Splatters-gli schizzacervelli, di Peter Jackson. “Lionel è - TopicsExpress



          

Splatters-gli schizzacervelli, di Peter Jackson. “Lionel è oppresso da una madre ossessiva, che gli impedisce di avere una vita sociale e di vedere delle ragazze. Quando il giovane conosce la bella Paquita, la folle genitrice segue i due ragazzi al loro primo appuntamento, al giardino zoologico; qui, la donna viene morsa da uno strano animale, la “scimmia ragno di Sumatra”... Presto, la madre di Lionel morirà e si trasformerà in uno zombie, iniziando a infettare tutti i vicini…” Prima di diventare il magniloquente possessore della Terra di Mezzo e della Weta Digital, Jackson aveva esordito con l’horror a basso budget, alla maniera di Raimi. Rispetto a quest’ultimo ha posseduto la stessa passione per il genere ma uno stile differente, molto più votato al grottesco e al demenziale-referenziale (il prologo di splatters è ambientato in una fantomatica isola "a nord di Skull Island"...) Splatters è il culmine di questo suo cinema, e in un certo senso anche il suo canto del cigno, se così si può definire, considerando che dopo questo film Jackson (ma anche i suoi colleghi Raimi, Yuzna e soci) ha voltato pagina ed è passato ad una fase diversa della sua carriera, mentre l’intero sotto-filone horror-comedy splatter chiudeva i battenti… Ma torniamo al film, che in originale si chiama Braindead: un film che sbandiera sin da subito la sua volontà di essere demenziale e trash, in maniera talmente spavalda e consapevole che alla fine di tutto diventa il suo punto di forza. Con un tono costantemente sopra le righe, sia nella recitazione che nelle situazioni, il terzo film di Jackson è il culmine della sua parte più giovanile e “di genere” nel suo cinema. Con un budget maggiore che non mina il suo tono anarchico e folle ma permette effetti prostetici e fotografia più curati, Jackson realizza l’apoteosi del film splatter fatto per divertire e disgustare, un film tanto stupido (in senso buono), quanto divertente e scriteriato nel fregarsene di qualsiasi senso del decoro. Già solo la presenza di determinati personaggi secondari, come uno psicopatico dottore nazista che crede di esser stato perseguitato dagli ebrei, fino ad un prete ultraconservatore che in caso di bisogno si rivela come un auto-proclamato “ninja diDDio”, sono chiari segnali di una voglia di grottesco portata all’eccesso. Stile che può benissimo non piacere, ma che divertirà e trastullerà gli amanti del genere, portando a termine la visione del film con un ebete, soddisfatto sorriso sulle loro facce, anche e soprattutto perché il film è una misurata e crescente escalation di splatter (appunto) che culmina in uno dei finali più grandguignoleschi del genere, una vera battaglia finale fatta di ettolitri di sangue, lame e tagliaerba usati come armi improprie. Nota a parte va detta per il doppiaggio italiano, davvero tremendo, soprattutto per quel che riguarda la voce degli zombe: va bene che il tono del film è sostanzialmente demenziale, ma prendersi la libertà di mettere in bocca becerissime freddure agli infetti del film, addirittura in scene dove gli infetti non aprono bocca, è la classica svista di cattivo gusto tutto italiana, e rende il film in certi momenti sgradevole in maniera gratuita, quando in realtà lo sarebbe in maniera studiata. Consiglio assolutamente la versione originale, visto che il film gioca sul filo del grottesco è grave che il doppiaggio trasformi da divertenti a patetiche certe situazioni o battute. -Lawrence
Posted on: Wed, 19 Jun 2013 13:51:28 +0000

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