Storia dellUnione Sovietica (1922-1953) Da Wikipedia, - TopicsExpress



          

Storia dellUnione Sovietica (1922-1953) Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Questa voce non è neutrale! Questa voce o sezione sullargomento storia è ritenuta non neutrale. Motivo: Espressioni e ricostruzioni eccessivamente filo-sovietiche, i primi paragrafi sono troppo incentrati sulla politica economica Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Lenin La Storia dellUnione Sovietica dal 1922 al 1953 venne caratterizzata da quattro eventi politici fondamentali: il consolidamento della rivoluzione dottobre, la morte di Vladimir Lenin e il dominio di Josif Stalin che andò ad intrecciarsi con il secondo conflitto mondiale e la grande guerra patriottica. Luomo dacciaio cercò di rimodellare la società sovietica con unaggressiva programmazione economica, dando particolare rilevanza ad una radicale collettivizzazione dellagricoltura ed allo sviluppo dellindustria, in particolare quella pesante. Inoltre egli dotò lURSS di una polizia segreta molto efficiente e di un partito in grado di avere unenorme influenza nel paese; gli oppositori del dittatore georgiano puntano il dito contro le sue celebri purghe che eliminarono un elevato numero di oppositori del regime. Alla morte di Stalin, lURSS era ormai diventata una grande potenza mondiale: non solo esercitava il ruolo di stato-guida del mondo comunista, ma aveva anche creato unalleanza di stati comunisti (il patto di Varsavia) che si frapponevano frontalmente e dichiaratamente agli Stati Uniti e al mondo capitalista. La forza militare dimostrata nello scontro contro il Terzo Reich e il possesso della bomba atomica, fatta esplodere per la prima volta nel 1949, furono due elementi che resero ancora più accesa la guerra fredda URSS-USA. Indice [nascondi] 1 La NEP (Nuova Politica Economica) 2 La morte di Lenin e ascesa di Stalin 2.1 Il Partito si divide in fazioni 2.2 Stalin consolida il potere 3 Industrializzazione stalinista 3.1 Breve panoramica sulla pianificazione economica 3.2 Collettivizzazione e industrializzazione in pratica 3.3 Cambiamenti nella società sovietica: modernizzazione 3.4 Grandi purghe 3.5 Repressione 4 La Grande Guerra Patriottica (seconda guerra mondiale) 4.1 La guerra e lo sviluppo stalinista 4.2 Sviluppi del tempo di guerra 5 La rottura della pace nel dopoguerra 5.1 Retroterra: relazioni USA-URSS 5.2 Due visioni del mondo 5.3 Il collasso della pace postguerra 5.4 Risposta sovietica alle provocazioni 6 Bibliografia La NEP (Nuova Politica Economica)[modifica | modifica sorgente] Questa voce è parte della serie Storia della Russia Storia della Russia fino allVIII secolo d.C. Khaganato di Rus Khazaria Bulgaria del Volga Rus di Kiev Periodo degli appannaggi Principato di Vladimir-Suzdal Invasione mongola della Russia Khanato dellOrda dOro Repubblica di Novgorod Moscovia Zarato russo Impero russo Rivoluzione russa Rivoluzione di febbraio Rivoluzione dottobre Trattato di Brest-Litovsk Guerra civile russa Unione Sovietica 1922-1953 1953-1985 1985-1991 Comunità degli Stati Indipendenti Storia della Federazione russa Questo box: vedi • disc. • mod. Durante la guerra civile, Lenin adottò il comunismo di guerra, una politica economica che comportava la suddivisione delle proprietà terriere e la confisca dei surplus agricoli. La rivolta di Kronstadt segnalò la crescente impopolarità del comunismo di guerra nelle campagne: nel marzo 1921, alla fine della guerra civile, i marinai disillusi, principalmente contadini che erano stati inizialmente dei convinti sostenitori dei Bolscevichi, sotto il governo provvisorio, si rivoltarono contro il nuovo regime. Anche se lArmata Rossa, comandata da Lev Trotsky, attraversò il Mar Baltico congelato e soffocò rapidamente la rivolta, questo segno di crescente malcontento costrinse il Partito, alla cui guida era Lenin, ad incoraggiare una vasta alleanza con la classe operaia e i contadini (che erano l80% della popolazione), anche se i Marxisti-Leninisti ortodossi favorivano un regime rappresentativo unicamente degli interessi del proletariato rivoluzionario. Lenin, di conseguenza pose fine al comunismo di guerra e istituì la Nuova Politica Economica (NEP) incoraggiata anche da un altro eminente membro del partito, Nikolaj Ivanovič Bucharin, nel quale lo stato permetteva lesistenza di un mercato limitato. Vennero consentite piccole imprese private, la possibilità di assumere manodopera da parte di queste ultime (sia industriali, sia contadine) e la possibilità per investitori esteri di partecipare ad alcune attività economiche. La NEP Sovietica (1921-1929) fu essenzialmente un periodo di socialismo di mercato, simile a quello della riforma di Deng nella Cina comunista dopo il 1978, in quanto entrambi prevedevano un ruolo per limpresa privata e un mercato basato sul commercio e i prezzi, piuttosto che sulla pianificazione centralizzata. Come interessante aneddoto, durante il primo incontro, agli inizi degli anni ottanta, tra Deng Xiaoping e Armand Hammer, un industriale americano e prominente investitore nellUnione Sovietica di Lenin, Deng premette su Hammer per ottenere più informazioni possibili sulla NEP. Con i nuovi incentivi di mercato che aumentavano la produttività, le rendite agricole non solo recuperarono i livelli ottenuti prima della Rivoluzione Bolscevica, ma migliorarono molto. La frammentazione delle proprietà terriere quasi feudali dellera Zarista diede ai contadini grandi incentivi per massimizzare la produzione. Essendo in grado di vendere il loro surplus sul mercato libero, le spese dei contadini diedero una spinta al settore manifatturiero delle aree urbane. Come risultato del NEP, e della frammentazione della proprietà terriera, mentre il Partito Comunista consolidava il suo potere, lUnione Sovietica divenne il primo produttore di grano del mondo. La NEP ebbe però enormi limiti. Lindustria russa era terribilmente debole, e i suoi prodotti, che erano scarsi sul mercato, avevano prezzi molto più alti rispetto a quelli agricoli. Questo determinò che i contadini non spendessero le eccedenze per comprare quei prodotti, ma preferivano accumularle, oppure utilizzarle per aumentare i propri consumi. Questo accadeva perché i contadini, abituati a politiche spietate, temevano che da un momento allaltro il governo alzasse il prezzo dei prodotti agricoli. Tutto questo non aiutò Lenin nel suo programma di sviluppo dellindustria, perché egli aveva previsto che, con la NEP, si potesse creare unalleanza (per così dire) fra agricoltura e industria, che permettesse a questultima di equipaggiare gradualmente lagricoltura con mezzi più evoluti ed efficienti, così da permettere laumento della produttività, e liberare le risorse per lacquisizione e la produzione dallestero di attrezzature per lindustria. Lagricoltura, comunque, si sarebbe ripresa dalla guerra civile più rapidamente dellindustria pesante. Le fabbriche, gravemente danneggiate dalla guerra civile e dal deprezzamento del capitale, erano molto meno produttive. In aggiunta, lorganizzazione delle imprese in cartelli o sindacati, rappresentanti un particolare settore delleconomia, avrebbe contribuito al disequilibrio tra lofferta e la domanda associata ai monopoli. A causa della mancanza di incentivi portati dalla competitività dei mercati, i cartelli erano invogliati a vendere i loro prodotti a prezzi più alti. La più