a fine della collaborazione con Mogol[modifica | modifica - TopicsExpress



          

a fine della collaborazione con Mogol[modifica | modifica sorgente] « Il nostro rapporto è il rapporto di due persone di questo tempo che dopo tanti anni di lavoro assieme […] improvvisamente, per divergenze di interessi, si sono messi ognuno su una sua rotaia, su una sua strada, per cui adesso da quattro o cinque anni a questa parte ci vediamo al massimo un mese allanno. […] È lesperienza di due persone che stanno diventando completamente diverse. » (Battisti parla del rapporto con Mogol, 18 maggio 1979[157]) A Una giornata uggiosa non seguiranno altri album con testi di Mogol. Lo scioglimento, avvenuto silenziosamente e senza litigi[158][159], fu dovuto principalmente alla divergenza artistica tra i due, tra un Mogol ancorato a un universo poetico dai ben saldi punti fermi e un Battisti perennemente impegnato a innovare, a sperimentare e a superare se stesso. La causa occasionale fu la discrepanza nata sulla ripartizione dei diritti dautore: gli introiti infatti andavano per un quarto a Battisti e un quarto a Mogol mentre il rimanente spettava alla società editoriale, la edizioni Acqua azzurra; allinterno di essa, però, Battisti aveva una quota del 40% mentre Mogol controllava appena il 10%. Mogol non era daccordo con tale ripartizione (più che per questioni economiche, per questione di principio[160][161]) e voleva cambiare le quote azionarie della società, ma da Battisti ricevette solo il silenzio[162]. Su questi eventi sono sorte molte leggende metropolitane: si parlò anche di banali liti di condominio per quanto riguarda la divisione di un piccolo pezzo di terreno[163] o di un tombino[164]; in realtà, a detta di Mogol, questa questione nacque solo anni più tardi[162]. Mentre Mogol inizierà una collaborazione con Riccardo Cocciante, per il quale continuerà a scrivere testi simili a quelli che scriveva per Battisti secondo il suo consueto stile alato e sognatore, Lucio continuò la sua strada con Velezia (pseudonimo di Grazia Letizia Veronese) prima e con Pasquale Panella poi, soddisfacendo il suo bisogno di esplorare nuove mete, nuovi orizzonti, nuove esperienze musicali. Dopo Mogol[modifica | modifica sorgente] 1981-1985: E già e lincontro con Panella[modifica | modifica sorgente] Lucio Battisti nel 1982 Dopo essersi liberato del rapporto con Mogol, Battisti attraversò un periodo felice e spensierato durante il quale si dedicò ad hobby come il windsurf (praticato assieme allamico Adriano Pappalardo)[165]. Nel settembre 1982 pubblica lalbum E già, lavoro che lascia spiazzato il suo pubblico: si tratta infatti di un disco decisamente diverso dai precedenti, composto di melodie più brevi (solo un brano su 12 supera i quattro minuti di durata), su arrangiamenti completamente elettronici, dove gli unici strumenti sono i sintetizzatori mentre archi e chitarre sono totalmente assenti. I testi di E già sono scritti dalla moglie Grazia Letizia Veronese sotto lo pseudonimo Velezia; tuttavia, i numerosi spunti autobiografici presenti nei testi (come la passione per il Windsurf e la gioia di fare e ascoltare musica) fanno ritenere da parte della critica che autore o almeno coautore dei medesimi sia lo stesso Battisti[165]. Il disco, pur conquistando il primo posto in classifica[132], non ebbe il riscontro di vendita dei precedenti, complici lassoluta mancanza di promozione (alla quale Battisti era strenuamente contrario) e caratteristiche eccessivamente avanzate per il mercato musicale italiano, come le sonorità elettroniche, cui molti musicisti anglosassoni peraltro facevano già ampiamente ricorso. E già, oltre che per il suo valore musicale, viene ricordato per il messaggio che Battisti volle comunicare: era avvenuto un cambiamento radicale, e nulla sarebbe più rimasto come prima[166]. Tra il 1982 e il 1983 collabora con Adriano Pappalardo alla realizzazione degli album Immersione e Oh! Era ora: è proprio durante la lavorazione di Oh! Era ora che conosce il paroliere romano Pasquale Panella, che aveva scritto i testi dellalbum. 