Una bella donna di nome, Australia. Ieri è partito un amico. - TopicsExpress



          

Una bella donna di nome, Australia. Ieri è partito un amico. Domani ne partirà un altro, e poi un altro ancora. Nessuno si fermerà qui. Nessuno ce la farà. Sono più di 100 mila i giovani italiani arrivati in Australia dal 2012, scappati, o meglio cacciati a calci in culo da uno stivale vecchio, rattoppato e fuori moda. Arrivano qua con le valige cariche, stracolme d’illusioni e speranze e, per chi ci crede ancora, nel bagaglio a mano mette una manciata di sogni. Preferisce tenerseli vicino, per paura di perderli al recupero bagagli. Una volta approdati qui, nella “Land of opportunities”, si accetta senza compromessi e senza alcuna vergogna le innumerevoli opportunità che questa “incredibile” terra offre: • Brillante carriera come cameriere • Elettrizzante e avvincente occupazione come lavapiatti • Paninaro, non quello che apparteneva all’alta borghesia milanese degli anni 80 e che usava radunarsi al Burghy di piazza San Babila, ma quello che sclera davanti a un sandwich panato o marinato, con o senza pomodoro; dettaglio da non sottovalutare perché si potrebbe perdere la possibilità dello scatto in carriera. In realtà l’Australia sta diventando un parcheggio postuniversitario e che anno dopo anno dà un giro in più a quella serratura per chiudere le porte all’immigrazione. Si resta qui sei mesi, forse un anno con lo Student Visa, e poi si ritorna a casa. Come il mio amico che è partito ieri, come quello che partirà domani e come quell’altro ancora. Comunque questo è solo un aspetto, forse quello più tragico/comico. Ce n’è un altro da prendere fortemente in considerazione. Durante quei sei mesi, nel corso di quell’anno con lo student, si conosceranno persone, amici che diventeranno non un semplice surrogato familiare, ma una famiglia vera e propria in grado di alleggerirti tutto quello che ti appesantisce, aiutandoti a dimenticare il volto crudele di questa donna chiamata Australia, la quale resterà pur sempre una bella gnocca. È un dato di fatto, si sa. Una bella donna puoi corteggiarla, puoi regalarle pensieri, fiori e poesie, ma è sempre lei a doverti dire sì. E qualora dovesse dirti no, non ti devi abbattere, al contrario devi provare a essere felice e ringraziare. Ringraziare per aver avuto l’opportunità di aver incrociato il suo sguardo, di esserti perso nei suoi occhi, di averla potuta sfiorare anche solo per un istante. Di averla fatta ridere. Di averla vista piangere. Di averla abbracciata così forte da far impregnare i tuoi vestiti col suo profumo. Profumo che porterai con te sull’aereo, insieme a tutto il resto. Insieme a quella famiglia che è diventata tale perché è nata ed è cresciuta con te, e per questo non dimenticherai mai. Una volta decollato ti sentirai un po’ triste, ti affaccerai al finestrino e immergerai i tuoi pensieri nelle nuvole di quello stesso volto che ti ha fatto sclerare davanti a un panato o a un marinato, con o senza pomodoro, e sorriderai. Sorriderai perché, nonostante tutto, quella donna dal doppio volto ti ha fatto vivere una delle più belle storie d’amore della tua vita. Una storia d’amore che adesso hai messo lì, dentro il tuo bagaglio a mano, a far compagnia ai sogni che stai riportando a casa. Dedicato a: Marco Guarino il Bufalo, Davide Villa il Negro, Roberto Pizzini il Maledetto..e a tutti quelli che son partiti e a quelli che partiranno ancora.. Tato Forleo
Posted on: Tue, 06 Aug 2013 03:06:53 +0000

Recently Viewed Topics




© 2015