TENTATIVI E BASTA #2 Faccio Zapping: Posso essere un pilota, - TopicsExpress



          

TENTATIVI E BASTA #2 Faccio Zapping: Posso essere un pilota, uno scienziato, un musicista, un astronauta Recita la voce del doppiatore di Jarod, penso Sandro Acerbo, ma potrei sbagliare, nello spot televisivo di Jarod il camaleonte, seguita da un violino alla 007, contrappunto immediato al mio se vabbè, bim bum bam. Ecco, Jarod il Camaleonte è una di quelle pallottole televisive che sto schivando fin dallinfanzia. Si salva giusto lo spot, che mi fa ridere: Jarod, puoi essere un pilota, uno scienziato, un musicista, poi esse tutto quello che te pare, ma nun me te nculo lo stesso Penso, mentre guardo il televisore, coi gomiti poggiati sulla commovente opera Variazioni sul tema della natura morta, stampa su tovaglia, Auchan, 2013. Laltra, che ho sempre schivato, è Alle falde del Kilimangiaro, una calibro 9 dalla punta cava degna di Arma Letale, o del Gastone Moschin sparato a tradimento dallamante, e complice occulto, di una crudele Barbara Bouchet affamata di cazzi e di denaro, nel finale, per lappunto, di Milano Calibro 9 , del buon Ferdinando di Leo. Una pallottola invero, quella delle falde, formato famiglia, con dentro Licia, gli animali e le sue amichette scienziate, tutte sgretolate in polvere, da sparo. Insisto tanto su sta cosa perché quando mi capita a tiro il suddetto programma, scatta il momento western: una lotta di sguardi, fra me e la scatola, sintonizzata su rai 3. Estraggo il telecomando quando meno se laspetta, bruciandola sul tempo, e Bang! Sono su rete quattro! Di nuovo Bang! Canale cinque! Bang! Bang! Bang! Schermo nero. Personalizzando il titolo di un famigerato spaghetti-western, potrei dire Mi fumavano le Colt, mi chiamavano Camposanto! E se ci metti che in pratica abito a uno svenimento di distanza dal cimitero di Prima Porta, la citazione in proposito si stende, su sti brandelli diurni e serali, come il cacio su li maccheroni. E qui arriviamo alla Prova del cuoco. Anzi no. La saltiamo a piè pari, e con lo spicco del marsupiale, atterriamo su Master Chef Australia. Che problemi ho con questo programma che trasmettono su Cielo, il canale, del digitale terrestre ( anche se la prospettiva di una tv che vada in onda lassù, nellazzurro, in digitale celeste, magari pure ad intermittenza, così, fra un temporale ed una schiarita, è confortante)? Un solo, grande problema: dopo tante puntate, non sono ancora riuscito ad ammirare la vista dun canguro, neanche a sentirlo nominare, nemmeno dallo specchietto retrovisore d una mezza frase scappata di bocca a qualche concorrente, chessò, un porco canguro, equivalente del nostro porco cane. E che pretendi? Non è mica un documentario, direte. Ci mancherebbe. Però non riesco a spiegarmi per quale strano scherzo della sorte catodica, durante il primo ed unico spezzone mai visionato dal sottoscritto di Cucine da Incubo Italia, facendo zapping allora di cena, ho sentito parlare di carne di canguro, la quale, per di più, veniva cucinata in uno di quei tipici ristoranti sui navigli, da noir-polentòn. Sono problemi. Sorvolo sulla gigantesca performance di Vincent DOnofrio in Criminal Intent, che non merita di finire, come direbbe Giuseppe Cruciani, nella fu Radio Belva, in questo caravanserraglio. E allora torniamo a Jarod il camaleonte, che con la sua capigliatura scodellata al bitume e lespressione alla Jim Carrey( di scemo e più scemo) intima ad un interlocutore invisibile, fuori campo(quindi io?) dimmi chi sono. Ma come, tu uomo nella scatola, puoi essere tutto: puoi essere un musicista, un astronauta, uno scrittore, un pistolero, una belva, un polentòn, un porcocane, un camposanto, un australiano, uno Scerbanenco! Una natura morta. Un Kilimangiaro. Uno schermo nero Roma 22/11/13
Posted on: Fri, 22 Nov 2013 11:36:01 +0000

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