lenta ripresa dellindustria pose alcuni problemi ai contadini, che costituivano circa l80% della popolazione. Poiché lagricoltura era relativamente più produttiva, gli indici relativi dei prezzi per i beni industriali erano più alti di quelli dei prodotti agricoli. Il risultato di questo fu che Trotsky parlò di Crisi delle forbici a causa della forma a forbice dei grafici rappresentanti i movimenti negli indici di prezzo relativi. In maniera più semplice, i contadini dovevano produrre più grano per acquistare i beni di consumo delle aree urbane. Come risultato, alcuni contadini trattennero gli eccessi di produzione in attesa di prezzi più alti, contribuendo a lievi carenze nelle città. Questo è il comportamento di un mercato speculativo ed alcuni degli esponenti di vertice del Partito Comunista, che non condividevano leconomia di mercato, censurarono questo fenomeno, considerandolo uno sfruttamento dei consumatori urbani. Nel frattempo il Partito fece dei passi costruttivi per compensare la crisi, tentando di abbassare i prezzi dei beni manifatturieri e di stabilizzare linflazione, tramite limposizione del controllo dei prezzi sui beni industriali fondamentali e spezzando i cartelli allo scopo di incoraggiare la competizione del mercato. La morte di Lenin e ascesa di Stalin[modifica | modifica sorgente] Il Partito si divide in fazioni[modifica | modifica sorgente] Poiché i meccanismi di successione non erano stati stabiliti nelle procedure del Partito, la morte di Lenin, avvenuta nel 1924, sollevò una feroce lotta tra fazioni. Questa lotta per la successione coinvolgeva principalmente due esponenti, Lev Trockij e Stalin. Trockij sosteneva che la rivoluzione dovesse essere una rivoluzione permanente, cioè che si dovessero cogliere tutte le occasioni per organizzare e provocare la rivoluzione proletaria in tutto il mondo, specialmente in Europa; Stalin, al contrario, lanciò la formula opposta del socialismo in un solo paese, cioè sostenne la possibilità di costruire in Russia una società socialista, anche senza che vi fosse una rivoluzione proletaria anche negli altri paesi dellOccidente. Più che una diversità di tattica il contrasto, oltre che rivelare ambizioni personali e volontà di potere, mostrava una differente concezione della società socialista. Mentre per Stalin, in sostanza, il socialismo si configurava come labbattimento delle classi capitalistiche e allindustrializzazione del paese, per Trockij il problema era assai più complesso. Sotto il punto di vista economico, lala radicale guidata da Trockij si era da tempo opposta al NEP per ragioni ideologiche, e sfruttò la crisi della forbice per guadagnarsi un capitale ideologico sullala moderata del partito, che appoggiava il NEP, guidata da Nikolaj Ivanovič Bucharin. Inizialmente, Stalin si unì alla fazione Bukhariniana per sconfiggere Trockij. In seguito però si schierò contro i moderati che appoggiavano il NEP, una volta che Trockij venne esiliato, allo scopo di consolidare il suo controllo sul Partito e sullo Stato. Stalin consolida il potere[modifica | modifica sorgente] Busto bronzeo di Stalin Allo scopo di escogitare un pretesto per abbandonare la NEP, Stalin si mosse per sfruttare i problemi associati con la crisi della forbice. In aggiunta a ciò, egli si indirizzò allascesa dei Nepmen (piccoli commercianti che traevano profitto dal fiorente commercio urbano-rurale) e dei Kulaki (la classe media emergente dei contadini e allevatori) sotto la NEP, come a nuove classi capitaliste, ostili al monopolio sul potere da parte del Partito. Poiché leconomia della NEP era uneconomia mista, egli fu in grado di riconoscere nellinflazione e disoccupazione i mali del mercato. Stalin si mosse da un lato allaltro e liberò il Partito da entrambe le fazioni forgiando un percorso di sviluppo che integrava le idee di entrambi i campi. Adattò la posizione di sinistra che si opponeva allagricoltura di mercato allo scopo di produrre rapidamente le basi materiali del comunismo nonostante le condizioni sfavorevoli. Ma appoggiò anche la nozione propria della fazione di destra, che favoriva il concentrarsi sullo sviluppo economico invece che esportare la rivoluzione. Riguardo a questo, favorì anche la massiccia esportazione di grano e materie prime; le entrate ottenute dagli scambi con lestero permisero allUnione Sovietica di importare la tecnologia straniera necessaria allo sviluppo industriale. A quel tempo, Stalin aveva una reputazione come rivoluzionario, bolscevico devoto e braccio destro di Lenin. In realtà Lenin diffidava di Stalin, e prima della sua morte aveva scritto una lettera al congresso dei soviet, nota come Testamento di Lenin in cui affermava che Stalin era rude, intollerante e capriccioso. Stalin e i suoi fiancheggiatori avevano fatto sparire queste lettere, che saltarono fuori solo dopo la morte di Stalin nel 1953. Industrializzazione stalinista[modifica | modifica sorgente] Al Quindicesimo Congresso del Partito, nel dicembre 1927, Stalin, ora inamovibile dittatore, abbandonò la NEP. Avvertendo i delegati di un imminente accerchiamento capitalista, sottolineò che la sopravvivenza e lo sviluppo potevano avvenire solo perseguendo il rapido sviluppo dellindustria pesante. Stalin rimarcò che lUnione Sovietica era da cinquanta a cento anni più indietro, rispetto alle nazioni avanzate (Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito, ecc.), e che bisognava quindi assottigliare questa distanza in dieci anni. In un forse sinistro presagio della seconda guerra mondiale, Stalin dichiarò, O riusciamo a farcela o verremmo schiacciati. Labbandono della NEP da parte di Stalin, con il primo Piano Quinquennale steso dal GOSPLAN nel 1929 fu il punto di svolta della storia Sovietica, stabilendo una pianificazione centrale orientata verso una rapida industrializzazione pesante come base delle decisioni economiche. Per sorvegliare la radicale trasformazione dellUnione Sovietica, il Partito, sotto la direzione di Stalin, fondò il GOSPLAN (la Commissione Statale di Pianificazione Generale), un organo del Partito Comunista responsabile della guida delleconomia socialista verso unindustrializzazione accelerata. Nellaprile 1929 il GOSPLAN rilasciò due bozze congiunte che diedero inizio al processo che avrebbe industrializzato una nazione principalmente agricola. Questo rapporto di 1700 pagine divenne la base del primo Piano Quinquennale per la Costruzione Economica Nazionale, o Pjatiletka, che chiamava per il raddoppio delle scorte di capitale dellUnione Sovietica tra il 1928 e il 1933. Passando dalla NEP di Lenin, il Piano Quinquennale sarebbe stato il rapido, incredibile processo di trasformazione di una nazione principalmente agricola, composta da contadini e che emergeva dallassolutismo zarista, in una superpotenza industriale. In effetti, gli obiettivi iniziali erano quelli di gettare le basi per una futura, crescita economica esponenziale. Breve panoramica sulla pianificazione economica[modifica | modifica sorgente] Il nuovo sistema economico spinto dal Piano Quinquennale comportava una serie complicata di arrangiamenti della pianificazione. In un piano ideale, il Politburo inviò la sua lista di priorità per il Piano Quinquennale al Consiglio dei ministri, che la elaborò e la inviò alla Commissione di Pianificazione Statale o GOSPLAN, il quale disaggregò le priorità per i suoi dipartimenti. I dipartimenti lavorarono sulle