provaci ancora Sam: La Buona Politica che tutti i Cittadini - TopicsExpress



          

provaci ancora Sam: La Buona Politica che tutti i Cittadini vorrebbero: Mai in tempi passati si è parlato di politica tra la gente comune quanto oggi, forse per l’essere diventata uno spettacolo, una specie di “Grande Fratello” e “Uomini e Donne”. La discussione continua è alimentata dai talk show a carattere politico che si susseguono quasi ininterrottamente sui network nazionali, o forse perché la cattiva politica degli ultimi 25 anni ha condizionato in modo pesante la nostra condizione attuale, diminuendo considerevolmente il nostro benessere, oltre che averci condotto nella confusione ideologica più totale. La diffusione della rete Internet ha alimentato tale discussione, soprattutto nei social network, permettendone lo sconfinamento dai circoli di partito e dagli ambienti ristretti della famiglia e della cerchia di amicizie, dove una volta era circoscritta, portandola virtualmente ad assemblee molto più ampie. Tante persone, anche distanti tra loro centinaia di Km, si scambiano opinioni, interpretano pubblicamente avvenimenti politici commentando notizie sui giornali online, cercano in qualche modo di far sentire la propria voce e le proprie grida di protesta alla continua ricerca di certezze ideologiche che negli anni sono state perse o svalutate. Le discussioni in rete ricalcano però a volte le discussioni tra i politici nei talk show ed anche se qualcuno cerca di elevarne il livello, difficilmente riesce nello scopo, più che altro si va avanti a forza di slogan ed immagini e di costruttivo poco viene creato, siamo un po’ i capponi di Renzo che vengono portati in regalo all’avvocato Azzeccagarbugli per essere uccisi e cucinati e durante il percorso, tenuti legati a testa in giù, si beccano tra loro. In ogni caso la rete è utile nel dare un informazione che a volte non viene riportata o viene riportata distorta dai mass media tradizionali e la sua massima utilità la individuo soprattutto nel rimettere in funzione gli ingranaggi delle menti addormentate negli anni dai “culi e tette” delle TV commerciali. Al di là delle considerazioni ed opinioni di ognuno di noi, senza Internet non si sarebbe mai affermato un movimento politico come il M5S che nella rete vive e si alimenta, in ogni caso, negativo o positivo che sia il giudizio, un movimento di coscienza critica della politica italiana attuale. Ciò che anima questo “chiacchiericcio” è il sano desiderio di influenzare la cattiva politica attuale e motivarne la sostituzione con una “buona politica” che sia efficace per la comunità ma soprattutto onesta. Veniamo quindi al concetto di “buona politica” che si contrappone a quello di “cattiva politica” che ha caratterizzato gli ultimi 25 anni della nostra storia. La parabola dei Talenti che Gesù raccontò ai Discepoli può dare benissimo l’idea della “buona politica” Un uomo parte per un viaggio e affida i suoi beni a 3 servi. A un servo affida cinque talenti, a un secondo due talenti e a un terzo un talento. I primi due, sfruttando la somma ricevuta e facendo investimenti opportuni da “buon padre di famiglia” riescono a raddoppiarne limporto; il terzo invece va a nascondere il talento ricevuto, per paura di perderlo facendo investimenti sbagliati. Quando il padrone ritorna apprezza loperato dei primi due servi; condanna, invece, il comportamento dellultimo. In questo racconto possiamo calare i servi negli “Amministratori eletti” ed il padrone nei “Cittadini” (non me ne vogliano gli Amministratori, è solo un’interpretazione). Tralasciando il fatto che forse è più semplice far fruttare 5 o 3 talenti piuttosto che 1, la considerazione finale è in ogni caso che i primi due servi hanno operato una “buona politica” mentre il terzo ha operato una “non politica” che è sicuramente pari ad una “cattiva politica”. Per andare nel dettaglio ipotizziamo un Sindaco che viene eletto dalla Cittadinanza di un piccolo comune ma anche di un grande o perché no l’esempio è riconducibile anche al nostro governo nazionale. Il Sindaco ha vinto le elezioni, costituisce la giunta con i suoi compagni di partito anch’essi eletti, per democrazia e trasparenza i controllori del loro operato dovrebbero essere i consiglieri dell’opposizione che, valutando di volta in volta le proposte e le delibere della giunta, possono richiedere modifiche o contrastarle, oltreché presentarne di proprie. La “buona politica” vuole innanzitutto che la giunta comunale informi puntualmente l’opposizione e tenga conto delle sue proposte ed emendamenti,in quanto essa non deve governare solo per i propri elettori bensì per tutta la popolazione e deve quindi soddisfare le esigenze anche di chi ha votato i partiti di opposizione, a patto che non vada in profondo contrasto con i desiderata della maggioranza e che in ogni caso persegua il benessere comune (collaborazione e Democrazia). La giunta appena insediata, dopo aver visionato lo stato dei conti delle casse comunali, prende in consegna i “talenti” frutto delle tasse dei Cittadini e della politica della precedente giunta. Le casse possono contenere più talenti, non contenerne