È partito il treno, le sue porte sono chiuse, quelle dei Circoli - TopicsExpress



          

È partito il treno, le sue porte sono chiuse, quelle dei Circoli aperte. Un treno di incerta destinazione per un viaggio difficile, periglioso eppure in grado di raggiungere mete nuove ed interessanti. Un treno che immagino senza prima e seconda classe dove i viaggiatori hanno la stessa identica dignità e la stessa facoltà di definire la destinazione. Un treno che è sotto costante osservazione, ad ogni stazione, ad ogni passaggio che suscita attenzione e domande sul lesito delle prove che lo attendono nel tragitto. Il suo è un carico di viaggiatori diversi, grosso modo raggruppati in un numero limitato di squadre a composizione variabile, che giocano nello stesso campionato e sotto la stessa bandiera ideale. Certe volte se ne scordano e si fronteggiano come fossero nemici, come fossero appartenenti a mondi di dichiarata ostilità reciproca, non risparmiandosi neppure colpi sotto la cintura, benché il pubblico, il loro pubblico non gradisca. Così rischiano di andare le cose in quel treno finché non capiscano, sperabilmente quanto prima, che le diversità e le abilità di ognuno di loro e delle rispettive squadre è un dato oggettivo e reale che deve essere reso compatibile e messo a frutto in un modo che ad alcuni di loro puo sembra ancora fantascientifico. Poi che la competizione abbia luogo e le idee e i sostenitori, con i singoli condottieri, si confrontino e si scontrino, senza che a nessuno venga in mente di aprire le porte del treno o di abbassare i finestrini, o di inventare falsi cadaveri e assassini immaginari per trovare scorciatoie a beneficio dellonnipresente applausometro. La squadra vincitrice fisserà lapprodo del viaggio, la destinazione finale e ci sarà chi scenderà dal treno per primo e chi per secondo. Purché non sia il ritorno delle legioni romane dalle campagne di conquista, purche nessuno sia emarginato o si senta messo in disparte, purché la costruzione del futuro sia cosa comune seppure con i probabili distinguo e via, via le relative maggioranze e minoranze, possibilmente variabili. Alla maggioranza la lungimiranza di includere ed ascoltare, alla minoranza il rispetto delle regole e le decisioni della maggioranza. E, soprattutto, che nel viaggio di ritorno quel treno sia vuoto giacche a nessuno sarà passato per la testa di abbandonare la compagnia e tornare suoi suoi improbabili passi.
Posted on: Sat, 19 Oct 2013 21:32:29 +0000

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