Se dovessi, con un notevole sforzo di sintesi, ridurre a due i - TopicsExpress



          

Se dovessi, con un notevole sforzo di sintesi, ridurre a due i nomi dei cineasti tedeschi emersi dopo la riunificazione, la scelta cadrebbe in tutta probabilità su Christan Petzold e Andreas Dresen. Nessuno di essi è particolarmente noto in Italia, dove i loro film sono apparsi a singhiozzo, spesso uscendo in piena estate. Né possono vantare leoni, palme, zii oscar o titoli entrati persino nel linguaggio giornalistico come simpatici addii a Lenin o riflessioni sulle vite altrui. In compenso, si tratta di due autori coerenti, che in questi vent’anni e passa hanno sviluppato stili riconoscibili e un proprio immaginario. Sono, inoltre, personalità molto «tedesche», capaci di calarsi in profondità nel pozzo dell’anima teutonica contemporanea scansando gli stereotipi più rassicuranti e certi facili arrotondamenti per eccesso. La visione di un film come "Wolfsburg" (2003) di Petzold, o dei due documentari su Henryk Wichmann (2003, 2012) a firma Dresen, è propedeutica alla comprensione di cosa sia la Germania oggi e che forme assuma il suo cinema – quello per il pubblico, senza eccessive velleità sperimentali o capricci da festival ..... CONTINUA SU RAPPORTO CONFIDENZIALE rapportoconfidenziale.org/?p=29522 __________ Umano, mai troppo umano: Andreas Dresen a cura di Simone Buttazzi
Posted on: Tue, 01 Oct 2013 16:32:15 +0000

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