affatto o addirittura contenere dei debiti, eredità della precedente Amministrazione se ha operato “buona politica” o “cattiva politica”. In ogni caso, anche se amministrare con un cospicuo numero di talenti è sicuramente più semplice che governare con una cassa vuota o in debito, ciò non è importante per i nostri scopi, la Cittadinanza deve essere informata tempestivamente di questo stato di cose, gli intenti della giunta dovranno essere in funzione dello stato delle casse e come tali andranno sempre illustrati alla popolazione (trasparenza). In qualsiasi condizione si trovino le finanze comunali, la giunta per rispettare il proprio programma elettorale, nel quale solitamente ha promesso mari e monti, deve quasi sempre aumentare il flusso di denaro destinato alle casse comunali e per far ciò ha due strade: 1) aumentare le tasse locali e le tariffe dei servizi erogati. 2) aumentare il flusso di cassa investendo nelle attività artigianali ed industriali del proprio territorio, facilitandone l’espansione e puntando a nuovi insediamenti industriali, incentivando il turismo con le ricchezze culturali della Città o creandone ad hoc, organizzando manifestazioni che possano richiamare flussi di persone da fuori il territorio comunale. La 1° soluzione porterà inevitabilmente ad un impoverimento della Cittadinanza che si vedrà costretta a togliere risorse per il sostentamento della propria famiglia riducendone i consumi ed innescando quindi un impoverimento del settore economico della Città in una spirale negativa. Con la 2° soluzione si perverrà invece ad un arricchimento economico della Città in quanto si avranno più occupazione e più attività commerciali ed industriali con conseguente aumento degli introiti nelle casse comunali per maggiori entrate erariali, oltre che aumentare il tenore di vita dei Cittadini. La prima scelta è sicuramente “cattiva politica”, la seconda è invece “buona politica” a patto che lo sviluppo della Città in termini di occupazione e delle imprese preveda scelte etiche e responsabili da parte dell’amministrazione comunale, accogliendo proposte logiche e sostenibili da parte dell’imprenditoria e non favorendo in maniera indiscriminata gli amici degli amici e gli sponsor di partito con i quali si ha, fin dalla campagna elettorale, un debito di riconoscenza: in tal caso si ricade immediatamente nel caso di “cattiva politica”. In argomento ai nuovi insediamenti industriali, affinché le scelte ricadano nella “buona politica” occorre privilegiare e stipulare accordi chiari e ben definiti con gli imprenditori al fine di mettere in sicurezza il benessere dei Cittadini, sia economico che sanitario, per far ciò occorrono Amministratori preparati o comunque in grado di imparare velocemente il “modus operandi” in quanto è possibile che una scelta sia sbagliata per non conoscenza o inesperienza ma è sicuramente oggetto di sospetto una serie di scelte che portano a favorire ambienti vicini al partito o alla coalizione di governo. Le grandi scelte, che hanno un grosso impatto sul territorio e sulla Popolazione, devono essere sottoposte all’approvazione della stessa mediante referendum o consultazione delle categorie cittadine: un eccessivo consumo di territorio, in termini di insediamenti industriali, non può sicuramente essere accolto favorevolmente se porta concorrenza alle aziende già presenti sul territorio o inquinamento e danno alla salute dei Cittadini; di contro ciò può essere tollerato ed appoggiato laddove esso porti occupazione aggiuntiva all’esistente, sempre nel rispetto concorrenziale delle aziende già presenti e della tutela della salute dei Cittadini, soprattutto in periodi di crisi economica come l’attuale. Il modus operandi della 2° soluzione non può essere condotto all’infinito in quanto in termini economici non si può avere una crescita continua ed infinita ed una volta messe in sicurezza le casse comunali e raggiunto un livello di “flow di cassa” sufficiente ad erogare tutti i servizi necessari alla Cittadinanza, oltre che aver assicurato ai Cittadini un buon livello di benessere sociale in termini di lavoro ed occupazione, occorrerà mantenere tale “status quo” cercando successivamente di limitare al minimo gli aumenti delle tariffe e delle tasse per non creare inflazione verso i Cittadini e verso le imprese, ed ulteriormente è inutile e controproducente favorire l’insediamento di nuovi siti industriali cementificando selvaggiamente, se ciò non porta maggiori vantaggi alla Cittadinanza. Tornando alla parabola dei talenti, è possibile che i servi dei 3 e 5 talenti che hanno così bene fatto fruttare il capitale assegnatogli dal loro padrone, così come quello dell’unico talento, in realtà alla fine dei giochi abbiano avuto in tasca più di 6, 10, 1 talenti ma che abbiano deciso di restituirne solo una parte di quello che in realtà avevano incrementato (disonestà). Tale politica era quella precedente agli ultimi 25 anni della nostra storia, in definitiva produceva ugualmente ricchezza per la popolazione ma ugualmente ne produceva in maniera indebita per gli amministratori che non erano propriamente lo specchio dell’onestà, si