1986-1994: la collaborazione con Pasquale Panella[modifica | modifica sorgente] La copertina dellalbum Hegel (1994). A causa del colore di sfondo di quasi tutte le copertine degli album con Panella e del loro stile minimalistico, lultimo periodo di Battisti viene spesso chiamato periodo bianco[167]. Nella seconda metà degli anni ottanta comincia la collaborazione tra Lucio Battisti e Pasquale Panella, lultima fase della carriera del musicista. In questo periodo pubblica cinque album musicalmente molto avanzati, che continuano lesplorazione musicale iniziata con E già trattando generi musicali allepoca emergenti nella scena musicale italiana (come la musica rap, techno e eurodance); i testi di Panella sono molto diversi da quelli scritti in precedenza da Mogol: di difficile comprensione, sono densi di giochi di parole e doppi sensi[168]. Per volere di Battisti gli album non vengono pubblicizzati in alcun modo nei mass media[169]; saranno accolti dal pubblico con un successo via via calante e dalla critica con pareri estremamente discordi. Nel marzo del 1986[170] Battisti torna sul mercato discografico con lalbum Don Giovanni. Gli arrangiamenti sono meno elettronici rispetto al precedente E già e coniugano sonorità sintetiche con quelle tradizionali. La critica accoglie lalbum con pareri molto contrastanti: Michele Serra scrive che «Don Giovanni ridimensiona gran parte della musica leggera degli ultimi dieci anni»[171], mentre Gianfranco Manfredi dichiara senza mezzi termini che «il disco è una palla»[172]. Don Giovanni comunque ottiene un buon successo commerciale: vende 350 000 copie[173] e risulta essere il terzo album più venduto dellanno[174]. Il 7 ottobre 1988[175] esce lalbum Lapparenza. Su richiesta di Panella stesso, a partire da questo album la tecnica di scrittura dei brani viene invertita, con Panella che scrive i testi e Battisti che successivamente scrive la musica sopra[176]; anche per questo motivo in questo album la struttura tradizionale della canzone comincia ad essere utilizzata sempre di meno. Con Lapparenza le vendite registrano un calo rispetto al precedente Don Giovanni: lalbum è il 17º disco più venduto dellanno[177], con poco più di 200 000 copie vendute[173]. Il 10 ottobre 1990[178] esce La sposa occidentale, pubblicato dalla CBS (e non dalla Numero Uno, come era accaduto per gli album precedenti). Nonostante le 400 000 copie vendute[179] lalbum si piazzò solo al 34º posto nella classifica[180] e non ottiene successo tra il grande pubblico. In questo periodo tra il grande pubblico comincia a farsi strada un sentimento di nostalgia verso il Battisti con Mogol, più classico e immediato, rinnegando la produzione recente di Battisti. Il 6 ottobre 1992[181] pubblica Cosa succederà alla ragazza, stavolta sotto letichetta Columbia, nel quale esplora generi musicali nuovi come la musica rap e techno. Dal punto di vista commerciale rappresentò un ulteriore passo indietro piazzandosi al 57º posto nella classifica degli album più venduti, dove invece ottiene più successo una raccolta di vecchi brani scritti con Mogol, Le origini (al 26º posto)[182]. Per quanto riguarda la critica Mario Luzzatto Fegiz scrisse che «Cosa succederà alla ragazza è un disco senza amore, un incubo»[183]; Alfredo Saitto parlò di «insulto al suo pubblico e alla sua stessa musica»[183]; Fabrizio Zampa dichiarò che «ricorda le sofferenze di Fantozzi al cineclub»[183]; al contrario, Marco Mangiarotti scrisse che «Cosa succederà alla ragazza è un altro capolavoro»[183]. Per puro caso, nellestate del 1993 Battisti incontra Adriano Celentano; da questo incontro nasce lidea di realizzare un album a tre insieme a Mina che si sarebbe dovuto chiamare H2O. Celentano diede appuntamento a Battisti a casa sua per tre giorni dopo, per discutere i particolari, ma il molleggiato dimenticò lappuntamento e da quel momento Battisti diventò irraggiungibile. Celentano riuscì a contattarlo di nuovo solo dopo circa venti giorni, quando Battisti disse di essere occupato e di non avere tempo e che avrebbe telefonato in caso avesse voluto partecipare; nonostante lidea fosse stata approvata anche da Mina, la telefonata di Battisti non arrivò e il progetto sfumò[184]. Nel gennaio 1994, quando il suo nuovo disco è quasi pronto, Battisti decide di non rinnovare il contratto con la Sony.[185] Lalbum, intitolato Hegel, viene pubblicato il 29 settembre di quellanno[186] per la Numero Uno; musicalmente è molto vicino alleurodance, mentre i testi contengono numerosi riferimenti al filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Si piazzò al 68º posto della classifica degli album più venduti[187]. La critica, come al solito, fu estremamente discorde nel giudicare lalbum: Sandro Veronesi dichiarò che «di Hegel si può anche guardare solo le figure […] e poi dire in coro che Mogol-Battisti però era unaltra cosa, ma esaminato poco più attentamente […] finisce di farci vedere quanto è piccina, in confronto, lattuale musica italiana»[188] mentre Gigio Rancilio parlò della musica di Battisti come di «uno scandalo non più accettabile»[188]. Nel periodo della pubblicazione di Hegel Panella dichiara che non scriverà più testi per Battisti[189]. 1994-1998: gli ultimi anni e la morte[modifica | modifica sorgente] Negli anni trascorsi dalluscita del suo ultimo disco al 1998, si parlerà con insistenza di un riavvicinamento artistico tra Lucio e Mogol[190], ma tali voci non troveranno mai conferma e, comunque, non si concretizzeranno. Nellautunno del 1996, data la regolarità biennale seguita a partire da Don Giovanni, molti si aspettavano la pubblicazione di un nuovo album da parte di Battisti, ma così non fu, e da quel momento cominciarono a circolare voci sullesistenza di un fantomatico nuovo album, che non sarebbe stato ancora pubblicato a causa delle difficoltà da parte di Battisti nel trovare un accordo con le case discografiche, che non avevano accettato le sue richieste, troppo alte in rapporto al calo delle vendite degli ultimi album. Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Postumo (Lucio Battisti). Il 27 febbraio 1997 viene scoperto lasteroide 9115 Battisti, intitolato in onore del musicista[191]. Durante lestate del 1997 su Rai Uno la trasmissione televisiva Va ora in onda lancia la moda degli abbattistamenti aprendo lomonima rubrica nel programma, nella quale vengono segnalati dai fan presunti avvistamenti di Lucio Battisti in tutta Italia, trasmettendone anche fotografie e video[192]. Nel 1998 le voci circolanti sullalbum di Battisti ancora non pubblicato vengono sfruttate dal giornalista Franco Zanetti per realizzare un pesce daprile: il 30 marzo, infatti, pubblicò sul sito rockol.it una notizia che destò scalpore: Lucio Battisti, a causa di problemi nel trovare una casa discografica, pubblicava il suo nuovo disco (chiamato Lasola) su Internet[193], nel neonato sito luciobattisti. Numerosissimi giornali riportarono la notizia (come il Corriere della Sera[194], la Repubblica[195] e altre importanti testate nazionali). Il giorno successivo un altro articolo sullo stesso sito[196] dichiarava