrezione, la Vandea Militare sarebbe potuta insorgere nuovamente in qualsiasi occasione, gli insorti non riuscivano, ancora, ad accettare la repubblica visto il trattamento che ricevettero, inoltre subivano linfluenza dei futuri sovrani che vedendo i risultati della prima guerra di Vandea, capirono che lesercito cattolico e reale avrebbe potuto farli tornare al trono. Il colpo di stato del 18 fruttidoro annullò i risultati delle elezioni in 49 dipartimenti (in particolare nellOvest), in questo modo ripresero le persecuzioni nei confronti dei contro-rivoluzionari. Con le elezioni, infatti, si sperava in una vittoria dei sostenitori del re, che una volta al potere avrebbero facilitato il ritorno alla monarchia, ma ciò non avvenne e la Vandea Militare insorse per la terza volta. Questa volta linsurrezione si allargò anche allintera Normandia fino addirittura allEure-et-Loir, questo periodo ha probabilmente risentito dellassenza di Napoleone, in quel momento impegnato nella Campagna dEgitto, e il colpo di stato non fece altro che aumentare il desiderio di tornare alla monarchia, anche in quei dipartimenti orientali che, da sempre, avevano sostenuto la rivoluzione. La guerra vera e propria scoppierà nel 1799, quando il futuro Luigi XVIII comincerà a mandare ai chouan armi e munizioni dalla Gran Bretagna, cominceranno quindi a combattere nel settembre del 1799 conquistando diverse città tra cui Nantes, Le Mans, Saint-Brieuc, Redon e Roche-Bernard. Linsurrezione finirà poi il 12 dicembre 1799, con un trattato di pace stipulato a Pouancé, Napoleone era infatti tornato dallEgitto e con un colpo di stato tornò al potere, questa volta però comprese che gli insorti avrebbero continuato a combattere se non si fossero ascoltate le loro richieste. Per questo motivo a Pouancé, con lintento di allontanare il pericolo di una nuova guerra civile, fece delle promesse simili a quelle del trattato di La Jaunaye, con la differenza che questa volta fece rispettare i termini stabiliti dal trattato: consentì la libertà religiosa e promise di non perseguitare i sacerdoti refrattari, inoltre sospese il servizio militare a patto di porre fine allinsurrezione, ma di contro avrebbe giustiziato chi non lavesse fatto. La maggior parte dei capi vandeani e chouan accettarono gli accordi di Pouancé, fatta eccezione per Cadoudal che continuò a combattere e dopo tre battaglie contro lesercito repubblicano (che qualche anno dopo sarebbe divenuto imperiale), per fermarlo Napoleone gli propose di diventare generale, se si fosse arreso e se avesse congedato i suoi uomini, ma Cadoudal rifiutò e si rifugiò a Londra. In seguito attuerà altri provvedimenti a vantaggio degli abitanti della Vandea Militare: il 28 dicembre 1799 assegnerà dei consoli della repubblica ai dipartimenti dellOvest; nel 1801 verrà stipulato il Concordato tra la Napoleone e papa Pio VII con il quale si riconosceva il cattolicesimo come maggiore religione dello stato e si ripristinavano i diritti che erano stati tolti con la Costituzione civile del clero; nello stesso 1801 corrisponderà anche un indennizzo per il patrimonio immobiliare della Vandea e nel 1811 lo estenderà anche alla Loira Atlantica e alle Deux-Sèvres. Quarta Guerra di Vandea[modifica | modifica sorgente] Situazione prima della guerra[modifica | modifica sorgente] I tre consoli da sinistra: Cambacérès, Bonaparte e Lebrun Dopo la terza guerra di Vandea, la situazione politica francese era cambiata: Napoleone Bonaparte il 9 novembre 1799 mise fine al Direttorio e con esso chiuse la fase della Rivoluzione francese. Instaurò il Consolato, proclamandosi primo console e nominando altri due consoli: Emmanuel Joseph Sieyès e Roger Ducos, questi governarono provvisoriamente fino al 1º gennaio 1800, giorno in cui entrò in vigore ufficialmente il consolato, Napoleone quindi sostituì i due consoli provvisori con Jean-Jacques Régis de Cambacérès e Charles-François Lebrun. Labbé Bernier Durante il consolato, si cercò di ristabilire la pace sia allinterno del paese che allesterno: si pose fine alla terza guerra di Vandea acconsentendo alle richieste dei vandeani; si riallacciarono i rapporti con lo Stato pontificio, con il Concordato del 1801 e per facilitare laccordo, Napoleone inviò come rappresentante francese, insieme ai consoli, anche il sacerdote, ex-capo vandeano, Étienne-Alexandre Bernier (detto abbé Bernier); nel 1802 venne firmato il trattato di Amiens con il quale si stabilì la pace tra Gran Bretagna e Francia; si mise fine alla Seconda coalizione e anche il Regno di Napoli, lImpero Russo e lImpero austriaco iniziarono a trattare la pace. Il periodo del consolato terminò con il plebiscito del 6 novembre 1804 con il quale si conferì al primo console il titolo di imperatore dei francesi: Napoleone divenne quindi imperatore e instaurò il Primo impero francese. Con limpero riprese la sua politica di espansione occupando gran parte dellEuropa e affidando alcuni regni a suoi parenti, ma a causa delle sconfitte militari subite e di problemi interni che indebolirono il suo potere, venne sconfitto dalla Sesta coalizione e mandato in esilio. Così il 6 aprile 1814 Luigi XVIII tornò sul trono