bozze delle varie parti del piano, che vennero riaggregate in una bozza completa dal GOSPLAN. Questa bozza del piano sarebbe stata mandata al Consiglio dei ministri, al Politburo del Partito e al Segretariato del Comitato Centrale. Il Consiglio dei ministri avrebbe scomposto il piano in compiti per i vari ministeri, quindi in unità ancor più piccole, eventualmente al livello della singola impresa. Le imprese quindi valutavano la fattibilità degli obiettivi e stimavano i contributi necessari, il che rappresentava la fase più intensa di contrattazione del processo decisionale della pianificazione economica. Le stime fatte dopo questo processo di contrattazione venivano riaggregate al Consiglio dei ministri, che le inviava revisionate al GOSPLAN. La ristesura del piano veniva quindi inviata al Consiglio dei ministri, al Politburo del Partito e al Segretariato del Comitato Centrale per lapprovazione. Il Consiglio dei ministri sottometteva il Piano al Soviet Supremo e il Comitato Centrale sottometteva il piano al Congresso Nazionale del Partito, per unapprovazione senza discussioni. In quel momento il processo era completo e il piano diventava legge. Il primo Piano Quinquennale si concentrò sulla mobilitazione delle risorse naturali, per costruire la base dellindustria pesante nazionale, incrementando la produzione di carbone, ferro, e altre risorse vitali. Pagando un alto prezzo umano, questo processo ebbe ampiamente successo, forgiando unimportante base per uno sviluppo industriale più rapido di quello di qualsiasi altra nazione della storia. Comunque, con leconomia che divenne più complessa negli anni dopo Stalin, la prudenza del processo decisionale di pianificazione economica si sarebbe rivelato meno adatto a raggiungere la crescita attraverso linnovazione tecnologica e i miglioramenti nella produttività, risultando così in una stagnazione associata agli ultimi anni precedenti alla dissoluzione dellUnione Sovietica. Collettivizzazione e industrializzazione in pratica[modifica | modifica sorgente] Con la NEP, labbandono della requisizione del surplus agricolo del periodo del Comunismo di Guerra (1917-1921), diede ai contadini incentivi individuali per incrementare la produttività agricola, permettendogli di vendere leccesso di produzione sul mercato libero. Il processo di collettivizzazione, comunque, supervisionato dal primo Piano Quinquennale, abbandonò questa politica. Al suo posto i contadini vennero costretti a cedere i loro appezzamenti privati, lavorare per le fattorie collettive, e vendere i loro prodotti allo stato per un basso prezzo imposto da questultimo. Ora che lo stato era in grado di accaparrarsi il surplus agricolo, era anche in grado di esportare grano in cambio della valuta straniera di cui aveva bisogno per importare la tecnologia necessaria per lindustrializzazione pesante. Ad ogni modo, i contadini si opposero amaramente a questo processo, e in molti casi uccisero il proprio bestiame piuttosto che darlo alle fattorie collettive. Nonostante le aspettative, la collettivizzazione portò a un crollo nella produzione agricola, che non riprese i livelli del NEP fino al 1940. Gli svantaggi della collettivizzazione russa peggiorarono le condizioni della carestia in un periodo di siccità, specialmente in Ucraina e nella regione del Volga. Il numero di persone che morirono per queste carestie è stimato tra i due e i cinque milioni. Il reale numero di vittime è ancora oggi al centro di dure dispute. Ad ogni modo, la mobilitazione delle risorse da parte della pianificazione statale aumentò la base industriale della nazione. La produzione di ghisa, necessaria per lo sviluppo di uninfrastruttura industriale non esistente, crebbe da 3,3 milioni a 10 milioni di tonnellate allanno. Il carbone, il prodotto che alimentava le economie moderne e lindustrializzazione comunista, passò con successo da 35,4 milioni a 75 milioni di tonnellate, e la produzione di minerali ferrosi crebbe da 5,7 milioni a 19 milioni di tonnellate. Numerosi complessi industriali come a Magnitogorsk e Kuzneck, le fabbriche di automobili di Mosca e Gorkij, le industrie di macchinari pesanti degli Urali e di Kramatorsk, e le fabbriche di trattori di Charkiv, Stalingrado e Čeljabinsk, erano state costruite o in costruzione. Basandosi quasi esclusivamente su queste cifre, il Piano Quinquennale era stato completato al 93,7% in soli quattro anni, mentre le parti riguardanti lindustria pesante furono soddisfatte al 108%. Stalin, nel dicembre 1932, dichiarò al Comitato Centrale che il Piano era stato un successo, poiché gli incrementi nella produzione di carbone e ferro avrebbero alimentato il futuro sviluppo economico. Alcuni storici hanno addirittura suggerito che il primo Piano avrebbe avuto ancora più successo se lURSS non avesse dovuto affrontare la crisi economica presente allestero, che era fuori dal suo controllo. Secondo Robert C. Tucker, il Piano quinquennale venne rallentato solo a causa del rifiuto di stipulare patti di non aggressione da parte delle nazioni confinanti e da complicazioni nellestremo oriente, come loccupazione giapponese della Manciuria cinese nel 1931, che faceva presagire la guerra e costrinse lURSS a convertire alcune fabbriche alla produzione di munizioni, per colmare la distanza nel potenziale difensivo. Anche se indubbiamente segnò un incredibile salto nella capacità industriale, il Piano Quinquennale, ovviamente, fu molto duro per gli operai; le quote di produzione erano estremamente difficili da raggiungere, richiedendo ai minatori di fare giornate lavorative di 16-18 ore. Il fallimento nel soddisfare le quote poteva risultare in accuse di tradimento. Le condizioni di lavoro erano povere, e anche rischiose. Secondo alcune stime, 127.000 operai morirono durante i quattro anni dal 1928 al 1932. A causa dellallocazione di risorse per lindustria, associata al decremento di produttività introdotto dalla collettivizzazione, si ebbe una carestia. Anche luso del lavoro forzato non deve essere trascurato. Nella costruzione dei complessi industriali, i detenuti dei campi di lavoro vennero usati come risorse spendibili. Dal 1921 fino al 1954, durante il periodo dellindustrializzazione forzata, guidata dallo stato, si sostiene che 3,7 milioni di persone vennero condannate per supposti crimini contro-rivoluzionari, in queste cifre sono compresi 600.000 condannati a morte, 2,4 milioni di condannati ai campi di lavoro e 700.000 condannati allespatrio. Altri stimano che queste cifre furono molto più alte. Così come per le carestie, le prove a supporto di queste cifre elevate sono disputate da alcuni storici, anche se rappresentano unopinione di minoranza. Cambiamenti nella società sovietica: modernizzazione[modifica | modifica sorgente] Stemma dellUnione Sovietica Le politiche industriali di Stalin migliorarono ampiamente la qualità della vita per la maggioranza della popolazione, anche se il discusso numero di vittime provocate da tali politiche macchia il risultato ottenuto. Loccupazione, ad esempio, crebbe notevolmente; 3,9 milioni era la cifra attesa per il 1923, ma la cifra fu in realtà un incredibile 6,4 milioni. Per il 1937, il numero crebbe ancora, a circa 7,9 milioni, e nel 1940 era di 8,3 milioni. Tra il 1926 e il 1930, la popolazione urbana aumentò di 30 milioni di unità. La disoccupazione era stata un problema durante il periodo degli Zar e anche sotto il NEP, ma non