che si era trattato solo di un pesce daprile (spostando laccento sul nome del disco si ottiene La sola, termine romanesco equivalente a fregatura) messo in scena dalla stessa redazione del sito; anche il sito luciobattisti era stato realizzato da Zanetti. A causa dellenorme rilievo che i mass media diedero alla notizia, ancora nei mesi successivi alcuni giornalisti indicarono erroneamente Lasola come ultimo album di Battisti[197]. Tra il 29 e il 30 agosto 1998 si diffonde la notizia del ricovero di Battisti in una clinica milanese[197][198]. Durante gli 11 giorni di ricovero, per volere della stessa famiglia, non viene diffuso alcun bollettino medico[199]. Il 6 settembre le sue condizioni si aggravano e l8 viene spostato nel reparto di terapia intensiva dellOspedale San Paolo di Milano[200]. Lucio Battisti muore la mattina del 9 settembre 1998, alletà di 55 anni; le cause della morte non sono state comunicate ufficialmente: il bollettino medico riporta solamente che «il paziente, nonostante tutte le cure dei sanitari che lo hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo sin dallesordio»[201]. Secondo alcune voci non confermate il musicista sarebbe morto per tumore[5][202]; altre voci parlano invece di glomerulonefrite[203]. Ai funerali, celebratisi in forma strettamente privata a Molteno, furono ammesse appena 20 persone, tra le quali Mogol[204]. Dal 1998 a oggi: avvenimenti recenti[modifica | modifica sorgente] A distanza di quindici anni dalla morte la popolarità di Battisti rimane ancora alta: i suoi brani vengono spesso interpretati dagli artisti della scena musicale attuale in tributi e manifestazioni in suo onore, e album o raccolte di suoi brani sono tornati nelle classifiche dei dischi più venduti nel 1999[205], 2004[206], 2005[207], 2006[208], 2007[209], 2008[210], 2009[211], 2010[212] e 2011[213]; secondo il 75% dei giovani, nellestate 2009 Battisti è stato lartista più cantato nelle spiagge italiane[214]. La vedova Grazia Letizia Veronese ha deciso di adottare una politica fortemente protezionistica, bloccando manifestazioni (come è accaduto nel 2006 per il festival Unavventura, le emozioni di Molteno, ai cui organizzatori fu intentato un ricorso[215], perso in appello dalla famiglia del cantautore nel settembre 2013) e pubblicazioni di album e video (come nel caso del videoclip per la versione dei Delta V di Prendila così (2004)[216], di un DVD dei Dik Dik (2005)[217] e dellautorizzazione per lapparizione di immagini di Battisti nella scenografia per il brano Buonanotte allItalia in un concerto di Luciano Ligabue (2008)[218][219]), non senza sollevare polemiche e dibattiti nelle file degli appassionati, tra chi considera ciò una giusta protezione contro chi specula sullarte del musicista e chi invece critica il continuo annullamento di iniziative in sua memoria. Il 6 settembre 2013, pochi giorni dopo la sentenza del Tribunale di appello di Milano che ha assolto il comune di Molteno, condannando gli eredi dellartista a versare al comune brianzolo circa 50.000 euro, la salma viene traslata dal cimitero del piccolo comune lecchese per essere trasferita a quello di San Benedetto del Tronto dove, il 9 settembre 2013, quindici anni esatti dalla morte, viene cremata e le ceneri conservate dalla famiglia[220]. Nel comune brianzolo rimane la villa di famiglia e la cappella, oramai vuota. Eredità delle opere battistiane ai giorni nostri[modifica | modifica sorgente] Il profilo di Lucio Battisti, con la folta chioma entrata nellimmaginario collettivo, come compare nella copertina dellalbum Emozioni Alla sua scomparsa, Battisti ha lasciato 19 album ufficiali. I brani scritti con Mogol sono rimasti nella memoria collettiva al punto che alcune