Tannhäuser, la morte e la Croce. Richard Wagner (1813-1883) - Tannhäuser – Ouverture. Orchestra dei Wiener Philharmoniker diretta da Wilhelm Furtwängler – Vienna – 3.12.1952. Prima rappresentazione: Dresda, Königliches Hoftheater, 19 ottobre 1845; seconda versione: Parigi, Opéra, 13 marzo 1861. La trama è incentrata sulla figura mitologica del Minnesänger (trovatore) medievale Tannhäuser, vissuto tra il 1208 e il 1265, che Wagner associò a un’altra leggenda medievale: quella secondo cui la dea Venere, bandita dall’Olimpo dopo l’avvento del cristianesimo e trasfigurata nella figura di un demone tentatore, si era rifugiata sul monte Hörsel, presso Eisenach, circondata da una corte di spiriti infernali. Attratto da Venere, il trovatore, stanco di peccare, supplica la dea di lasciarlo andare, per raggiungere Elisabeth, che lo ama teneramente; la dea lo congeda ma con una sorta di maledizione. Alla corte del langravio di Turingia, Tannhäuser gareggia con Wolfram von Eschenvach, esaltando l’amore sensuale; Elisabeth lo sottrae alla reazione dei cavalieri della corte langraviale, a patto che si rechi a Roma per ottenere il perdono dal Pontefice. Questo gli sarà negato, e tra i pellegrini di ritorno da Roma, Elisabeth non troverà più il suo trovatore e morirà di dolore per lui. Tannhäuser si accosterà alla processione funebre per Elisabeth e, invocandone il perdono, morirà redento, mentre il suo bastone fiorirà, come aveva predetto il papa. Ancora poco prima di morire Wagner confidava alla moglie Cosima Liszt l’intenzione di revisionare una volta per tutteTannhäuser, forse la sua creatura artistica più amata, certo una tra quelle che lo impegnarono maggiormente. Il finale cristiano dell’opera costituirà argomento della polemica di Nietzsche contra Wagner, accusato dal primo di essersi arreso alla Croce.
Posted on: Tue, 20 Aug 2013 16:18:57 +0000
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