Strade pericolose a Torino, ogni mese investiti oltre venti - TopicsExpress



          

Strade pericolose a Torino, ogni mese investiti oltre venti ciclisti A Torino fa male ripercorrere la storia degli incidenti di chi, per scelta o per necessità, si muove in bicicletta. Per il numero incredibile di scontri, accartocciamenti, feriti, morti, e perché quel che è stato fatto. I (pochi) provvedimenti messi in campo dal Comune l’anno scorso, durante l’ennesima estate nera per i ciclisti, sono davvero serviti a poco: gli interventi nei punti nevralgici della città, l’aggiunta di tratti di ciclabile e una segnaletica più marcata, non sono bastati a garantire maggior sicurezza. Qui pare che la strage di ciclisti sia un male incurabile. Giovani vittime E se non bastassero i nomi, le storie e le giovani età di molte vittime, a spingere e costringere Torino a parlare di emergenza, sono i dati dell’Istat e delle rilevazioni stradali dei vigili: gli incidenti avvenuti nei primi cinque mesi del 2013 sono stati 104. Uno, mortale, è accaduto il 22 marzo alle 7, 30 in lunga Stura Lazio. Nei restanti centotre sono state ferite più o meno gravemente una, due, fino a tre persone. Che capita siano giovanissime come è accaduto due giorni fa a Mattia Repole, quattordici anni appena, il talento granata travolto mentre pedalava con un amico che ha raccontato di averlo visto volare in aria dopo l’impatto con un’auto. Mattia è morto in ospedale poche ore dopo. «Sembrano tanti centoquattro incidenti? - chiede Fabio Zanchetta, presidente del “Bike Pride” , associazione di ciclisti che si definiscono “urbani” - Prepariamoci a stupirci ancora di più allora, non appena al bilancio dei primi cinque mesi, invernali, si aggiungerà quello dei mesi estivi». Piaga estiva Sole, caldo, giornate più lunghe: è evidente che sia l’estate la stagione migliore per muoversi in bicicletta ma, fatalmente, è anche quella in cui scontri e investimenti si moltiplicano. Il 22 luglio, pochi giorni prima della morte del quattordicenne, a rimetterci la vita, in via San Donato, è stato un egiziano di ventisei anni. Ibrahim Hanna Suriac era appena arrivato a Torino ed è morto in un ospedale dopo lo scontro con una Porsche guidata da un giovane più giovane di lui. A giugno un bambino di 11 anni e’ stato investito da una moto guidata da un diciannovenne mentre stava andando in bici su strada Carignano. Rianimazione e prognosi riservata per un trauma cranico, toracico e facciale. Il «trend estivo» degli incidenti sulle due ruote è evidente anche dal resoconto dei vigili urbani di Torino fino ad oggi concentrato, si diceva, nei primi cinque mesi del 2013: 12 incidenti sono avvenuti a gennaio, 11 a febbraio, 25 a marzo, 20 ad aprile e 36 a maggio. I punti chiave Le strade pericolose, i punti nevralgici in cui si verificano più incidenti sono sei: corso Vittorio Emanuele è in cima alla lista. Qui si concentra il traffico di auto, pullman, tram e biciclette. Poi c’è corso Galileo Ferraris e via Nizza. «Lavoriamo con l’ Assessorato alla viabilità da anni - dice il neo comandate dei vigili Alberto Gregnanini - e con i tecnici della viabilità abbiamo un tavolo di lavoro sempre aperto per intervenire con una segnaletica migliore o con delle nuove infrastrutture» Poi aggiunge: «Arrivo da Ferrara, una piccola città dove la bicicletta è uno dei mezzi più usati. Certo qui a Torino il discorso cambia, il traffico è maggiore. Non sono contrario alle due ruote ma serve attenzione anche da parte di chi sta in sella». Le ore del giorno peggiori per i ciclisti sono racchiuse tra le due e le sei. Il maggior numero di incidenti, infatti, accade attorno alle tre. Le accuse Sotto accusa la velocità degli automobilisti, le manovre azzardate, l’indifferenza verso le piste. Ma sotto la lente c’è anche il comportamento dei ciclisti. Le accuse più inflazionate: «Sbucano senza guardare», «s’ infilano ovunque», «sono imprudenti e non portano il casco». «Vero fino a un certo punto - risponde il vicepresidente di Bike Pride, Gabriele del Carlo - nessuno esce di casa sperando di essere investito. Chi dovrebbe agire è il Comune. Durante l’ultimo Bike Pride abbiamo chiesto al sindaco di destinare alla mobilità ciclabile, e a una seria campagna contro gli incidenti, parte dei ricavi delle multe come prevede la legge. Niente di tutto questo è stato messo a bilancio». L’addio a Mattia I funerali di Mattia Repole, il giovane calciatore di 14 anni morto tre giorni fa in vestito da un’auto, sarà celebrato oggi alle 10,30 nella chiesa di San Francesco a Venaria. Presto anche questo rientrerà nei numeri e nelle statistiche. lastampa.it/2013/07/26/cronaca/strade-pericolose-a-torino-ogni-mese-investiti-oltre-venti-ciclisti-8rzgI2KKLjPpDzlQ603TIL/pagina.html
Posted on: Sat, 27 Jul 2013 09:02:45 +0000

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