frasi dei testi sono entrate nel linguaggio comune alla pari dei proverbi: tra queste, «lo scopriremo solo vivendo»[221], tratta da Con il nastro rosa, e la frase «una donna per amico» con i suoi derivati[222] (es. «un cane per amico»), tratta dal brano Una donna per amico; unulteriore dimostrazione è che allinizio degli anni ottanta, la frase «Le discese ardite e le risalite», tratta dal brano musicale Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi…, fu scelta dalle Brigate Rosse come titolo per un loro documento programmatico[223]. La grande influenza di Battisti nellattuale produzione musicale è testimoniata dal grande numero di artisti musicali che hanno dichiarato la loro stima verso di lui: tra i molti Claudio Baglioni[224], David Bowie[225], Cesare Cremonini[226][227][228][229], Francesco De Gregori[230], Zucchero Fornaciari[231], Gianluca Grignani[232], Luciano Ligabue[233][234][235][236], Fiorella Mannoia[237], Mia Martini[238], Ennio Morricone[239], Gianna Nannini[240], Max Pezzali[234], Eros Ramazzotti[241], Vasco Rossi[242], Tricarico[243], Laura Pausini, Marcella Bella, Jose Feliciano, Pete Townshend[244][245], Renato Zero[246][247] e Verdena[248]. Innovazioni introdotte da Battisti[modifica | modifica sorgente] « Un artista non può camminare dietro il suo pubblico, un artista deve camminare davanti. » (Lucio Battisti[249]) Oltre alla sua produzione, Lucio Battisti ha lasciato in eredità alla musica italiana un consistente numero di innovazioni tecniche e stilistiche, derivate dalla fusione della tradizione melodica italiana con le sonorità nuove della musica rock e pop internazionali. Lopera battistiana risulta essere stata particolarmente efficace nellaver continuato a traghettare la musica leggera italiana verso la modernità e la molteplicità dei linguaggi musicali, offrendo in ogni fase dellesperienza artistica un interessante sovrapporsi di tonalità e testo lirico. Dal punto di vista stilistico, lartista fu spesso anticipatore di generi e mode che sarebbero esplose di lì a poco: da citare lalbum Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera (1976), di stampo disco music, e Cosa succederà alla ragazza (1992), disco molto vicino al rap e alla techno. Le sonorità innovative degli ultimi dischi di Battisti, in particolare da La sposa occidentale in poi, sono divenute, sia pure in contesti spesso più melodici e tradizionali, patrimonio comune degli arrangiamenti delle canzoni di moltissimi artisti italiani. Inoltre Battisti fu uno dei primi cantanti in Italia a riuscire ad affermarsi pur non avendo una voce tecnicamente perfetta. Battisti, apprezzato anche come tecnico in sala di registrazione, fu tra i primi in Italia a utilizzare la tecnica di capovolgere i nastri nelle registrazioni, già a partire dal brano Era del 1967[250]. Discografia[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Discografia di Lucio Battisti e Brani musicali di Lucio Battisti. Battisti insieme a Mogol Album[modifica | modifica sorgente] 1969 – Lucio Battisti (Ricordi, SMRL 6063) 1970 – Lucio Battisti Vol. 2 (Ricordi, RI-K 740.143; pubblicato solo in cassetta[251][252]) 1970 – Emozioni (Ricordi, SMRL 6079) 1971 – Amore e non amore (Ricordi, SMRL 6074) 1971 – Lucio Battisti Vol. 4 (Ricordi, SMRL 6091) 1972 – Umanamente uomo: il sogno (Numero Uno, ZSLN 55060) 1972 – Il mio canto libero (Numero Uno, DZSLN 55156) 1973 – Il nostro caro angelo (Numero Uno, DZSLN 55660) 1974 – Anima latina (Numero Uno, DZSLN 55675) 1976 – Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera (Numero Uno, ZSLN 55685) 1977 – Io tu noi tutti (Numero Uno, ZPLN 34006) 1977 – Images (RCA, PL 11839) 1978 – Una donna per amico (Numero Uno, ZPLN 34036) 1980 – Una giornata