fu un fattore principale dopo limplementazione del programma di industrializzazione Stalinista. La mobilitazione di risorse per industrializzare la società agricola creò il bisogno di forza lavoro, il che significò che la disoccupazione andò virtualmente a zero. Vennero iniziati diversi progetti ambiziosi, e questi fornirono materie prime, non solo per gli armamenti, ma anche per i beni di consumo. Le fabbriche di automobili di Mosca e Gorkij producevano automobili che il pubblico poteva utilizzare, e lespansione dellindustria pesante e della produzione di acciaio, rese possibile costruire un grande numero di automobili. La produzione di camion e auto, ad esempio, raggiunse le 200.000 unità nel 1931. Poiché gli operai dellindustria necessitavano di educazione, il numero di scuole aumentò. Nel 1927, 7,9 milioni di studenti frequentavano 118.558 scuole. Questi numeri salirono a 9,7 milioni di studenti e 166.275 scuole per il 1933. In aggiunta, 900 dipartimenti specialistici e 566 istituzioni vennero costruiti ed erano funzionanti per il 1933. La popolazione sovietica beneficiò anche di un certo livello di liberalizzazione sociale. Le donne ricevevano uneducazione adeguata e paritetica, e avevano gli stessi diritti per limpiego, accelerando il miglioramento delle loro condizioni di vita e delle relative famiglie. Lo sviluppo stalinista contribuì anche al progresso della sanità, che aumentò di molto le aspettative di vita per il tipico cittadino sovietico, e la sua qualità della vita. Le politiche di Stalin garantirono ai sovietici un accesso universale alleducazione e alla sanità, permettendo a questa generazione di essere la prima a non temere tifo, colera e malaria. Il numero di casi per queste malattie scese ai minimi storici, aumentando laspettativa di vita di decenni. Le donne sovietiche nel periodo di Stalin, furono anche la prima generazione di donne in grado di partorire con sicurezza negli ospedali, con accesso alle cure prenatali. Leducazione fu anchessa un esempio di miglioramento della qualità della vita conseguente allo sviluppo economico. La generazione nata durante il governo di Stalin fu la prima quasi completamente alfabetizzata. Gli ingegneri venivano inviati allestero per apprendere la tecnologia industriale, e centinaia di ingegneri stranieri vennero portati in Russia per lavorare a contratto. Anche i trasporti vennero migliorati, con la costruzione di molte nuove ferrovie. I lavoratori che eccedevano la loro quota di produzione, gli Stakhanovisti, ricevevano molti incentivi per il loro lavoro. Potevano quindi permettersi di comprare beni che venivano prodotti in massa dalleconomia sovietica in rapida espansione. Naturalmente, queste conquiste complessive non erano universali. I Kulak (i contadini benestanti), vennero insediati forzosamente in Siberia (gran parte dei kulak servì nei campi di lavoro forzato). Nel 1975, Abramov e Kocharli stimarono che 265.800 famiglie di kulak vennero inviate nei Gulag nel 1930. Nel 1979, Roy Mendvedev usò le stime di Abramov e Kocharli per calcolare che 2,5 milioni di contadini vennero esiliati tra il 1930 e il 1931, ma egli sospetta di aver sottostimato il numero totale. Tragicamente, la Siberia era sia scarsamente popolata, che il luogo dove si trovavano la maggior parte delle risorse naturali dellUnione Sovietica. Il lavoro forzato, in larga misura, spiega i livelli incredibilmente alti nello sfruttamento delle risorse naturali di base, durante le prime fasi dello sviluppo industriale. Grandi purghe[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Grandi purghe. Mentre si svolgeva questo processo, Stalin consolidò un potere quasi assoluto con le Grandi purghe contro i suoi supposti oppositori politici e ideologici, soprattutto nel gruppo scelto e nelle file del Partito Bolscevico. Questo recente consolidamento del potere può essersi reso necessario per indirizzare il malcontento risultante dalla collettivizzazione forzata dellagricoltura contro le opposizioni. Le misure adottate contro gli oppositori e i sospetti oppositori andavano dallimprigionamento nei campi di lavoro (Gulag) allassassinio (come quello di Lev Trotsky e forse di Sergei Kirov). Il periodo del 1936-1937 viene spesso chiamato il Grande terrore, con migliaia di persone (anche solo vagamente sospettate di opporsi al regime di Stalin) che vennero uccise o imprigionate. Si reputa che Stalin abbia firmato personalmente 40.000 condanne a morte di sospetti oppositori politici. Durante questo periodo, le pratiche dellarresto di massa, della tortura e dellimprigionamento degli oppositori al regime di Stalin divenne comune. Secondo stime proprie del KGB, 681.692 persone vennero giustiziate solo nel periodo 1937-38 (anche se molti storici ritengono che questo numero sia sottostimato), e milioni di persone vennero deportate nei Gulag. Diversi processi spettacolo vennero tenuti a Mosca, per servire da esempio per i processi che le corti locali dovevano portare avanti in altre parti della nazione. Ci furono quattro processi chiave dal 1936 al 1938, il processo dei sedici fu il primo (dicembre 1936); quindi il processo dei diciassette (gennaio 1937); il processo ai generali dellArmata Rossa, compreso il maresciallo Tuchačevskij (giugno 1937); e infine il processo dei ventuno (compreso Bucharin) nel marzo 1938. A dispetto dellapparenza progressista della costituzione di Stalin, emanata nel 1937, il potere del Partito era in realtà subordinato alla polizia segreta, il meccanismo tramite il quale Stalin si assicurò la sua dittatura attraverso il terrore di stato. Repressione[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Gulag. Sin dal 1921, quando a Kronstadt ci fu la rivolta antisovietica dei marinai anarchici, socialisti rivoluzionari, menscevichi e anche bolscevichi (lo storico Nicolas Werth ritiene che circa la metà dei duemila bolscevichi della cittadina parteciparono allinsurrezione) contro il sistema sovietico, i dirigenti sovietici progettavano il superamento della dittatura del proletariato con forme crescenti di quella che definivano una democrazia proletaria, democrazia socialista o democrazia popolare. La democrazia popolare si rivelava ben presto non il governo della maggioranza degli ex-oppressi ma ancora una volta quello di una minoranza che concentrava nelle sue mani tutti i poteri: politico, economico, ideologico; lispirazione democratica volta a promuovere linteresse delle masse popolari restò il fine dichiarato e sostanzialmente falso dei dittatori comunisti. In particolare Lenin diede inizio al terrorismo di Stato sovietico: nei presupposti dottrinari di quel tipo di pratica terroristica appariva evidente lambivalenza del terrorismo, inteso come strumento repressivo di ogni tentativo contrario ma pure come arma intimidatoria verso eventuali carenze di consenso o eccessi di libertà verificantesi tra le masse. Lo Stato sovietico era inteso come totale preminenza deglinteressi e dei diritti dello Stato-partito quindi come rigido finalismo statale subordinante lesigenze e le attività dei singoli cittadini o gruppi sociali. La dittatura del partito comunista sul popolo russo fu attuata da Lenin con la rivoluzione bolscevica; lopposizione di gruppi organizzati nellàmbito del partito fu vietata nel 1921 dalle decisioni del X congresso. Stalin organizzò il passaggio dalla dittatura al totalitarismo; Stalin eliminò uno dopo laltro i capi del