Solo pochi mantengono l’internazionalismo antimperialista di - TopicsExpress



          

Solo pochi mantengono l’internazionalismo antimperialista di Lenin-Guevara, che sembra esser morto con il “Che” in Bolivia nell’ottobre del 1967. Tutti gli altri tipi di “marxismo” pretendono di essere “realisti”. Lo stesso “possibilismo” – o riforma o, più esattamente, “transizione”, come si dice oggi con disinvoltura – all’interno del sistema capitalista significa collaborazione con lo status quo imperialista: poiché l’imperialismo è la forza trainante del capitalismo. Mentre i “possibilisti” social-democratici ed eurocomunisti hanno avuto successo in tante nazioni ricche nel realizzare delle riforme, queste sono state finanziate dal surplus ricavato nel “Sud” grazie agli eserciti occidentali, agli investimenti, ai missionari e ai partiti sia di destra che di sinistra. Qui le riforme erano parte dell’imperialismo. Ma dove esse ostacolavano l’imperialismo, come generalmente avviene nel Sud, furono ferocemente eliminate dallo stesso imperialismo. Il “realismo” dei “possibilisti” qua si dimostra una illusione, distrutta a forza di colpi di stato, invasioni e assassinii. Dove ciò non è (ancora) accaduto, i programmi di miglioramento del tenore di vita sono stati annullati dalla FMI, dalla EIB, dalla Banca Mondiale, dai Trattati di Organizzazione Regionale dominati dagli USA, dalla CEE, dal Sud Africa e dal Giappone. Il “possibilismo” delle nazioni ricche divenne non “realismo” ma “impossibilismo” per le nazioni povere del mondo capitalista, e le nazioni “socialiste” stanno per essere attirate nello stesso vortice se continueranno a seguire il burocratismo di Stalin “del socialismo in un solo paese” e non la rivoluzione mondiale permanente di Trotsky o Guevara, che a Cuba ha provato come sia possibile e insieme realista la rivoluzione antimperialista. (Jaffe, 1984)
Posted on: Sat, 13 Jul 2013 16:48:33 +0000

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