:: UN PROBLEMA DIMENTICATO: HIV. :: :: 9 Settembre 2013 :: E’ - TopicsExpress



          

:: UN PROBLEMA DIMENTICATO: HIV. :: :: 9 Settembre 2013 :: E’ degli ultimi giorni la notizia dell’uomo malato di Aids morto su una barella d’ospedale per mancanza di posti letto, e, quindi, impossibilità di offrirgli nell’immediatezza le cure necessarie. A partire da questa notizia mi viene da porre alcuni spunti di riflessione. Un uomo è morto in ospedale perché non è stato possibile offrirgli nei tempi necessari le cure di cui aveva bisogno. Perché sono stati tagliati dei posti letto, perché c’è carenza di personale. Perché ci sono reparti in ristrutturazione. Ovviamente questo è solo uno dei tanti episodi così tragici e spiacevoli che ogni giorno si verificano. Nei momenti di difficoltà, di crisi, è sicuramente necessario fare dei tagli. Ma mi chiedo: continuare a ridurre ai minimi termini i servizi sanitari e tutti quei servizi che sono fondamentali per il cittadino per potersi tutelare, per poter esercitare il diritto alla salute, al lavoro, alla vita, dove porterà? Una seconda riflessione. Negli ultimi anni si è avuto un forte calo dell’informazione e della prevenzione sul virus dell’ HIV e un conseguente aumento di casi. Da un lato, la ricerca medico-scientifica ha fatto passi da gigante, proponendo nuovi farmaci che permettono ai pazienti sieropositivi di svolgere una vita (quasi) normale. Dall’altro è venuto a mancare l’aspetto informativo, rendendo agli occhi delle persone, l’ Aids, un problema superato, o ancor peggio, una malattia curabile. Gravissimo errore questo, in quanto ha generato una visione distorta della problematica. Infatti, per quanto ci siano stati grandissimi progressi nella ricerca, non è stata ancora trovata una cura definitiva. E’ quindi fondamentale attivare tutti quei processi di informazione e comunicazione che aiutino a far conoscere i rischi e soprattutto le modalità di prevenzione. Riuscire a intervenire tempestivamente aiuta di gran lunga a ottenere maggiori risultati, piuttosto che effettuare delle cure su persone contagiate da più tempo. Una volta che si è scoperta la sieropositività, poi, ci si scontra con l’enorme sofferenza. La consapevolezza di dover affrontare una malattia incurabile, sperando che i farmaci riescano a garantire una qualità della vita accettabile. Un trauma difficile da superare, che rende il sostegno psicologico una delle basi della cura. Spesso tra l’altro, chi si scopre affetto da Hiv, si ritrova soprattutto in un primo momento solo, ad affrontare la malattia, in quanto è presente una forte reticenza a condividere con gli altri la propria condizione, per paura di essere ghettizzati, emarginati. Quando poi si condivide la proprio situazione con il nucleo affettivo, il dramma ricade sulle persone vicine al malato che devono rapportarsi a un’esperienza di sofferenza e a una patologia di cui non si sa mai abbastanza. I soggetti malati e il nucleo affettivo di riferimento spesso si ritrovano a fare affidamento ed essere sostenuti e assistiti dalla rete di Associazioni che si occupano della tematica e che parallelamente al lavoro delle strutture sanitarie offrono assistenza e supporto psicologico. Ecco che diventa fondamentale il legame e la collaborazione tra associazionismo, servizi sanitari e cittadini affinché questi ultimi abbiano i mezzi e soluzioni integrate per poter meglio tutelare la salute di se stessi e delle persone vicine.
Posted on: Mon, 09 Sep 2013 10:29:10 +0000

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