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di Paolo Mazzanti Non serve una nuova società pubblica per attrarre gli investimenti Nella bozza di decreto sull’attrazione degli investimenti esteri che il Governo ha approvato (ma il testo finale uscito dal Consiglio dei Ministri mentre scriviamo non è ancora stato diffuso) è prevista anche la creazione di una nuova società pubblica: “Destinazione Italia spa”, che nascerà da una costola di Invitalia spa, che nel suo sito così si presenta: ”Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo”. Dunque la nuova Destinazione Italia spa sembra un puro doppione di Invitalia spa, di cui non si riesce proprio a comprendere la necessità, se non la creazione di nuove poltroncine per qualche politico in cerca di sistemazione. Infatti, delle due l’una: o Invitalia è in grado di esercitare il ruolo di attrazione degli investimenti e allora non c’è alcun bisogno di una nuova società; oppure Invitalia non è in grado di attrarre gli investimenti esteri, e allora si può creare una nuova società su basi nuove e con nuovi manager, ma bisogna immediatamente chiudere Invitalia. E non vale dire che Destinazione Italia non peserà sulle casse pubbliche perché si finanzierà sul mercato: e se il mercato non la finanzia, chi la pagherà se non lo Stato? Purtroppo, il Governo Letta è recidivo: ha già creato la nuova Agenzia per l’utilizzo dei fondi europei, che si affianca al Dipartimento per la coesione e a un paio di Nuclei di valutazione, quasi nullafacenti (uno a Palazzo Chigi e uno al Ministero dello Sviluppo) che dovrebbero proprio facilitare e valutare i progetti europei. E anche qui, non vale dire che la nuova Agenzia si finanzierà con gli stessi fondi europei, perché anche quelli sono soldi pubblici e se vengono usati per pagare gli stipendi dei 120 funzionari dell’Agenzia, non vengono usati per fare investimenti. E’ probabile che nella Pa non ci siano professionalità adeguate a questi compiti sofisticati. Ma il Governo, se vuole assumere nuove professionalità pregiate, deve avere il coraggio di cacciare le vecchie professionalità scadenti. Altrimenti, di questo passo la spesa pubblica continuerà fatalmente ad aumentare. Alla faccia della spending review. Inpiu.net
Posted on: Fri, 20 Sep 2013 20:18:17 +0000

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