partito che potessero reggere per prestigio e autorità al suo confronto e instaurò un regime di autocrazia personale detto anche stalinismo. Mediante la collettivizzazione agricola e lindustrializzazione promossa dallo stato a ritmo serratissimo, Stalin ammodernò leconomia e lapparato statale istituendo il più efficace strumento che mai si fosse visto nella storia russa per controllare le vite degli operai e dei contadini. I mezzi per la diffusione delle notizie tra le masse vennero impiegati per diffondere una sola ed esclusiva verità che, pur potendo improvvisamente mutare da un giorno allaltro, aveva sempre un carattere impegnativo e perentorio per tutti i sudditi sovietici. Questa verità era rivelata dal capo onnisciente ossia Stalin, la cui immagine, resa sempre più simile a quella di un dio, era venerata ogni giorno davanti agli occhi di tutti. Il culmine dellaccentramento dei poteri nelle mani dellautocrate fu raggiunto con le grandi purghe ossia lassassinio di molti dirigenti sovietici nel periodo 1936-1938. Il regime di Stalin era totalitario per tre aspetti dimportanza fondamentale che distinguono il totalitarismo dalla dittatura: mentre la dittatura esercita un potere negativo dicendo ai sudditi che cosa non debbono fare o dire, il totalitarismo attua anche un potere positivo prescrivendo che cosa i sudditi debbono fare, dire e pensare. La dittatura suole distinguere tra vita pubblica e vita privata esigendo fedeltà solo nellàmbito della prima; il totalitarismo non riconosce simili distinzioni investendo lintera vita dei sudditi. La dittatura è spietata per quel che riguarda il potere politico ma ammette un àmbito della vita morale da non invadere; per i totalitari invece lunico criterio morale è la sottomissione al volere del capo. La polizia dellUnione Sovietica svolgeva numerose attività. La polizia in uniforme corrispondente a quella degli altri stati moderni costituiva la milizia; altri grandi reparti di polizia indipendenti dal comando dellesercito regolare avevano tuttavia armi moderne, compresi carri armati e aerei. Uno di questi reparti era formato dalle Guardie di frontiera che vigilavano i confini sovietici contro il contrabbando, glingressi ed espatri non autorizzati. Altre truppe formavano il reparto di sicurezza ossia un corpo speciale di formazione politica scelta dipendente dal ministero dellInterno o dal ministero della Sicurezza di Stato. A questo corpo speciale erano affidati il controspionaggio e lo spionaggio con una rete di agenti che controllavano tutte le grandi istituzioni della nazione, le fabbriche, i centri ferroviari, gli uffici governativi centrali e locali. Gli ufficiali di questo corpo speciale avevano il compito di controllare segretamente la condotta dei militari di qualsiasi grado e di arruolare informatori. I danni che derivavano al morale e allefficienza dellesercito erano considerati necessari per garantire al regime totalitario il completo controllo sui propri soldati. Sempre questo corpo aveva il compito di scoprire qualsiasi attività contraria al regime, conoscere le opinioni della gente, persino su argomenti estranei alla politica, indirizzare tutte le attività secondo schemi preordinati. Non si poteva fare alcunché allinsaputa o senza lapprovazione della polizia. Sarebbe stato impossibile costituire una società per caccia alle farfalle escludendo la presenza di agenti che dovevano riferire sul comportamento dei soci. La polizia era effettivamente lo strumento di polverizzazione della società, tipica dei governi totalitari: ogni individuo doveva essere isolato, doveva trovarsi solo davanti al potere immenso dello stato e i suoi rapporti con gli altri individui della comunità potevano avvenire esclusivamente nellambito di organizzazioni promosse dallo stato per fini politici generali. La polizia disponeva anche di risorse economiche autonome, di un proprio territorio statale nellàmbito dello stato, particolarmente nelle lontane regioni forestali e minerarie, dove enormi contingenti di manodopera formata da prigionieri politici lavoravano in condizioni che avrebbero reso impossibile limpiego di lavoratori liberi senza il ricorso a salari elevati e antieconomici. Nel 1954 il reparto di sicurezza diventò dipendente dal Comitato di stato per la sicurezza ossia KGB. Al principio del decennio 1930-1940 londata di collettivizzazione delle terre era terminata in un compromesso. I contadini, benché non potessero esimersi dallobbligo di far parte delle fattorie collettive, avrebbero potuto dallora in poi conservare un piccolo podere, vicino casa, ove era consentito produrre quanto bastava al fabbisogno familiare. Inoltre, dopo la consegna allammasso delle quote fissate, i contadini erano autorizzati a trattenere leccedenze per il proprio consumo e per la vendita al mercato libero. Quei poderi assolvevano un compito importante nelleconomia agricola poiché su di essi viveva circa metà del bestiame dellUnione Sovietica, dopo la seconda guerra mondiale: in quegli anni il partito cercò dindurre i contadini a impegnarsi maggiormente nelle fattorie collettive ossia kolchoz. Le contrastanti esigenze di lavoro delle fattorie collettive e dei poderi ricordavano il contrasto tra lesigenze dei latifondisti e quelle dei contadini piccoli proprietari nel periodo del servaggio in Russia prima del 1861. Nel 1967 la quantità di fattorie collettive dei contadini era diminuita notevolmente. Le difficoltà dellagricoltura sovietica rimasero insolute. Teoricamente si sarebbe potuta incrementare la produzione consentendo la proprietà individuale e il libero mercato ma questo sarebbe stato capitalismo e si doveva respingere per ragioni di principio. I contadini non potevano diventare imprenditori né potevano avere un salario come gli operai dellindustria: i contadini salariati erano solo quelli delle fattorie di stato ossia sovchoz. Il bilancio dello stato non poteva garantire salari e assicurazioni sociali ai contadini delle fattorie collettive. La Grande Guerra Patriottica (seconda guerra mondiale)[modifica | modifica sorgente] La guerra e lo sviluppo stalinista[modifica | modifica sorgente] Lindustrializzazione pesante contribuì alla vittoria sovietica sulla Germania Nazista. LArmata Rossa capovolse da sola lespansione dei nazisti verso est, con il punto di svolta sul Fronte orientale che fu rappresentato dalla battaglia di Stalingrado. Anche se lUnione Sovietica ricevette aiuti ed armi dagli Stati Uniti, la sua produzione bellica era maggiore di quella della Germania Nazista, a causa della rapida crescita della produzione industriale sovietica tra le due guerre. Il Secondo Piano Quinquennale portò la produzione di acciaio a 18 milioni di tonnellate e quella del carbone a 128 milioni. Prima che venisse interrotto, il Terzo Piano Quinquennale produsse 18 milioni di tonnellate dacciaio e 150 milioni di tonnellate di carbone. Durante la guerra, gli alleati furono in grado di superare la Germania Nazista nella produzione di materiale bellico, in alcuni casi di dieci volte. La produzione di carri armati, ad esempio, era pari a 40.000 allanno per gli alleati, contro i soli 4.000 dei tedeschi. Mentre è ingenuo de-enfatizzare lassistenza degli USA durante la seconda guerra mondiale, la produzione industriale sovietica aiutò a fermare liniziale avanzata dei nazisti, e tolse loro il vantaggio di cui disponevano. Secondo R. Hutchings, Uno può difficilmente