STORIA DELLA CHIESA CONTEMPORANEA IL GALLICANESIMO Nellalto - TopicsExpress



          

STORIA DELLA CHIESA CONTEMPORANEA IL GALLICANESIMO Nellalto medioevo, durante il conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo il bello, vengono affermate idee sullindipendenza dellepiscopato e delle autorità civili da Roma. Allindomani del Concilio di Costanza nel 1415, la Francia approfittò delloccasione per riaffermare nella Pragmatica sanzione di Bourges, nel 1438, la teologia conciliare e la sua relativa indipendenza da Roma, riducendo al minimo I poteri del Papa sulla Chiesa francese. La legge venne falsamente attribuita a Luigi IX. Il concordato del 1516 abolì questa legge, ma continuò ad attribuire al re di Francia larga parte dei privilegi che gli si era erogato nel 1438. Tra la fine del 500 e linizio del 600, la lunghissima resistenza allintroduzione dei decreti tridentini, le controversie sul potere indiretto, la posizione assunta dai papi durante le guerre di religione in Francia, laffermarsi dellassolutismo, rafforzarono le antiche tendenze allautonomia. Pierre Pithou nel 1594 fece un catalogo di 83 articoli raccolti intorno a due principi fondamentali: lindipendenza assoluta del sovrano dai papi nel potere temporale, limitazioni dei poteri del Papa nel regno, secondo i canoni conciliari e le consuetudini francesi. In Francia era largamente diffuso uno spirito diffidente verso lautorità romana, geloso della propria indipendenza, in questa mentalità confluivano due tendenze diverse: la prima cercava di spostare lautorità della Chiesa dal centro alla periferia (gallicanesimo ecclesiastico); la seconda voleva accettare lintervento del potere civile nelle questioni religiose (gallicanesimo politico), Nel 1662, in seguito ad una rissa tra corsi della guardia pontificia e soldati dellambasciatore di Luigi XIV, il Nunzio Pontificio venne espulso dal regno. I territori pontifici di Avignone vennero occupati ed Alessandro VII fu costretto ad accettare lumiliante compromesso di Pisa (1664), presentando le sue scuse e licenziando la guardia corsa. Nel 1663 la Sorbona aveva accettato alcune tesi in senso gallicano e nel 1673 si accese una discussione intorno alla questione delle regalie, cioè al diritto vantato dalla corona sin dal medioevo di amministrare beni di alcune diocesi durante la vacanza della sede e riscuoterne frutti (regalia temporale), di conferirvi benefici senza cura danime (regalia spirituale). Luigi XIV nel 1675 confermò la regalia spirituale come un diritto inalienabile e la estese a tutte le diocesi del regno. Innocenzo XI (1676-1689), carattere fermo e risoluto, ma non molto preparato teologicamente e diplomaticamente, dopo lunghe esitazioni inviò al re di Francia tre brevi, di cui il terzo minacciava le censure ecclesiastiche e la collera divina. Luigi XIV nel 1680 propose un accordo: un indulto pontificio che cedesse al sovrano il diritto di regalia. Il Papa mantenne le sue posizioni. Nel novembre 1681, Bossuet, tenne il discorso di apertura distinguendo tra sede romana e persona che la occupa (un singolo Papa potrebbe errare, ma lerrore non durerebbe a lungo). Ai primi di gennaio del 1682 alcune dichiarazioni di Luigi XIV diminuirono la portata del diritto di regalia, in maniera ritenuta accettabile dallassemblea del clero. Ma Innocenzo XI male informato si mantenne intransigente, respingendo la lettera con cui lassemblea del clero lo pregava di accettare le ultime decisioni di Luigi XIV. A Parigi ovviamente la reazione fu negativa e nel marzo 1682 lassemblea del clero approvò una dichiarazione redatta da Bossuet, per ordine del re. I 4 articoli approvati il 19 marzo 1682 sostengono: 1) indipendenza assoluta del sovrano nelle questioni temporali; 2) superiorità del concilio sul Papa secondo I decreti di Costanza; 3) infallibilità del Papa condizionata alllassenso dellepiscopato; 4) inviolabilità delle antiche e venerande consuetudine della Chiesa gallicana. Luigi XIV impose a tutte le scuole teologiche linsegnamento dei quattro articoli. Innocenzo XI con il breve dell11 aprile 1682 Paternae Charitati, espresse anche al clero francese la sua amarezza e la debolezza mostrata dai vescovi che non avevano difeso i diritti della Chiesa, confutò gli argomenti e dichiarò nulle tutte le disposizioni sulla regalia, Alla fine del 600 la situazione politica generale non era più favorevole a Luigi XIV, il quale restituì i territori occupati di Avignone, però non cedette riguardo ai quattro articoli. Alessandro VIII (1689-1691) allora, in punto di morte fece divulgare il breve Inter multiplices, che dichiarava nulli gli atti dellassemblea del 1682, la loro conferma da parte del re e leditto sulle regalie. Innocenzo XII (1691-1700): nel 1693 re Luigi annunziò al Papa che aveva revocato lordine di insegnare gli articoli gallicani, il decreto però sulle regalie non fu revocato. Si trattava in sostanza di un compromesso. Nel 700 le controversie gallicane si intrecciavano con quelle gianseniste. I francesi appoggiando i giansenisti negarono alla Chiesa ogni potere coercitivo e rivendicarono alla competenza del potere civile l ammissione dei fedeli ai sacramenti, La ferita più grave al gallecanesimo fu inflitta proprio dallautorità francese e precisamente da Bonaparte con il concordato stipulato con Pio VII nel 1801. Il concordato stabiliva che per provvedere convenientemente alla riorganizzazione delle diocesi secondo il nuovo assetto che riduceva a 60 le circoscrizioni ecclesiastiche, queste avrebbero avuto nuovi titolari: I vescovi erano invitati a rassegnare le dimissioni, in caso di rifiuto, il Papa avrebbe proceduto lo stesso alle nuove destinazioni. Non tutti accettarono di dimettersi e Pio VII per risolvere la questione ricorse ad una bolla del 29 novembre 1801, Qui Christi Domini vices, la quale deponeva 36 vescovi francesi tutti insieme. Lautorità del Papa cresceva sempre più e così anche la centralizzazione Romana. Il Concilio Vaticano I diede il colpo decisivo al gallicanesimo con due definizioni del 18 luglio 1870. Il concilio stabiliva che le definizioni dogmatiche del Papa sono infallibili di loro natura, in forza della specialissima assistenza prestata da Dio al magistero pontificio, non per il consenso della Chiesa. Dichiarava così linfallibilità delle definizioni pontificie. Inoltre veniva affermato il primato universale di giurisdizione del Papa su tutta la Chiesa.
Posted on: Sat, 26 Oct 2013 19:01:09 +0000

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