Si è conclusa ieri 02/12/2013 la discussione delle Mozioni - TopicsExpress



          

Si è conclusa ieri 02/12/2013 la discussione delle Mozioni sullimpegno del Governo in materia di CIE alla Camera dei Deputati. Lintervento integrale dellOn. Serena Pellegrino - SEL sui CIE. Signor(a) Presidente, membri del governo, onorevoli colleghi, abbiamo ritenuto indispensabile coinvolgere di nuovo il Parlamento sul tema delle politiche nazionali sull’immigrazione, delle espulsioni e dei respingimenti. E’ l’ostinazione che meritano le cause in favore dei diritti umani e della giustizia, assieme alla determinazione di voler cancellare dal nostro codice leggi liberticide e razziste, figlie del più bieco sciovinismo populista e di una certa politica che si nutre della paura e alimenta l’insicurezza dei cittadini. In questi pochi mesi di esperienza parlamentare, grazie alle prerogative che ci vengono consentite dal sindacato ispettivo, ho potuto verificare la situazione, drammatica e insostenibile, dei cosiddetti Centri di Identificazione ed Espulsione. Possiamo oggi affermare, senza dubbio di smentita, che i CIE sono i gironi infernali della dignità umana, la dimostrazione del fallimento della politica dell’immigrazione che si è instaurata in Italia. Un fallimento normativo, organizzativo e gestionale. Nei fatti con i CIE, signor Presidente, si è pensato di nascondere, dietro provvedimenti amministrativi, una vera e propria detenzione. Una detenzione amministrativa, si amministrativa, perché è di questo che si tratta! e si è finito per creare una sorta di limbo giuridico senza riuscire a risolvere il problema dellidentificazione e dei rimpatri, caratterizzato dalla negazione dei diritti, anche di quelli fondamentali, nel quale i trattenuti, ma è meglio definirli detenuti, che, con lentrata in vigore della legge 94/2009 - il cosiddetto pacchetto sicurezza - possono permanere fino a 18 mesi diventando, di fatto, delle prigioni amministrative, e ufficialmente non possono essere considerate carceri. Secondo il comma 2 dell’articolo 14 del decreto legislativo 286/1998, in tali centri lo straniero dovrebbe essere trattenuto, cito: «con modalità tali da assicurare la necessaria assistenza e il pieno rispetto della sua dignità». Ospiti li definisce la norma! Tutti ormai sappiamo che così non è! In alcuni casi mancano delle minime norme igienico/sanitarie, sono privi di lenzuola, le strutture hanno le finestre rotte, i bagni non erogano acqua sanitaria... E le misure di sicurezza messe in atto dalle prefetture per evitare le fughe raggiungono dei livelli inammissibili! chiusi su sei lati! perché tutte queste strutture signor(a) Presidente, sono architettonicamente inadatte ad adempiere a questa funzione, perché, anche quelle costruite ex novo, non sono nate per una funzione detentiva ma per una funzione ospitante. La sentenza del Giudice di Crotone è chiara ed esaustiva! E questa situazione mette i trattenuti in condizioni di totale disagio sociale, di convivenza e di vivibilità che li portano a gesti estremi. Gli atti di autolesionismo sono allordine del giorno! queste persone trascorrono le 24 ore in attesa che arrivi la sentenza liberatrice oppure meditando come fuggire, perché, una volta privati di tutto, persino della loro identità, lunico diritto che gli viene riconosciuto è il diritto alla fuga! E alcuni, proprio durante la fuga, mettono in reale pericolo la loro vita! Non possiamo dimenticare che una persona è ancora in coma ricoverata nellospedale Cattinara a Trieste dal 12 di agosto e che unaltro è morto a Crotone! Dobbiamo alla campagna nazionale dellassociazione lasciateCIEntrare, con il documento MAI PIU CIE, il riconoscimento di aver potuto accedere a numerose informazioni, documento che è stato presentato anche ai Ministeri dellInterno, degli Esteri, al Parlamento europeo, ai Presidenti delle commissioni speciali per la tutela dei diritti umani della camera e del senato e alla Ministra Kienge. Signor(a) Presidente la situazione allinterno di queste strutture non è più umanamente sostenibile da parte del Governo di un paese che si definisce civile! E nemmeno per coloro che lavorano alle dipendenze degli Enti Gestori le cose vanno meglio: nel maggior numero di casi i dipendenti non vengono pagati, alcuni non percepiscono lo stipendio da maggio! I 24 euro di supplemento