dubitare che se ci fosse stata una costruzione più lenta dellindustria, lattacco avrebbe avuto successo e la storia mondiale si sarebbe evoluta in maniera abbastanza differente. Per i lavoratori coinvolti nellindustria, comunque, la vita era difficile. Gli operai erano incoraggiati a raggiungere e superare le quote di produzione attraverso la propaganda, di cui è un classico esempio il Movimento Stakhanovista. Alcuni sostengono che tra il 1933 e il 1945, sette milioni di civili morirono a causa del lavoro stancante. Tra il 1930 e il 1940, 6 milioni di persone passarono attraverso il sistema dei lavori forzati. Gli storici anti-sovietici, ad ogni modo, interpretano la mancanza di preparazione a difendersi dellUnione Sovietica come una pecca della pianificazione economica Stalinista. Shearer arguisce che ci fu uneconomia a comando amministrativo ma che non fu di tipo pianificato. Egli sostiene che lUnione Sovietica soffrì per lo stato caotico del Politburo nelle sue politiche, a causa delle grandi purghe, ed era completamente impreparata per linvasione Nazista. Quando lUnione Sovietica fu invasa nel 1941, Stalin ne fu in effetti sorpreso. Leconomista Holland Hunter, in aggiunta, sostiene che una serie di percorsi alternativi era disponibile, per tirarsi fuori dalla situazione alla fine degli anni 20... che avrebbero prodotto risultati parimenti buoni rispetto a quelli raggiunti ad esempio nel 1936, ma con molto meno turbolenza, spreco, distruzione e sacrificio. Mentre non si trattò assolutamente di uneconomia ordinata o efficiente, il Piano Quinquennale non progettò unoffensiva ma, poiché lUnione Sovietica era sotto attacco, la situazione richiedeva una risposta difensiva. Il risultato, come puntualizza Shearer, fu che leconomia di comando dovette venire rilassata in modo che venisse raggiunta la necessaria mobilitazione. Sapir appoggia questo punto di vista, sostenendo che le politiche di Stalin svilupparono uneconomia mobilizzata (che era inefficiente), con tensioni tra i centri di decisione locali e quello centrale. Le forze del mercato divennero più importanti delle restrizioni dellamministrazione centrale. Questa visione, ad ogni modo, viene confutata da Stephen Lee, il quale sostiene che la pesante industrializzazione si tradusse in definitiva nella sopravvivenza. Sviluppi del tempo di guerra[modifica | modifica sorgente] La seconda guerra mondiale (conosciuta in tutta lex-URSS come la Grande Guerra Patriottica) colse impreparati i militari sovietici. Una convinzione ampiamente sostenuta è che questo avvenne a causa del grande numero di ufficiali anziani spediti in prigione dalle grandi purghe del 1936-1938. Per assicurare linfluenza sovietica sullEuropa orientale e guadagnare del tempo, Stalin organizzò il Patto Molotov-Ribbentrop, un patto di non-aggressione con la Germania Nazista, il 23 agosto 1939. Un protocollo segreto compreso nel patto dava Polonia orientale, Lettonia, Estonia e Finlandia allURSS, e Polonia occidentale e Lituania alla Germania Nazista. La Germania invase la Polonia il 1º settembre, lURSS la seguì il 17 settembre. Il 30 novembre, lUnione Sovietica attaccò la Finlandia in quella che venne chiamata la Guerra dInverno. Il 22 giugno 1941, comunque, Hitler ruppe il patto e invase lUnione Sovietica (vedi Operazione Barbarossa). Si disse che inizialmente Stalin si rifiutò di credere che la Germania Nazista avesse rotto il trattato. Ad ogni modo, nuove prove mostrano che Stalin tenne delle riunioni con diversi membri del governo sovietico e dellesercito, compresi Molotov (Commissario del Popolo agli Affari Esteri), Tymošenko (Commissario del Popolo alla Difesa), Žukov (Capo di Stato Maggiore dellArmata Rossa), Kuznecov (Comandante dei distretti militari del Baltico e del Caucaso settentrionale), e Shaposhnikov (Vice-commissario del Popolo alla Difesa). In totale, il primo giorno dellattacco, Stalin tenne riunioni con più di 15 membri del governo e dellesercito. Si è sostenuto, da parte di alcuni, che la Germania Nazista ricevette avviso di un attacco pianificato dallUnione Sovietica. Anche alcuni militari russi hanno recentemente dichiarato che lArmata Rossa di Stalin era in posizione offensiva e pronta a colpire la Germania Nazista. Le truppe tedesche raggiunsero la periferia di Mosca nel dicembre 1941, ma vennero fermate da un inverno precoce e dalla controffensiva sovietica. Alla battaglia di Stalingrado del 1942-43, dopo aver perso un numero di uomini stimato in 1 milione, nella battaglia più sanguinosa della storia, lArmata Rossa fu in grado di riprendere liniziativa della guerra. Le forze sovietiche furono presto in grado di riguadagnare il territorio perduto e spingere lesercito tedesco, le cui linee di rifornimento si erano troppo allungate, indietro nella Germania stessa. Dalla fine del 1944 al 1949 gran parte della Germania orientale finì sotto loccupazione dellUnione Sovietica e il 2 maggio 1945, la capitale tedesca, Berlino, venne presa, mentre oltre 15 milioni di tedeschi vennero rimossi dalla Germania orientale e spinti nella Germania centrale (in seguito chiamata Repubblica Democratica Tedesca) e in quella occidentale (che sarebbe diventata la Repubblica Federale Tedesca). Russi, Ucraini, Polacchi, Cechi, ecc. vennero quindi spostati sul territorio tedesco. I sovietici sostennero lurto della seconda guerra mondiale e loccidente non aprì un secondo fronte in Europa fino al D-Day. Approssimativamente 21 milioni di sovietici, tra cui 7 milioni di civili, vennero uccisi nellOperazione Barbarossa, linvasione dellUnione Sovietica da parte della Germania Nazista. I civili vennero rastrellati e furono bruciati o fucilati, in molte città conquistate dai nazisti. Molti credono che siccome gli Slavi erano considerati subumani, questo fu un omicidio di massa su base etnica. Comunque, lesercito sovietico in ritirata aveva lordine di fare terra bruciata, ovvero di distruggere le infrastrutture civili russe e le scorte di cibo, di modo che le truppe naziste non potessero farne uso. Come menzionato, i sovietici sopportarono le perdite più pesanti della seconda guerra mondiale. Queste perdite possono spiegare molto del comportamento russo dopo la guerra. LUnione Sovietica continuò a occupare e dominare lEuropa orientale, usandola come zona cuscinetto per proteggere la Russia da unaltra invasione da ovest. La Russia era stata invasa tre volte nei 150 anni precedenti la Guerra Fredda: durante le Guerre Napoleoniche, nella prima e nella seconda guerra mondiale, soffrendo decine di milioni di vittime. La rottura della pace nel dopoguerra[modifica | modifica sorgente] Retroterra: relazioni USA-URSS[modifica | modifica sorgente] Lalleanza del tempo di guerra tra Stati Uniti ed Unione Sovietica fu unaberrazione nel normale tenore delle relazioni USA-URSS. La rivalità strategica tra le due grandi nazioni risale agli anni 1890 quando, dopo un secolo di amicizia, americani e russi divennero rivali nello sviluppo della Manciuria. La Russia Zarista, incapace di competere industrialmente, cercò di isolare e colonizzare parti dellAsia orientale, mentre gli americani richiedevano la competizione aperta per i mercati. Nel 1917 la rivalità si fece intensamente ideologica. Gli americani non dimenticarono mai che il governo sovietico negoziò una pace separata con la Germania nella prima guerra mondiale, lasciando gli alleati a combattere da soli le Potenze