Vitamina D: perché è importante per la nostra salute di Raul - TopicsExpress



          

Vitamina D: perché è importante per la nostra salute di Raul Vergini Negli ultimi dieci anni la conoscenza della vitamina D è aumentata enormemente; quella che per decenni si riteneva una semplice vitamina utile per la salute delle ossa si è rivelata una sostanza essenziale che gioca un ruolo importantissimo in tutto il nostro organismo . In realtà essa non è nemmeno una vitamina nel senso stretto del termine, ma è un potentissimo ormone steroide che viene prodotto quando la nostra pelle viene colpita da una quantità adeguata di luce solare (ultravioletta) e viene poi attivato a livello di fegato e reni. E il problema odierno è proprio questo: noi non siamo più esposti alla luce solare. La nostra vita scorre quasi tutta in luoghi chiusi (case, uffici, negozi, automobili) e ogni qualvolta ci esponiamo al sole stiamo attentissimi a proteggerci con filtri solari sempre più alti , tanto ci hanno spaventati (immotivatamente) sui rischi di tale esposizione. La carenza di vitamina D è oggi universale e colpisce la quasi totalità della popolazione, specie nei paesi al di sopra del 35° parallelo come l’Italia. Perciò se non vivete ai Tropici e se non passate la maggior parte delle vostre giornate nudi sotto il sole è pressoché impossibile cha il vostro organismo produca abbastanza vitamina D per tutte le sue necessità e diventa quindi necessario assumerla come supplemento (oltretutto il costo è trascurabile in rapporto ai benefici). Nella mia pratica clinica chiedo a tutti i pazienti il dosaggio della vitamina D e posso confermare, dopo averne visti centinaia, la realtà di questa “epidemia”, in quanto meno del 5% di essi raggiunge i livelli di 40-50 ng/ml oggi considerati ideali, mentre la maggior parte è collocata fra i 5 ed i 20 ng/ml. Ossia livelli già bassi anche per gli obsoleti range di normalità nei nostri laboratori che erano basati sul minimo di 20 ng/ml per scongiurare il rachitismo. Gli studi illustrati ne I Poteri Curativi della Vitamina D dimostrano che la carenza di vitamina D è collegata a una maggiore incidenza di cancro (soprattutto seno, polmone, colon e prostata), attacchi cardiaci, diabete, sclerosi multipla, malattie autoimmuni, depressione stagionale e altri disturbi mentali, morbo di Alzheimer, ipertensione, osteoporosi, dolori cronici muscolari e articolari, influenza e raffreddori, asma nei bambini, autismo, stanchezza cronica . La pratica ha dimostrato che per raggiungere i 50 ng/ml sono necessari almeno 5000 UI al giorno di vitamina D3, contro una RDA di 600-800 UI. La somministrazione di queste quantità è però consigliata solo sotto controllo medico mentre per i soggetti che non effettuano controlli ematici è bene non superare le 2000 UI giornaliere, come consigliato anche da Khalsa. L’eccesso di vitamina D è in realtà assai più raro di quanto si pensasse e valori ematici fino a 100 ng/ml non creano alcun problema. Il problema è quindi solo quello di non averne abbastanza! Come può la vitamina D agire sul cancro? di Soram Khalsa La dottoressa Lappe, insieme ai suoi colleghi, ha indicato che il modo in cui la vitamina D può proteggere dal cancro è ancora in corso di definizione, ma le conoscenze attuali mostrano che alti livelli di vitamina D possono favorire la regolazione dell’apoptosi, la differenziazione cellulare e la proliferazione cellulare. Quella che segue è una sintesi di ciò che i maggiori ricercatori sostengono riguardo i meccanismi attraverso i quali la vitamina D può agire proteggendoci dal cancro. Apoptosi. L’apoptosi è il normale processo che porta alla morte delle cellule. Esse muoiono, come previsto dal loro corso naturale, quando sono in qualche modo compromesse, così le cellule nuove e più sane possono prendere il loro posto. L’apoptosi è anche chiamata morte cellulare programmata. Le cellule cancerose perdono questa capacità e quindi crescono in maniera incontrollabile. La vitamina D favorisce la morte delle cellule che stanno diventando cancerose. Differenziazione cellulare. Le cellule normali si evolvono e portano avanti compiti specialistici. Per esempio, le cellule in un embrione si specializzano sempre più, si evolvono e si sviluppano in specifici tessuti e organi. Le cellule normali si differenziano fino a che arrivano a un punto in cui non possono più dividersi e smettono di crescere quando hanno raggiunto la maturità. Le cellule cancerose perdono la capacità di differenziarsi e quindi non smettono mai di crescere, si possono riprodurre velocemente e in maniera pericolosa. La vitamina D aiuta le cellule cancerose a differenziarsi e le forza a specializzarsi nella tipologia di cellule dell’organo dal quale si suppone provengano. Guarda il libro Proliferazione cellulare. La crescita e la divisione delle cellule nel corpo è nota come proliferazione e la vitamina D agisce sui geni che controllano questo fenomeno. Se i livelli di vitamina D sono bassi, viene compromessa la capacità dei geni di controllare la proliferazione. Regolazione della crescita cellulare. La vitamina D previene l’angiogenesi, cioè la formazione e la differenziazione dei vasi sanguigni. Le cellule cancerose creano nuovi vasi sanguigni per alimentare la crescita del cancro e la vitamina D agisce sui geni che controllano l’angiogenesi per bloccare questo fenomeno (in modo che il cancro non possa continuare a crescere). Riduzione delle metastasi. La metastasi è la capacità delle cellule cancerose di entrare nel flusso sanguigno e viaggiare verso altre parti del corpo invadendo i tessuti sani e normali. Studi su animali hanno dimostrato che la vitamina D può inibire la capacità delle cellule cancerose di diffondersi in questo modo. Quando la vitamina D termina il proprio lavoro, si distrugge e non rilascia alcuna forma di sé attivata nel flusso sanguigno né ha ulteriori effetti sul metabolismo del calcio. Una volta che avete compreso i meccanismi sulla base dei quali la vitamina D protegge le cellule, potete ben comprendere perché i ricercatori asseriscono che la carenza di vitamina D è un fattore di rischio per il cancro. Conoscere queste interazioni dà anche modo di capire la ragione per cui il cancro può manifestarsi in persone altrimenti sane. Inoltre, permette di comprendere perché gli autori di tanti studi su cancro e vitamina D stanno chiedendo al governo di aumentare le linee guida sulla RDA di questo nutriente.
Posted on: Wed, 21 Aug 2013 00:16:22 +0000

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