che ricevono i dipendenti delle forze dellordine per espletare il loro dovere di vigilanza allinterno dei CIE sono davvero pochi per un lavoro che li mette sotto assedio costantemente, perché diciamolo una volta per tutte signor Presidente, i CIE sono delle pentole a pressione pronte ad esplodere in qualsiasi momento. Non dimentichiamo che ogni qualvolta che scoppia una rivolta si mobilitano polizia, esercito e carabinieri! un presidio tolto alla sicurezza ordinaria!!! Ma allora, signor(a) Presidente, se queste strutture sono inadeguate, se i dipendenti degli enti gestori non vengono pagati, se i trattenuti vengono trattati come schiavi detenuti in condizioni disumane... dove vanno a finire i fiumi di sussidi che con ogni finanziaria vengono erogati? Perché gli unici a non manifestare disagio sono le ditte appaltatrici dei lavori di ripristino delle strutture causate dalle rivolte? Perché sono gli unici che dichiarano di essere puntualmente pagati? Ovviamente questo non può che farci piacere, signor(a) Presidente, ma riteniamo che sia davvero troppo poco! Perché, diciamolo chiaramente, è una macchina che non produce né distribuzione di reddito, né funzione sociale, né tantomeno sicurezza! E investire 55 milioni di euro per il trattenimento di 500 persone, ci sembrano davvero troppi, tenuto conto che i sedicenti ospiti non percepiscono nemmeno un centesimo...che siano loro i veri datori di lavoro? Ma qualcuno denuncia: sono dei delinquenti! ebbene, alcuni sono degli ex detenuti e in quanto ex, se fossero cittadini italiani, sarebbero uomini liberi. Pertanto noi chiediamo con forza al governo che vengano agevolate tutte le procedure di identificazione durante il periodo di detenzione, anche traducendo il detenuto presso le ambasciate di provenienza. Ci sarebbero molti meno ex detenuti da identificare. E come non prendere in considerazione la presa di posizione dei Giudici di Pace che asseriscono che i CIE sono anticostituzionali? Non a caso il Tribunale di Crotone ha ritenuto di dichiarare che i CIE sono «strutture – nel loro complesso – al limite della decenza, intendendo questo termine nella sua precisa etimologia, ossia di conveniente alla loro destinazione: che è quella di accogliere esseri umani. Nel 2001 la Corte costituzionale dichiara che vi sono garanzie costituzionali valide per tutte le persone, italiani o stranieri, «in quanto esseri umani», sì che «lo straniero presente, anche irregolarmente, nello Stato ha il diritto di fruire di tutte le prestazioni che risultino indifferibili e urgenti» orientamento che si riferisce all’«insopprimibile tutela della persona umana». Anche il Consiglio d’Europa ha definito sbagliate e pregiudizievoli le politiche italiane nella materia dell’immigrazione Chiediamo che si proceda, senza dilazioni, allabolizione della Legge 189/2002 la cosiddetta Bossi-Fini, un compendio di inciviltà: lennesima legge securitaria! dove l’immigrazione è considerata come un problema di ordine pubblico, a cui ricorrere con norme penali e interventi di polizia. Al reato di clandestinità e a tutte le norme che limitano indebitamente la libertà e i diritti fondamentali dei migranti, così come sono sanciti nella Carta Europea dei Diritti fondamentali. E vista linefficacia totale del provvedimento e delle strutture inutilmente costose e lesive dei diritti umani fondamentali, si chiudano i CIE. Chiediamo inoltre misure che riconsiderino le diverse modalità di ingresso legale nel nostro Paese, come ad esempio quello per la ricerca di un lavoro, e dobbiamo farci promotori in Europa affinché si costruiscano “corridoi umanitari” per aiutare i migranti in fuga dalla disperazione, evitando che i loro sogni si trasformino in tragedie. Chiediamo la sospensione delle “missioni Frontex” e una modifica radicale della convenzione di Dublino, perché l’Europa si assuma davvero le proprie responsabilità e sia permesso a chi entra in Italia di poter andare in altri Paesi. È giunto davvero il momento che l’Italia e l’Europa si aprano all’accoglienza verso quei popoli che oltraggiamo ogni giorno violando i loro territori e non contribuiscano, con le loro politiche sbagliate e repressive, ad essere causa di morte o di negazione dei più elementari diritti umani.
Posted on: Tue, 03 Dec 2013 09:37:42 +0000

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