Centrali. La duratura diffidenza russa aveva le sue radici nello sbarco di truppe statunitensi nella Russia sovietica nel 1918, che vennero coinvolte, direttamente e indirettamente, nellassistenza ai Bianchi anti-bolscevichi, durante la Guerra Civile Russa. In aggiunta, i sovietici non dimenticarono le ripetute assicurazioni di Roosevelt che Stati Uniti e Regno Unito avrebbero aperto un secondo fronte sul continente europeo; ma linvasione alleata non occorse fino al giugno 1944, più di due anni dopo la prima richiesta di Stalin. Nel frattempo, i russi soffrirono notevoli perdite, attorno ai 20 milioni di morti. Stalin accusava Roosevelt di aver di proposito ritardato lo sbarco in Francia, costringendo i sovietici ad assorbire lurto della forza tedesca; tuttavia, si potrebbe vedere già nella Campagna dItalia la riapertura del fronte occidentale, trattandosi oltretutto dellattacco ad uno dei tre paesi fondatori del Patto Tripartito. Va inoltre tenuto conto che già nel 1942 gli Alleati avevano tentato uno sbarco nella Francia Settentrionale col Raid di Dieppe, che si era risolto in un misero fallimento e aveva indotto i generali anglo-americani ad una tattica più prudente. La seconda guerra mondiale provocò distruzioni enormi nelle infrastrutture e nelle popolazioni di tutta lEurasia, dallAtlantico al Pacifico, quasi nessuna nazione tra quelle coinvolte rimase indenne. LUnione Sovietica venne colpita in particolar modo a causa della distruzione di massa della base industriale che aveva costruito fino agli anni trenta. Lunica potenza industriale del mondo ad emergere intatta (grazie alla distanza geografica dai paesi dellAsse), e addirittura fortemente rafforzata da un punto di vista economico, furono gli Stati Uniti, che si mossero rapidamente per consolidare la loro posizione. Quando la guerra finì in Europa, l8 maggio 1945, le truppe sovietiche e occidentali (USA, Gran Bretagna e Francia) erano collocate lungo la linea del fiume Elba, concordata diversi mesi prima alla Conferenza di Jalta; a parte diversi aggiustamenti minori, la linea da Stettino a Trieste sarebbe diventata la cortina di ferro della Guerra Fredda. Yalta implicò lassoluta libertà dagire ad ambedue le parti nelle rispettive sfere dinfluenza. Questo tacito accordo si applicava anche allAsia, come si evince dalloccupazione statunitense del Giappone e dalla divisione della Corea. Politicamente, quindi, fu un accordo sullo status quo del dopoguerra, nel quale legemonia dellUnione Sovietica regnava su un terzo del mondo e gli Stati Uniti sugli altri due terzi, almeno fino allemergere della Cina di Mao e della decolonizzazione afro-asiatica. Cerano contrasti fondamentali tra le visioni di Stati Uniti e Unione Sovietica, tra capitalismo e comunismo. E questi contrasti erano stati semplificati e raffinati nelle ideologie nazionali per rappresentare due stili di vita, ognuno dei quali era stato confermato nella sua correttezza, nel 1945, dai precedenti disastri. I modelli conflittuali di autarchia contro esportazione, pianificazione statale contro impresa, si sarebbero contesi la lealtà del mondo sviluppato e in via di sviluppo negli anni del dopoguerra. Anche così, comunque, la Guerra Fredda nel 1945 non era ovviamente inevitabile. Nonostante i mezzi degli Stati Uniti per portare avanti una visione differente dellEuropa del dopoguerra, Stalin vide il riemergere di Germania e Giappone, e non degli Stati Uniti, come minaccia principale della Russia. Stalin assunse che il campo capitalista avrebbe presto ripreso la rivalità interna sulle colonie e i commerci e non avrebbe posto una minaccia alla Russia. I consiglieri economici come Eugen Varga rinforzarono questa visione, prevedendo una crisi di sovrapproduzione nelle nazioni capitaliste che sarebbe culminata per il 1947-1948 in unaltra grande depressione. Le tendenze nelle spese federali degli Stati Uniti confermarono le aspettative di Stalin. Soprattutto a causa dello sforzo bellico, nel primo anno di pace (1946), le spese federali ammontavano ancora a 62 miliardi di dollari, o il 30% del PIL, rispetto al 3% del PIL nel 1929, prima della Grande depressione, del New Deal, e della seconda guerra mondiale. Stalin quindi assunse che gli americani avrebbero avuto bisogno di offrirgli aiuto economico, necessitando di mantenere le spese statali. Quindi, le prospettive di un fronte Anglo-Americano contro di lui sembravano scarse dal suo punto di vista. Ad ogni modo, non ci sarebbe stata nessuna crisi di sovrapproduzione e, come Stalin aveva anticipato, questa venne evitata mantenendo allincirca gli stessi livelli di spese statali, che però vennero mantenute in maniera molto differente. In conclusione, il governo statunitense del dopoguerra avrebbe somigliato molto al governo del tempo di guerra, oltre che per i livelli di spesa, anche per il forte accento sulla sicurezza militare della nazione. Due visioni del mondo[modifica | modifica sorgente] Guerra Fredda tra URSS e USA, con laggiunta della Cina Gli Stati Uniti, guidati dal presidente Harry S. Truman fin dallaprile 1945, erano determinati a dare forma al mondo del dopoguerra aprendo i mercati mondiali al commercio capitalista, secondo i principi stesi dallo Statuto Atlantico: auto-determinazione, accesso economico paritario, e unEuropa capitalista ricostruita che poteva nuovamente servire come fulcro degli affari mondiali. Franklin Roosevelt non aveva mai dimenticato leccitazione con cui aveva accolto i principi dellidealismo wilsoniano durante la prima guerra mondiale, e vide la sua missione negli anni quaranta come quella di portare al mondo una pace duratura e una genuina democrazia. Ma questa era egualmente una visione di interesse nazionale. Come principale potenza industriale, e una delle poche nazioni non sconvolte dalla guerra, gli Stati Uniti finirono col guadagnare più di ogni altro dallapertura del mondo intero al commercio senza restrizioni. Gli Stati Uniti ebbero un mercato globale per le loro esportazioni, e ebbero accesso illimitato alle materie prime fondamentali. Determinato ad evitare unaltra catastrofe economica come quella degli anni trenta, Roosevelt vide la creazione dellordine postbellico, come un modo per assicurare la prosperità degli USA. Una tale Europa richiedeva una Germania in salute al suo centro. Truman poté portare avanti questi principi grazie a una potenza che produceva la metà dei beni industriali mondiali e una forza militare che aveva il monopolio della nuova bomba atomica. Questi obiettivi erano al centro di quello che lUnione Sovietica si sforzava di evitare, mentre la rottura dellalleanza continuava a procedere. Il collasso della pace postguerra[modifica | modifica sorgente] I mezzi impiegati dagli Stati Uniti per promuovere una differente visione del mondo postguerra erano in conflitto con gli interessi sovietici che motivavano la loro determinazione a dar forma allEuropa del dopoguerra. La sicurezza nazionale era stata la vera chiave di volta della politica sovietica fin dagli anni venti, quando il Partito Comunista adottò il socialismo in un solo paese di Stalin e rifiutò le idee di Trotsky di una rivoluzione mondiale. Prima della guerra, Stalin non era interessato a spingere i confini nazionali oltre i limiti dellImpero Zarista. Dopo la guerra, gli obiettivi dellUnione Sovietica non erano quelli dellespansionismo aggressivo, ma il tentativo di assicurare i confini occidentali