uggiosa (Numero Uno, ZPLN 34084) 1982 – E già (Numero Uno, ZPLN 34182) 1986 – Don Giovanni (Numero Uno, PL 70991) 1988 – Lapparenza (Numero Uno, PL 71850) 1990 – La sposa occidentale (CBS, 466727 1) 1992 – Cosa succederà alla ragazza (Sony / Columbia, 472328 1) 1994 – Hegel (Numero Uno, 74321 22916 2) Singoli[modifica | modifica sorgente] 1966 – Per una lira/Dolce di giorno (Ricordi, SRL 10430) 1967 – Luisa Rossi/Era (Ricordi, SRL 10460) 1968 – Prigioniero del mondo/Balla Linda (Ricordi, SRL 10495) 1968 – La mia canzone per Maria/Io vivrò (senza te) (Ricordi, SRL 10513) 1969 – Unavventura/Non è Francesca (Ricordi, SRL 10529) 1969 – Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze (Ricordi, SRL 10538) 1969 – Mi ritorni in mente/7 e 40 (Ricordi, SRL 10567) 1970 – Fiori rosa fiori di pesco/Il tempo di morire (Ricordi, SRL 10593) 1970 – Emozioni/Anna (Ricordi, SRL 10614) 1971 – Pensieri e parole/Insieme a te sto bene (Ricordi, SRL 10622) 1971 – Dio mio no/Era (Ricordi, SRL 10637) 1971 – Le tre verità/Supermarket (Ricordi, SRL 10657) 1971 – La canzone del sole/Anche per te (Numero Uno, ZN 50132) 1972 – Elena no/Una (Ricordi, SRL 10666) 1972 – I giardini di Marzo/Comunque bella (Numero Uno, ZN 50144) 1972 – Il mio canto libero/Confusione (Numero Uno, ZN 50267) 1973 – La collina dei ciliegi/Il nostro caro angelo (Numero Uno, ZN 50316) 1976 – Ancora tu/Dove arriva quel cespuglio (Numero Uno, ZN 50345) 1977 – Amarsi un po/Sì, viaggiare (Numero Uno, ZBN 7004) 1978 – Una donna per amico/Nessun dolore (Numero Uno, ZBN 7110) 1980 – Una giornata uggiosa/Con il nastro rosa (Numero Uno, ZBN 7178) 1982 – E già/Straniero (Numero Uno, ZBN 7287) Brani affidati ad altri interpreti[modifica | modifica sorgente] Insieme a Mina, durante i preparativi del duetto del 23 aprile 1972 Gtk-go-forward-ltr.svg Per lelenco completo dei brani affidati ad altri interpreti, vedi Brani musicali di Lucio Battisti#Brani scritti ed affidati ad altri interpreti. Gli inediti[modifica | modifica sorgente] A partire dalla seconda metà degli anni novanta sono stati rinvenuti e quindi divulgati al pubblico, sia attraverso la radio e la televisione sia (in modo non sempre regolare) attraverso la distribuzione peer2peer (Napster, WinMX, eMule, ecc.), numerosi brani inediti o versioni alternative che lartista di Poggio Bustone aveva accumulato durante la sua carriera scartandoli, modificandoli o riscrivendone ora il testo, ora larrangiamento. Si possono dividere i brani inediti in quattro gruppi: Brani scritti con Roberto Matano tra il 1964 e il 1966, alcuni dei quali furono ripresi e riadattati in seguito con Mogol, di cui rimane la registrazione su nastro magnetico di Battisti; Canzoni scritte originariamente per altri cantanti a cui Battisti ha lasciato la registrazione di una sua versione da usare come linea guida; Prove di registrazione e versioni alternative di brani pubblicati; Brani del tutto inediti, che non furono pubblicati in alcun modo e di cui non esiste alcuna versione edita. Altre attività[modifica | modifica sorgente] La Nazionale Cantanti[modifica | modifica sorgente] Lucio Battisti ha giocato la prima partita della Nazionale italiana cantanti, disputata contro la Nazionale Attori il 2 ottobre 1975: si era trattato di un caso isolato che non ebbe seguito negli anni successivi fino al 1981, anno in cui liniziativa venne istituzionalizzata (ma Battisti non partecipò più)[253][254]. La pittura[modifica | modifica sorgente] Linteresse di Battisti per la pittura, sin dalla fine degli anni Sessanta, è ben documentato e può essere desunto dalle sue stesse dichiarazioni: nella lunga intervista-autobiografia rilasciata per Sogno nel dicembre 1970 cita il disegno come uno dei suoi hobby[16]; in un articolo del gennaio 1970 viene fotografato in una trattoria mentre disegna fumetti[255]; nellintervista a Renato Marengo del dicembre 1974 confronta musica e pittura e citando il lascito artistico di Picasso[256]; in unintervista del 1978, rispondendo ad una domanda sulle attività del tempo libero, si definisce «un pittore astratto»[257]. Lamico Pietruccio Montalbetti ricorda con schiettezza che Lucio «[…] credeva dessere un pittore; amava lastrattismo, era attratto dai colori, dalla loro potenza, ma pittore non lo era affatto».