Sacro Gra. Di cinema non mi intendo che di quel poco che - TopicsExpress



          

Sacro Gra. Di cinema non mi intendo che di quel poco che posso da spettatrice e,come tale, soffro nel notare che ci sono paesi (esempio spicciolo hollywood e bollywood) che ne fanno *industria* con pochissimo e molto di già visto o scontato che ai botteghini funziona. E non mi spiego una certa piega alla melassa o alla risata crassa che certo cinema italiano ha voluto prendere senza ribellarsi,evitando di riflettere.Tenendo presente che all‘estero si può presentare,si.Ma solo il presentabile. Capisco che per gli interessi di Medusa e company si sia voluto ridurre il tutto a soldini soldoni alla faccia della qualità .Noi che eravamo la“commedia all‘italiana“ ci siamo crogiolati nell‘aggettivo “all‘italiana“ che ,letto all‘estero é diventato sinonimo di logoramento o sputo prima di ridere. Noi che abbiamo insegnato al mondo l‘arte e le arti nel cinema delle maestranze siamo spesso tenuti fuori fa tutti i tipi di documentari che parlano di nuove sperimentazioni o nuove tecniche (vedi eterna domanda su chi vince fra analogico e digitale). Nel tempo ho notato che sottosotto belle storie (magari con difetto di sceneggiature) a volte sbucavano come i bucaneve d‘inverno. Salvo poi marcire grazie alle cialtronate notturne al sabato notte della *critica* (politica di comodo) targato Rai1. Però. Oggi sono contenta. Con SacroGra si sperimentano formule nuove e siamo all‘alba di un novello realismo che ritorna alla “poesia“ delle piccole quotidianità fatte di mostri o eroine. Di microstorie fra lo zen e l‘epica dell‘uomo che da sempre lotta per non subire,fra l‘amore e la melanconia,fra il selvaggio e l‘ingenuo. Si può. Ancora sperare. (Giornate di grazia,queste.Con il film che ci rappresenta all‘Oscar ricco di stelline.Su Rotten Tomatoes. )
Posted on: Thu, 26 Sep 2013 11:42:11 +0000

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