SARNO – “Desidero dedicare la mia vittoria a mio nipote - TopicsExpress



          

SARNO – “Desidero dedicare la mia vittoria a mio nipote Samuele di due mesi. Voglio ringraziare, inoltre, tutti i miei tifosi per il calore dimostrato e i miei concittadini. Ma un grazie particolare lo voglio rivolgere al mio mental coach, Giovanni Savarese, un vero amico che mi ha aiutato tanto nei momenti difficili, ai miei maestri Biagio Zurlo e Raffaele Pagano, e alla Boxe Vesuviana, per avermi aiutato e "sopportato" durante la preparazione stando accanto a me anche il giorno di Ferragosto. La mia vittoria è anche merito loro”. Il giorno dopo l’ennesimo successo per ko contro lo slovacco Ivan Godor sul ring di Salò (l’incontro è stato trasmesso in diretta su Sportitalia 2), il campione italiano dei superleggeri Samuele Esposito si è concesso un po’ di meritato riposo a Udine. “Sono venuto qui per salutare mio fratello, che non vedevo da un pò di tempo - dice al telefono il pugile sarnese -, ma soprattutto per abbracciare mio nipote, Samuele, nato due mesi fa. E’ a lui che voglio dedicare la vittoria dell’altra sera”. Un match, quello dell’altra sera, valido per la classifica internazionale. Un match di rodaggio e di avvicinamento alla sfida per il titolo europeo dei superleggeri contro l’attuale detentore Michele Di Rocco. Data e luogo sono ancora top secret. Prima, però, sarà impegnato in un altro match di rodaggio in programma a Taurana (Av), tra settembre e ottobre. Da muratore a campione di pugilato. Sguardo rude, ma timido dentro. Professionista dal 2008, Samuele Esposito, 27 anni, sarnese doc, nel suo palmarès annovera solo vittorie e nessuna sconfitta. Successo, gloria, onore. Ma sul suo volto si scorgono i segni della sofferenza. I suoi lineamenti sono marcati, duri, come dura è stata la vita di un ragazzo costretto a lavorare per sopravvivere e insieme ad allenarsi per far sopravvivere la sua grande passione: la boxe. Il pugilato è uno sport molto duro, richiede tantissimi sacrifici. Inoltre, al Sud non ci sono strutture adatte e nessuno che ti aiuta. Fino a quattro anni fa Samuele faceva il carpentiere e dopo una giornata di lavoro si allenava. Conciliare le due cose era difficile. Ma la determinazione e la voglia di arrivare lo rendevano più forte delle difficoltà. Ha cominciato a tirare i primi pugni a 15 anni. Una passione che lo ha portato a fare delle rinunce, si è privato di tutti i divertimenti dei ragazzi della sua età. Il suo idolo è Mike Tyson; è a lui che si ispira quando sale sul ring. Esposito oggi è un pugile affermato, ma a Sarno se ne sono accorti in pochi. C’è amarezza nelle sue parole. “La boxe – dice - è uno sport di sacrificio, ma non basta per vivere. Dal Comune mi sarei aspettato un trattamento diverso, ma non ho avuto nessun aiuto. Gli amici veri si vedono non solo quando vinci e così un mio amico mi ha dato la possibilità di lavorare come rappresentante della sua ditta di Sant’Egidio del Monte Albino, un lavoro che mi consente di poter dare da mangiare ai miei due figli piccoli, Guido e Katia”.
Posted on: Sun, 25 Aug 2013 12:37:10 +0000

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