accontentavano di fare la “cresta” ed alla fine si campava un po’ tutti, non era sicuro “buona politica” anche se comunque non era la “cattiva politica” dei giorni nostri instaurata con l’avvento di Craxi e dei socialisti nei centri di potere che hanno portato la spesa pubblica a livelli stratosferici per gli esagerati clientelismi, ruberie e sprechi di denaro pubblico, oltre che aver affossato il PIL che non va assolutamente d’accordo con la cattiva e disonesta politica (anticipando chi vorrà asserire che ciò è una falsità rimando a questo link per una puntuale documentazione sull’andamento PIL/debito pubblico dall’Unità d’Italia fino ad oggi: blia.it/debitopubblico/index.php ). Accade oggi che molte scelte amministrative vengano fatte in nome di regole imposte dall’alto, (governo centrale nazionale, governo centrale europeo) ed in nome di moderne ideologie (liberismo economico) oltre che imposizioni economiche (leggi di stabilità). Tali scelte amministrative, che non tengono assolutamente conto dei territori e delle situazioni pregresse, impattano negativamente con i servizi essenziali verso i Cittadini quali la sanità, le pensioni, i trasporti, la scuola, i servizi sociali in genere, e soprattutto l’occupazione nel lavoro. I Servizi alla Cittadinanza non devono essere mai ridotti in nome di riduzione dei costi o perché ce lo chiede l’Europa, bensì eventualmente razionalizzati e riorganizzati al fine di eliminare eventuali sprechi, privilegi e disfunzioni in essere (Erogazione dei servizi ad un costo equo, attenzione al benessere dei Cittadini fondato sul lavoro e sulla solidarietà). L’occupazione e la qualità dei servizi erogati vanno sempre salvaguardati e pertanto la scelta di liberalizzare un servizio o un azienda a partecipazione pubblica non va fatta o se viene fatta devono essere prese tutte le precauzioni al fine di evitare il pericolo di mancata erogazione o peggioramento della qualità nei servizi se non addirittura riduzione drastica dell’occupazione in tale ambito, causata dalla classica riduzione dei costi o cattiva gestione che il privato mette in atto in ottica guadagno personale e distribuzione dei dividendi (caso Telecom docet). Un buon amministratore, un buon funzionario delle Istituzioni, a qualsiasi livello esso sia, deve spogliarsi delle amicizie e della sua vita privata, non deve mai dare adito a dubbi di onestà ed integrità morale o di non essere al di sopra le parti favorendo chicchessia, le sue frequentazioni sia private che pubbliche devono essere attente e scevre da personaggi di dubbia fama e da intercessioni verso le Istituzioni per fini privati (Integrità morale). E’ di questi giorni il caso Cancellieri Ligresti. Si è difesa affermando di aver fatto un opera umanitaria, ebbene le regole e leggi non devono permettere che in uno Stato di Diritto vi sia necessità di “opere umanitarie ad personam” di tal genere. Compito della Cancellieri è di promuovere leggi e regole affinché non vi sia necessità di fare telefonate per gli amici mascherate da opere umanitarie: se per motivi di salute la Ligresti doveva essere scarcerata e messa agli arresti domiciliari, le regole vigenti dovevano prevederlo senza alcuna telefonata di intercessione. Questa regola deve essere valida per tutti coloro che si trovano nelle stesse condizioni al fine di avere una giustizia ed un trattamento uguale per tutti, poveri e ricchi, potenti e non. Anche se nelle mie elucubrazioni di sicuro mi sono dimenticato di tanti ulteriori aspetti, “Buona Politica” è quindi: Collaborazione con le forze sociali non appartenenti allo schieramento di governo al fine di instaurare un alto regime di Democrazia. Trasparenza, ascolto e coinvolgimento dei Cittadini e delle categorie di Cittadini nelle decisioni degli organi di governo, pubblicazione puntuale dell’utilizzo del denaro pubblico. Onestà ed integrità morale degli Amministratori e dei funzionari delle Istituzioni. Attenzione ai servizi verso i Cittadini ed alle scelte economiche che impattano sull’erogazione degli stessi e sull’occupazione, solidarietà verso i meno fortunati che non sia mero assistenzialismo, Promozione e sviluppo culturale della Società tutta, al fine di pervenire ad una diffusione capillare della conoscenza verso tutte le categorie della Popolazione, perché non vi è sviluppo e progresso nella Società se non vi è “sapere, cultura ed informazione” che non devono avere legacci di alcuna sorta in termini di influenze politiche. “Cattiva Politica” per incapacità o interessi personali degli amministratori è tutto il contrario della Buona Politica. La “non Politica” è l’assenza totale di scelte per ignavia e codardia, per paura di perdere il proprio status quo ed il proprio potere, a lungo termine (nemmeno tanto lungo) porta gli stessi danni alla Società che la “Cattiva Politica”. Sarebbe interessante che ogni Amministratore rispondesse a questa domanda: Signor Amministratore, lei quale tipo di Politica ha messo in atto nell’esercizio delle sue funzioni: Buona, Cattiva o non Politica? Blia.it - Il debito pubblico dal
Posted on: Thu, 14 Nov 2013 20:59:27 +0000

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