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Vittorio Valletta Da Wikipedia, lenciclopedia libera. sen. Vittorio Valletta Bandiera italiana Parlamento italiano Senato della Repubblica Vittorio Valletta Luogo nascita Sampierdarena Data nascita 28 luglio 1883 Luogo morte Pietrasanta Data morte 10 agosto 1967 Professione dirigente dazienda Senatore a vita Investitura Nomina presidenziale Data 28 novembre 1966 Vittorio Valletta (Sampierdarena, 28 luglio 1883 – Pietrasanta, 10 agosto 1967) è stato un dirigente dazienda italiano. Era figlio di un siciliano, prima funzionario delle Ferrovie dello Stato e poi ufficiale del Regio Esercito, caduto al fronte nel 1915, e della valtellinese Teresa Quadrio.[1] Indice [nascondi] 1 Biografia 2 Onorificenze 3 Note 4 Bibliografia Biografia[modifica | modifica sorgente] Allevato con ferrei principi dalla madre (pare che il padre si dedicasse più a sperperare al gioco il patrimonio familiare che ad interessarsi alle sorti del figlio[1]) divenne ragioniere frequentando corsi serali allIstituto Tecnico Commerciale Germano Sommeiller di Torino e successivamente (1909) si diplomò presso lIstituto Superiore di Commercio (ex nome dellattuale Facoltà di Economia e Commercio), sempre mentre lavorava. Nel 1906 si sposò e dal matrimonio nacque ununica figlia, Fede. Insegnò ragioneria in un istituto per ragionieri e collaborò ad uno studio di commercialista. Nel 1914, con il grado di tenente, fu reclutato dalla neonata DTAM (Direzione tecnica dell’Aviazione Militare) a Torino, che si prefiggeva il compito di coordinare l’attività delle industrie aeronautiche nell’assistenza all’aviazione militare, in previsione dellimminente entrata in guerra. Fu in quel ruolo che conobbe Antonio Chiribiri. Alla fine del conflitto, Valletta divenne procuratore generale della azienda automobilistica Chiribiri, dimostrando grandi capacità organizzative e amministrative. È assodata la sua adesione, avvenuta in quel periodo, alla Massoneria.[2] Nel febbraio 1921 cede alle offerte di Giovanni Agnelli che aveva conosciuto alla DTAM e che spesso incontrava alle riunioni della Lega Industriale di Torino. Agnelli aveva avuto modo di valutare le qualità organizzative di Valletta alla DTAM e, nondimeno, aveva ammirata la sua capacità di gestione delle maestranze, dimostrata durante i gravi disordini e scioperi del 1920 che avevano visto la Chiribiri tra le pochissime fabbriche in cui non si erano verificate violenze e danneggiamenti, grazie a un costante rapporto di dialogo e collaborazione tra proprietà, dirigenti e operai. Valletta entrò alla FIAT con il grado di direttore centrale, per divenire direttore generale nel 1928 e amministratore delegato nel 1939. Con lesito noto della seconda guerra mondiale, dopo loccupazione tedesca del Nord-Italia, nel novembre 1944 Valletta fu denunciato al CLN per collaborazionismo con loccupante tedesco, il 23 marzo 1945 veniva epurato dalla Commissione provinciale di epurazione del CLN, deferito alla Commissione di Giustizia[3] ed estromesso dalla direzione della FIAT. Tuttavia il Consiglio di Gestione dellazienda, riformato dal CLNAI per dirigere questultima in sostituzione provvisoria del precedente management, si trovò di fronte a molte difficoltà. Già il principale azionista e fondatore della medesima, senatore Giovanni Agnelli, estromesso dalla direzione, era deceduto il 16 dicembre 1945. Valletta fu quindi interpellato più volte per la soluzione di problemi dei quali solo lui aveva la cognizione precisa. Inoltre sorsero gravi problemi di approvvigionamento della materie prime e le autorità alleate insistevano per un ritorno alla normalità anche nella gestione dellazienda. Dopo un incontro con i rappresentanti del CNL e i ministri del Governo provvisorio Giovanni Gronchi e Gaetano Barbareschi, avvenuto il 15 febbraio 1946, furono accantonati i problemi di epurazione (contro cui Valletta aveva peraltro tempestivamente presentato ricorso) e fu reintegrato nel Consiglio di Amministrazione dellazienda e nominato Amministratore Delegato nellaprile 1946, stante anche il parere favorevole del principale azionista della società, la famiglia Agnelli, rappresentata allora dal giovanissimo Gianni.[4] Nel 1946 ricevette anche la nomina a presidente della società, carica che mantenne fino al 1966 e fu successivamente protagonista della ricostruzione dellazienda e della sua grande espansione negli anni cinquanta. Nel 1957 morì la sua amatissima figlia Fede a causa di una malattia, e alletà di 77 anni si risposò con la 64 enne Felicita Dondo. Lultimo atto di rilievo da lui compiuto prima delle sue dimissioni fu la conclusione del contratto con Autopromimport, lente sovietico per limportazione di materiale automobilistico, per la realizzazione, da parte della FIAT, del progetto VAZ, la costruzione chiavi in mano di un grosso stabilimento di produzione di autovetture nella regione del Volga.[5] Nel 1966, lasciato il timone dellazienda a Gianni Agnelli, venne nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Morì a causa di unimprovvisa emorragia cerebrale, mentre era in vacanza nella sua residenza estiva a Le Focette. Il 14 agosto 1967 lambasciatore russo Ryjov, ricevuto e accompagnato da Gianni Agnelli, depose sulla tomba di Valletta presso il Cimitero monumentale di Torino la corona dalloro inviata dal Presidente del Consiglio dei ministri dellURSS Kossighin. Onorificenze[modifica | modifica sorgente] Cavaliere di gran croce dellOrdine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dellOrdine al merito della Repubblica italiana — Roma, 2 giugno 1962[6] Note[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Tue, 03 Dec 2013 17:55:58 +0000

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