della nazione, devastati dalla guerra. Stalin, assunse che Giappone e Germania potevano ancora una volta minacciare lUnione Sovietica entro gli anni sessanta, e quindi impose rapidamente dei governi dominati da Mosca nei trampolini di lancio dellattacco nazista: Polonia, Romania, e Bulgaria. I disaccordi sui piani del dopoguerra si incentrarono inizialmente sullEuropa centrale e orientale. Avendo perso 20 milioni di vite durante la guerra, sofferto linvasione tedesca e nazista, e subito decine di milioni di vittime a causa degli attacchi provenienti da ovest per tre volte nei 150 anni precedenti, lUnione Sovietica era determinata a distruggere la capacità tedesca di dichiarare unaltra guerra. Gli obiettivi statunitensi erano apparentemente opposti, in quanto richiedevano una Germania in salute al centro dellEuropa. Winston Churchill, da lungo tempo un viscerale anti-comunista, condannò Stalin per aver bordato il nuovo impero russo con una cortina di ferro. Successivamente, Truman si rifiutò di cedere gli impianti industriali della Germania Ovest allUnione Sovietica devastata, come riparazioni di guerra, Stalin si vendicò sigillando la Germania Est in uno stato comunista. La storica mancanza di uno sbocco al mare da parte della Russia, una perenne preoccupazione della sua politica estera da molto prima della Rivoluzione Bolscevica, fu anchessa un punto in cui divergevano gli interessi di est e ovest. Stalin fece pressione sui turchi per un maggiore accesso al Mar Nero attraverso lo Stretto dei Dardanelli, che avrebbe permesso ai sovietici il passaggio verso il Mar Mediterraneo. Churchill aveva in precedenza riconosciuto le pretese sovietiche, ma ora britannici ed americani costrinsero lUnione Sovietica a desistere. Ma quando la sicurezza sovietica non era a rischio, Stalin non dimostrò intenti aggressivi: lUnione Sovietica si ritirò dallIran settentrionale, su ordine anglo-americano; Stalin osservò il suo accordo del 1944 con Churchill e non aiutò i comunisti nella loro lotta contro il debole e autoritario governo greco che era appoggiato dai britannici; in Finlandia accettò un amichevole governo non-comunista; e le truppe russe vennero ritirate dalla Cecoslovacchia entro la fine del 1945. Risposta sovietica alle provocazioni[modifica | modifica sorgente] Mentre lUnione Sovietica acconsentiva ai disegni Anglo-Americani volti a impedirle laccesso al Mediterraneo (un obiettivo della politica estera britannica fin dalla Guerra di Crimea degli anni 1850), gli Stati Uniti riscaldarono la loro retorica; la volontà Anglo-Americana di puntellare lautocrazia greca divenne la lotta per proteggere i popoli liberi dai regimi totalitari. Ciò venne esposto nel discorso sulla Dottrina Truman del marzo 1947, nel quale si argomentava come gli Stati Uniti avrebbero dovuto spendere 400 milioni di dollari negli sforzi per contenere il comunismo. Aiutando con successo la Grecia, Truman creò anche il precedente per laiuto statunitense ai regimi, non importa quanto ripugnanti, che erano anti-comunisti e pro-capitalisti. La politica estera americana prese le mosse dalle argomentazioni del diplomatico George Frost Kennan, secondo cui lUnione Sovietica doveva essere contenuta usando una forza di contrapposizione inalterabile in ogni punto, fino allavverarsi del crollo del potere sovietico. Dopo aver posto queste preoccupazioni dinnanzi allopinione pubblica, gli Stati Uniti lanciarono un massiccio sforzo di ricostruzione economica, prima in Europa occidentale e quindi in Giappone (così come in Corea del Sud e a Taiwan). Il Piano Marshall iniziò a pompare 12 miliardi di dollari nellEuropa occidentale. La motivazione logica era ovvia: qual era lo scopo di avere una soverchiante superiorità produttiva se il resto del mondo non era in grado di produrre una domanda adeguata? Il programma venne presentato come uno scambio finanziario; ricostruendo rapidamente queste nazioni, gli USA potevano porre fine alla loro dipendenza dagli aiuti e ripristinarli come partner commerciali. La Germania, la nazione più industrializzata e ricca di risorse dellEuropa, era di particolare importanza in questo sforzo. Inoltre, la ricostruzione economica aiutò a creare unobbligazione clientelistica da parte delle nazioni che ricevevano laiuto statunitense; questo senso di impegno dovuto, incoraggiò la volontà a entrare in alleanza militare e, cosa ancor più importante, in alleanza politica. Stalin, temendo una Germania rivitalizzata dal Piano Marshall, rispose bloccando laccesso a Berlino, che si trovava in profondità allinterno della zona sovietica anche se era assoggettata al controllo delle quattro potenze, sperando di ottenere concessioni in cambio dalla fine del blocco. Il confronto militare incombeva mentre Truman si imbarcò in un impressionante mossa che aveva anche lo scopo di umiliare lUnione Sovietica sul piano internazionale: trasportare in volo i rifornimenti durante il Blocco di Berlino del 1948-1949. Gli Stati Uniti unirono a sé altre undici nazioni nella NATO, la prima alleanza che vincolava gli Stati Uniti allEuropa in 170 anni. Stalin rispose a queste mosse provocatorie integrando le economie dellEuropa orientale nella sua versione del Piano Marshall, facendo esplodere il primo ordigno atomico sovietico nel 1949, firmando un accordo con la Cina comunista nel febbraio 1950, e formando il Patto di Varsavia, la controparte dellEuropa orientale della NATO. Confrontati con il crescente successo sovietico nel rispondere alle azioni provocatorie occidentali, gli ufficiali statunitensi si spinsero rapidamente ad unescalation ed unespansione del contenimento. NellNSC-68, un documento segreto del 1950, proposero il rafforzamento del loro sistema di alleanze, la quadruplicazione delle spese per la difesa. Truman ordinò lo sviluppo della bomba allidrogeno; allinizio del 1950, gli USA si imbarcarono nel sorreggere il colonialismo nellIndocina Francese, di fronte ad una crescente e popolare resistenza, guidata dai comunisti; e gli Stati Uniti si imbarcarono in una clamorosa violazione dei trattati del tempo di guerra, pianificando la costituzione di un esercito della Germania Ovest. Il periodo immediatamente successivo al 1945 può essere stato il punto più alto nella popolarità dellideologia comunista. I partiti comunisti vinsero grandi fette di voto nelle elezioni libere di nazioni come Belgio, Francia, Italia, Cecoslovacchia, e Finlandia ed ebbero un significativo supporto popolare in Asia — Vietnam, India, e Giappone — e in buona parte dellAmerica Latina. In aggiunta ottennero largo supporto in Cina, Grecia, e Iran, dove le elezioni libere rimasero assenti o limitate, ma dove i partiti comunisti godettero di un fascino diffuso. In risposta, gli Stati Uniti sostennero una massiccia offensiva ideologica. Gli USA miravano ad interferire negli affari interni e nella sovranità di altre nazioni, e talvolta ad imporre la loro volontà sugli altri, sotto gli slogan libertà, democrazia e diritti umani. In retrospettiva, questa iniziativa appare largamente di successo: Washington brandì il suo ruolo come guida del mondo libero in maniera altrettanto efficace di quella con cui lUnione Sovietica brandiva la sua posizione di guida del campo progressista e anti-imperialista. Bibliografia[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Fri, 29 Nov 2013 20:49:42 +0000

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