e restaurò la monarchia. Napoleone tornerà dal suo esilio e prenderà il potere per i cosiddetti Cento Giorni il 20 marzo 1815, i vandeani riorganizzarono lEsercito cattolico e reale e insorsero per la quarta volta. La guerra[modifica | modifica sorgente] Louis de La Rochejaquelein Nel marzo 1813 il fratello minore di Henri de La Rochejaquelein, Louis, tentò diverse volte di dare inizio allinsurrezione, ma dal 1813 al 1814 (anno in cui Luigi XVIII divenne re di Francia) non riuscì a concretizzare il suo intento, così come si era realizzato negli anni precedenti. Bisognerà aspettare due anni per lo scoppio della quarta guerra di Vandea. Il 11 marzo 1815 dAutichamp e Suzannet, a seguito di una riunione insieme ad altri capi vandeani, tenuta nei pressi di Nantes, ordinarono linsurrezione della Vandea Militare per il 15 marzo. Il 15 maggio Suzannet raccolse 5.000 uomini a Legé e su altrettanti poteva contare dAutichamp a Jallais. Sapinaud ne raccolse 4.000 a Herbiers, mentre Auguste de La Rochejaquelein (fratello di Henri e Louis) ne aveva 2.000 a Aubiers. Nel frattempo Louis de La Rochejaquelein e alcuni fedelissimi scortarono Luigi XVIII prima a Gand, in Belgio e poi direttamente in Gran Bretagna; ritornato in Francia il 16 maggio sbarcò a Saint-Gilles-sur-Vie mettendo in fuga i 200 uomini che la presidiavano e portando con sé molte armi e munizioni che distribuì agli insorti. Napoleone mandò quindi il generale Travot per combattere i vandeani, il 19 maggio attaccò una colonna vandeana a LAiguillon, composta da carri di munizioni e armi, ma il combattimento si svolse in un Bocage cosa che favorì i vandeani, che respinsero le truppe regolari di Travot. Il generale francese si prese la rivincita il 20 maggio, attaccando di notte laccampamento vandeano nei pressi di Aizenay, nonostante si trovasse in netta inferiorità numerica. Nel combattimento riuscì a uccidere diversi vandeani e alcuni comandanti tra cui il nipote di Charette, Ludovic. Il 19 maggio tutti i capi vandeani si riunirono a Palluau e dopo quasi ventanni dallultima volta, elessero un nuovo generalissimo dellEsercito cattolico e reale. La scelta cadde su Louis de La Rochejaquelein, in quanto iniziatore di questa nuova insurrezione. Anche in questoccasione non mancarono le liti interne ai comandanti vandeani. Il 29 maggio tutti gli eserciti vandeani si sarebbero dovuti incontrare a Soullans per cercare una migliore organizzazione, ma furono presenti solo Sapinaud e Auguste de La Rochejaquelein, perché Suzannet venne fermato da una colonna imperiale, mentre i generali Malartie, Flavigny e Béraudière accettarono larmistizio offerto da Joseph Fouché e si fermarono a Falleron. Napoleone chiese poi loro di proporre agli altri capi vandeani la resa e questi obbedirono inviando a Louis de La Rochejaquelein una lettera il 31 maggio, con la quale tentarono di scoraggiare il generale vandeano, affermando che sarebbero arrivate altre truppe imperiali a rinforzo e che per quanto li riguardava essi non avrebbero più combattuto. Anche altri capi vandeani erano favorevoli a un accordo con il governo, ma La Rochejaquelein rifiutò ogni compromesso e in risposta il 2 giugno fece attraccare a Croix-de-Vie (oggi Saint-Gilles-Croix-de-Vie) navi britanniche che giunsero a portare rinforzi e rifornimenti. La Rochejaquelein venne anche informato dai comandanti britannici che si stava avvicinando una colonna del generale Travot che sfilò accanto allesercito di Suzannet senza che questi lattaccasse. Arrivati a Saint-Gilles, gli imperiali fecero fucilare i vandeani che presidiavano la città per proteggere lo sbarco e caricarono le truppe di La Rochejaquelein, che nel frattempo continuò a fare scaricare le navi. La battaglia durò un paio di giorni, poi La Rochejaquelein preferì fermare lo sbarco e ripiegare per prepararsi allo scontro con Travot. Il 5 giugno il generale Estève entrò in contatto con lesercito di La Rochajaquelein nelle paludi nei pressi di Saint-Hilaire-de-Riez. La battaglia non fu particolarmente dura e nessuna delle due fazioni uscì vincitrice, tuttavia Louis de La Rochejaquelein venne ucciso e Auguste ferito, così i vandeani, che però non si accorsero della morte del generalissimo, si ritirano in ordine. Anche se la guerra sembrava volgere al termine, si cercò comunque di prolungarla il più possibile. Venne infatti eletto come nuovo generalissimo Charles Sapinaud e gli scontri continuarono fino alla battaglia decisiva avvenuta il 21 giugno: Suzannet si scontrò con il generale Lamarque a Rocheservière, dove morì prima che la battaglia avesse inizio, colpito da un proiettile vagante. Lamarque non ebbe poi difficoltà a disperdere gli uomini di Suzannet, quindi prese Boulogne e Thouars. Il 24 giugno 1815 fu firmato larmistizio a Tessoualle, vicino Cholet. Il giorno successivo si seppe della sconfitta di Napoleone a Waterloo (avvenuta il 18 giugno 1815), che determinò la fine del regno di Napoleone. Nonostante tutto, erano ugualmente riusciti ad aiutare Luigi XVIII a salire al trono. Note[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Thu, 14 Nov 2013 19:59:54 +0000

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