[258] Limpegno di Battisti nelle arti figurative, tuttavia, è sempre rimasto nella dimensione dellhobby, e nel corso della sua vita il cantautore non ha mai divulgato o esposto in pubblico alcuna sua opera. Le uniche eccezioni sono un bozzetto autografato disegnato allepoca della partecipazione a Sanremo 1969[259] e intitolato «Occhi sulla sabbia» e, soprattutto, le cinque copertine degli album scritti con Pasquale Panella. Un dipinto riportante la firma di Battisti è inquadrato per pochi secondi nel documentario Pensieri e parole trasmesso nel 2004 da Rete 4, nel momento in cui viene citata questa passione di Battisti.[260] Il 21 marzo 2009, in un servizio di Striscia la notizia, Andrea Barbacane (figlio di Albarita Battisti e quindi nipote di Lucio) ha mostrato alcuni quadri che venivano presentati come dipinti di Battisti, motivando lapparizione televisiva con il desiderio di Alfiero Battisti (il padre di Lucio ed Albarita, allepoca scomparso da pochi mesi) di far conoscere questa attività parallela del musicista reatino. Le tele, che a detta di Barbacane erano state dipinte tra il 1969 e il 1972, hanno per nome i titoli delle stesse sue canzoni.[261] Nel sito quadriluciobattisti, aperto poco dopo il servizio di Striscia, si può trovare lelenco completo dei dipinti con la relativa immagine e descrizione; lo stile e la firma sono simili a quelle del quadro visibile nel documentario di Rete 4, quadro che non è compreso tra gli 11 della collezione. Ben presto ha suscitato perplessità il fatto che tra i titoli dei quadri (Macchina del tempo, Prigioniero del mondo, Sognando e risognando, Gente per bene e gente per male, Respirando, Due mondi, La canzone della terra, Una, Una giornata uggiosa, La collina dei ciliegi, Apparenza) figurassero canzoni che, negli anni indicati come periodo di realizzazione, non erano ancora state scritte (con un anticipo che, nel caso de Lapparenza, arriva a più di 15 anni). Dal 14 settembre al 2 ottobre 2011, nello spazio espositivo AuditoriumArte dellAuditorium Parco della Musica di Roma, si è tenuta la mostra Battisti, il tratto delle emozioni, curata da Gianni Borgna e Carla Ronga, in cui sono stati esposti al pubblico i suddetti quadri.[262][263][264][265] Intervistato dai giornalisti, Andrea Barbacane ha dichiarato di non sapere come sia possibile che alcune tele portino nomi di canzoni scritte successivamente alla realizzazione del quadro.[266] L11 ottobre il figlio di Battisti, Luca, e la vedova Grazia Letizia Veronese, per mezzo dei loro legali, hanno palesato il loro dubbio sullautenticità dei quadri esposti nella mostra, dichiarando di «aver interpellato sia la Fondazione Musica per Roma che i curatori della mostra Gianni Borgna e Carla Ronga, al fine di conoscere la provenienza delle opere esposte, ma di non aver ricevuto alcun chiarimento».[267] Gianni Borgna ha replicato che le tele erano in casa di Alfiero Battisti, da cui sono state regolarmente acquistate, e ha affermato di avere «tutti gli elementi per ritenere che si tratti di opere autentiche».[268][269] Note[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 22:08:57 +0000

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