STORIA N.89: TROVA LE DIFFERENZE. Io ho sempre avuto il difetto di - TopicsExpress



          

STORIA N.89: TROVA LE DIFFERENZE. Io ho sempre avuto il difetto di difendere i più deboli. Sì, proprio così. Perché quello che tu per anni pensi possa essere un pregio, crescendo, rischi che diventi un vero e proprio difetto. A volte I stood up a favore di quelli che non si sapevano difendere, anche quando, io stessa ero una di loro. Forse era giusto così. Forse mi faceva sentire più forte, o forse, la vita non mi ha sempre ripagato di queste prese di posizione… I stood up. Most of the times. Mi ci sono voluti sette anni e tanti litigi e discussioni con gente anche estranea, per accettare quelli che continuamente mi dicevano “Let it go. It isn’t your business!”. But I stood up. Perché era giusto così, perché mi andava il sangue al cervello, perché ho sempre pensato che le parole “diritto” e soprattutto “rispetto” valessero per tutti. La domanda non era quindi “Perché?” o “Come?”. La domanda che mi sono sempre fatta era “Cosa?”. “Cosa ci fa stare bene, cosa ci riempie il cuore, cosa ci salva l’anima, e, più importante di tutti, cosa ci fa andare a letto tranquilli la notte?” Credevo di saperlo, ma una città come New York ti porta a isolare le tue opinioni e tutte le cose per le quali hai sempre lottato e ritenuto giusto alzare la voce. New York t’insegna che “mind your own business” diventa una regola di vita che ti permetterà di vivere più a lungo in una giungla come questa, e t’insegnerà che noi non siamo nessuno per salvare nessun altro… Mi ci sono voluti sette lunghi anni, e a dir la verità, ancora non credo a questa dura legge di vita, perché ancora voglio pensare che c’è chi ti difende per strada se ti danno una spinta, se ti mancano di rispetto e se il commesso del tal negozio ti risponde male perché si è alzato con la luna storta proprio quel giorno… In un posto dove i diritti umani hanno un valore grosso, poi scopri che il valore è singolo, mai di gruppo. Ci sono parate, eventi, concerti, ma quello che poi alla fine fai davvero è difendere te stesso. Stare in piedi a un concerto e scoprire di non conoscere nessuno; mangiare un cheeseburger a mezzanotte in un diner, dove l’unica persona che ti parla è la cameriera; o tanto meno guardare un film al cinema, e quando si accendono le luci, non avere nessuno a cui dire “E’ davvero un bel film!”. Una città che t’insegna che l’amore è uno, che ci sono etero, gay, trans, ma che alla fine l’unica vera differenza è che NON c’è differenza. A volte si preferisce pensare che è meglio avere un serial killer come vicino di casa, piuttosto che non avere un gay alla porta accanto; o che è meglio fermarsi sul pianerottolo a chiacchierare con un molestatore, piuttosto che salutare un trans che va a lavorare e paga le tasse come tutti. Ci creiamo queste nicchie di pensiero che non hanno un senso, che vengono distrutte alla prima conversazione seria e che escono dal cerchio dell’unica cosa che davvero conta nella vita: l’amore. “Do you think I wanted to be gay? Do you think I wanted to disappoint my parents? Do you think I wanted not to have friends in highschool?”. No, certo che non lo volevi… E non dovevi neanche piangere segretamente nella tua stanza perché non sapevi cosa dire o con chi parlare. Quale l’unica vera separazione tra gli eterosessuali e gli omosessuali? Una porta! Una semplice e dannata porta. Quella che ci divide quando la sera andiamo a letto. Ci incontriamo, parliamo, chiacchieriamo, ceniamo insieme e quando ci salutiamo e tu ritorni a casa, l’unica vera differenza è alla fine un’uguaglianza… Tu entri in casa, ti cambi, chiudi la porta della tua camera e alla fine, quando io vado a letto con un uomo, tu fai lo stesso. Vai a letto anche tu con un uomo… Ecco che la differenza, questo grosso problema che si crea la gente, alla fine diventa un’uguaglianza. E se vogliamo vederle davvero queste differenze, cerchiamole in chi ci fa male davvero, in chi ci ferisce gratuitamente e non sa come provare altro piacere nella vita, perché per tutto il resto, it’s just a door… Just a door for God sake. G.P.
Posted on: Tue, 03 Sep 2013 04:24:18 +0000

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